Capitolo 26
Verso
i M.A.G.O.
Il ritorno al mondo magico –
dopo quella che era sembrata a tutti una fine
ineluttabile – fu tutt’altro che semplice.
Le giornate di convalescenza di
Harry ed Hermione parvero scandite da un bizzarro orario. Si svegliavano alla mattina
nell’infermeria del loro amato castello, meravigliandosi ogni volta che Hogwarts fosse vera, che non fosse stata distrutta come Voldemort aveva voluto far credere.
Poi si voltavano verso il
letto sul quale riposava Ron, e la meraviglia
cresceva…Nonostante ricordassero perfettamente il momento in cui il loro amico
era quasi caduto su di loro, nonostante il viaggio di ritorno fosse ben
distinto nella loro memoria, avere Ron di nuovo tra
loro aveva ancora i tratti di un sogno.
Accadde anche quel giorno di
metà gennaio, quando Hermione riaprì lentamente gli
occhi. Solo che questa volta Ron ed
Harry le stavano ancora più vicini.
Il rosso le sorrise
furbescamente, ed Hermione sentì di poter anche
volare, a dispetto delle ferite che avevano convinto Madama Chips
e i suoi genitori a imporle senza troppe spiegazioni
la degenza nell’infermeria.
Il loro Ron
era davvero tornato, ora poteva dirlo. Nemmeno quei graffi profondi che gli solcavano ancora il
viso avrebbero potuto smorzare quella sensazione che stesse davvero guarendo,
contro le caute previsioni di Lupin e dei signori Weasley.
Nella Stanza del Velo non c’era stato il tempo di
svelare il mistero della sua trasfigurazione in fenice. Le condizioni di Bill e di Lupin erano apparse subito critiche, e l’urgenza era stata quella
di lasciare al più presto quella dimensione che nessuno avrebbe mai voluto
dover ricordare, tanto meno rivedere.
Quando si erano ritrovati nella Sala Grande,
che per la prima settimana si era trasformata nella succursale dell’infermeria,
Hermione era stata quasi sommersa dall’abbraccio di
sua madre. La paura era ancora pressante, il dolore un
compagno da troppi giorni. Tremante da capo a piedi, si era lasciata sdraiare e
medicare.
La maggior parte di loro era stata costretta a ingoiare una pozione anestetizzante, unita ad un
componente per farli addormentare, perché i ricordi lasciati dai Mangiamorte ricoprivano il settanta per cento della loro
pelle, rendendo pressoché insopportabile l’idea di essere coscienti al momento
delle cure.
Al suo risveglio, Hermione
aveva percepito il tocco inconfondibile delle mani paterne sulla propria
fronte. Le sue dita lunghe e forti le scostavano i boccoli castani con
incredibile delicatezza. Le lacrime si erano affacciate spontanee, facendola
sentire alquanto sciocca e immatura.
“ Spero che queste lacrime siano di gioia…”
Incapace di rispondere a voce, Hermione
aveva annuito. Poco dopo aveva scorto Harry sul letto
alla propria destra, poi Ron al lato opposto. Li
aveva visti così fragili, così fisicamente sfibrati e pallidi, da temere che le
loro condizioni fossero peggiorate.
“ Harry ti ha vegliato questa notte, lo sai? ” aveva detto Ethan Granger. “ La tua febbre ci
ha fatto preoccupare molto più che per tutti gli altri…”
Febbre…? “ Non ri…non
ricordo niente. ”
“ Per forza, sei arrivata a
delirare. La tua professoressa di Trasfigurazione ha una cosa in più da
appurare…”
Minerva McGrannitt era
entrata proprio allora nella Sala Grande, e si era avvicinata ai loro letti. “
Ti senti meglio, Hermione? ”
“ Debole, ma va molto meglio…sì. ”
“ Ci sono cose che tu e Potter
dovete sapere. Riguardano Ron.
”
Istintivamente, Hermione
aveva cercato lo sguardo di Harry, e lo aveva visto
alzarsi lentamente a sedere sul letto. “ Sono sveglio. ”
Così, lei ed Harry erano venuti a sapere delle esercitazioni che per un anno e
mezzo avevano tenuto occupato Ron, di come lui avesse
deciso di tenerle nascoste persino ai suoi genitori.
“ Le cose non decollavano, per quanto si sforzasse. Così, persino lui è rimasto esterrefatto quando
ha realizzato di essersi trasfigurato in una fenice. Ha studiato per diventare Animagus, e non si è certo risparmiato, ma in pratica non aveva ancora assunto l’identità animale che cercava…
“ Ora, ci è parso subito
chiaro che il suo desiderio di non morire, di potervi aiutare, lo ha sostenuto
e gli ha fatto compiere il passo decisivo. Addirittura ha deciso per lui, ha
deciso che Ron sarebbe stato una
fenice, forse recuperando un suo pensiero inconscio…Tutto è possibile. Ma non sapevamo ancora se questa capacità di trasfigurarsi
lui l’avesse ottenuta definitivamente.
“ E’ riuscito a portare a Silente il suo messaggio, ad
avvertirlo dell’attacco che avevate subìto nella
radura. Ma ha rischiato di pagare caro questo suo impiego di energie.
Se vi fosse stata scelta, Silente ed io non avremmo
permesso che fosse lui a partire con Fanny, per aprire il varco su quella
Dimensione maledetta…Temevamo comunque che Weasley
avrebbe fatto il colpo di testa, perciò preferimmo appoggiarlo, e almeno
essergli accanto. Adesso però me ne sto davvero pentendo,
vi confesso. ”
Harry aveva incrociato il mio sguardo, poi
avevamo fissato per lunghi istanti Ron, steso sul suo
letto privo di conoscenza, accanto a Bill che versava
in condizioni ancora peggiori.
“ Ci sta dicendo che potrebbe…? ”
“ Vi sto dicendo cose che dovete sapere perché siete sui amici. Gli amici non smettono mai di sperare. ”
Era proprio vero, pensò Hermione mentre ricambiava il caldo sorriso di Ron.
E pensare che il suo saper
gioire del modo con cui lei ed Harry si erano trasformati in una coppia era
apparso ad Hermione come la
prova più grande di amicizia da parte del rosso…mentre la prova più grande
l’avevano ricevuta poco tempo dopo, quando tutto era perduto.
“ Dormito bene? ” le chiese
quel mattino Ron. Come se non fosse
trascorso un solo giorno, da quella colazione nella Sala Grande, quando l’amico
le aveva allungato il messaggio di Harry. Quel ricordo, Hermione lo aveva cullato
per diverse ore nella gabbia, per poi accantonarlo con esasperazione
nell’avvertire quanto la facesse stare male.
Allora, per lei Ron era morto, e non riusciva a
immaginarsi il suo volto senza aver l’impressione di crollare, di scoppiare in
singhiozzi davanti a Malfoy o ad un altro Mangiamorte…per non parlare di Voldemort.
Così, durante la prigionia aveva deciso - non senza rimorsi - di mettere da
parte quei ricordi. Le facevano troppo male…
Ma Ron era vivo, e le sue mani
stringevano con premura l’orlo della coperta, mentre gliela sistemava meglio
sotto il mento.
“ Ho un appuntamento ” disse
ad un tratto la voce di Bill.
“ Cos…? ” Harry schizzò davanti al letto dell’occupante, e si piantò
i pugni sui fianchi. “ Sei ancora in quelle condizioni e pensi al gentil sesso?
”
“ Ti ripeto che ho un
appuntamento, se voleste lasciarmi l’infermeria ve ne
sarei grato. ”
Hermione si sollevò per vedere il viso del più grande dei Weasley, e scoppiò a ridere. Il sangue non mentiva mai…Bill era quello che aveva fatto temere anche i più
ottimisti. Ginny era stata l’unica a non cedere mai,
a sostenere con tenacia tutti quelli che avevano fatto le notti al ragazzo.
La prima settimana era stata
terribile: la febbre non accennava a scendere, e le ferite lasciate dalla
frusta di MacNair avevano rischiato ripetute
infezioni. Più volte, in quelle notti, Bill si era
svegliato con urla e brividi gelati che gli percorrevano tutto il corpo.
Ancora una volta, Hermione si sentì paralizzare da quei ricordi.
“ Ehi…”
Fu grata alla voce di Ron che la riportava alla realtà, una realtà finalmente
degna di essere vissuta.
“ Tutto bene. ” gli sorrise.
Ritornarono a guardare Harry, che tentava invano di strappare il nome della
ragazza che lui attendeva. “ Non ce ne andremo finché
non ce lo dirai. ”
“ Non ve lo dirà mai, potete pure rassegnarvi. ” intervenne Lupin, entrando in quel momento con i gemelli e Ginny.
Con una buffa espressione da
Babbo Natale in ritardo, lasciò cadere sulle lenzuola di Hermione
due buste pergamena, poi ne portò altre due ad Harry e Bill, aiutando quest’ultimo a sollevarsi contro la testiera del letto.
Harry leggeva già voracemente il messaggio, e ora fischiò
sorpreso.
“ Questa - è - una -
infermeria! ” si lamentò una voce spazientita, dall’altro lato del paravento.
“ S…scusi, Madama Chips. ”
Hermione passò dalla faccia color peperone di Harry alle due calligrafie di Luna e Neville che
annunciavano il loro matrimonio, indicando una data alquanto strana.
“ Che
bello, non vedo l’ora di vedere Luna! ”
I gemelli Weasley alzarono gli occhi al cielo, mentre Ginny raggiungeva il letto di Hermione
e le si sedeva accanto. “ Anche
lei non vede l’ora, visto che deve chiedere anche a te di farle da testimone. ”
“ Dopo i M.A.G.O.?
” esclamò Ron, accigliandosi dopo aver terminato di
scorrere il testo dell’invito. “ Che scherzo è
questo?! ”
“ La cosa le crea qualche
problema, Signor Weasley? ” entrò in quel momento la
Preside Minerva McGrannitt.
“ Eh sì, che me ne crea. Non
ricordo nemmeno cos’è un libro! ”
Scoppiò a ridere
persino Madama Chips, e lasciò perdere l’idea di far
notare per l’ennesima volta che quella era un’infermeria.
“ Avrete
tutto il tempo necessario per studiare. ” Lupin diede
due pacche sulla spalla curva di Ron, strizzando
l’occhio alle ragazze. “ Pensavo proprio ora di venirvi a parlare di una
proposta allettante, ma è ovvio…se non vi interessa…”
“ Quale? ”
saltò su Hermione.
Ron la guardò, lievemente disgustato.
“ Trascorrere il periodo di studio per gli esami nella casa della
mia famiglia, in Bretagna. ”
Diverse
braccia si alzarono con entusiasmo, e la McGrannitt
sorrise, sinceramente compiaciuta. “ Per studiare, ricordatevelo. ”
“ Ci sarà
già Hermione a ricordarglielo ” commentò Fred.
“ Non
corriamo il rischio di non presentarci ” confermò desolato Harry.
All’improvviso George e Ron
si voltarono verso la porta dell’infermeria, appena riaperta da una persona
alquanto discreta. “ E’ permesso? ”
“ Vieni
pure, Deirdre…” il volto di Bill
parve trasfigurarsi, dalla gioia. “ Ora tutta questa brava gente ci lascerà
parlare in pace, vero?! ”
* * *
27 maggio,
h 10:30
Nuovo carcere
ministeriale del mondo magico, località segreta.
Il mago di turno questa
mattina ha concluso la consegna avviata dal Ministro stesso
l’altro ieri. La mia cella ora straripa di volumi per la preparazione dei M.A.G.O.
Arthur Weasley si è presentato
nell’ora delle visite, barcollando per la mole di volumi che aveva deciso di
portarmi per primi. Trasfigurazione, Incantesimi avanzati ed Erbologia, per cominciare.
Per la
precisione, è stato l’unico a farmi visita, da quando sono qui.
Mio padre ha
chiesto più volte un colloquio con me, sono stato io a rifiutare. Di mia madre pare non esserci più traccia. A quanto mi
risulta, non è andata a trovare nemmeno lui.
L’ho guardato sedersi al
tavolo che aveva fatto sistemare nella cella. Non ha detto
parola per una buona decina di minuti, ha continuato a fissarmi. Poi mi
ha invitato a sedermi di fronte a lui, sulla sedia rimasta libera. Lentamente,
mi sono alzato dal letto e ho accettato il foglio che mi allungava.
C’era uno schema ben
dettagliato, un orario di esercitazioni.
“ Potrai chiedere l’uso dei
locali di addestramento per questo ammontare di ore,
per prepararti alla pratica dei M.A.G.O. ”
“ Cosa
le dice che voglia prendere i M.A.G.O.? ”
“ La tua intelligenza, tanto
per cominciare. Li sosterresti da solo, la commissione che valuterà i tuoi
coetanei si è resa disponibile a ripetere le prove per
te soltanto…
“ E’ una
tua scelta, intendiamoci. Potrai dire il tuo no in qualunque momento, e
farò riportare questi volumi a Hogwarts senza battere
ciglio. Ma, pensaci…potrebbe essere un’occasione per
pensare a qualcosa di diverso dalla condanna, finché non sarà pronunciata. ”
Non ho risposto, e lui si è
alzato per uscire dalla cella. “ E’ la verità, Draco?
” mi ha chiesto ad un tratto.
L’ho fissato, confuso. “ Cosa, Ministro? ”
Non gli è sfuggita la mia ironia, anche se velata dal rispetto, ma sembra non
averlo irritato.
“ Che
non hai toccato mia figlia? ”
“ Non si fida della parola
di sua figlia? ”
“ Un padre ha bisogno di
sentirsele dire una volta di più, certe cose. ”
“ Un padre…”
In silenzio, a pugni chiusi
sotto il tavolo, l’ho guardato uscire dalla cella, pensando tra me che quell’uomo merita già il rispetto di tutto il mondo magico.
Ma sono un Malfoy, e per un Malfoy
è difficile sbilanciarsi a esternare sentimenti quali
il rispetto…
* * *
“ Passiamo a Cura delle
Creature Magiche. ”
Harry si prostrò letteralmente ai piedi della sua ragazza e
aguzzina. “ Hermione, pietà! Pietà, conosci il
significato di questa parola? ”
“ Eccoci
di ritorno! ” squillò la voce allegra di Rebecca, superando l’ostacolo della
pila pericolante di scatole che teneva in braccio.
“ Becky,
attenta! ” esclamò Harry. “ Lascia che ti aiuti! ”
“ Harry
Potter, torna subito qui! Sulle Banshee non sai praticamente nulla! ”
“ Che
c’è da sapere? Piangono a urlano da romperti i
timpani, tutto qui! ”
“ No, che non è tutto qui! ”
“ Domandalo a Seamus. ”
“ Non vorrai
far sfigurare Hagrid come insegnante, spero! ”
“ TIME OUT! ” gridò Ginny imitando alla perfezione il Professor Silente.
Fred e Ron, che stavano appoggiando sul tavolo la torta di compleanno di
Rebecca, sussultarono rischiando di mandarla a sfracellarsi per terra.
Per un attimo, Silente era
tornato tra loro. Rebecca guardò Ginny come
estasiata. “ Per la miseriaccia. ”
Molly Weasley, che stava tenendo
sotto controllo il cucchiaio incantato pochi minuti prima per mescolare la
marmellata di fragole, decise che era il momento di intervenire.
“ Ehm, Rebecca…Forse Fred e George non te l’hanno
detto, ma in bocca ad una signorina queste esclamazioni non stanno proprio
bene. ”
“ Perché no?, anche Lee le usava sempre! ”
I due gemelli sorrisero come
piccole iene.
“ Sì, ehm…appunto! ”
“ Mamma, noi siamo stati
nominati suoi tutori. Eravamo noi i migliori amici di Lee.
”
“ Quest’incubo
è peggiore di quello che potrebbe piazzarmi davanti un Molliccio! ” La Signora Weasley inspirò a fondo. “ Siete avvertiti, se la porterete
sulla strada che temo, riceverete le mie strillettere
da qui all’eternità! ”
Hermione ed Harry si guardarono,
pensando entrambi che, da qui a tre anni, il Cappello Parlante di Hogwarts avrebbe smistato in una delle sue case una bomba
esplosiva di origine controllata!
Fine, per ora!
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Per ora!…Il mio cervello
malato è sempre all’opera.
Intanto si sforzerà di
prendere un po’ d’aria, e si riprenderà quel tanto che basta per RINGRAZIARVI
TUTTI QUANTI!!!
Grazie a ciascuno di voi per
aver letto questa ff: a N F LEYDEN e MARCYCAS un’enorme
valanga di
abbracci! Mille
bacioni ad ELIVI, ANGI, ANAKIN, MEW PAM, VALE3, BLACK
MOODY, *MARY*,
e tutti quelli che posso aver dimenticato…ma solo i questo
momento!
A prestooo
prestissimo!
Caillie