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Autore: miss_brightside    25/11/2012    3 recensioni
Poco dopo sentii la porta aprirsi una nuova volta, mi volta e lo vidi. Il riccio che mi aveva rubato il cuore, e a cui io l'avevo spezzato si trovava in piedi alle mie spalle con un espressione sconvolta, quasi avesse visto un fantasma. Io ero quel fantasma, ma non uno piacevole, bensì uno di quegli spettri che non augureresti a nessuno d'incontrare poichè portano solo dolore e sofferenza nella tua vita.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente la sveglia suonò alle 7:30. Avrei potuto anche evitare di impostarla visto che avevo passato la nottata insonne con una forte emicrania. Mi alzai dal letto e andai in bagno a farmi una doccia calda e a cambiarmi le fasciature.
Per le otto mi ero già preparata ed ero pronta ad uscire di casa. Appena aprii la porta mi trovai davanti Patrick.
“Ah bene, sei già pronta, andiamo.” mi disse dirigendosi verso l'auto.
“Non ti fidavi a lasciarmi andare da sola a scuola” gli chiedo sarcastica.
“Onestamente no. Non so più cosa pensare Nicole. É inutile negare che il tuo comportamento mi ha stupito e deluso, non me lo sarei mai aspettato da te.
”Non replicai, sapevo che aveva ragione, ma le sue parole mi ferirono ugualmente. Mi chiusi in un silenzio tombale finché non arrivammo a scuola.
Stavo per uscire dall'auto quando Patrick si voltò verso di me e mi fissò esterrefatto per un momento.
“Cosa ti è successo alla fronte?”
Cazzo, mi ero quasi dimenticata del cerotto sul mio viso. E adesso come gli spiegavo che il mio spacciatore si era presentato a casa mia minacciandomi di farmela pagare per essermene andata da Londra e che mi aveva scaraventata contro il tavolo di cristallo?!!
“Nulla, mi sono bruciata con la piastra.” così dicendo uscii dall'auto prima che avesse modo di replicare, o rendersi conto che i miei capelli erano ricci.
Quando mi ritrovai davanti l'entrata mi resi conto di essere terrorizzata.
Stavo per affrontare tutti i fantasmi che avevo cercato di dimenticare negli ultimi tre mesi: stavo tornando alla mia vecchia vita.
Vita fatta di persone che mi si avvicinano chiedendomi come sto, dicendomi che sono dispiaciuti della morte dei miei genitori, che mi sono vicini,che mi capiscono, bla bla bla..
Come possono capirmi?! Seriamente, come cazzo possono?!!
Ma non era quella parte della mia vecchia vita che mi spaventava. Ciò che mi provocava crampi allo stomaco e giramenti di testa era il pensiero di rivedere Harry e i ragazzi. Mi ero comportata da stronza, me ne ero andata senza dire nulla, avevo buttato il cellulare ed ero partita.
Che razza di fidanzata o amica si comporta in questo modo!? Come avrei mai potuto pensare che, varcata la soglia dell'entrata, loro mi sarebbero corsi incontro come se nulla fosse successo, che Harry mi avrebbe baciata com'era solito fare, che Zayn mi avrebbe fatto l'occhiolino per fare ingelosire Harry, che Louis avrebbe iniziato a scherzare sul fatto che i miei capelli erano un disastro, che Niall mi avrebbe abbracciata così forte da farmi male e che Liam avrebbe aspettato che gli altri avessero finito finito per darmi un bacio sulla guancia e sussurrarmi che mi voleva bene. Come?! Come?!
Avevo mandato tutto a puttane, e ora, se volevo riconquistare l'unica cosa che avrebbe potuto aiutarmi a tornare a vivere, avrei dovuto lottare, con le unghie e con i denti.
Mi feci forza ed entrai. I corridoi erano ancora semi-deserti, il che mi rese meno difficile raggiungere la segreteria per farmi assegnare un armadietto, l'orario delle lezione e i libri.
Grazie al cielo la segretaria era nuova, quindi non conosceva la mia storia e non iniziò a chiedermi come stavo e dov'ero stata tutta l'estate. Purtroppo però era talmente inesperta ed imbranata che ci impiegò la bellezza di mezz'ora per darmi tutto ciò che mi serviva.
Si erano fatte le 8:45, ciò significava che in 5 minuti le classi si sarebbero riempite e sarebbe iniziata la solita routine. Tornata nel corridoio principale, ora pieno di studenti, mi diressi a testa bassa, cosicché nessuno potesse vedermi verso il mio armadietto: numero 23.
Ancora non lo sapevo, ma quel numero sarebbe diventato la mia fortuna e la mia disgrazia.
Arrivata all'armadietto lo aprii, stranamente senza troppe difficoltà, e iniziai a sistemarci dentro le cose, finché non sentii una voce roca e profonda, che ogni volta mi faceva venire i brividi..la sua voce. Il primo istinto fu quello di sporgermi dall'armadietto per vederlo, ma lo repressi subito, e feci bene, perché subito dopo sentii una voce femminile rispondergli:
“Si tesoro, ho sentito Cat e viene anche lei domani”
Il sangue mi si gelò nelle vene e i miei pensieri svanirono in un secondo. Ero come paralizzata. Non riuscivo a muovermi, ma sentivo tutto, ed ogni singola parola era come una pugnalata al cuore.
“Ottimo, sai Niall è pazzo di Cat, me ne parla sempre, inizio a non sopportarlo più” replicò Harry ridendo.
Oh quella risata, come mi era mancata..
“Beh immagino che anche loro non ti sopportassero più quando gli parlavi di me, non è così?!” chiese lei sospettosa ma con voce estremamente dolce e civettuola.
Lui non rispose subito, ma dopo un po' disse: “Certo piccola.”
A quel punto non riuscii più a resistere, dovevo vederlo, dovevo perdermi per un attimo nei suoi occhi, e dovevo vedere anche lei, dovevo avere la prova che mi aveva dimenticata, rimpiazzata. Mi sporsi quel poco che bastò per vedere il riccio prendere una ragazza dai capelli castani e gli occhi celesti per i fianchi e baciarla appassionatamente. Ciò che successe dopo fu così inaspettato per gli altri quanto lo fu per me.
Chiusi l'armadietto silenziosamente, scivolai a terra e portandomi le gambe alle ginocchia iniziai a piangere. Non so cosa fu a scatenare quelle lacrime, forse sentire la sua voce, forse vederlo con un altra, o molto più probabilmente capire che avevo perso l'amore della mia vita, il mio migliore amico, la mia anima gemella, la mia persona.
Tutti i ragazzi nelle vicinanze iniziarono a fissarmi ad avvicinarsi per capire cosa mi stesse succedendo, ma io non parlavo, piangevo rumorosamente e mi ripetevo mentalmente che non mi avrebbe più amato. Le lacrime mi impedivano di vedere chi mi stesse circondando, semplicemente speravo che Harry non mi vedesse. La campanella suonò e un po' di ragazzi iniziarono ad andarsene, quando ad un certo punto sentii due braccia raccogliermi da terra e portarmi via dal corridoio. Aprii gli occhi e riconobbi Liam. Appoggiai il mio viso al suo petto e mi tranquillizzai un po'.
Entrò in infermeria e mi appoggiò sul lettino. Non disse nulla, semplicemente mi scostò i capelli dal viso, mi asciugò le lacrime e mi baciò la fronte. Nel mentre entrarono anche Louis, Zayn e Niall. Nessuno parlava, loro mi fissavano e io facevo lo stesso. Non so quanto tempo passammo in questo modo, ma dopo un po' iniziai a parlare:
“Scusatemi, scusatemi vi prego! Sono stata una stronza, ho mandato tutto a puttane, me ne sono andata, vi ho lasciati quando voi mi siete stati così vicini. Sono andata via senza dirvi nulla, senza nemmeno salutarvi, senza nemmeno ringraziarvi! Non ho scusanti, ma vi prego, vi prego perdonatemi, siete l'unica cosa che mi è rimasta..” non riuscii a finire il discorso perché le lacrime ripresero a scendere copiose sul mio viso.
Zayn si avvicinò a me, e fece una cosa che non faceva quasi mai: mi abbraccio e iniziò a dirmi di non piangere, che tutto si sarebbe risolto.
“Nicole, tu sei la nostra migliore amica, sei come una sorella per noi, non serve implorare il nostro perdono, appena ti abbiamo visto ti abbiamo perdonato. Sì eravamo incazzati quando te ne sei andata, ma più di tutto eravamo preoccupati, poi Patrick ci ha detto che eri andata a Liverpool da alcuni parenti per l'estate e che volevi cambiare aria per un po'. Siamo venuti lì a cercarti, ma non ti abbiamo mai trovata..”Disse Niall abbassando lo sguardo come se stesse ricordando la tristezza provata quell'estate nel non sapere che fine avessi fatto.
“Non ero a Liverpool, ero a Londra, a mandare a puttane la mia vita..” dissi in un sussurro, ma prima che qualcun altro potesse parlare aggiunsi: “L'ho visto, stava baciando un'altra ragazza, l'ho perso..so che è da stupidi credere che mi avrebbe aspettata, ma io lo amo, e lui mi ha dimenticata.”
“Non dire cazzate Nicole! Non ti ha dimenticata, non ha smesso di pensare a te per tutta l'estate, ogni singola ora di ogni fottuto giorno pensava a te. Ha girato tutta Liverpool sperando di trovarti. Non ti ha dimenticata, sta semplicemente cercando di andare avanti, di soffrire meno, di evitare di star male ogni giorno come se gli avessero asportato una arto.” Louis disse queste parole con il fuoco negli occhi.
Potevo capirlo, adorava Harry, avevano sempre avuto un legame particolare loro due, perciò lo faceva star male vederlo soffrire, per questo motivo si era scaldato tanto, non voleva che Harry passasse per il cattivo.“Louis..” Liam sussurrò il suo nome come per rimproverarlo.
“No, ha ragione, sono io la cat
tiva, la stronza, Harry sta semplicemente cercando di andare avanti, e fa bene, devo farmene una ragione..l'ho perso, ed è colpa mia.” dissi abbassando lo sguardo.
Louis si avvicinò a me e abbracciandomi disse “Non l'hai perso.”

In quell'istante sentii la porta aprirsi una nuova volta, mi volta e lo vidi. Il riccio che mi aveva rubato il cuore, e a cui io l'avevo spezzato si trovava in piedi alle mie spalle con un espressione sconvolta, quasi avesse visto un fantasma. Io ero quel fantasma, ma non uno piacevole, bensì uno di quegli spettri che non augureresti a nessuno d'incontrare poiché portano solo dolore e sofferenza nella tua vita.



Eccomi qui con un sacco di ritardo! Questo è il mio capitolo preferito fin ora! Spero piaccia anche a voi.
Ringrazio tutti coloro che leggono, recensiscono e mettono nelle preferite/ricordate/seguite la mia storia! Grazie di cuore! B.
  
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