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Autore: Erin    12/06/2007    14 recensioni
Era appena il 17 settembre, il giorno dopo tutti i ragazzi del sesto anno sarebbero dovuti partire per un gita scolastica, ma tuoni e fulmini agitavano la tempesta che riempiva il mondo, la fuori[...]Come di consueto, in ogni notte piovosa e fredda, per il troppo rumore o semplicemente per la bellezza di una tempesta che ha sempre suscitato nell’uomo emozioni e brividi unici, nessuno dorme...
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco, Malfoy, Il, trio, protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutte

Salve a tutte!! Ecco un altro capitolo di questa storia. Sono estremamente felice che vi stia piacendo e di conseguenza, anche un po’ tarduccio, posto il quattordicesimo capitolo.

 

Ci vediamo alla fine!!

 

 

šsšts

 

 

Un uccellino dal canto melodioso si era appena posato sulle fronte dei salici, fuori il castello di Ronferret.

Era la mattina di uno splendido ultimo giorno di gita, e c’era chi era ancora assopito e non accennava minimamente a svegliarsi.

 

In una camera inondata dal sole, sotto un baldacchino con le tende tirate, ad esempio, regnava il silenzio più assoluto.

 

Boccoli castano chiaro erano riversati sul torace color avorio di un ragazzo. Delle braccia esili cingevano questo torace, mentre la ragazza dai morbidi boccoli dormiva serena.

 

Le coperte scure del letto erano intrecciate attorno ai corpi dei due diciassettenni e, a prima vista, sarebbe sembrato piuttosto normale. In una gita scolastica, per di più di sette giorni, era più che ovvio che nascessero coppie o qualcosa di simile. Insomma, non era una cosa dell’altro mondo se due ragazzi sgattaiolavano in una stanza e...passavano la notte insieme. Molti dicono che a quell’età si è grandi e vaccinati.

 

Peccato che per quel caso si doveva fare un’eccezione. Erano si due ragazzi, ma TUTTI avrebbero trovato assurdo vederli insieme.

 

Draco Lucius Malfoy ed Hermione Jane Granger.

 

Più assurdo se avessero saputo che, chiusi in camera, avevano passato la nottata a farsi le coccole, abbracciati e sereni. Cioè, qui non si parlava di sesso. E mai nella stessa frase c’era stato Draco Malfoy, una ragazza e non hanno fatto sesso.

 

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!” un urlo proveniente da un’altra stanza squarciò il terzo piano, e degli occhi argentei si aprirono di scatto, seguiti da occhi dorati, dove ciglia di merletto scuro sbatterono confuse.

 

šsšts

 

 

Nella terza stanza, appunto, ad inizio corridoio, qualcuno aveva avuto un risveglio piuttosto...bagnato.

 

Poco prima, un ragazzo dormiva beato nel suo letto, unica fonte di disturbo lo starnazzare degli uccelli.

 

“ Insomma, perché starnazzano? Dico io, voglio dormire...” biascicò nel sonno il ragazzo dai capelli rossi fuoco, girandosi nel letto, quando dopo poco la sua porta venne buttata giù.

 

Ron! Ron! Sono le dieci meno un quarto, tra meno di un quarto d’ora abbiamo adunata nell’atrio del castello!” urlò un ragazzo dai capelli neri, degli occhiali estremamente tondi ed una cicatrice a forma si saetta sulla fronte.

 

“ No Ginny, di a mamma che voglio dormire...” mormorò, mettendosi un cuscino sulla testa.

 

Ma un bacile d’acqua gelata si riversò sulla sua figura, facendolo scattare a sedere come scioccato. Ma l’amico non poteva fare altro, sapeva che se non avesse svegliato Ron in quel modo, avrebbe passato un’ora lì dentro a cercare di buttarlo giù dal letto.

 

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!” un urlo fortissimo. “ Cos’è successo? Dove mi trovo?! ....Harry?” aggiunse, rivolto all’amico.

 

Eggià, non sono mica Ginny...ah, la mia Ginny. Domani la rivedo, finalmente!” iniziò a sognare ad occhi aperti Harry.

 

“ E comunque” aggiunse il moretto “ vedi di muoverti. La McGranitt sarà su tutte le furie!”

 

Si si, vado a prepararmi. Però un’altra volta l’acqua gelata è stato un colpo basso, un colpo basso” borbottò, scocciato.

 

 

šsšts

 

 

Mmm...cos’è stato?” mormorò Hermione, stringendosi di più al corpo che aveva accanto, socchiudendo di nuovo gli occhi.

 

Una mano scese ad accarezzargli i boccoli, poi la guancia e due dita s’insinuarono sotto il suo mento, portandola al cospetto di due occhi glaciali.

 

“ Un urlo” rispose lui semplicemente, prima di catturare le sue labbra in un bacio decisamente passionale.

 

La prese tra le braccia e l’adagiò sopra di sé, continuando a baciarla. Si staccarono, restando a fior di labbra.

 

“ Buongiorno”

 

“ Buongiorno, Draco

 

E si baciarono ancora. Le mani possessive del biondo scivolarono lungo la sua schiena, lungo il suo corpo rivestito solo dalla biancheria intima.

 

Ma poi...” iniziò, staccandosi da lui “...se hanno gridato qualche motivo ci sarà. Che ore sono?” chiese, ancora sopra di lui, poi si sporse verso il comodino e afferrò l’orologio.

 

“ Per Merlino, sono le dieci meno dieci!” esclamò, ma prima di riuscire ad alzarsi due braccia forti s’impossessarono della sua vita, riportandola nella posizione iniziale e poi intrappolandola sul materasso. Ora Draco era sopra di lei.

 

Draco, ma è tardissimo!”

 

Shhh...” le sussurro a fior di labbra, prima di baciarla ancora e ancora.

 

Hermione rimase inerme sotto quelle labbra, baciandolo poi di rimando, non sapendo opporre la dovuta resistenza. Ma poi, da studentessa ligia al dovere qual era, pensò bene che era ora di vestirsi e scendere di sotto.

 

Con un gesto fulmineo, mentre lui era intento a carezzarle la guancia, scivolò di lato e con una linguaccia alla sua faccia stupita esclamò “ E’ tardi, vestiti anche tu!” e Draco mise il broncio e scese dal letto.

 

Hermione raccolse il suo abito, le scarpe e si rivestì. Si stava avviando verso la portafinestra, quando due braccia la cinsero da dietro.

 

Mmm...non andare” le mormorò all’orecchio, baciandole il collo.

 

Hermione arrossì e si voltò, restando naso e naso con il suo...ragazzo? Boh, non lo sapeva neanche lei.

 

La McGranitt s’infurierà” spiegò, mentre Draco ad occhi chiusi la baciava sotto l’orecchio.

 

E che s’infuri...non ti lascio andare via” sussurrò, catturando le sue labbra.

 

Hermione gli buttò le braccia al collo e lo baciò con passione, una passione che lasciò lui stesso leggermente basito. Prendendo a volo l’occasione, con un piccolo balzo fu lontano da lui e gli sorrise, anzi rise proprio di gusto per averlo raggirato.

 

“ Ci vediamo giù!” esclamò, uscendo dalla porta finestra.

 

Draco restò a guardarla, sorridendo di rimando. Lei poi sparì e lui si diresse in bagno per una doccia veloce. Ma cosa gli stava facendo quella ragazza?

 

 

šsšts

 

 

“ Vedo che, come al solito, i ritardatari ci sono sempre! Nessuno riesce ad essere puntuale, insomma?!” stava strillazzando la professoressa McGranitt, mentre verso le dieci e un quarto orde di ragazzi ancora si riversavano giù per le scale. Sbadigli e bauli accompagnavano gli allievi del sesto anno, che si facevano però piccoli piccoli sotto le esclamazioni della professoressa, od anche del gelido professore Piton che minacciava di togliere punti a loro ritorno.

 

Hermione stava appunto sulle scale, intenta a scenderle per arrivare al piano terra, quando una melodia canticchiata, anzi, appena sussurrata, colpì la sua attenzione.

 

Voltandosi, vide la Signora del Castello aggiustare un quadro, pensierosa. Ora, se se ne fosse andata in quel momento, addio curiosità su quella donna. Se invece le si fosse avvicinata, magari...

 

“ Signora?” la chiamò poggiando il suo baule e dirigendosi verso la donna.

 

La Signora del Castello si voltò, sorpresa di essere stata chiamata.

 

“ Oh, cara. Hermione Granger, vero?” le chiese, bonariamente.

 

Hermione annuì.

 

“ La volevo...la volevo salutare, perché stiamo partendo” provò a dire, mentre pensava a qualcosa da chiederle, qualcosa che le avrebbe tolto molti dubbi.

 

“ Oh che dolce...anche la McGranitt mi venne a salutare l’ultimo giorno di permanenza qui. Ti ho già detto che somiglia molto a te quand’era giovane? Davvero tanto. Era una ragazzina brillante, faceva parte di Grifondoro e...proprio in questo castello, quando tornò da professoressa e quando da poco aveva preso la cattedra il professor Piton, ho visto fiorire il loro amore. Un ex Serpeverde con un’ex Grinfondoro...strano, vero?” aggiunse, scrutandola con aria di la sa lunga. Hermione ripensò a quella volta che li aveva visti baciarsi, ed un moto di disgusto le salì fino in gola. Ma la donna aveva fatto un’allusione. Che sapesse di lei e Draco?

 

“ Ehm...strano si. Ma forse, è solo una limitazione di appartenere a casa diverse. Insomma, se non ci fossero state le varie case, si sarebbe eliminata la competizione e...molte più coppie sarebbero nate, senza problemi” spiegò leggermente imbarazzata, pensando al Principe Slytherin.

 

“ Sicuro. Hai decisamente ragione...anche io sono stata giovane, sai? Ma non ho studiato ad Hogwarts. Conobbi il professor Silente e...beh, me ne innamorai. E dall’ora mi sono rinchiusa in questa castello perché beh...le pene d’amore di una vecchia donna, infondo” mormorò, passandosi una mano sugli occhi e voltandosi a sistemare il quadro.

 

Ma adesso vai...non devi fare tardi. I professori ti staranno aspettando” le disse, senza guardarla. Forse stava pensando perché si era aperta così tanto ad una ragazzina, forse era solo tornata cupa e triste.

 

“ Mi...mi dispiace. Ma potrebbe parlare con il professor Silente” provò a dire, sporgendosi verso di lei.

 

La donna scosse la testa.

“ Ormai siamo vecchi, è ridicolo alla nostra età. Mio padre, Maloney Moon, non avrebbe voluto che io...

 

“ Suo padre era Maloney Moon?!” domandò sbalordita Hermione.

 

“ Si, sono la sua ultima figlia. E so cosa ti stai chiedendo adesso. Io so, so del tuo viaggio nel passato, so tutto. Sono una veggente ed un’abile Legilimens. Io ero la più piccola, ancora in fasce. Mi sono salvata per puro miracolo” spiegò, asciugandosi gli occhi.

 

Hermione rimase a fissarla, senza parlare. Quella donna doveva avere molti, molti anni. Secoli, anzi. Doveva portarsi quel dolore da moltissimo tempo, come anche l’amore che aveva tenuto nascosto per Silente. Era solo una vita tormentata la sua.

 

Hermione fece qualche passo e le sue esili braccia circondarono le vesti della donna.

 

“ Arrivederci” mormorò, abbracciandola. Sentì una lacrima sul suo volto, poi anche la donna l’abbracciò.

 

Quando si allontanò per andare a prendere il baule e scendere di sotto, la donna era sparita.

 

 

šsšts

 

 

Si prese una bella sgridata dalla McGranitt, che poi aggiunse bonariamente che poteva chiudere un occhio per la sua studentessa modello.

 

Vide Draco, qualche metro più in la, parlare con Blaise Zabini e Theodore Nott. La McGranitt stava facendo evanescere i loro bauli, dicendo che sarebbero andati dritti dritti al castello di Hogwarts, così non avrebbero avuto pesi inutili. Hermione aveva indosso una maglietta a maniche lunghe arancione, un jeans ed una tracolla molto piccola, giusto per tenervici dentro i galeoni per la mattinata.

 

Come deciso, salirono sulle carrozze per andare a visitare la Wellington magica. Hermione salì insieme ad Harry e Ron, che iniziarono a litigare per il risveglio di quella mattina.

 

“ Si, insomma, potevi essere più delicato!” stava dicendo Ron, ad un Harry sbuffante.

 

Intanto Hermione aveva lo sguardo perso fuori dalla carrozza, vedeva le altre vetture sfrecciarle affianco e pensava a Draco Malfoy. Ormai la gita era finita, chissà come sarebbe stato tra loro ad Hogwarts.

 

La mattinata trascorse tranquillamente, mentre i professori avevano creato un programma tale da fare vedere ai loro studenti le cattedrali e i monumenti magici della città. Poco prima dell’una, fu concesso un giro veloce per la Wellington magica, per poi recarsi al ristorante “ Mille Cuori Di Drago” aperto da secoli dalla sorella di Madama Rosmerta. Proprio in quell’istante era iniziata anche la famosa parata autunnale dove folletti, danzatori e maghi d’ogni sorta cantavano e ballavano, sfilando per le strade della città. Migliaia di colori, festoni, luci e risate si diffusero nell’aria, mentre i ragazzi venivano scortati tra la folla dentro il ristorante.

 

Mille Cuori Di Drago, era un ristorante molto caratteristico, dove tavoli e sedie erano rivestiti da pelle di drago e dove l’atmosfera richiamava incredibilmente un ambiente medievale. Furono servite loro pietanze alquanto strane, che molti guardarono solo di sbieco, senza osare toccare.

 

Ma che diavolo è questa melma violacea?” fece disgustata Calì Patil, seduta con la gemella Padma e con due ragazze di tassorosso.

 

Altri commenti si diffusero, e volarono richieste su qualcosa di più commestibile mentre scorgevano i professori mangiare di gusto, facendo anche evidenti apprezzamenti.

 

Mentre Harry e Ron trangugiavano senza guardare, parlocchiando tra loro, Hermione stava tastando con la forchetta quello che sembrava intestino di Barbicello, con il naso tappato per l’odore che emanava.

 

Sentì qualcuno ridere dietro di lei, così voltandosi, vide Draco seduto e alquanto schifato, prendere in giro Theodore e Blaise che stavano mangiando proprio come Harry e Ron, anche se più civilmente.

 

“ Mia nonna è Neozelandese. Sono abituato a questi cibi” stava dicendo Zabini, mentre tagliava le ali del suo Pristillo arrostito.

 

“ Ehm...non si potrebbe avere qualcosa di diverso?” aveva appena detto Draco, mentre Madama Resberta (la sorella di Rosmerta) si avvicinava.

 

“ Giovanotto, cosa vuole che le porto?” chiese, in tono affabile. Tanto fece, che alla fine riuscì a mangiare qualcosa che assomigliava ad una frittella. Hermione intercettò la donna e le chiese se poteva portare la stessa cosa anche a lei.

 

A pranzo finito, Harry e Ron la trascinarono fuori dal ristorante, quando i professori li congedarono per assistere alla parata, e riuscirono a passare tra l’orda ululante di gente, tra i coriandoli, i festoni, le ghirlande giganti di fiori, i balli, o semplicemente il corpo musicale che con grossissimi strumenti sfilava in strada.

 

Harry disse che voleva andare ad un negozio di caramelle e Ron accettò di buon grado. Hermione, seppur di controvoglia, li seguì e acquistò delle caramelle.

 

Erano le sei di pomeriggio quando li perse. Avevano fatto un giro per i negozi e la gente era addirittura aumentata, così da non riuscire più a muoversi per le strade.

 

Stava seduta su un muretto accanto al negozio di dolci a mangiare delle caramelle, quando vide la McGranitt e Piton scambiarsi un bacio. Voltò la faccia disgustata, non capendo cosa ci trovasse una donna come lei in quell’uomo così viscido. Magari con lei era diverso...

 

Una mano lattea si alzò dalla folla, salutandola, e lei infilandosi in bocca una caramella, riconobbe - dalla sua postazione leggermente sopraelevata - Draco Malfoy.

 

Scese ed andò a raggiungerlo. Nella folla credette di averlo perso, ma una mano l’afferrò, portandosela al petto.

 

“ Sono in astinenza di Hermione Granger. Tu dici che è molto grave come malattia?” le disse, prima di baciarla. Hermione rise sulle sue labbra e lo abbracciò, baciandolo ancora.

 

Che fine hanno fatto i tuoi amici?” chiese la ragazza, riuscendo a sgattaiolare in un posto meno affollato e anche nascosto.

 

“ Li ho persi”

 

“ Eh si, anche io. Con tutta questa gente” fece Hermione, offrendogli delle caramelle.

 

Si scambiarono altri baci, guardinghi e nascosti, prima di ritornare sulla strada principale.

 

Il sole tramontò in breve tempo e le strade furono sgombrate dopo un’ora, quando il buio iniziò a riversarsi per le strade. Le luci dei negozi e i lampioni della città ci accesero, dando alla Wellington magica un’aria decisamente romantica. Il caos era scemato lentamente, ora la gente camminava lentamente per le strade, tenendosi per mani e aspettando le manifestazioni aeree.

 

La McGranitt era riuscita, con l’aiuto del suo uomo (Piton) e con qualche incantesimo del professore Vitious, a richiamare i ragazzi in un’adunata nella piazza principale, dov’erano arrivati la mattina con le carrozze.

 

Verso le nove, perciò, mangiarono qualcosa in un ristorantino suggerito dalla professoressa Sprite, che per fortuna non li avvelenò.

 

Alle dieci, alcuni spari non molto forti, annunciarono l’inizio della parata notturna.

 

I ragazzi, come maggior parte degli abitanti di Wellington, si riversarono nelle strade, abbracciati tra loro, seduti su qualche muretto, chi addirittura sporto dai tetti, tutti con gli sguardi rivolti su, al cielo stellato, dove un carro stava passando nella notte.

 

Harry e Ron guardarono il cielo in attesa di qualcosa, così come tutti, mentre Hermione aveva lo sguardo rivolto alla coppietta di fronte a loro, pensando a quanto fosse stato bello vedere i fuochi d’artificio abbracciata a Draco Malfoy. Lui, però, stava poco più in là e aveva le mani in tasca, i capelli spettinati sulla fronte e sorrideva con i suoi amici.

 

Un lampo nel cielo seguito da una cascata di petali fluorescenti accompagnati da molti “ Ooooh!” e da sorrisi, fece riscuotere tutti.

 

Tre stelle grandi quanto una casa si accesero contemporaneamente in cielo, iniziando a rotare, da cui fuoriuscirono dei folletti sbriluccicosi che iniziarono una Mazurca facendo piovere scintille. Altri fuochi d’artificio, dall’aspetto di grossi fiori colorati, esplodevano in cielo per poi ricomporsi e riaccendersi ancora.

 

Il cielo, dopo pochi minuti, fu illuminato quasi a giorno, mentre urla ed esclamazioni si levarono dalla folla. I folletti iniziarono a moltiplicarsi e altri fuochi accompagnarono le loro danze. Carri sfrecciarono nel cielo, disperdendo scie luminose e piogge di quella che poteva benissimo essere polvere di stelle.

 

Una musica si diffuse nell’aria, ritmata ed allegra, mentre le lucciole volteggiavano tra loro, posandosi sui loro abiti. Hermione ridacchiò quando una di queste le si posò sul naso, facendole il solletico.

 

Altri fuochi d’artificio, centomila volte più eclatanti di quelli visti alla coppa del mondo di Quiddich, riempirono ancora una volta il cielo; spirali, razzi che vagavano per la notte, girandole luminose. I volti degli abitanti erano colorati a spruzzi da luci diverse, come flash, mentre la parata aerea imperversava nel cielo.

 

Harry e Ron, accanto e lei, le indicavano questo e quello, sbalordendosi per quando stavano vedendo. Iniziarono a saltellare ed ululare quando un gruppo di unicorni fece la sua comparsa in cielo, intervento che lasciò Hermione a bocca aperta.

 

Quando si voltò verso sinistra, non vide più Draco. C’erano solo Blaise e Theodore che parlava tra loro, uno di loro alzava le spalle e l’altro scuoteva il capo. Nella confusione generale, mentre tutti erano impegnati a guardale la parata aerea, Hermione sentì la sua mano intrecciarsi con un’altra, prima di essere strascinata qualche fila più dietro.

 

Draco!” lo rimproverò, sorpresa.

 

Shhh...chi vuoi che ci veda? Volevo solo guardare i fuochi con te” le sussurrò nell’orecchio. L’abbracciò da dietro, poi la fece adagiare al suo petto e poggiò il suo mento sulla sua testa boccolosa.

 

Certo, pensò Hermione, che i fuochi d’artificio visti con lui sono davvero tutta un’altra cosa.

 

Sentì le sue labbra baciarle il collo e stringerla di più. Lei stessa si strinse tra le braccia di Draco e stette a guardare lo spettacolo con lui.

 

Proprio in quel momento, la McGranitt sorrideva verso il cielo, felice, ed un Piton piuttosto galante la stringeva a sé, baciandole la guancia.

 

“ Oh Severus, potrebbe vederci qualcuno” esclamò la professoressa mentre, appunto, Draco li aveva visti benissimo.

 

“ Minerva, ma su, non è che...” ma mentre dolcemente la rassicurava, il suo sguardo cadde poco più in là, accorgendosi di essere stato visto da niente di meno che Draco Malfoy, il suo pupillo. Ma, chi stringeva Draco? Chi era quella ragazza?

 

Piton e Draco stettero a fissarsi per qualche secondo, senza dire nulla, immobili, forse boccheggiando, mentre Hermione distrattamente stava dicendo qualcosa rivolta al cielo stellato, così come la McGranitt.

 

Le due, poi, si voltarono verso i rispettivi compagni, trovandoli distratti. All’unisono chiesero spiegazioni, poi guardarono nella stessa direzione in cui Piton e Draco stavano osservando.

 

Gli sguardi della McGranitt e di Hermione si fusero, mentre le due aprirono la bocca per dire qualcosa.

 

Merda!” disse a denti stretti Hermione.

 

“ Porca Puzzola!” esclamò la McGranitt, mentre entrambe si allontanavano di qualche passo dai loro compagni e si aggiustavano gli abiti.

 

Piton e Draco restarono a guardarsi per un po’, a giusto due metri di distanza, senza riuscire a parlare.

 

Si erano scoperti a vicenda. Non che i due ragazzi non sapessero della storia tra i due professori, ma erano più che scioccati per il fatto che avessero scoperto loro.

 

“ Ehm...” iniziò la McGranitt, ormai lontana di qualche passo da Piton.

 

“ Professoressa io...” tentò di dire Hermione, rossa in viso.

 

In quel momento il professor Vitious e la professoressa Sprite passarono davanti a loro abbracciati e ridacchianti.

 

Ma si! Viva l’unione tra le case! Uscite allo scoperto, miei piccioncini” disse, battendo delle pacche affettuose sulla spalla di Piton. La McGranitt era viola.

 

E voi, oh cari ragazzi” stava esclamando la Sprite “ che bello, uno Slytherin ed una Griffyndor! Alleluia!” e poi i due sparirono come arrivati.

 

Regnò il silenzio e la paura per qualche secondo.

 

“ Ehm...signorina Granger, mi rivolgo a lei perchè so, insomma...che...se questa storia rimanesse fra noi le sarei molto grata” farfugliò la McGranitt, avvicinandosi alla ragazza.

 

Ma Hermione la spiazzò, con un grande sorriso. “ Non si preoccupi, non avevo intenzione di dirlo a nessuno” le rispose, e la professoressa tornò di nuovo felice.

 

Quando a voi...” Draco sembrò tremare “...complimenti. Davvero complimenti. I nostri alunni più brillanti, simbolo di unione tra le case...ma, ovviamente, se non volete che in giro si sappia, noi insomma...”

 

“ Ecco si” intervenne Draco “ vorrei un po’ di privacy. Quando saremo pronti lo diremo noi” e quella frase fece davvero molto effetto su Hermione.

 

Se Draco aveva detto quando saremo pronti lo diremo noi questo voleva dire che la loro non era solo un’avventura di passaggio ma qualcosa di più...impegnativo. Sorrise e si strinse a Draco, senza importarsene di niente. La McGranitt guardandoli cacciò un gridolino, allegra, mentre Piton lanciava un piccolo guardo forse di “benedizione” verso i due ragazzi. Poi, i professori sparirono.

 

“ Per Merlino!” esclamò Hermione, iniziando a ridere di gusto.

 

Anche Draco rise, iniziando a prendere in giro i due professori, e come di consueto, prendendo parti contrastanti da Hermione.

 

“ Povero Severus!” stava dicendo, scuotendo la testa.

 

“ Macchè, povera McGranitt!” ma questa volta, invece di continuare a litigare, si baciarono nuovamente. Draco le prese il viso tra le mani, riempiendola di baci e carezze.

 

Un ultimo fuoco d’artificio e la parata aerea finì. Le passaporte erano state poste ai limiti della piazza, così i professori vi condussero i ragazzi alle 23.00 per tornare ad Hogwarts.

 

Minerva McGranitt era piuttosto agitata ed Hermione le sfiorò un braccio, sorridendole. La professoressa sembrò calmarsi e sembrò serena per il resto del tempo.

 

Infondo, vide i Serpeverde intorno ad una passaporta, e Draco che parlava con il professor Piton. Chissà, magari il professore più odiato da loro sarebbe diventato più umano. E poi, la parte cattiva di Hermione, la trovò un’ottima scoperta per ricattarlo.

 

Sorrise tra sé, poi alzò lo sguardo verso Draco che, stupendola, le mandò un bacio.

 

 

 

In pochi minuti, l’erba fresca di Hogwarts li accolse insieme ad una splendida mattinata.

 

 

Erano tornati a casa.

 

 

šsšts

 

 

 

Salve carissime! Allora, premettendo che questo capitolo l’ho scritto in fretta e furia, perché non ho molto tempo, sarà l’ultima cosa che scriverò fino a settembre. I’m sorry, ma sono tutta l’estate fuori, in viaggio, in giro, e non riesco a mettermi al pc. Quindi, anche per quanto riguarda il seguito della ff Proie Rouge (che ho deciso di scrivere) se ne parlerà dopo l’estate. Mi rincresce moltissimo, ma non posso fare altrimenti.

Il venticinque parto e non so (ma sicuro a settembre) quando potrò postare altri capitoli.

 

Ma passiamo ai ringraziamenti per il capitolo scorso: un bacio a tutte, siete magnifiche! Ho preferito non far sì che facessero subito sesso, voglio che in questa ff la loro storia sia più dolce.

 

Per quanto riguarda il Proie Rouge, a cui mi dedicherò di più, il seguito sarà un’altra ff, in cui voglio impegarmi davvero molto. Sarà più matura, più passionale e più drammatica (a volte) anche se, lo sapete, io amo i lieti fine.

E non posso che inginocchiarmi davanti a voi per i meravigliosi commenti che mi avete lasciato a “Proie Rougeperchè davvero non so cosa dire. *____________________* Mi sto commuvendo, c’è addirittura chi mi ha detto “Grazie!”. Io non merito tutto questooooo! Voi, siete Fantastiche!! Grazie a voi, che mi fate sempre sorridere e mi rendete felice!!

 

A dopo l’estate, allora! Cercherò cmq di seguire e leggere le altre ff, almeno fin quando non parto.

 

Bacioni e buone vacanze,

Erin.

  
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