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Autore: arimika    25/11/2012    3 recensioni
Diventare maggiorenne è la vetta di molti ragazzi, perché avere 18 anni vuol dire essere liberi e potersi, finalmente, considerare degli uomini e delle donne.
A pensarla in questo modo c'è anche Marika, ragazza neo diciottenne, che dopo aver lasciato la sua vita nel mondo circense si imbatterà in nuove avventure, e con esse nuovi amici e tanto divertimento!
A fare da sfondo una bellissima Bari, che sarà testimone di un amore inaspettato quanto incredibilmente dolce!
Introduzione realizzata con l'aiuto di Novalis.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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 CAPITOLO 3. Se è vero che la natura non fa nulla invano, allora io che ci faccio qui?

 
POV AUTRICE

Era la terza ora… e Marika stava giocherellando con un ciocca dei suoi capelli, mentre sentiva l’ennesima spiegazione del programma.
Il vampiro(?) , seduto al suo fianco, navigava su internet con il cellulare, nascosto dentro l’astuccio.
 
Ogni ragazzo/ragazza faceva qualcosa, cercando di apparire intento nel seguire la lezione… ma solo apparire!
Seguiva soltanto un ragazzo della prima fila, che prendeva anche appunti… su cosa? Probabilmente non lo sapeva nemmeno lui.
 
Il tizio dell’autobus non si era nemmeno presentato, e la nostra Marika appariva piuttosto scocciata della presenza di lui. Non le aveva chiesto scusa per averle rotto il suo amato Mp3, in più era il suo compagno di banco… avrebbe preferito buttarsi a mare in inverno, piuttosto che averlo affianco. Invece, le toccava tenerselo.
 
Dire che lo odiava era dire poco!
 
DRINNNN!!- trillò la campanella
 
I ragazzi saltarono, letteralmente, fuori dai loro banchi. Alcuni si diressero verso Marika, circondandola e ponendole numerosissime domande.
 

- Che scuola frequentavi?- le domandò un ragazzo moro dagli occhi scintillanti dalla curiosità.- Studiavo da privatista.

- È stato difficile l’esame d’ammissione?- chiese una ragazza con gli orecchini pendenti a forma di orsacchiotti, la fascia tra i capelli neri e lisci, con la frangetta e una meche lilla.- No, assolutamente! Erano cose basilari, quelle che chiedevano

Ad un tratto, in mezzo alle tante domande poste, comparve una dell’intervistata...

- Ma voi come vi chiamate?

- Adriano Fontana- disse il ragazzo moro

- Lara Sartori – rispose la ragazza con gli orecchini ad orsacchiotto

- Morfeo Vitale- disse un ragazzo biondo, molto simile a Leonardo Di Caprio.

 
Gli altri non si presentarono.
Che la considerassero indegna di apprendere il loro nome?
Si allontanarono subito.
 
 
Erano in venti in quella classe, e solo quelle tre persone rivolgevano la parola a Marika… ma lo facevano in maniera che la ragazza si sentisse a suo agio. Il vampiro (?), taciturno, scambiava qualche parola con lei, ma le risposte erano acide e taglienti.
 
Al termine di quella prima giornata Marika conversava liberamente e come se fossero amici da tempo con Adriano, Lara e Morfeo ed avevano deciso di incontrarsi insieme quella domenica.
Con calma si diresse alla fermata dell’autobus, il mezzo non sarebbe passato prima di mezz’ora e lei non aveva nessuna intenzione di annoiarsi perdendo tempo lì.
 
Così facendo perse tempo e, quando infine giunse alla fermata, l’autobus era già passato.
 

- Il prossimo non passa prima di un’ora.- disse una voce alle spalle di Marika, la ragazza si girò e vide il vampiro.

- Vorrà dire che aspetterò. Che ci fai qui?

- Non si vede? Ho perso l’autobus e mi tocca aspettare.

- I - Il mio stesso?

- Direi di sì. Dato che ci siamo scontrati incontrati questa mattina

 
Marika non avrebbe retto un minuto di più vicino al vampiro dal nome ignoto… ah… a quanto pare il suo soprannome era Vampiro! Persino i professori lo chiamavano così.
 

- Hancock!- trillò una voce acuta alle spalle, era la professoressa di Tedesco che incredibilmente sapeva il suo nome… non l’ho detto? Era una degli esaminatori all’esame ed è rimasta colpita dalla facilità con cui Marika parla Inglese, Tedesco, Francese, Spagnolo, Portoghese, Russo e Olandese.

- Mi dica.

- So che sai bene la lingua che insegno, per questo ti chiedo di dare ripetizioni ad una persona.

- Come scusi?

- Puoi dare ripetizioni a Vampiro?

 
‘’Come scusi? Io dare ripetizioni a quel deficiente patentato, che ha osato distruggere il mio Mp3 senza chiedere scusa per il suo atto. Mi spiace, ma se lo può scordare!’’ pensò Marika
 

- Non so se…- disse invece.

- Accetto l’aiuto di Hancock – si intromise nella discussione il distruttore di Mp3.

- Allora è perfetto!- disse quella, girò i tacchi, e se ne andò.

 
‘’ Ma io non ho dato la mia disponibilità!’’ disse tra sé e sé un ben noto cervello.

Sulla faccia di Marika era in corso un funerale. I muscoli erano veramente contratti!
 

- Dai non fare quella faccia, vedrai. Sarà divertente!

- Si, certo. Come una doccia fredda di prima mattina.
 
Lui le mise una mano sulla spalla, lei si divincolò sfuggendogli.

 

- Ma si può sapere che vuoi?

- Io? Niente, perché?

 
Silenzio…
 

- Ok, ho capito, dai vieni, andiamo ad un parco per ingannare il tempo.

- Io di qua non mi muovo- detto questo Marika balzò sul palo della luce, arrampicandosi, raggiunge la lampadina e lì si appollaia. | un dubbio, all'autrice, sorge spontaneo... un essere umano può appollaiarsi su un palo della luce senza rompelo?|

 
Un gesto spontaneo le fa frugare le tasche dei pantaloni elastici alla ricerca del suo Mp3,  ma un pensiero improvviso le trasmette un forte sentimento di rabbia. Il vampiro le aveva rotto il Mp3 e sempre lui, la stava fissando.
 

- Gier*!-esclamò ad un tratto il Vampiro |*Gier= avvoltoio

 - **Lk ben niet een gier!- le rispose urlando |** Lk ben niet een Gier= non sono un avvoltoio

- Che?????

- Fatti una cultura!

 
Prima che il ragazzo le rispondesse a tono arriva, fortunatamente, l’autobus, che li rapisce alla futura discussione, alias litigio.
 
Ma la giornata di Marika non è ancora finita!
 
POV MARIKA
 
Purtroppo ho conosciuto… (si fa per dire conosciuto)… un ragazzo carino, ok, fin qui ci può stare.
Ma è antipatico, presuntuoso ed arrogante e soprattutto sfascia Mp3, ora come farò a dire ai miei della tragica fine dell’apparecchio tecnologico??
 
Di questo non devo preoccuparmi… è il male minore, e poi… Non possono farmi niente.
 
 
Al termine del solitario, quanto silenzioso viaggio in autobus scendo e mi dirigo verso il circo. Qui butto deposito lo zaino e corro verso il mio esercizio preferito: il trapezio.
 
Sospesa a dieci metri eseguo i miei esercizi, la colonna che si allunga, le pose eleganti, le note della colonna sonora di Titanic e le splendide voci di Emma e di Laura Pausini, mi accompagnano durante le due ore di allenamento.
 
Al termine mi reco ad un giardino vicino, seduta leggo un libro su un prato rigoglioso. In questa città, che ho scelto come luogo in cui terminare gli studi, non ci sono moltissime aree verdi vicine, e la più vicina è al parco Due giugno.
Essendo i primi giorni di settembre, molti bambini e ragazzi corrono, parlano, camminano, interagendo tra di loro.
 
Io sono sola, su una panchina (eh sì, ho cambiato posto a sedere… troppo umido!)
 
E, ora che ci penso, ho anche una voglia matta di gelato.
Così decido di alzarmi e vado al bar che non dista molto… entro in un locale, apro l’anta del freezer e recupero un cono classico ed una coca, ma una mano afferra la lattina contemporaneamente alla mia. Me la strappa di mano, ne prende un’altra e si allontana.
 
Io mi giro.
 
Il Vampiro mi ha seguito anche qui! Ma è una tortura!
 

- Senti, scusa per prima- gli piacerebbe che dicessi, ma… - eh tu che cavolo ci fai qui? Mi segui per caso?- dico invece.

- Zitta! Non litighiamo qui. Se ci tieni a litigare ti darò corda, ma non facciamo scenate qui.- sembra infastidito.

- Che cosa?- mi mette una mano davanti alla bocca, paga anche per me e mi trascina via.

 
Mi conduce attraverso il parco, percorriamo i viali di ghiaia e cemento che circondano le aree verdi mi costringe ad entrare dentro un recinto che racchiude lo stagno dove vivono le tartarughe ed i pesci rossi. Ci sediamo nascosti dai rami di un salice.
Infine parlo.
 

- Quanto ti devo?

- Perché sei intenzionata a pagare per una coca ed un gelato offerti dal tuo compagno di banco

- Quand’è che me li hai offerti?

- Dettagli.- mormora preso alla sprovvista.

 
Silenzio.
 

- Allora che ci fai qui?- gli chiedo.

- Io? Facevo una passeggiata.

- Da solo? Non ci credo.

- E tu che ci facevi qui? Da sola?

- E chi ti dice che sono da sola?

- Infatti non è da sola. – mormora una voce fin troppo nota

 
Da dietro i cespugli compare la faccina sorridente della mia sorellina (magari!) sorellona (no, per carità) gemella.
 

- Finalmente ti ho trovata!- continua

- Si, scusami. Ecco la coca che volevi, come vedi non l’ho toccata- sibilo, chiedendole mentalmente e a gesti di reggermi il gioco.

- E lei chi sarebbe?- domanda chi? E chi se non lui… chiede il vampiro (?).

- Mia sorella gemella Carmen.

- Ciao, tu saresti…?

- Sono Vampiro, per gli amici, professori, familiari ed ogni essere umano così.

- Ok… Vampiro. È il tuo nome di battesimo?

- No… un soprannome.

- Eh senti… che ci facevi con mia sorella in un posto tanto isolato?-continua lei

- Le volevo chiedere delle ripetizioni in Tedesco.

- Di già? Ma oggi non è stato il vostro primo giorno di scuola?- si sta facendo parecchio impicciona.

- Ehm- è imbarazzato. Rosso.

- Intanto che Mister Pomodoro organizza un discorso logico, noi due ce ne andremmo, vero Marika?

- Si, subito. Ciao Vampiro- ‘’ricordati. Questa è l’ultima volta che ti saluto.’’ Maledette norme di buon’educazione che mi impediscono di dirglielo in faccia.

 
Salvata da mia sorella torno a casa, ceno e vado a dormire, senza quasi scambiare parola con i miei genitori o con gli altri membri del circo, tutti offesi per la mia decisione.
 
Domani sarà un nuovo giorno.
 
-13 al mio compleanno, alla mia libertà, al 28 settembre.

Angolo della galatina al gusto lampone che sta per finire nella mia bocca.

Grazie a chi sta seguendo, la prima fic in un settore è un'impresa ardua, specialemnte se comparata alle altre che sono meravigliose, ciononostante mi sto impegando sul serio per questa storia ed ho, per la prima volta nella mia vita, uno schema di ciò che deve succedere.
Bye bye, la vostra Pensiero-invisibile.
  
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