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Autore: Princess of Dark    25/11/2012    3 recensioni
Quella notte era da mettere i brividi, era il massimo della felicità: essere circondati da amici, sotto le stelle, accanto al mare, con il mio ragazzo che mi abbracciava, dopo che erano accadute tante cose belle. Più che festa dell’estate, si doveva chiamare festa della gioia.
Seconda classificata al contest "Viva le emozioni" di Frantasy94
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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«Pianeta Terra chiama Jessica!», esclamò Jason, mettendomi una mano davanti agli occhi per distrarmi. Lo fissai perplessa.
«Mmmh?»
«Abbiamo capito che ti piace, ma smettila di incantarti in quel modo!»
«Non mi ero incantata», borbottai infastidita. Jason rise.
«Si, come no! Uh, io vado a ballare!», esclamò lasciandomi sola.  Persi la concezione del tempo, ma doveva essere passata più o meno un’ora e c’era più gente di quanta ci aspettavamo. Laurel mi prese per mano e mi trascinò con sé, sottraendomi dalle chiacchiere di Kate e Joe.
«Non ho mai visto così tanta gente ad una festa! Questo è un successone!», esclamò soddisfatta ed io sorrisi, iniziando a ballare con lei.
Dove eravamo rimasti …? Oh, sì, io che facevo l’amore con Daniel. Beh, dopo quell’episodio cercai in tutti i modi di evitarlo, e chiamatemi pure stupida: mi sentivo troppo in imbarazzo a stargli anche solo accanto e l’avevo persino rifiutato. Lui non mi aveva mai considerata come sua ragazza: come potevo solo lontanamente pensare che uno come lui si metta con una come me?! Ero stata solo un gioco, come sempre, e la cosa mi faceva parecchio male, anche se era stata colpa mia: sapevo fin dal primo momento che lui voleva solo giocare e io avevo accettato la situazione. Mi trattava come sempre, come prima che facessimo l’amore: tono malizioso, dolce, gentile e simpatico. Ero una sua scopamica, come tante d’altronde.
Se ero pentita di averci fatto l’amore? Assolutamente no. Ero certa che migliore di quella volta non ci poteva essere. Karol si avvicinò a noi e ci sorrise. Era una nostra intima amica da molto tempo.
«Ragazze, vi siete superate! Questa festa è uno sballo!», esclamò felice, ballando sulle note di una strana musica dance che il dj aveva scelto. Con la coda dell’occhio osservai Daniel, ancora al suo bancone, che chiacchierava con Rachel e mi divorò una gelosia morbosa. Sì, forse stavo diventando troppo morbosa. Così morbosa che fui felice quando Daniel si allontanò da Rachel e raggiunse gli amici al centro della pista.
Iniziò a ballare anche lui. Beh, di certo gli riusciva meglio fare l’amore, si muoveva in modo buffo ma anche quello mi piaceva di lui. Come se sentisse i miei occhi pesanti su di lui, voltò la faccia: incrociò per la prima volta il mio sguardo ed io arrossii, poi lui mi fece cenno con una mano ed io ricambiai il saluto con un sorriso, guardando altrove. Scema. L’avevo ignorato. Marco mi venne vicino, sorridendo. Era il mio “spasimante” da circa un anno e non si era ancora stancato di corrermi dietro come un cagnolino fedele al suo padroncino.
«Cosa sono quelle bibite arancioni? Cavolo, sono una bomba!», esclamò. Lo fissai perplessa e sorrisi.
«Non lo so, non li ho assaggiati»
«E cosa aspetti allora? Posso offrirtene uno?»
«Ok», dissi ridendo e mi sedetti al bancone con lui. Assaggiai quella bevanda davvero gustosa. «Mango, questo è senza dubbio mango», annunciai sorridendo. Marco annuì sorridendo.
«Sei molto carina stasera», disse infine, togliendomi la cannuccia dalle labbra. Lo guardai sorpresa, mentre si avvicinava alla mia bocca, umettando le sue labbra. Il suo sapore di mango m’investì. Stava per baciarmi: cosa dovevo fare ora?! Possibilità numero uno: scivolare via velocemente e correre il più lontano possibile, evitandolo per tutta la serata. Possibilità numero due: mollargli uno schiaffo e dirgli che non mi piaceva affatto. Possibilità numero tre: baciarlo. Beh, erano tre scelte difficili.
«E’ succo d’ananas quello giallo?». Daniel si intromise bruscamente tra noi due, facendoci separare all’istante e si sedette sulla sedia tra di noi. La sua figura coprì Marco e mi fece da barriera. Dovevo farlo santo quel ragazzo! Mi aveva salvata da una situazione a dir poco imbarazzante.
«E’ papaia», ringhiò Marco infastidito.
La domanda era: perché si era intromesso? Decisi di fingermi altrettanto arrabbiata per farlo ingelosire ancora un po’, per fargli capire che io volevo baciare Marco. Lui mi fissò perplesso, poi si guardò attorno e tornò a guardarmi con aria innocente.
«Che c’è?», mi chiese, fingendosi sorpreso, facendo un rumore fastidioso con il risucchio con la cannuccia.
«Sempre al momento più opportuno, eh, Daniel?», borbottai. Lui mi guardò divertito, non potendo fare almeno del suo sorrisetto sghembo e malizioso, perennemente provocatorio.
«Ho interrotto qualcosa?», chiese ancora da finto innocente.
«No, non preoccuparti», borbottò Marco seccato, alzandosi dalla sedia e andando via. Daniel si sistemò più comodo accanto a me e mi guardò, mentre io fingevo di seguire Marco con lo sguardo.
«Ah, andiamo, veramente volevi baciare quello lì?!»,esclamò divertito, come se fosse una cosa assurda. Lo bruciai con uno sguardo.
«A te cosa importa?», borbottai.
«Mia sorella ha detto che quando bacia caccia litri di saliva», commentò. Lo guardai schifata.
«Mi stai facendo voltare lo stomaco!», esclamai seccata. Lui rise.
«E’ la verità!»
«Beh, di sicuro bacia meglio di te», borbottai infine, ma me ne pentii amaramente quando piombò il silenzio più totale tra noi. Avete presente quando la testa pensa una cosa e la bocca ne dice un’altra? Ecco... Stupida, stupida, stupida!
Lui sorrise. «E’ da tempo che non mi provi, che ne sai se sono migliorato?», mi provocò, avvicinandosi a me con le sue labbra leggermente gonfie a causa del ghiaccio con cui stava giocando prima. Sgattaiolai giù dalla sedia.
«Io vado a ballare», sorrisi agitata, lasciandolo lì da solo. Corsi verso Laurel, trascinandola via dalla baraonda con fretta, notando Daniel che non si era minimamente scomposto e continuava a sorseggiare la sua bibita con aria spavalda e un sorrisetto malizioso, guardandomi divertito.
«Cosa c’è Jessica?! Sembra che Daniel ti abbia fatto un sorrisetto dolce!», rise Laurel, prendendomi in giro. La guardai storto.
«Altro che sorrisetto! Marco mi stava baciando, lui si è messo in mezzo e stava per baciarmi», dissi eccitata e lei sgranò gli occhi.
«E tu?»
«Non l’ho lasciato fare, ovvio!»
«Jessica!», esclamò lei affranta ed io la guardai perplessa. «Gli sbavi dietro da due anni e poi non ti lasci baciare?! Di che ti lamenti quando si fidanza con altre? Mica può farsi prete!», disse sarcastica ed io sbuffai.
«Non mi va di essere il suo gioco, ecco».
«Ma tu stai già facendo il suo gioco: gli uomini sono attratti da ciò che gli viene negato, sono dei cacciatori. Più fai la trattenuta e più lui ci proverà gusto!». Sospirai: non avevo proprio via d’uscita?!

Ho trovato un po' di tempo per aggiornare finalmente ;)
So che il capitolo è breve, ma infondo questa storiella è basata su una sola notte e poi non volevo sfornare una Divina Commedia che poi nessuno legge xD
Beh qui avete avuto un assaggino di Daniel e del rapporto che Jessica ha con lui, spero sia abbastanza chiaro!
Ci tenevo tantissimo a rigraziare Nana Kudo e sempre con te  per avermi recensita, mi farebbe piacere ricevere vostri pareri! 
   Cercherò di aggiornare presto!! Ricordate: la notte è giovane e ancora lunga, ne succederanno delle belle! U.U
 



Giusto per farvi avere un'idea sui personaggi....
Questi sono -in ordine- Marco, Daniel, Jessica e Laurel!

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Marco è in realtà Dylan O'Brien (l'ho conosciuto nella serie televisiva Teen Wolf e da lì l'ho adorato!! Non è adorabile? *W*)
Daniel è nient'altro che il ragazzo più bello di questo pianeta Francis Lachowski (e non ho aggiunto altro perché le sue foto si commentano da sole xD)
Jessica è Crystal Reed ( mi piace un sacco questa ragazza, ha dei bei lineamenti)
Laurel, per finire, è Antoinette Nikprelaj (non chiedetemi dove l'ho pescata, però ho scoperto che ha fatto una piccola parte coprendo il ruolo della sirena ne I pritati dei Caraibi 4 :D)

 
  
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