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Autore: TelaDiPenelope    24/11/2012    3 recensioni
Non che Takuto non fosse bravo, anzi era un eccellente pianista specie vista la giovane età, ma Tsurugi con il tempo aveva sviluppato una sorta di feroce avversione contro il pianoforte e la musica in generale. All’inizio ascoltare le melodie che il suo senpai riusciva a suonare lo affascinava davvero molto, ma dopo poco iniziò a sentirsi quasi “geloso” di quello strumento.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note dell’autrice: Allora eccomi tornata con un nuovo capitolo. Stavolta provo a cimentarmi con una KyouTaku ! E’ una coppia che mi piace molto, insieme li trovo sia molto dolci che divertenti proprio perché penso che, sotto certi punti di vista, abbiano un carattere abbastanza simile. L’idea è nata mentre parlavo con una mia amica e quindi è a lei che la dedico <3 Quindi ora vi lascio alla storia e, come sempre, spero che abbiate voglia di scrivermi la vostra opinione lasciando un commento di qualsiasi genere. Grazie e buona lettura !! 

Nel ¨



 

 

It's all because of your piano 

- KyouTaku -

 

 

 

Quando Shindou suonava una dolce musica si diffondeva in quell’ampia stanza, le mani del giovane pianista si spostavano sinuose ed eleganti sulla tastiera eseguendo una serie di voluttuosi movimenti. Sembrava quasi che quelle lunghe dita affusolate stessero accarezzando i tasti bianchi e neri del pianoforte. Takuto teneva sempre gli occhi chiusi quando suonava una composizione che lo coinvolgeva particolarmente. Non aveva bisogno di guardare alcuno spartito, sapeva con esattezza quali movimenti compiere e quali note doveva far riprodurre a quel maestoso strumento laccato di nero da cui riusciva a far fuoriuscire melodie così complicante quanto ipnotiche.

A Tsurugi non piaceva particolarmente sentirlo suonare ma spesso, quando si trovava a casa del suo capitano nonché fidanzato da ormai quasi tre mesi, veniva invitato ad assistere, in quella sontuosa sala, ad una delle routinarie esercitazioni di pianoforte che Shindou trasformava in una sorta di “concerto” per evitare che il suo ospite si annoiasse troppo. Il padrone di casa cercava sempre di suonare qualcosa che sarebbe potuta piacere al più piccolo e, dopo ogni esecuzione, si prendeva qualche secondo di pausa per spiegare ad un apparentemente annoiato Kyousuke che cosa gli aveva appena fatto ascoltare. Solitamente, se era fortunato, riceveva uno sbuffo o un piccolo grugnito come risposta e al capitano non restava altro da fare se non tornare a suonare.

Non che Takuto non fosse bravo, anzi era un eccellente pianista specie vista la giovane età, ma Tsurugi con il tempo aveva sviluppato una sorta di feroce avversione contro il pianoforte e la musica in generale. All’inizio ascoltare le melodie che il suo senpai riusciva a suonare lo affascinava davvero molto, ma dopo poco iniziò a sentirsi quasi “geloso” di quello strumento. Takuto lo adorava, ne parlava spesso e ci si doveva dedicare praticamente ogni giorno togliendo, nella sua ottica, tempo e attenzioni a lui. Kyousuke non era esattamente il prototipo del ragazzino viziato eppure, chi lo conosceva bene, sapeva quanto il freddo numero 10 della Raimon potesse diventare intollerante e capriccioso se qualcosa lo infastidiva. Ora l’essere geloso di un pianoforte suonava davvero ridicolo anche alle sue stesse orecchie, tuttavia non era proprio riuscito a trattenersi quel pomeriggio dal fare quel preciso commento che aveva fatto infuriare tanto il suo ragazzo.

 

- Kyousuke mi stai ascoltando ? – La voce leggermente alterata del più grande fece si che il suo ospite riportasse l’attenzione su di lui.

- Cosa ? – Fu la secca risposta data con il solito tono laconico. – Ti ho chiesto se hai sentito quello che ti ho appena detto, ma mi pare ovvio di no! – Il più grande fece un leggero sospiro continuando a fissare il suo ragazzo con un’improbabile aria severa. – Se ti pare ovvio allora potevi anche evitare di chiedere. - Nuovamente la risposta che ottenne non lo sorprese più di tanto, ma bastò per farlo ulteriormente irritare. Restò immobile qualche altro secondo mantenendo il suo sguardo sul più piccolo poi decise di ricorrere alla sua proverbiale pazienza. Si schiarì la gola con un leggero colpo di tosse prima di ricominciare a parlare – Ascolta, posso immaginare che .. – Non riuscì però a terminare la frase perché venne interrotto dal suo ospite. – E’una cosa davvero inutile. Non capisco proprio perché ci sprechi dietro tutto questo tempo. – mormorò Kyousuke con il solito tono freddo. Takuto rimase inizialmente basito dall’affermazione appena fatta dal moro. Prima di replicare una qualsiasi cosa cercò di collocare e dare un senso alle parole che aveva appena sentito. Dopo qualche attimo di riflessione azzardò una risposta. – Ti stai riferendo al pianoforte ? –
- Anche. –

Shindou si stava veramente irritando, forse la cosa che maggiormente lo infastidiva non era tanto il comportamento di Tsurugi quanto la strafottenza che riusciva a leggere nei suoi movimenti. Stava chiaramente cercando di provocarlo. – Oltre al pianoforte ? – Chiese ostentando un finto tono calmo. Kyousuke continuò a fissarlo ma evitò di dare una qualsiasi risposta alla domanda che gli era appena stata fatta. Dopo qualche altro minuto di ostinato silenzio, Takuto decise di alzarsi dal piccolo sgabello elegante che fungeva da seduta per suonare lo strumento incriminato e, con pochi rapidi passi, raggiunse il divano chiaro appoggiato alla parete su cui era comodamente seduto il più piccolo. Gli si parò davanti con le gambe divaricate e le mani appoggiate sui fianchi, cercò di assumere l’espressione più autoritaria che poteva e, senza distogliere lo sguardo da quello ambrato del moro, si protese leggermente in avanti in modo da avvicinare il proprio viso a quello dell’altro. – Senti Tsurugi sia ben chiaro che .. – Anche questa volta il capitano non riuscì a finire la frase poiché venne nuovamente interrotto. Kyousuke approfittando della posizione assunta da Takuto, probabilmente in maniera del tutto inconsapevole, aveva ulteriormente accorciato le distanze fra di loro, azzerandole definitivamente appoggiando le proprie labbra su quelle calde del fidanzato. Sapeva che Shindou non avrebbe interrotto quel contatto così intimo: erano soli e non si baciavano dalla sera prima, ma per maggior sicurezza portò una mano dietro la nuca dell’altro. Esercitò una lieve pressione sia per approfondire quel bacio che stava diventando sempre più intenso sia per togliere al brillante regista della Raimon qualsiasi possibilità di “ritirata”.

Si staccarono solo dopo che entrambi ebbero soddisfatto la voglia che avevano dell’altro. Avevano il respiro un po’ affannato e le guance leggermente sfumate da un blando rossore. Tsurugi accarezzò con delicatezza il viso imbarazzato di Shindou sfiorando con i polpastrelli quella pelle morbida e profumata prima di riprendere il discorso che lui stesso aveva interrotto poco prima. – La musica. – Fece una breve pausa gustandosi l’espressione stupita dell’altro. -  M’infastidisce che una cosa così inutile occupi un quantitativo così ingente del tuo tempo. – Takuto era rimasto assolutamente basito da quello che aveva appena sentito. – Ma come puoi considerare la musica una cosa inutile ?! La musica è arte, vita e soprattutto … - Ancora una volta il più grande non portò a termine il suo discorso, ma questa volta era stato lui stesso a bloccarsi per colpa di un pensiero che gli era improvvisamente balenato in mente. – Kyousuke .. non è che sei geloso vero ?! -

 

- MA CHE ACCIDENTI STAI DICENDO !! - Ecco perfetto, come al solito l’aveva beccato in pieno !! Maledetto Shindou, ma perché gli riusciva così facile capire quello che pensava. Odiava questo lato di lui perché lo faceva sentire vulnerabile e fragile, oltre che estremamente imbarazzato. Si alzò di scatto scansando di lato il corpo del senpai ora fin troppo vicino al suo. Si allontanò dal divano accostandosi alla causa di tutti i suoi attuali problemi: il pianoforte. Decise strategicamente di dare le spalle a Takuto almeno finché il rossore sul suo viso non fosse totalmente scemato e non fosse riuscito a riacquistare il pieno controllo di sé stesso. Con il suo capitano gli era sempre risultato davvero difficile nascondere le sue emozioni e i suoi sentimenti, era un qualcosa che riusciva a fare anche in maniera piuttosto brillante con tutti, ma con lui la sua finta maschera d’indifferenza non aveva mai funzionato.

Un dolce sorriso si disegnò sulle labbra di Shindou nel vedere la reazione del suo ragazzo. Anche se non stavano insieme da così tanto tempo poteva vantare una discreta conoscenza del carattere enigmatico di Tsurugi e, sapeva per esperienza, un comportamento del genere dimostrava solo una cosa: anche questa volta era riuscito a capire i suoi sentimenti. Mosse qualche passo avvicinandosi al più piccolo, gli appoggiò una mano sulla schiena, avvertì il calore di Kyousuke celato dalla stoffa leggera della maglietta rossa e non resistette alla tentazione di appoggiare la fronte accanto alla propria mano. Rimasero in quella posizione un paio di minuti poi, senza spostarsi. Nuovamente fu il più grande a rompere il silenzio. – Davvero pensi che la musica sia una cosa stupida ? -  Sentì la schiena di Tsurugi irrigidirsi appena. – Abbastanza. – Il tono del moro era molto più calmo e rilassato di quello usato in precedenza. Takuto emise un leggero sospiro contro di lui poi, non riuscendo a frenare la voglia che aveva di punzecchiarlo, continuò la conversazione. – E tu sei sicuro di non ritenerla una cosa inutile perché, oltre al fatto che sei geloso ovviamente, è un campo in cui non sei portato ? –

A quelle parole Kyousuke si allontanò dal fidanzato, si girò velocemente in modo da poter fronteggiare uno Shindou per niente agitato. Gli lanciò una delle sue occhiatacce cercando inutilmente d’intimidirlo e rispose usando il tono più freddo che potesse avere. – Io NON sono geloso. – Fece una breve pausa continuando a mantenere inalterato il contatto visivo fra loro. – E poi su quali basi affermi che io non sia portato per la musica ? – Chiese altezzoso il più piccolo sperando di riuscire a girare la situazione a suo favore. – La tua media scolastica in merito alla materia per esempio. Da quello che so hai poco più della sufficienza. – Ancora una volta Tsurugi rimase basito dalle parole del capitano. Mentre si continuava a chiedere come accidenti facesse a saperlo sentì nuovamente la voce di Takuto che, immaginando a che cosa stesse pensando, fornì il nome del suo inconsapevole informatore senza aver bisogno che il più piccolo formulasse alcuna domanda. – Me ne parlava Tenma giusto l’altro giorno. –

Stupido Matsukaze ! Doveva ricordarsi di ucciderlo la prossima volta che gli passava per le mani. Tsurugi si limitò a continuare a fissare il proprio ragazzo ostentando una finta aria da spaccone mentre continuava a pensare quale fosse il modo migliore per porre fine alla vita della piccola spia. Shindou gli sorrise, l’aveva punzecchiato abbastanza per quel giorno e ora aveva decisamente voglia di impiegare in modo più costruttivo il poco tempo che avevano rimasto da passare insieme, ma il più piccolo era di un altro avviso. – Guarda che non ho una media alta solo perché non m’impegno. Se volessi potrei tranquillamente avere voti alti anche in musica. – Il capitano scosse la testa portandosi una mano alla fronte, forse la sua piccola provocazione era andata un po’ troppo oltre, ma la piega che aveva preso ora la discussione sembrava avere tutta l’aria di una sfida e fra loro c’era sempre stata una sorta di continua competizione. Quindi nuovamente non riuscì a far cadere il discorso. – Va bene allora dimostramelo. – Sentenziò alzando lo sguardo e tornando ad incatenare il suo sguardo a quello ambrato di Tsurugi. – E’ una scommessa ? – Chiese il più piccolo con un sinistro luccichio negli occhi. – Pressappoco. –


- Perfetto allora sentiamo, a te l’onore di definirne i termini capitano. – Intimò Kyousuke piegando appena di lato la testa. Takuto si prese qualche secondo per pensare bene alla sua prossima mossa, doveva stare molto attento a quello che diceva, sapeva per esperienza personale che Tsurugi poteva rivelarsi un avversario, oltre che molto competitivo, anche piuttosto vendicativo. Doveva giocare sul sicuro. – Allora devi prendere almeno 95 su 100 al prossimo compito di musica. Se ci riuscirai avrai vinto tu, in caso contrario la vittoria sarà mia. – Tsurugi annuì, poi aggiunse. – E immagino che, come al solito, il vincitore stabilisca il suo premio dopo la vittoria. - Il più grande fece un piccolo cenno di assenso con la testa. – Esattamente.- Un sorriso tutt’altro che rassicurante si disegnò sulle labbra di Kyousuke – Bene Takuto, preparati a perdere. -

 

________________________________________________________________________________

 

Da quella sera passarono quasi due settimane in cui Tsurugi studiò con impegno e diligenza tutto il programma di musica che precedentemente non aveva mai degnato di particolare attenzione. Chiese anche ad Aoi di farsi dare un paio di ripetizioni e seguì le spiegazioni del professore facendo anche numerose domande. Si preparò al meglio per il compito e, non appena gli venne riconsegnato corretto, corse immediatamente a cercare il fidanzato per invitarlo a casa sua quello stesso pomeriggio.

 

- Te lo scordi Tsurugi. -

- Assolutamente no. Avevamo fatto una scommessa e tu mi avevi dato la tua parola. –

- Sì, ma … tutto ma questo no !! E poi dove accidenti le sei andate a prendere. –

- Questa non è una cosa che t’interessa. Piuttosto voglio che le metti domani durante la partita e non m’interessa come farai a cambiarti o a giocare. –


Takuto stava letteralmente per mettersi a piangere. Tsurugi si era presentato in classe da lui quella mattina all’intervallo esibendo il suo compito di musica corretto: 97 su 100. Poi l’aveva invitato a casa sua quel pomeriggio dicendo che gli avrebbe fatto sapere cosa voleva per la sua vittoria.
Shindou sapeva quanto Kyousuke poteva essere pericoloso se sfidato, ma mai si sarebbe aspettato di trovarsi davanti ad un grazioso paio di mutandine, palesemente da ragazza, rosa bordate di pizzo.

 

- Tu sei completamente pazzo !! -

- E tu sei completamente fregato. Quindi ora, da bravo bambino, mantieni la parola data. Non vorrai forse che io perda la fiducia nel mio capitano e, peggio ancora, nel mio ragazzo. –

- Tutto questo è ridicolo. –

- Non m’interessa, non ho dettato io le condizioni della nostra scommessa.-

- Sì ma non mi sarei mai aspettato che tu mi avresti fatto una richiesta di questo genere ! –


- Allora la prossima volta metti dei paletti alla mia fantasia. Comunque, visto che ti vedo davvero disperato, posso offrirti un’altra opzione. –
 

- COSA ? –

 
- O indossi quelle mutandine o … bruci il tuo dannato pianoforte. –

 

 

 

 

 

- Dammi quelle maledette mutande Tsurugi. Ti assicuro che questa me la paghi.

 
- Oh non vedo l’ora Takuto, davvero. -

 

 

 

Fine.

 

 

  
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