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Autore: Caillean    03/07/2004    10 recensioni
Il VII° anno ad Hogwarts. E' il momento di decidere da che parte stare.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 26

Capitolo  26

 

Verso  i  M.A.G.O.

 

 

Il ritorno al mondo magico – dopo quella che era sembrata a tutti una fine ineluttabile – fu tutt’altro che semplice.

Le giornate di convalescenza di Harry ed Hermione parvero scandite da un bizzarro orario. Si svegliavano alla mattina nell’infermeria del loro amato castello, meravigliandosi ogni volta che Hogwarts fosse vera, che non fosse stata distrutta come Voldemort aveva voluto far credere.

Poi si voltavano verso il letto sul quale riposava Ron, e la meraviglia cresceva…Nonostante ricordassero perfettamente il momento in cui il loro amico era quasi caduto su di loro, nonostante il viaggio di ritorno fosse ben distinto nella loro memoria, avere Ron di nuovo tra loro aveva ancora i tratti di un sogno.

Accadde anche quel giorno di metà gennaio, quando Hermione riaprì lentamente gli occhi. Solo che questa volta Ron ed Harry le stavano ancora più vicini.

Il rosso le sorrise furbescamente, ed Hermione sentì di poter anche volare, a dispetto delle ferite che avevano convinto Madama Chips e i suoi genitori a imporle senza troppe spiegazioni la degenza nell’infermeria.

Il loro Ron era davvero tornato, ora poteva dirlo. Nemmeno quei graffi profondi che gli solcavano ancora il viso avrebbero potuto smorzare quella sensazione che stesse davvero guarendo, contro le caute previsioni di Lupin e dei signori Weasley.

Nella Stanza del Velo non c’era stato il tempo di svelare il mistero della sua trasfigurazione in fenice. Le condizioni di Bill e di Lupin erano apparse subito critiche, e l’urgenza era stata quella di lasciare al più presto quella dimensione che nessuno avrebbe mai voluto dover ricordare, tanto meno rivedere.

Quando si erano ritrovati nella Sala Grande, che per la prima settimana si era trasformata nella succursale dell’infermeria, Hermione era stata quasi sommersa dall’abbraccio di sua madre. La paura era ancora pressante, il dolore un compagno da troppi giorni. Tremante da capo a piedi, si era lasciata sdraiare e medicare.

La maggior parte di loro era stata costretta a ingoiare una pozione anestetizzante, unita ad un componente per farli addormentare, perché i ricordi lasciati dai Mangiamorte ricoprivano il settanta per cento della loro pelle, rendendo pressoché insopportabile l’idea di essere coscienti al momento delle cure.

Al suo risveglio, Hermione aveva percepito il tocco inconfondibile delle mani paterne sulla propria fronte. Le sue dita lunghe e forti le scostavano i boccoli castani con incredibile delicatezza. Le lacrime si erano affacciate spontanee, facendola sentire alquanto sciocca e immatura.

“ Spero che queste lacrime siano di gioia…”

Incapace di rispondere a voce, Hermione aveva annuito. Poco dopo aveva scorto Harry sul letto alla propria destra, poi Ron al lato opposto. Li aveva visti così fragili, così fisicamente sfibrati e pallidi, da temere che le loro condizioni fossero peggiorate.

Harry ti ha vegliato questa notte, lo sai? ” aveva detto Ethan Granger. “ La tua febbre ci ha fatto preoccupare molto più che per tutti gli altri…”

Febbre…? “ Non ri…non ricordo niente. ”

Per forza, sei arrivata a delirare. La tua professoressa di Trasfigurazione ha una cosa in più da appurare…”

Minerva McGrannitt era entrata proprio allora nella Sala Grande, e si era avvicinata ai loro letti. “ Ti senti meglio, Hermione? ”

“ Debole, ma va molto meglio…sì. ”

“ Ci sono cose che tu e Potter dovete sapere. Riguardano Ron. ”

Istintivamente, Hermione aveva cercato lo sguardo di Harry, e lo aveva visto alzarsi lentamente a sedere sul letto. “ Sono sveglio. ”

Così, lei ed Harry erano venuti a sapere delle esercitazioni che per un anno e mezzo avevano tenuto occupato Ron, di come lui avesse deciso di tenerle nascoste persino ai suoi genitori.

“ Le cose non decollavano, per quanto si sforzasse. Così, persino lui è rimasto esterrefatto quando ha realizzato di essersi trasfigurato in una fenice. Ha studiato per diventare Animagus, e non si è certo risparmiato, ma in pratica non aveva ancora assunto l’identità animale che cercava…

“ Ora, ci è parso subito chiaro che il suo desiderio di non morire, di potervi aiutare, lo ha sostenuto e gli ha fatto compiere il passo decisivo. Addirittura ha deciso per lui, ha deciso che Ron sarebbe stato una fenice, forse recuperando un suo pensiero inconscio…Tutto è possibile. Ma non sapevamo ancora se questa capacità di trasfigurarsi lui l’avesse ottenuta definitivamente.

“ E’ riuscito a portare a Silente il suo messaggio, ad avvertirlo dell’attacco che avevate subìto nella radura. Ma ha rischiato di pagare caro questo suo impiego di energie. Se vi fosse stata scelta, Silente ed io non avremmo permesso che fosse lui a partire con Fanny, per aprire il varco su quella Dimensione maledetta…Temevamo comunque che Weasley avrebbe fatto il colpo di testa, perciò preferimmo appoggiarlo, e almeno essergli accanto. Adesso però me ne sto davvero pentendo, vi confesso. ”

Harry aveva incrociato il mio sguardo, poi avevamo fissato per lunghi istanti Ron, steso sul suo letto privo di conoscenza, accanto a Bill che versava in condizioni ancora peggiori.

“ Ci sta dicendo che potrebbe…? ”

“ Vi sto dicendo cose che dovete sapere perché siete sui amici. Gli amici non smettono mai di sperare. ”

Era proprio vero, pensò Hermione mentre ricambiava il caldo sorriso di Ron.

E pensare che il suo saper gioire del modo con cui lei ed Harry si erano trasformati in una coppia era apparso ad Hermione come la prova più grande di amicizia da parte del rosso…mentre la prova più grande l’avevano ricevuta poco tempo dopo, quando tutto era perduto.

“ Dormito bene? ” le chiese quel mattino Ron. Come se non fosse trascorso un solo giorno, da quella colazione nella Sala Grande, quando l’amico le aveva allungato il messaggio di Harry. Quel ricordo, Hermione lo aveva cullato per diverse ore nella gabbia, per poi accantonarlo con esasperazione nell’avvertire quanto la facesse stare male.

Allora, per lei Ron era morto, e non riusciva a immaginarsi il suo volto senza aver l’impressione di crollare, di scoppiare in singhiozzi davanti a Malfoy o ad un altro Mangiamorte…per non parlare di Voldemort. Così, durante la prigionia aveva deciso - non senza rimorsi - di mettere da parte quei ricordi. Le facevano troppo male…    

Ma Ron era vivo, e le sue mani stringevano con premura l’orlo della coperta, mentre gliela sistemava meglio sotto il mento.

“ Ho un appuntamento ” disse ad un tratto la voce di Bill.

“ Cos…? ” Harry schizzò davanti al letto dell’occupante, e si piantò i pugni sui fianchi. “ Sei ancora in quelle condizioni e pensi al gentil sesso? ”

“ Ti ripeto che ho un appuntamento, se voleste lasciarmi l’infermeria ve ne sarei grato. ”

Hermione si sollevò per vedere il viso del più grande dei Weasley, e scoppiò a ridere. Il sangue non mentiva mai…Bill era quello che aveva fatto temere anche i più ottimisti. Ginny era stata l’unica a non cedere mai, a sostenere con tenacia tutti quelli che avevano fatto le notti al ragazzo.

La prima settimana era stata terribile: la febbre non accennava a scendere, e le ferite lasciate dalla frusta di MacNair avevano rischiato ripetute infezioni. Più volte, in quelle notti, Bill si era svegliato con urla e brividi gelati che gli percorrevano tutto il corpo.

Ancora una volta, Hermione si sentì paralizzare da quei ricordi.

“ Ehi…”

Fu grata alla voce di Ron che la riportava alla realtà, una realtà finalmente degna di essere vissuta.

“ Tutto bene. ” gli sorrise.

Ritornarono a guardare Harry, che tentava invano di strappare il nome della ragazza che lui attendeva. “ Non ce ne andremo finché non ce lo dirai. ”

“ Non ve lo dirà mai, potete pure rassegnarvi. ” intervenne Lupin, entrando in quel momento con i gemelli e Ginny.

Con una buffa espressione da Babbo Natale in ritardo, lasciò cadere sulle lenzuola di Hermione due buste pergamena, poi ne portò altre due ad Harry e Bill, aiutando quest’ultimo a sollevarsi contro la testiera del letto.

Harry leggeva già voracemente il messaggio, e ora fischiò sorpreso.

“ Questa - è - una - infermeria! ” si lamentò una voce spazientita, dall’altro lato del paravento.

“ S…scusi, Madama Chips. ”

Hermione passò dalla faccia color peperone di Harry alle due calligrafie di Luna e Neville che annunciavano il loro matrimonio, indicando una data alquanto strana.

Che bello, non vedo l’ora di vedere Luna! ”

I gemelli Weasley alzarono gli occhi al cielo, mentre Ginny raggiungeva il letto di Hermione e le si sedeva accanto. “ Anche lei non vede l’ora, visto che deve chiedere anche a te di farle da testimone. ”

“ Dopo i M.A.G.O.? ” esclamò Ron, accigliandosi dopo aver terminato di scorrere il testo dell’invito. “ Che scherzo è questo?! ”

“ La cosa le crea qualche problema, Signor Weasley? ” entrò in quel momento la Preside Minerva McGrannitt.

“ Eh sì, che me ne crea. Non ricordo nemmeno cos’è un libro! ”

      Scoppiò a ridere persino Madama Chips, e lasciò perdere l’idea di far notare per l’ennesima volta che quella era un’infermeria.

      “ Avrete tutto il tempo necessario per studiare. ” Lupin diede due pacche sulla spalla curva di Ron, strizzando l’occhio alle ragazze. “ Pensavo proprio ora di venirvi a parlare di una proposta allettante, ma è ovvio…se non vi interessa…”

      “ Quale? ” saltò su Hermione.

      Ron la guardò, lievemente disgustato.

      “ Trascorrere il periodo di studio per gli esami nella casa della mia famiglia, in Bretagna. ”

      Diverse braccia si alzarono con entusiasmo, e la McGrannitt sorrise, sinceramente compiaciuta. “ Per studiare, ricordatevelo. ”

      “ Ci sarà già Hermione a ricordarglielo ” commentò Fred.

      “ Non corriamo il rischio di non presentarci ” confermò desolato Harry.

      All’improvviso George e Ron si voltarono verso la porta dell’infermeria, appena riaperta da una persona alquanto discreta. “ E’ permesso? ”

      “ Vieni pure, Deirdre…” il volto di Bill parve trasfigurarsi, dalla gioia. “ Ora tutta questa brava gente ci lascerà parlare in pace, vero?! ”

 

      * * *

 

      27 maggio, h 10:30  

      Nuovo carcere ministeriale del mondo magico, località segreta.  

 

Il mago di turno questa mattina ha concluso la consegna avviata dal Ministro stesso l’altro ieri. La mia cella ora straripa di volumi per la preparazione dei M.A.G.O.

Arthur Weasley si è presentato nell’ora delle visite, barcollando per la mole di volumi che aveva deciso di portarmi per primi. Trasfigurazione, Incantesimi avanzati ed Erbologia, per cominciare.

Per la precisione, è stato l’unico a farmi visita, da quando sono qui.

Mio padre ha chiesto più volte un colloquio con me, sono stato io a rifiutare. Di mia madre pare non esserci più traccia. A quanto mi risulta, non è andata a trovare nemmeno lui.

L’ho guardato sedersi al tavolo che aveva fatto sistemare nella cella. Non ha detto parola per una buona decina di minuti, ha continuato a fissarmi. Poi mi ha invitato a sedermi di fronte a lui, sulla sedia rimasta libera. Lentamente, mi sono alzato dal letto e ho accettato il foglio che mi allungava.

C’era uno schema ben dettagliato, un orario di esercitazioni.

“ Potrai chiedere l’uso dei locali di addestramento per questo ammontare di ore, per prepararti alla pratica dei M.A.G.O.

Cosa le dice che voglia prendere i M.A.G.O.? ”

“ La tua intelligenza, tanto per cominciare. Li sosterresti da solo, la commissione che valuterà i tuoi coetanei si è resa disponibile a ripetere le prove per te soltanto…

E’ una tua scelta, intendiamoci. Potrai dire il tuo no in qualunque momento, e farò riportare questi volumi a Hogwarts senza battere ciglio. Ma, pensaci…potrebbe essere un’occasione per pensare a qualcosa di diverso dalla condanna, finché non sarà pronunciata. ”

Non ho risposto, e lui si è alzato per uscire dalla cella. “ E’ la verità, Draco? ” mi ha chiesto ad un tratto.

L’ho fissato, confuso. “ Cosa, Ministro? ”

Non gli è sfuggita la mia ironia, anche se velata dal rispetto, ma sembra non averlo irritato.

Che non hai toccato mia figlia? ”

“ Non si fida della parola di sua figlia? ”

“ Un padre ha bisogno di sentirsele dire una volta di più, certe cose. ”

“ Un padre…”

In silenzio, a pugni chiusi sotto il tavolo, l’ho guardato uscire dalla cella, pensando tra me che quell’uomo merita già il rispetto di tutto il mondo magico. Ma sono un Malfoy, e per un Malfoy è difficile sbilanciarsi a esternare sentimenti quali il rispetto…

 

* * *

 

“ Passiamo a Cura delle Creature Magiche. ”

Harry si prostrò letteralmente ai piedi della sua ragazza e aguzzina. “ Hermione, pietà! Pietà, conosci il significato di questa parola? ”

Eccoci di ritorno! ” squillò la voce allegra di Rebecca, superando l’ostacolo della pila pericolante di scatole che teneva in braccio.

Becky, attenta! ” esclamò Harry. “ Lascia che ti aiuti! ”

Harry Potter, torna subito qui! Sulle Banshee non sai praticamente nulla! ”

Che c’è da sapere? Piangono a urlano da romperti i timpani, tutto qui! ”

“ No, che non è tutto qui! ”

“ Domandalo a Seamus. ”

“ Non vorrai far sfigurare Hagrid come insegnante, spero! ”

“ TIME OUT! ” gridò Ginny imitando alla perfezione il Professor Silente.

Fred e Ron, che stavano appoggiando sul tavolo la torta di compleanno di Rebecca, sussultarono rischiando di mandarla a sfracellarsi per terra.

Per un attimo, Silente era tornato tra loro. Rebecca guardò Ginny come estasiata. “ Per la miseriaccia. ”

Molly Weasley, che stava tenendo sotto controllo il cucchiaio incantato pochi minuti prima per mescolare la marmellata di fragole, decise che era il momento di intervenire.

“ Ehm, Rebecca…Forse Fred e George non te l’hanno detto, ma in bocca ad una signorina queste esclamazioni non stanno proprio bene. ”

“ Perché no?, anche Lee le usava sempre! ”

I due gemelli sorrisero come piccole iene.

“ Sì, ehm…appunto! ”

“ Mamma, noi siamo stati nominati suoi tutori. Eravamo noi i migliori amici di Lee. ”

Quest’incubo è peggiore di quello che potrebbe piazzarmi davanti un Molliccio! ” La Signora Weasley inspirò a fondo. “ Siete avvertiti, se la porterete sulla strada che temo, riceverete le mie strillettere da qui all’eternità! ”

Hermione ed Harry si guardarono, pensando entrambi che, da qui a tre anni, il Cappello Parlante di Hogwarts avrebbe smistato in una delle sue case una bomba esplosiva di origine controllata!

 

Fine, per ora!

 

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Per ora!…Il mio cervello malato è sempre all’opera.

Intanto si sforzerà di prendere un po’ d’aria, e si riprenderà quel tanto che basta per RINGRAZIARVI

TUTTI QUANTI!!!

Grazie a ciascuno di voi per aver letto questa ff: a N F LEYDEN e MARCYCAS un’enorme valanga di

abbracci! Mille bacioni ad ELIVI, ANGI, ANAKIN, MEW PAM, VALE3, BLACK MOODY, *MARY*,   

e tutti quelli che posso aver dimenticato…ma solo i questo momento!

A prestooo prestissimo!

Caillie

 

 

 

 

 

 

      

 

   
 
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