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Autore: Jolly Camaleonte    26/11/2012    2 recensioni
«Gli angeli infondo sono come le stelle. Così lontani, così vicini. Così vicini da illuminare il cielo e il cammino, così lontani da restare inavvicinabili, da spegnersi senza muovere un alito di vento. Come due numeri indefinitamente ravvicinati», spiegò Cass senza mai spostare lo sguardo e Dean, senza mai smettere di osservarlo, vide il blu dei suoi occhi tingersi di una malinconia che parve contagiare anche il cielo.
«Abbastanza vicini da avvertirne l'esistenza, troppo lontani da avvertirne la presenza.»

[Wings of Desire&Faraway so Close!AU] [Destiel]
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Every you, every me'
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Wings of Desire2- The Memory Remains

Fortune, fame, mirror vain, gone insane,

but the memory remains.

 

 

«Judas, Juda-a-as! Jud— eddai Cassie-poo, canta con me!»

Castiel, dal sedile affianco del guidatore, non si mosse minimamente, anzi strinse ancora di più le labbra.

«Non ho bisogno di vederti, angioletto spocchioso, per sapere che stai facendo la solita faccia corrucciata da “voglio i Metallica/Black Sabbath/ACDC/Kansas/altra roba infernale”.»

Lo scimmiottò Balthazar, allontanando pericolosamente le mani dal volante.

Cass gli soffiò furiosamente dietro l’orecchio sinistro e Balthazar rise. Come ogni volta.

«Sì, sì, faccio attenzione, mamma Castiel.» e la suddetta mamma lo guardò perplesso, e gli solleticò l’orecchio destro, «è un modo di dire, fratellino, tranquillo, per chi mi hai preso, per Gabriel? Nha, io non sono tipo da annunciazioni scomode. Oh cazzo, ti ricordi la faccia di quella poverina quando Gabe con la tunica tutta storta e rosa le disse qualcosa tipo “papà ti ha messo incinta, abituatici”?» e di nuovo si lasciò andare a un gongolamento del tutto inappropriato all’argomento trattato.

Quella volta, però, Castiel non lo riprese.

Sorrise con lui e accarezzò la figura del fratello con lo sguardo.

L’anima di Balthazar era così luminosa quando rideva, così come non lo era mai stata la sua grazia, neanche all’inizio dei tempi.

«Quelle tuniche erano veramente qualcosa d'improponibile, ma Papà ha sempre avuto una certa vena trash, nh, Cassie-sassy?»

Forse era meglio così, forse per Balthazar l’anima era la cosa più giusta.

«… Castiel?»

L’angelo si era così tanto perso nelle sue considerazioni che non aveva notato l’espressione dubbiosa dell’amico, che gettava occhiate verso il suo sedile.

Il Custode del Giovedì si affrettò a soffiargli sul naso con tutta la concentrazione che aveva in corpo, ma il naso di Balthazar non si arricciò di fastidio giocoso.

Era successo ancora.

Giorno dopo giorno, stavano perdendo il contatto.

Balthazar si guardò un’ultima volta intorno poi sospirò a bocca chiusa e Castiel avrebbe tanto voluto farlo con lui, ma non poteva, non avrebbe mai potuto, così catturò quell’attimo nella sua memoria e lo strinse, tra le corde della sua Grazia.

Un altro ricordo.

A lui rimanevano sempre e solo i ricordi.

 

 

«È tutto chiaro? Siamo d’accordo?»

Castiel annuì fissando il volto del fratello che, se non fosse stato per la loro natura angelica, avrebbe definito pensieroso. L’ultima volta che Balthazar era stato pensieroso, Lucifero –al tempo con ancora in possesso del suo nome angelico che ora a Castiel era impedito pronunciare- gli aveva teso la mano.

«Questo posto mi pare abbastanza scenico, non sarà il Big Ben, ma è abbastanza alto da darmi ogni tipo di possibilità. Abbastanza degno di me» disse l’angelo camminando sul dirimpetto della Sioux Falls’ Tower, come aveva visto fare una volta a un funambulo umano.

Castiel guardò giù e pensò alla torre Babele, a Caino e Abele, al suo piede che aveva quasi mandato a monte la Creazione.

Castiel pensò a come ogni volta Balthazar fosse lì e come non ci sarebbe più stato.

L’angelo maggiore si voltò verso il suo fratellino e notò per l’ennesima volta la sua Grazia vibrare inconsapevolmente in maniera mai vista prima, impossibile per un angelo.

E sì, Balthazar non poté impedirsi di far vibrare anche la sua un po’, prima di mettergli rudemente un braccio intorno alle spalle e squassarlo un po’ contro di sé, cercando –almeno per un’ultima, unica volta- di avvertire quel calore e quella consistenza straordinaria che sapeva il suo Cassie-poo possedere.

«Puoi venirmi a trovare quando vuoi.»

«Lo so.»

«I segnali sono quelli che abbiamo concordato.»

«Lo so.»

«E se poi magari ti verrà un po’ voglia di… com’è che avevi detto quella volta? Ah, sì, di “FORNICA—»

«Balthazar.»

L’ormai prossimamente ex angelo sorrise a quella ripresa stoica così tanto tipica di Castiel e alzò le mani in segno di resa.

«Bene, pudica verginella, fai come vuoi, ma poi non ti lamentare.»

Non finì neanche di parlare che iniziò a salire nuovamente sul dirimpetto della torre, per poi dare le spalle alla città.

«Ora mi basterà chiudere gli occhi», disse mentre li serrava, «aprire le braccia e lasciarmi andare.»

E inspirò riaprendoli, fissandoli in quelli di suo fratello.

«Finché le ali di Grazia non diverranno ali di Desiderio.»

 

 

 

 

***Angolino del cambia-colore***

E siamo di nuovo qui.

Come promesso, il titolo di questo capitolo viene direttamente da una canzone dei Metallica, The Memory Remains, album Reload. Esattamente il versetto citato fa parte del ritornello ed è anche il primo di tutta la canzone, il significato è semplice ma perfetto “fortuna, fama, specchio ingannevole, andare giù di testa, ma la memoria rimane”.

E a bilanciare l’equazione ci voleva Lady Gaga nella prima riga della mia storia con la sua Judas, che messa in bocca a un angelo… xDDD niente, è Balthe, lui può (e lo amiamo per questo).

Trashate a parte, diciamo che con questo capitolo incominciamo ad' entrare in ciò che sarà veramente la storia, anche se il nostro caro Dean non ha avuto ancora la parola, perdonatemi, ma ci tengo a fare le cose bene e con calma, contando soprattutto che magari molti di voi non hanno visto il film che è lo scheletro portante della ff e quindi questo tipo di angelo può essere disorientante. Il prossimo capitolo sarà effettivamente quello d'inizio, dopo queste due premesse.

Alla fin fine non c’è molto da dire, o meglio che non vi voglio dire, ma che dovrete scoprire pian piano, insieme a Cass e Dean, magari preciso solo che la definizione di “Ali di Desiderio” come le ho presentate qui e la loro funzione, sono del tutto inventate da me, anche perché il film originale si chiamava “Il Cielo sopra Berlino”, sono stati gli anglosassoni –non chiedetemi per quale ragione- a chiamarlo “Wings of Desire”. Chissà magari hanno fatto il mio stesso ragionamento (oppure, come sospetto, c’è una soluzione molto, MOLTO più semplice e io mi sono complicata la vita xD).

Ringrazio tutti quelli che seguono/ricordano e preferiscono questa storia *^* sono contenta che vi piaccia questa creaturina ancora dagli occhi blu latte.

Alla prossima!

   
 
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