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Autore: Dryas    24/11/2012    6 recensioni
Konoha ha un solo liceo. Lì tutti si conoscono, tutti sanno tutto di tutti, o almeno così credono. E' per aiutare un'amica che Tenten si mette in gioco, anche se questo comprende avere a che fare con lo scontroso e arrogante Neji Hyuga. Dalla sua parte ha Rock Lee, sempre pronto a sostenerla e proteggerla, e Kiba, il suo primo travolgente amore, ma basteranno per vincere Sasuke Uchiha? Una storia di pregiudizi e di sorprese, di amore e di odio, di dolore e di speranza. E tutto nasce in un liceo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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SECONDO CAPITOLO


-Patto con il diavolo-









Tenten si lasciò cadere sulla scomoda sedia di plastica dell’ospedale e portò stancamente una mano sugli occhi, cercando di controllare la rabbia e le lacrime. Si sentiva inutile, completamente impotente in una situazione così delicata e rischiosa.
E mentre ripensava alla lite appena avvenuta comparve di fronte al lei il camice bianco di Sakura. Allungando un braccio le porse un bicchiere di cioccolata e Tenten l’afferrò, ringraziandola e accennando un sorriso. Il giovane medico le si sedette accanto.
-Scusami per prima Sakura- le disse Tenten -ho perso il controllo, mi sono comportata come una bambina capricciosa-
-Le bambine capricciose non protestano per poter stare di fianco a un’amica che soffre- rispose l’altra sorridendole -sei perdonata-
Tenten bevve un piccolo sorso di cioccolata. Non aveva voglia di parlare.
-E poi devo farti i miei complimenti- continuò Sakura attirando nuovamente la sua attenzione -far perdere le staffe a Neji non è un’impresa facile. Solitamente le sue reazioni sono di perfida e subdola vendetta, ma stavolta ha avuto una reazione che oserei definire normale. Ha persino alzato il tono della voce!-
Tenten sorrise. Capiva che era un tentativo di tirarle su il morale e lo apprezzava, ma non poteva cancellare il senso di amarezza che provava. Ricordare Neji, poi, le faceva saltare nuovamente i nervi.
-Scusami- le disse -ma ora proprio non … -
-Haruno- una voce conosciuta e inaspettata le fece voltare entrambe. Con grande sorpresa si trovarono di fronte Neji.  
-Si è svegliata- disse fissando il medico -credo che tu debba venire a visitarla-
Sakura si alzò in piedi a salutò Tenten, appoggiandole dolcemente una mano sulla spalla. La ragazza annuì semplicemente e la seguì con gli occhi mentre si allontanava. Non si stupì di trovare lo sguardo di Neji puntato su di lei, e rispose con la stessa vena di odio.
Lo fissò con intensità fino a quando anche lui non scomparve nella stanza di Hinata, poi si alzò in piedi, gettò il bicchiere di cioccolata ancora mezzo pieno e si avvicinò alla porta. Si guardò attorno: il corridoio era deserto. Silenziosamente appoggiò le mani sulla fredda lastra di legno, e poi l’orecchio. Aggrottando le sopracciglia, si concentrò sui suoni che provenivano dall’interno, cercando di non ascoltare i rumori della vita dell’ospedale.
Le parole che riuscì a capire furono ben poche e tutte scollegate tra loro. La voce di Sakura era troppo debole; sperare di sentire quella di Hinata, poi, era un’idea impossibile, ma almeno voleva sapere se l’amica stava bene. Voleva esserne certa.
All’improvviso, però, sentì il suo equilibrio crollare e si ritrovò con la faccia attaccata al pavimento.
Appena alzò gli occhi capì che era successo proprio quello che temeva: la porta si era aperta.
-Ha fatto il tuo nome- le disse Neji con tutto il disprezzo e la pena che un uomo può provare -ma penso che tu lo sappia già-
Subito si allontanò da lei e ritornò al letto della cugina. Tenten si rimise in piedi e, guardando all’interno della stanza, vide Sakura che la invitava a farsi avanti. Ancora perplessa, fece qualche altro passo, lanciando una rapida occhiata a Neji, teso in volto, che però non la guardava più.
-Vuole parlarti- le disse Sakura -avvicinati-
Tenten corse quando sentì quelle parole e appoggiando le mani sul letto si trovò di fronte gli occhi chiari di Hinata. La commozione ebbe il sopravvento.
-Ciao, Hinata- riuscì a dire -come ti senti?-
Hinata non sorrise né aprì bocca. Si limitò a guardarla.
-Sei stata tu a portarmi qui?- le chiese con una voce inquietante tanto era flebile. Tenten rimase sorpresa di quella domanda ed esitò a rispondere.
-No- disse -non sono stata io, ma Naruto Uzumaki, quello di cui mi parli tanto-
-N-Naruto?- domandò Hinata spalancando leggermente gli occhi per lo stupore -come faceva a … ?-
-Non ha importanza- l’interruppe Tenten -quello che conta è che tu sia viva-
-Io non volevo più … - sibilò Hinata con rabbia -non voglio più … -
-Hinata, sta calma- disse Sakura intervenendo -devi riposare, adesso devi dormire-
-Sì, Hinata- aggiunse Tenten -avremo tempo per parlare, di ogni cosa. Ora è meglio se ti lasciamo tranquilla-
La ragazza si chinò su di lei e la baciò sulla fronte, salutandola. Poi si allontanò e facendo un cenno a Sakura si voltò per andarsene, ma prima di uscire si fermò di fronte a Neji.
-Ti devo parlare- gli disse grave -vieni fuori un attimo … per favore-
Non aspettò nemmeno che rispondesse, aprì la porta e la lasciò socchiusa, sicura che il ragazzo l’avrebbe seguita. Tranquilla, si sedette di nuovo su una sedia e poco dopo la porta della stanza di Hinata si riaprì. Con pochi passi Neji la raggiunse.
-Che vuoi?- le chiese, incrociando le braccia e squadrandola da cima a fondo.
-Ti propongo un accordo- gli disse, ignorando il suo sguardo -se tu mi permetti di vedere Hinata … -
-Oggi è stata un’eccezione- l’interruppe bruscamente -l’ho fatto solo perché non mi sembrava il caso di litigare con l’Haruno di fronte a lei. Non pensare che ti lasci avvicinare di nuovo-
Tenten si morse la lingua per trattenersi dal rispondergli in malo modo. Abbassò il viso e solo quando ebbe ritrovato la calma e l’equilibrio lo sfidò di nuovo.
-Farò tutto ciò che vuoi- propose -chiedimi qualsiasi cosa-
-Io non voglio niente da te- rispose Neji sorridendo -non so nemmeno chi sei-
-Tenten- disse in fretta la ragazza.
-E credi che mi basti sapere il tuo nome?- le domandò sarcastico Neji -Tu non sei nessuno-
-Faccio parte del consiglio studentesco- rispose lei, sempre più irritata -Casualmente quest’anno il capitano della squadra di arti marziali alle nazionali potrebbe essere uno Hyuga e non più un Uchiha. Casualmente-
-Io non sono così squallido da comprarmi i ruoli- ribatté Neji disgustato -le persone come te mi disgustano-
-Oh, su, non fare il moralista- protestò Tenten -lo sappiamo entrambi che gli Uchiha sono capitani solo perché popolari. Tu, Hyuga, sei molto più bravo di loro, eppure non sei mai stato candidato. Non ti pare un’ingiustizia? E poi vincere il torneo nazionale ti assicurerà una borsa di studio con la quale puoi andare a vivere negli Stati Uniti. Non ti basta? Ti offro anche il denaro-
-Sei veramente squallida- commentò Neji -pensavo di aver visto di tutto, ma non avevo mai incontrato una persona disonesta quanto te. Sei riuscita a stupirmi-
-Lo prendo come un sì?-
-Siamo d’accordo- disse Neji dopo una breve pausa -potrai vederla tre volte alla settimana, per un’ora e con me presente. Ora vattene-
-Ci vediamo, Hyuga- rispose Tenten alzandosi.
Lo oltrepassò, guardando dritto di fronte a sé, stanca di averlo di fronte. Quando fu fuori dall’ospedale si blocco, alzò gli occhi al cielo e sospirò.

Stava piovendo.










AUTRICE
Grazie a chi ha letto e commentato lo scorso capitolo. Spero continuerete a farlo!
Dryas
   
 
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