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Autore: MissTostaPayne    25/11/2012    6 recensioni
“Non so ancora con chi ho il piacere di pranzare” fa lui, sorridendo.
“In effetti tu non lo sai ancora, ma hai l’onore di parlare con la regina d’Inghilterra” rispondo io con fare teatrale.
“Elisabetta II?”
“In persona.”
Fa un fischio. “Le devo fare l’inchino?”
“Stia pur comodo”
Sogghigna.
“E, mi dica, che ci fa così lontana dalla sua patria?”
“Sono a New York per un viaggio d’affari” improvviso.
“Alla sua età?”
“Ehi, mi sta dando della vecchia?”
“Non mi permetterei mai!”
“Potrei farla processare!”
“Non siamo nel suo campo d’azione, ricorda?”
“Acciminchia!” borbotto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. A spy dressed as a bridesmaid

“È proprio destino che noi dobbiamo conoscerci” fa Harry divertito.
Abbiamo scoperto di essere quasi vicini di posto.
“Questa è la peggiore frase per rimorchiare che abbia mai sentito” rispondo io, alzando gli occhi al cielo.
Ridacchia, sistemando il mio trolley e la sua sacca nello scompartimento sopra le nostre teste. Io ho il posto vicino al finestrino e sono felice come se avessi appena ricevuto un barattolo di Nutella, mentre il posto di Harry è tre file più avanti.
Lui si siede in quello vicino al mio che per ora è libero “Appena arriva il proprietario tolgo il disturbo, promesso”
Lo dice con un sorriso così dolce che non posso protestare. Cioè perché sembrerei maleducata, ovviamente.
“Allora dimmi un po’, cosa vai a fare a San Francisco?” chiedo. Mi ritrovo interessata alla vita di questa ragazzo di cui non so praticamente nulla e che il caso mi ha fatto incontrare. O meglio che la mia pancia brontolante mi ha fatto incontrare.
Lui però ha una reazione che non mi aspettavo: il suo sguardo divertito di poco prima diventa indecifrabile, è come se avessi spento improvvisamente la luce.
Borbotta qualcosa che somiglia vagamente a un “Niente di che” fissando il vuoto.
Mi accorgo che evita il mio sguardo. Beeene Connie, direi che si vede che non socializzi da un po’, eh? A quanto pare ho centrato l’unico argomento che vuole evitare. Grande.
Poi si riscuote all’improvviso, recupera il sorriso come se avesse cancellato gli ultimi trenta secondi e chiede “E tu che ci vai a fare di bello?”
Sto per rispondere ma mi fermo perché da sopra i riccioli di Harry intravedo che qualcuno si è fermato proprio dietro di lui. Lui si gira a guardare e riesco a vedere una signora sulla settantina dall’aria simpatica che sta studiando i numerini microscopici dei posti.
Lei abbassa lo sguardo su Harry, che scatta in piedi, sbattendo la testa rovinosamente contro lo scompartimento per le valige. Ahia. Massaggiandosi distrattamente la testa esclama: “Si deve sedere? Mi scusi, mi ero solo seduto finché non arrivava il proprietario, il mio posto è laggiù!”
“Ma no! Non ti preoccupare, caro ragazzo. Vi conoscete?” chiede, allungandosi a guardarmi. Io sorrido cortesemente.
“In realtà ci siamo conosciuti da poco in stazione” risponde Harry. “è una storia strana in effetti”
“Oh, ma allora mi dispiace interrompere la conversazione.. Se mi dici dove si trova il tuo posto, posso accomodarmi là”
Harry glielo mostra e l’aiuta a mettere a posto il suo cuscinetto anti-cervicale. Dopo aver provato circa una novantina di posizioni differenti sembra aver trovato quella giusta e torna a sedersi vicino a me.
“Maledetto chi li ha inventati!” borbotta.
Sorrido innocentemente “Che gentile vecchina
Lui mi fulmina con lo sguardo. “Non provarci neanche”
Ridacchio, girandomi a guardare del finestrino la gente che si affanna a salire sui vari treni. C’è un signore anziano tutto elegante nel suo cappotto blu, una signora di mezz’età con dei capelli di un colore bizzarro, un ragazzo che ha tutta l’aria di uno studente universitario con la sua valigetta e c’è anche una giovane coppia. L’uomo tiene sulle spalle una bambina di quattro anni al massimo che ride, picchiettando dolcemente sulla sua testa. La mamma la osserva attentamente per paura che cada, tenendo per mano il marito.
Per un attimo mi chiedo se anche la mia famiglia appariva così una decina di anni fa, quando conoscevo solo la felicità.
Scuoto la testa, scacciando quel pensiero doloroso. Non è decisamente il momento di abbandonarsi ai ricordi.
Con la coda dell’occhio noto lo sguardo interrogativo di Harry su di me. Pazienza, lui ha i suoi segreti, io ho i miei.
Sembra captare il mio pensiero, perché fa finta di niente e dice: “Allora, a quanto pare sarai costretta a sopportarmi mentre russo e sbavo come un cavallo perché passeremo tutto il viaggio vicini vicini!” esclama entusiasta.
Non posso fare a meno di sorridere. “Porco spino mi sono dimenticata a casa i tappi per le orecchie, come farò adesso a superare il viaggio indenne?”
“Dovrai farti forza” risponde con fare teatrale, annuendo solennemente. “Perché ho tutte le intenzioni di scoprirne di più sul tuo conto”
Acciminchia, lui e la sua curiosità. “Non ti assicuro che ti piacerà. Ho una vita orribilmente monotona.”
Non si scoraggia “Lo vedremo” e si mette a fissarmi come se aspettasse di vedermi tirar fuori un cilindro da illusionista dalla borsa e faccia uscire il classico coniglietto bianco.
Sospiro “Cosa vuoi sapere?”
“Mmm..” ci pensa su un secondo “che ne dici di iniziare dal nome? Se mia madre sapesse che sto socializzando con una sconosciuta mi sgriderebbe”
“Mi chiamo Connie, ti sei già dimenticato?” mi fingo offesa.
“Come potrei? Su, su continua!” Appoggia il mento alla sua mano e mi guarda come un bambino guarda la nonna quando gli racconta la storiella.
Cerco di non scoppiare a ridere mentre lo guardo “Vivo a New York, frequento il college..”
Scatta sulla sedia e mi afferra un braccio “No! Aspetta, non dire niente. Voglio indovinare io!”
“Ok, ma hai solo tre tentativi. Se sbagli tutte e tre non potrai mai più sapere la mia identità misteriosa” lo avverto.
Assume un espressione concentrata “D’accordo. Sono pronto a correre il rischio”
“Forza, allora.. prima ipotesi?”
“Sei una spia inviata dal governo che cerca di confondersi tra i newyorkesi ignari e sei nel pieno di una missione pericolossissima.”
Cerco di rimanere impassibile “E in cosa consiste la mia missione?” sussurro.
Rimaniamo a fissarci in silenzio per un momento e mi accorgo che ci siamo avvicinati piano piano e che il mio viso è a pochi centimetri di distanza dal suo.
Mi allontano di scatto, fingendo un attacco di tosse, mentre lui si gratta la testa, guardando altrove.
“Dovrò pensarci con più attenzione. Appena avrò una teoria precisa te la farò sapere” borbotta.
“D’accordo.”
“D’accordo.”
Silenzio imbarazzante. Mi accorgo solo adesso che siamo partiti. Dovevo essere molto concentrata nella conversazione.
La mia mente è alla disperata ricerca di qualcosa da dire. Tutto inutile, la mia testa bacata non serve a una ceppa come al solito così mi ritrovo a pregare tipregodìqualcosatipregodìqualcosatipregodiqualcosa.
“Il biglietto per favore.”
Non è esattamente la voce che mi aspettavo di sentire ma giuro che non ho mai amato tanto un controllore come in questo momento. Credo che sarei capace anche di baciargli la sua dolce testolina pelata. Guardando meglio, ho cambiato idea.
Gli passiamo i nostri biglietti, che ci vengono restituiti subito con una smorfia di disgusto.
Quasi l’apparizione dell’uomo l’avesse ispirato, Harry riprende la conversazione “Lasciamo perdere per un attimo la questione di prima. La mia prossima domanda è: perché vai a San Francisco?”
All’inizio sono tentata di non rispondere, dato che lui aveva fatto lo stesso, poi mi rassegno “Sono stata invitata a un matrimonio”
“Wow, che bello! Non mi sembri molto entusiasta però.. non dirmi che lo sposo è il tuo ex ragazzo che sta con la tua peggior nemica e tu stai andando là con l’intenzione di fermarlo?”
“Mi dispiace deluderti ma non vivo in un telefilm”
“E allora di chi è?”
“Di mia sorella.”
“Non ti piace il futuro marito?”
“No, al contrario. Jake è un uomo fantastico, il migliore che Allie potesse trovare”
“Non capisco dove sta il problema allora.”
“Non c’è nessun problema infatti”
“Mmm.. E i tuoi? Non vanno al matrimonio?”
Eccola. Lo sapevo che prima o poi sarebbe arrivata.
“Sono già là” mentii, distogliendo lo sguardo.
“Sai già che vestito metterai?” continua lui.
“Sono la damigella d’onore. È già stato tutto scelto da sei mesi circa”
“Vorrei proprio vederti tutta infricchettata” ridacchia.
Arrossisco, pur sapendo di non averne motivo. È solo una constatazione, non significa niente. “Meglio di no, fidati. Se non faccio una gaffe di qualunque tipo è un mezzo miracolo. Odio stare al centro dell’attenzione, mi rende estremamente nervosa”
Inizia a risalirmi il terrore che provo da quando Allie mi ha annunciato che avrei fatto la sua damigella d’onore a costo della vita. Maledetta me e quando avevo accettato!
“Sarai perfetta vedrai” mi sorride dolcemente Harry.
Vorrei rispondergli che non sa proprio ‘na ciosba, ma è così gentile che non posso che mormorare “Grazie”
“Se sei in difficoltà, chiamami”
“Seee certo! Blocco tutto e ti chiamo, contaci.”
“Mandami un messaggio telepatico”
“Ti faccio un fischio”
“Per chi mi hai preso? Ti sembro un cane?”
“Eeeeeh, adesso che mi ci fai pensare..” mi gratto il mento, studiandolo.
Lui mi da una pacca leggera sul braccio, facendomi ridacchiare.
“Ora è il mio turno per le domande..”
“Neanche per sogno! Non ti ho ancora chiesto se sei appassionata di botanica, se dormi ancora con il tuo peluche preferito, se hai una fobia per i ragni, se capisci qualcosa di matematica, se credi nell’amore a prima vista, se..”
“Calma un momento! Facciamo così: una domanda per ognuno, d’accordo? E ho la precedenza assoluta.”
“E da quando scusa?
“Perché sono una donna, ovvio.”
“Non sono mai stato un gentiluomo mi dispiace”
“E la simpatica vecchietta di prima?”
“Eccezione alla regola solo per le ultraottantenni”
“Povera signora. Che modi! Io le davo al massimo 57 anni”
“Vuoi scherzare? Stiamo parlando della stessa vecchietta decrepita, vero?”
Scoppio a ridere. “In effetti non è in gran forma” ammetto. “In tutti i casi tocca a me perché tu ne hai già fatte due” incrocio le braccia, sfidandolo a controbattere.
“Porco spino” borbotta.
“Ehi, quella è la mia imprecazione!”
“Mi stai contagiando, patatina” e mi schiocca un bacio sulla guancia, per poi tornarsene ad appoggiarsi beato al sedile.
No, frena i cavalli. Patatina? Patatina?! Qua la situazione mi sta sfuggendo di mano.
“E questo cos’era?”
“Un innocente bacetto”
“Vediamo di trattenerci, né?”
Come risposta ottengo solo un sorrisetto. Poi sbadiglia.
“Caspita, ma guarda che belle tonsille! Mi pare di scorgere anche lo stomaco” commento.
“Ah-ah-ah” ride sarcastico.
“Lo so, lo so” faccio finta di asciugarmi una lacrimuccia.
“Credo che mi farò un riposino..”dice sottovoce, mettendo le mani unite sotto la sua guancia.
“Ma non sono nemmeno le due del pomeriggio!” protesto.
“Buonanotte” mormora sorridendo già ad occhi chiusi.
Sospiro. “Notte”
“Notte notte”
“Buonanotte” ripeto.
“Buonan..”
“Ma non avevi sonno tu?” lo interrompo.
Ridacchia piano, sempre ad occhi chiusi.
“Le domande sono solo rimandate” lo avverto.
Penso quasi che stia per dire qualcos’altro, ma inizia subito a respirare profondamente.
Il mio sguardo si perde ad osservare il paesaggio fuori dal finestrino e mi ritrovo ad accarezzare il punto in cui ha lasciato «l’innocente bacetto».
Ma che mi prende?







Saaaalve bella gente :D
Si lo so, sono come un cactus nel posteriore. Sto tra le palle, in poche parole. Mi dileguo subito, giusto il tempo per dire che mi sono inventata il treno che va da NY a San Francisco,
ma poi ho scoperto che esiste davvero e che è tipo una crociera per l’America (?) Immaginatevi la mia realizzazione :’)
Grazie a tutti quelli che hanno recensito/messo tra le preferite/seguite/ricordate e anche a chi ha solo letto per il semplice fatto di sopportarmi :3
Un bacio, Chiara <3
  
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