CAPITOLO
VENTOTTESIMO
- Harry è una persona
speciale, non voglio che lo
lasci solo. Per questo ho deciso di darti la possibilità di
vedermi.
Quel volto angelico e sincero e quel tono di voce
pacato avevano come immobilizzato Meredith. Non riusciva a comprendere
se la
persona che le stava parlando fosse reale. Spaventata,
indietreggiò e si lasciò
cadere sul divano.
- Non devi avere paura di me. Sono Janet e sono qui
solo per dirti di aiutare Harrison.
- Non ci posso credere, mi sono fatta suggestionare da
Harry! Tu non ci sei, ti sto immaginando, sparisci! - gridò
chiudendo gli occhi.
In quel momento arrivò Harry, trovando la sorella che
tremava come una foglia, sul divano.
- L'hai vista anche tu! - esclamò felice il pittore.
- Non è reale, non è reale... - continuava a
ripetere
Mery impaurita.
Janet intanto iniziava a scomparire, ma prima che
fosse del tutto invisibile Harry la raggiunse con le lacrime agli occhi
per la
gioia.
- Allora non te ne sei andata, sei sempre accanto a
me! - disse Harry accarezzandole il volto.
- Si, Harrison.
- Anche tu mi ami, non è così?
- Non posso amarti e neanche tu puoi amare me. Sono
venuta per fare in modo che tua sorella non ti lasci solo.
- Chi sei? - li interruppe Meredith ancora scioccata.
- Janet Crossworth, ma sarebbe meglio dire chi ero.
- Insomma saresti un, un ... fantasma? - continuò Mery
sempre più incredula.
- Si. - rispose semplicemente Janet con un velo di
tristezza.
- Ma perché hai rovinato la vita di mio fratello, cosa
vuoi da lui!? - urlò la donna spaventata.
- Io ho solo il compito di proteggerlo, ma purtroppo
lui si è innamorato di me ed è andato tutto
storto. Non sarebbe dovuto
succedere.
- E allora vattene, sparisci! Lo proteggerò io!
- E' quello che intendo fare. Sono qui anche per
salutarti, Harry: addio! - concluse Janet senza far trasparire alcuna
emozione.
- No, aspetta! - la chiamò Harry - Non potrò
più
rivederti? Non potrò mai sapere chi eri, come sei scomparsa?
- Questo non ha più importanza. - concluse Janet
sparendo del tutto.
Harry si piegò sul pavimento piangendo, mentre sua
sorella restò immobile con lo sguardo fisso dove era
scomparsa quella strana
donna. Rialzando il capo,Harry si accorse che per terra al posto di
Janet era
rimasta una chiave. Immediatamente la prese tra le mani e comprese che
doveva
averla lasciata quell'angelo incantevole, perchè non l'aveva
mai vista prima.
- Meredith! - chiamò Harry alzandosi - Meredith! -
continuò scuotendola.
- Cosa? - rispose quella ancora scioccata.
- Guarda, l'ha lasciata Janet. - disse incredulo Harry -
Forse vuole dirci qualcosa!
- Ma Harry, dimenticala, basta! Non tornerà...
- Magari è di casa sua! - esclamò il pittore
dirigendosi verso l'appendiabiti.
- Harry, che vuoi fare?
- Devo andarci, è sicuramente la chiave di casa sua! -
continuò il fratello indossando un lungo cappotto sopra il
pigiama.
- Dove vuoi andare? - chiese ancora Meredith
preoccupata.
- Se vuoi, seguimi! - rispose velocemente Harry varcando
la soglia della porta d'ingresso.
Meredith, pur senza comprendere, istintivamente lo
seguì per paura che potesse succedergli qualcosa. Tra
l'altro, era tornata per
stargli accanto e ora avrebbe continuato a farlo, anche se le sembrava
di
essere in un inspiegabile sogno. Rapidamente salirono entrambi sulla
bici di
lui e si introdussero dapprima presso stretti viali, scorciatoie che
Harry
aveva imparato per raggiungere più facilmente la casa di
Janet, e dopo in
dintorni signorili e alberati. Intorno alle 11:30 arrivarono
all'imponente
residenza che un tempo apparteneva ai Crossworth.