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Autore: Paloma    25/11/2012    1 recensioni
Draco/Nuovo Personaggio (Isobel Victoria Lovett)
"Io e l'amore non siamo compatibili, perché io e Draco lo siamo di più."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 22

Quel bagno infinito

 

“Ammettilo, Malfoy” bofonchiai contro il pavimento “un po' ti piace farmi questo.”

Vidi la sua schiena scossa da un tremito, poi si alzò e uscì dalla stanza senza voltarsi.

Risi e sputai il sangue che avevo in bocca. A fatica riuscii a mettermi in piedi e a raggiungere il bagno. Mi lasciai scivolare dentro la vasca ancora vestita e chiusi gli occhi.

Era ormai quasi un settimana che Draco Malfoy veniva a farmi visita e si impegnava così tanto nel mettere in pratica Maledizioni Senza Perdono e altrettanto curiosi incantesimi di tortura. Ma io non demordevo; il mio cervello non demordeva, e intanto qualcos'altro, o meglio qualcun altro, stava iniziando a entrare nella mia stanza sempre più spesso.

Non dovetti aspettare molto, anche quella sera, di nascosto, Blaise era venuto per me.

 

“Izzie, come stai?”

“Oggi sembrava più frustato del solito, Blaise. Quando dici che la smetterà e si arrenderà al fatto che non mi riavrà più indietro?” gli domandai con voce stanca.

“Spero non troppo presto...” sussurrò più a se stesso che a me.

“Cosa hai detto?”

“Nulla, nulla... avanti fatti aiutare” mi liquidò sbrigativo, avvicinandosi alla vasca.

Sbuffai e lo guardai contrariata.

“E tu, dimmi un po', quando la smetterai di venire qui ad aiutarmi e mi lascerai fare la povera vittima in pace?” lo apostrofai.

“Quando tutto questo sarà finito” con un tono che non ammetteva repliche.

Accettai di essere zittita e lasciai che iniziasse a togliermi i vestiti.

Via la camicetta, via i jeans, via anche il sangue che andava a sporcare le mani e si infilava sotto le unghie. Blaise prese una spugna, ci mise sopra un po' di bagno schiuma costoso e la posò sul bordo della vasca come faceva sempre. Fece per andarsene per lasciarmi un po' di privacy, anche questo lo faceva sempre, ma questa volta gli afferrai il polso.

“Ci sarai davvero sino alla fine?” gli domandai con un bisbiglio.

“Sì, Izzie, ci sarò... sempre.”

Implorai il suo aiuto, buttando nuovamente giù la maschera...

Un flash squarciò per un attimo il dedalo di pensieri. L'inquadratura di un cielo nero e quella sensazione di uno sporco pavimento di pietra sulla pelle. Dove l'avevo già sentita? Quando era successo, ma soprattutto era successo? Chiusi gli occhi per controllare se si ripresentava nuovamente, ma niente. Era stato solo un pensiero insulso dovuto sicuramente alla stanchezza della tortura...

“Izzie, tutto bene?”

“Sì, Blaise è tutto ok.”

“Vuoi davvero che, insomma... che ti lavi io?” mi chiese imbarazzato.

Gli bastò guardarmi meglio per capire che non era un gioco e che non stavo affatto scherzando.

Era bello fare finalmente, dopo ore di male, la bambolina fra le gentili braccia di qualcuno che non fosse la morsa del dolore e la frustrazione di Draco.

Mi arresi alla presa salda e delicata di Blaise, lasciando andare il mio corpo contro il suo, mentre mi spogliava degli ultimi indumenti. E non importava che fossi nuda su di lui, importava solo che due mani morbide mi strisciassero la pelle con la schiuma e che mi tenessero su con sicurezza.

Alzai le braccia e gliele misi al collo per facilitargli l'operazione, poggiando la testa bagnata sulla sua spalla. Lo sentii irrigidirsi e accennai un sorriso.

Soffrivo a stare in piedi, mi faceva male tutto e quel bagno sembrava stesse durando una vita.

Capì solo dopo il perché.

“Izzie...”

“Dimmi, Blaise.”

“Posso...” si fermò titubante.

“Puoi? Cosa?”

“Posso... devo... insomma, Lovett, se vuoi che ti aiuti a lavarti devi permettermi di mettere le mani dove in teoria non potrei!” sbottò infastidito.

Rimasi un momento in silenzio, poi risi di gusto come non facevo da tanto.

“Sì, Blaise, ho capito. Non c'è bisogno che ti alteri” gli risposi divertita “Finisci pure.”

Ero ormai allo stremo delle forze e sentii poco le sue dita che andavano a insaponarmi.

No, quel bagno non stava durando una vita, ma due.

Lo sentì fermarsi di nuovo.

“Che cosa c'è ora, Blaise?”

“Non ce la faccio, Isobel. Non ce la faccio ad averti qui e a non approfittarne di te. Stasera stai mettendo a dura prova la mia forza di volontà” riuscì ad ammettere.

“Mi dispiace... Non avrei dovuto spingerti a fare così tanto per me. Vai via, posso finire da sola.”

Non gli avrei mai confessato che se ne avessi avuto le forze sarei rimasta contro di lui per tutta la notte. Non gli avrei mai confessato che lui era stato l'unico a pensare che magari avessi bisogno di affetto oltre che di torture, e che quasi quasi non vedevo l'ora che Draco venisse a farmi del male per poi permettere a Blaise Zabini di coccolarmi.

Non gli dissi niente di tutto ciò, ma in cuor mio speravo che avesse capito.

Mi lasciò andare di nuovo contro la fredda porcellana della vasca.

“Rimango in camera. Quando hai finito chiamami così ti porto a dormire.”

La sua voce era un misto di sconforto e arrendevolezza.

Finalmente il mio bagno infinito terminò e aspettai che Blaise venisse ad avvolgermi in un asciugamano e a portarmi in braccio sul grande letto.

Sapevo che di lì a poco avrei visto la sua schiena allontanarsi e sparire dietro la porta, e decisi che quella notte non ce l'avrei fatta a vederlo andare via di nuovo. Non quella schiena, non quella notte.

Mentre Blaise rovistata nel cassetto in cerca di vestiti puliti, riuscì a mettermi seduta.

“Blaise, dormi con me stanotte?” gli domandai spegnendo il cervello.

Si voltò di scatto ed io allora mi alzai.

“Izzie, lo sai che non...”

“Blaise, dormi con me stanotte?”

“Non posso, tesoro... Non...”

Lasciai che l'asciugamano finisse ai miei piedi. Camminai nuda verso il ragazzo che da lì a una settimana era diventato lo scoglio a cui aggrapparsi con il panico negli occhi e la paura che mi rifiutasse.

Lo sentii respirare più in fretta del normale mentre passo sbilenco dopo passo mi avvicinavo a lui.

Quando gli fui vicina abbastanza, mi sollevo il mento con un dito e mi piantò i suoi occhi addosso.

“Ti piace proprio stare nuda davanti a me, eh?” disse ridendo per cercare smorzare la tensione che si era creata fra noi. Ma il tentativo non andò a buon fine.

Volevo che le sue labbra si perdessero nel labirinto del mio corpo umano e che i suoi occhi si intrufolassero fra le strade della mia mente. Lo volevo davvero, ma non mi fu permesso. La porta si aprì e un Draco Malfoy alquanto sorpreso si stagliò sulla soglia con in mano una pila di asciugamani e vestiti puliti.

Smisi di respirare.

La stanza non era ben illuminata ma non potei non scorgere l'espressione di puro dolore sul suo viso. Un dolore che non era paragonabile a quello che mi aveva inferto tutti quei giorni.

Non riuscì a sopportare a lungo e quando ritornai a prendere fiato qualcosa mi si spezzò dentro e crollai in ginocchio sul tappeto. Blaise non fece neppure in tempo a evitarlo, guardava ancora Draco con occhi terrorizzati. Poi si abbassò per sollevarmi di peso, al che Draco fece un passo in avanti e dopo un altro, fermando la mano di Blaise.

“Non la toccare.”

Riuscii a stento a credere che il freddo che sentissi fu per il tono della sua voce.

Blaise si gelò nella sua paura e lanciandomi un'ultima occhiata fugace per vedere se stavo bene, lasciò la stanza. Sfortuna volle che mentre Draco mi prendeva in braccio, vedessi la sua schiena sparire dietro quella porta.

 

Quando fui distesa sul letto gli diedi immediatamente le spalle. Non volevo vederlo, non volevo vedere Draco Malfoy guardarmi ancora con quell'espressione sul viso.

“Lo sto facendo per te, Izzie” mormorò accarezzandomi i capelli umidi.

“Vattene, Draco” lo pregai implorante.

“Non posso. Voglio che prima mi ascolti. Vorrei che capissi perché lo sto facendo.”

Mi girai sulla schiena, sistemandomi a fatica i cuscini dietro le spalle.

“Perché lo stai facendo?”

“Perché... perché è quello che volevi anche tu.”

“Non me lo ricordo e quindi potresti mentirmi facilmente.”

“Non ti sto mentendo, Izzie. Fidati di me.”

“Mi riesce difficile fidarmi di te dopo che ogni notte vieni qui per torturarmi. Draco.”

Un'ombra scura passò sul suo volto e strinse forte il lenzuolo fra le dita.

Rivolsi lo sguardo alla finestra, dal riflesso lo vidi alzarsi e dirigersi verso la porta.

“Chiediti perché prima, quando mi hai visto entrare, ti sei sentita in colpa” mi disse con la mano sulla maniglia.

Restai per un momento confusa poi impietrita. Avevo davvero sentito qualcosa simile ad un senso di colpa quando ero crollata per terra.

“Come diavolo fai a saperlo?” gli domandai a denti stretti, ma sperando in sua risposta.

“Perché conosco a memoria ogni sfumatura del tuo viso.”

 

___________________________________________________________

Vorrei ringraziare voi che ancora seguite questa storia, e soprattutto Anthea_Malfoy. Non appena ho letto il tuo messaggio, in meno di due ore avevo pronto il capitolo. Non so come hai fatto, ma grazie!

Al prossimo capitolo :)

 

 

 

  
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