CAPITOLO
VENTINOVESIMO
Il tempo in quella smisurata area
pianeggiante si era
come fermato. Meredith non ricordava di averla mai vista e ne rimase
incantata.
Harry accostò la bici al muretto vicino il cancello, che era
rimasto aperto.
- E' qui che ti ha portato Janet? - chiese Meredith
sfiorando i rampicanti secchi intrecciati al cancello.
- Si, ed è in questo giardino che le ho fatto il
ritratto migliore.
- Vuoi davvero provare ad entrare in questa casa
abbandonata? - continuò la sorella, intimorita.
- Sono quasi certo che ci troveremo delle risposte,
non so perchè. - rispose Harry stringendo forte a
sè la chiave.
Poi spostò in avanti il pesante cancello cigolante e
insieme alla sorella mise piede nell'immenso giardino. Rivisse i bei
momenti
passati quel pomeriggio con Janet e con passo veloce si diresse verso i
pochi
gradini che conducevano all'ingresso della villa, esternamente
rivestita in
pietra.
- Aspetta! - lo fermò Meredith - Possiamo ancora andare
via di qui, dimentichiamo questa storia!
- Perché? La chiave appartiene a questa porta! -
esclamò contento Harry.
- Non lo so, mi inquieta questo posto ... Ed è tutto
troppo assurdo. Torniamo a casa.
- Non eri obbligata a seguirmi. Io ho deciso di
entrare: se tu non vuoi, aspettami fuori. - disse Harry mettendo la
chiave nella
serratura.
Non appena la girò, la porta si aprì sollevando
della
polvere. La luce immediatamente penetrò, dopo
chissà quanto tempo, all'interno
della casa illuminando il vasto salotto all' atrio.
- Non ci posso credere! - esclamò sempre più
emozionata
Meredith - Un fantasma ci ha dato la chiave della sua casa ... Come hai
fatto a
sapere che questa chiave ci avrebbe permesso di entrare qui?
Harry si limitò a stringersi nelle spalle e, con il
cuore che gli batteva fortissimo sino alla gola, iniziò ad
esplorare quel mondo
sul quale da tempo si poneva diversi interrogativi.
- E' grandissima! - esclamò Meredith seguendolo a
piccoli passi - Dove credi di trovare queste risposte?
- Non lo so, però ... aspetta, su questa parete
c'è un
calendario. - esclamò il pittore avvicinandovisi - E' fermo
al 1995, Novembre
1995.
- Quindi l'ultima volta questa casa è stata abitata
circa cinque anni fa ... - suppose Meredith guardandosi intorno.
- Così sembra... - la seguì Harry accostandosi
alle
scale in fondo alla stanza che conducevano al piano superiore - Le
stanze da
letto dovranno essere sopra: magari in quella di Janet
troverò qualcosa.
Harry
era sempre più impaziente ed emozionato. Era anche felice di
aver ottenuto la
complicità della sorella. L'idea di entrare nella camera di
una ragazza (anche
se non più in vita) quasi lo imbarazzava. Inoltre era la
prima volta che
accedeva alla stanza di una donna, eccetto che in quella di sua
sorella, ovviamente,
e si sentiva un po' un intruso.