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Autore: VAleMPIRE    25/11/2012    1 recensioni
Questo è l'unico romanzo che sia mai riuscita a finire. Ne inizio molti , ma raramente l' "ispirazione", la voglia e la costanza mi assistono a lungo...
In poche parole , è la storia di un pittore tormentato che finalmente trova in una sola persona la sua musa e, per la prima volta, l'amore.
Ma poi...non posso dirvi altro!
Dal momento che l'ho già scritta tutta ( circa 3 anni fa ho anche partecipato ad un concorso per provare a pubblicarlo nelle librerie ), non tarderò ad aggiornare, se ci sarà anche un solo lettore interessato.
Spero vi piaccia e commentiate sinceramente! Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO VENTOTTESIMO

 

- Harry è una persona speciale, non voglio che lo lasci solo. Per questo ho deciso di darti la possibilità di vedermi.
Quel volto angelico e sincero e quel tono di voce pacato avevano come immobilizzato Meredith. Non riusciva a comprendere se la persona che le stava parlando fosse reale. Spaventata, indietreggiò e si lasciò cadere sul divano.
- Non devi avere paura di me. Sono Janet e sono qui solo per dirti di aiutare Harrison.
- Non ci posso credere, mi sono fatta suggestionare da Harry! Tu non ci sei, ti sto immaginando, sparisci! - gridò chiudendo gli occhi.
In quel momento arrivò Harry, trovando la sorella che tremava come una foglia, sul divano.
- L'hai vista anche tu! - esclamò felice il pittore.
- Non è reale, non è reale... - continuava a ripetere Mery impaurita.
Janet intanto iniziava a scomparire, ma prima che fosse del tutto invisibile Harry la raggiunse con le lacrime agli occhi per la gioia.
- Allora non te ne sei andata, sei sempre accanto a me! - disse Harry accarezzandole il volto.
- Si, Harrison.
- Anche tu mi ami, non è così?
- Non posso amarti e neanche tu puoi amare me. Sono venuta per fare in modo che tua sorella non ti lasci solo.
- Chi sei? - li interruppe Meredith ancora scioccata.
- Janet Crossworth, ma sarebbe meglio dire chi ero.
- Insomma saresti un, un ... fantasma? - continuò Mery sempre più incredula.
- Si. - rispose semplicemente Janet con un velo di tristezza.
- Ma perché hai rovinato la vita di mio fratello, cosa vuoi da lui!? - urlò la donna spaventata.
- Io ho solo il compito di proteggerlo, ma purtroppo lui si è innamorato di me ed è andato tutto storto. Non sarebbe dovuto succedere.
- E allora vattene, sparisci! Lo proteggerò io!
- E' quello che intendo fare. Sono qui anche per salutarti, Harry: addio! - concluse Janet senza far trasparire alcuna emozione.
- No, aspetta! - la chiamò Harry - Non potrò più rivederti? Non potrò mai sapere chi eri, come sei scomparsa?
- Questo non ha più importanza. - concluse Janet sparendo del tutto.
Harry si piegò sul pavimento piangendo, mentre sua sorella restò immobile con lo sguardo fisso dove era scomparsa quella strana donna. Rialzando il capo,Harry si accorse che per terra al posto di Janet era rimasta una chiave. Immediatamente la prese tra le mani e comprese che doveva averla lasciata quell'angelo incantevole, perchè non l'aveva mai vista prima.
- Meredith! - chiamò Harry alzandosi - Meredith! - continuò scuotendola.
- Cosa? - rispose quella ancora scioccata.
- Guarda, l'ha lasciata Janet. - disse incredulo Harry - Forse vuole dirci qualcosa!
- Ma Harry, dimenticala, basta! Non tornerà...
- Magari è di casa sua! - esclamò il pittore dirigendosi verso l'appendiabiti.
- Harry, che vuoi fare?
- Devo andarci, è sicuramente la chiave di casa sua! - continuò il fratello indossando un lungo cappotto sopra il pigiama.
- Dove vuoi andare? - chiese ancora Meredith preoccupata.
- Se vuoi, seguimi! - rispose velocemente Harry varcando la soglia della porta d'ingresso.
Meredith, pur senza comprendere, istintivamente lo seguì per paura che potesse succedergli qualcosa. Tra l'altro, era tornata per stargli accanto e ora avrebbe continuato a farlo, anche se le sembrava di essere in un inspiegabile sogno. Rapidamente salirono entrambi sulla bici di lui e si introdussero dapprima presso stretti viali, scorciatoie che Harry aveva imparato per raggiungere più facilmente la casa di Janet, e dopo in dintorni signorili e alberati. Intorno alle 11:30 arrivarono all'imponente residenza che un tempo apparteneva ai Crossworth.

   
 
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