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Autore: Laura_Dan    24/11/2012    0 recensioni
Camilla era bella, era tanto bella. Aveva i capelli aggrovigliati in mille ricci che le rendevano il viso più adorabile di quello che già era. I suoi occhi erano verdi, quel verde che tutti desiderano per i loro occhi.
Lui invece era biondo e i suoi occhi erano scuri, troppo scuri per un ragazzo biondo.
E loro si amavano, si amavano proprio tanto.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era scesa dall’autobus, e il suo fiatone era finito già da un po’. Ad aspettarla c’era lui, bello come il sole. Appena lo vide gli saltò al collo, quasi facendolo soffocare.
-Ehi ehi piccola, contieni la tua euforia ahah-
-Cretino- un sorriso quasi da ebete le si era stampato in faccia
-Ho una super ideona per questa sera. Per prima cosa ti porto fuori a mangiare pesce, e poi, rullo di tamburii, ce ne andiamo in spiaggia, oggi c’è un gruppo che fa la cover di Ligabue, ti va?-
-Mi conosci troppo bene- gli aveva risposto dopo avergli dato un buffetto sulla guancia.

*****
Il ristorante dove l’aveva pensata di portare era troppo elegante per i suoi short e la sua maglietta bianca, ma soprattutto per le sue scarpe. Avevano deciso allora all’ultimo momento di prendersi un trancio di pizza, ormai gli bastava poco per essere felici.
Il concerto iniziava alle 22 ed erano solo le 21 ora. Avevano optato quindi per tornare a casa un’oretta, per poi uscire nuovamente.
La casa di Luca era molto piccola. Sì e no 90 mq, quella sera però sembrava estremamente grande a causa dell’assenza dei suoi due vecchi.
Si guardarono negli occhi, avevano capito tutti e due quello che sarebbe successo di lì a poco. Camilla si era tolta le scarpe già da qualche minuto, e ora si stavano guardando, sorridendo, quasi imbarazzati, come se fosse la prima volta. Eppure non lo era. Eppure ormai si conoscevano da tanto. Eppure, eppure..
Lui si era avvicinato, e Camilla ora poteva notare la gocciolina di sudore scendere e attraversare il viso di Luca, caldo? Imbarazzo? Tensione?
Il primo passo questa volta però lo fece lei, gli mise una mano sui capelli e gli sistemò dietro l’orecchio un ciuffo di capelli che non era mai stato al suo posto, da quando lo conosceva. Mentre compiva questa azione, con l’altra si sbottonò i pantaloni, e immediatamente, oltre all’eccitazione, fu contenta di aver allentato la pressione che quei pantaloni succinti provocavano sulla sua pancia, soprattutto dopo aversi abbuffata di pizza.
Le mani di Luca sembravano imitare gli stessi gesti di quelle di Camilla, solo fece tutto con la mano opposta, sistemò i capelli della sua amata con la destra e si sbottonò i pantaloni con la sinistra. Erano gesti ripetuti un sacco di volte, eppure ogni volta sembrava fosse la prima.
Camilla tirò giù i pantaloni di Luca, successivamente fece lo stesso con le mutande, e quando tornò su, si soffermo qualche secondo sulla sua erezione, senza toccarla però, quasi a voler solamente rendersi conto che quella reazione era stata provocata da lei, dai suoi semplici gesti. Lui sembrava imitare i suoi gesti come uno specchio. A differenza di Camilla però, si soffermò meno sul suo sesso, limitandosi a morsicarle delicatamente la coscia. Al suo sussulto, Luca la strinse a se, baciandola per qualche istante.
-Ti amo- dissero quasi in contemporanea
-Anch’io- risposero sempre insieme, sorridendo.
Ora l’unica cosa che li divideva erano delle magliette, inutili magliette..quasi abbandonando la delicatezza usata fino a qualche istante fa, tutti e due si tolsero, ognuno la sua, le magliette. Ora però Camilla aveva qualcosa di troppo, un reggiseno, forse anche di una taglia più grande della sua, ci pensò Luca, questa volta delicatamente. Lo slacciò.
Quando si trattava di spogliare se stessi erano molto veloci, frettolosi..invece quando dovevano spogliare il partner, ogni gesto si faceva delicato, come se provenisse dalle mani di un angelo, come a non voler far del male all’altro.
Erano in cucina, e l’oggetto orizzontale più vicino a loro era il tavolo. Camilla si avviò verso questo, e si distese sopra, fissando il soffitto, aspettando che Lui venisse sopra di lei. Passarono secondi, che per Camilla erano un’eternità, ma per Luca, che contemplava il suo corpo, erano istanti brevissimi.
Il corpo di lui ora premeva su quello di lei, non c’era bisogno di dirsi niente, tutto era naturale, fin troppo.
I loro movimenti sembravano studiati come quelli dei trapezisti al circo, dove un passo falso può essere fatale. Allo stesso modo, loro, sapevano come comportarsi per non nuocere ne a stessi, ne all’altro.
I loro sospiri erano una cosa sola, e quando vennero, lo fecero insieme, armoniosamente.
Si guardarono negli occhi, tutti e due erano un po’ arrossati in volto, d’istinto guardarono l’orologio.
Le 22.45
-Ti amo, e ora voglio solo dormire con te, perché sono stanca-
-ahaha immaginavo, andiamo a dormire stella, ti amo anch’io-
 



Lo so che anche questo non è molto lungo, ma prometto che farò di meglio nei prossimi capitoli. promesso promesso, (vi chiedo solo di recensire) ♥
 
  
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