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Autore: niky999    26/11/2012    3 recensioni
Nerida, considerata una ragazza fredda e riservata, abita in un villaggio popolato dalla pace reciproca fra draghi e umani, ristabilita finalmente dopo una guerra svolta tra le due razze.
Ma un giorno, si imbatte in un piccolo cucciolo di drago nero diverso, o forse è meglio definirlo speciale, che possiede una strana pietra zaffiro sulla fronte: un mistero che si sarebbe poi rivelato.
Quell'incontro, sarà destinato a cambiare totalmente la loro vita, trasportandoli in un mondo popolato da creature mitologiche che ha bisogno di loro in una guerra fra il bene e il male ...
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sulle Ali del Destino”
 
Cap. 3:
Aberdur


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La mattina successiva,quando Nerida si svegliò, vide davanti a sé due grandi occhi color mare fissarla insistentemente.
Era Iron, che sporgeva la testa dalla finestra aperta. Appena la vide sveglia, sfoggiò uno dei suoi soliti sorrisi innocenti.
“ Oh, buon giorno Iron! “ lo salutò lei, togliendosi le lenzuola, e accarezzandolo sul muso.
“ Raaaaahr! “ gli rispose lui, incominciando ad aprire le sue grandi ali e a sputare alcuni getti di fuoco per terra.
“ Ok va bene, faremo un altro giro in volo! “ lo accontentò lei, che subito si mise gli abiti adatti e corse giù per le scale.
“ Ciao mamma! “ fece lei.
“ Ciao tesoro, dove vai così di fretta? E la colazione?? “
Ma la quindicenne era già fuori a preparare la sella del drago.
“ Ecco fatto! Ora passiamo partire! “ poi salì sulla sua groppa e Iron prese immediatamente il volo, sbattendo le ali fortemente e dirigendosi di nuovo alla sorgente.
Ormai, non aveva più nessuna sensazione di vertigine. Dopo soli due voli si era già abituato a non soffrirne!
La dolce brezza, faceva sventolare di qua e di là i capelli nero pece di Nerida, completamente assorta nei suoi pensieri.
Aveva di nuovo chiuso gli occhi e si stava rilassando al massimo delle sue forze, tanto che non si accorse quasi dell’ arrivo immediato alla sorgente!
“ Oh, di già?? “ si meravigliò lei.
Poi si alzò lentamente e scese dalla sella.
“ Eccoci qua! Oggi il cielo è un po’ nuvoloso … “ notò lei, facendo una smorfia “ forse anche troppo! Credo che oggi pioverà … “ si rammaricò lei.
Non le era mai piaciuta la pioggia. Le faceva venire un enorme senso di solitudine e tristezza. Più la prima che la seconda!
Prima di tutto, amava molto svegliarsi con la rischiarante luce solare la mattina; poi durante i giorni di sole, poteva sdraiarsi come sempre lungo la pianura e assaporare un po’ il dolce tepore stagionale. Non poteva nemmeno farsi un giro in paese, o in quel caso stare alla sorgente con Iron.
Insomma, le giornata di pioggia le sembravano le lacrime del sole che non poteva risplendere a causa delle nuvole.
Questo era il suo pensiero, e come non darle torto.
Si distolse dai suoi pensieri quando Iron emise uno dei suoi soliti versi. Andò a vedere cosa stava combinando, e lo vide alle prese con una strana pietra colorata. Si avvicinò lentamente e la prese in mano. Era molto ruvida, di colore blu notte, inoltre erano incise le vaghe forme di due draghi che volavano spensierati.
La rigirò varie volte sulle mani, fissandola stranita.
Non l’aveva mai notata fino a quel momento! E dire che frequentava quel luogo da anni e anni.
A quel punto decise che sarebbe andata da nonna Olga, la “saggia” del villaggio, a chiedere spiegazioni. Era molto sapiente, tutti la consideravano “ l’ancella di Dio” perché sapeva sempre ogni cosa! Non vi fu mai una domanda a cui non seppe rispondere!
Era molto fiera e orgogliosa di possedere una parente del genere! Infatti, ogni volta che le capitava qualcosa di brutto o spiacevole, la prima a cui andava a chiedere consiglio era proprio lei, la sua adorata nonna. Aveva sempre saputo come tirarle su il morale, ed era lei che da piccola le leggeva le favole sui miti e le leggende, vale a dire sugli elfi, gli gnomi, le fate, le ninfe e tutti gli altri esseri fantastici di cui era a conoscenza.
In pratica, Olga era la sua perla di saggezza!
Mise quindi in tasca la pietra e salì di nuovo in groppa ad Iron.
Nel frattempo le nuvole si erano fatte più compatte e una lieve pioggerellina cadde gradualmente, prima poca poi enorme.
Incominciarono anche a sentirsi i rombi lontani dei tuoni!
“ Forza Iron! Facciamo in fretta! “ lo intimò lei, ormai zuppa di pioggia e sicuramente ammalata.
Durante il volo però, non si accorse che qualcosa di strano stava accadendo, vale a dire che quella pietra misteriosa, si stava pian piano illuminando nelle tasche di Nerida.
Continuarono comunque il viaggio senza problemi. Erano quasi arrivati, quando ad un certo punto la pietra si fece ancora più luminosa! Questa volta Nerida la notò, e la estrasse subito dalle tasche con aria perplessa. Subito dopo incominciò ad aprirsi qualcosa nel cielo. Si stava ingrandendo a poco a poco, era una sorta di varco al cui interno non si vedeva nulla, tranne che la completa oscurità.
Cosa stava succedendo? Cos’era quello strano varco oscuro? Come mai la pietra aveva iniziato a brillare?
Era davvero un mistero, ma Nerida sapeva che tutto ciò non prometteva nulla di buono.
Ad un certo punto quel buco nero si ingrandì ancora di più e notò che pian piano, lei e Iron stavano incominciando a sollevarsi in sua direzione. Il buco nero stava cercando di risucchiarli!!
“ Iron forza, vola verso il basso!! “ gridò in preda al panico Nerida.
“ Raaaaaaaaahr” anche il drago sembrava essere spaventato, come non lo era mai stato!
Ma la forza del varco era troppo potente!
La pietra stavolta emise un raggio luminoso enorme, poi poco dopo, il buco riuscì a risucchiarli al suo interno.
“Aaaaaaahhhhhhh!!”
“Raaaaaahhhhhhr!!”
Poi non videro più nulla.
Cos’era successo? Erano ancora vivi? Dove erano finiti?
Poco dopo Nerida sentì qualcuno che la scrollava bruscamente.
Era un drago verde, non Iron. Non lo conosceva, non l’aveva mai visto prima.
Alzò lentamente gli occhi, ancora scossa da ciò che era accaduto.
Non si ricordava nulla, tranne che un varco nero, l’aveva risucchiata assieme ad Iron.
“ Iron!!! “ gridò lei senza fiato.
“ Non ti preoccupare, sta bene” la rassicurò l’altro.
“ E dove si trova? Aspetta un secondo, ho appena sentito parlare un drago???” lo fissò sbalordita, pensando di essere diventata matta.
“ Nerida, tu sei un drago! “
“ Cosa????? “ urlò lei più sorpresa che mai.
Si guardò le braccia, erano fantastiche ali piumate. Si guardò il fondoschiena, aveva una lunga coda terminale attaccata. Si guardò i piedi, erano due zampe dotate di lunghe zanne affilate. Si guardò i capelli, non li aveva più. Possedeva piuttosto una lunga criniera che le ricadeva su metà groppa.
Aveva ragione. Era diventata un drago bianco.
“ è impossibile!! Questo … questo è un sogno! Sì, decisamente un brutto incubo! “ cercò di rassicurarsi lei.
“ No Nerida, questa è la realtà! “
“ Mi stai prendendo in giro?? Aspetta, prima fammi vedere Iron per piacere!! “ chiese lei.
“ Seguimi “
Si trovavano in un castello, così credeva. Le pareti erano tappezzate da quadri e da dipinti molto belli. Il pavimento era costituito interamente da un morbido e vellutato tappeto rosso, c’erano strane armature da tutte le parti, pozioni e libri di ogni genere, sparsi disordinatamente per il luogo. Corridoi che parevano infiniti, stanze dappertutto!
All’improvviso sentì uno strano rumore alle sue spalle.
Si voltò e vide una fatina intenta a riordinare il castello e a fare i mestieri. Poi ne vide altre e altre ancora, gnomi che aprivano le grandi porte della torre con  carriole cariche di pietre preziose, probabilmente trovate scavando nelle miniere.
“ Scusa … “
“ Haku, chiamami Haku “ lo anticipò il drago verde, senza nemmeno girarsi.
“ Ma, chi sono loro?? Credevo non esistessero creature del genere!! “ si meravigliò nuovamente lei.
“ Qui tutto è magico Nerida, non dimenticarlo. E quello che hai visto ora, non è ancora nulla … ah, vedi quei quadri laggiù? Adesso ci passiamo di fianco, salutali, sono un poco suscettibili … “ la avvisò lui.
Quando si avvicinarono, lei obbedì e li salutò. Gli altri ricambiarono il gesto, tutti tranne uno, il secondo, probabilmente leggermente sordo e la voce timida di Nerida non la sentì.
“ Ecco! Altri nuovi arrivati!! E per di più maleducati!! Non ti hanno insegnato a salutare??? “ si arrabbiò lui, tirandogli un occhiataccia.
“ Ordon, vecchio sordo rincitrullito!! Ti ha salutato eccome!! Quando ti deciderai a stirarti un po’ le orecchie? “ lo rimproverò l’altra malamente.
“ Nerida, lasciali perdere, andiamo avanti per favore! “ la incitò Haku.
Lei si limitò solo ad annuire, poi lo seguì in una stanza piena di ninfe. Possedevano tutte uno strano camice e in mano tenevano delle valigette con su il segno di un + rosso. Chiaro simbolo di assistenza di soccorso ai malati.
Si preoccupò un poco, sapendo che Iron si trovava proprio nella stanza di pronto soccorso!
Ma non ce n’era il motivo:
“ Oh, non ti preoccupare! Non sta male, l’hanno solo portato qui le ninfe per accertarsi che stesse bene. Non potevamo lasciarlo lì solo, così lo hanno momentaneamente lasciato qui fino al risveglio. Ma guarda, sta aprendo gli occhi proprio ora!! “ lo avvisò Haku sorridendole.
“ Iron!!! “
I suoi soliti grandi occhi color dell’oceano, si aprirono lentamente, ma diventarono immediatamente vispi e allegri quando videro Nerida.
A dir la verità, Iron non sapeva chi fosse quella bella draghetta bianca davanti a lui, ma aveva la sensazione di conoscere bene quegli occhi celesti profondi.
“ Iron!! Sono io, Nerida!! “
“ N-Nerida? Dove siamo? Padrona, cos’era quel grande buco nero?? “ fece lui spaesato, guardandosi intorno.
La draga fece un piccolo sospiro:
“ Prima di tutto chiamami Nerida! Secondo, questo me lo chiedo anche io … “ rispose lei pensierosa.
“ Ma che posto è mai questo? Chi siete voi? Perché siamo finiti qui??” domandò lui perplesso.
“ Vi trovate al castello reale della valle di Aberdur! Certe volte ci sono nuovi arrivati … ma nessuno ha mai saputo perché i vostri evocatori lo hanno deciso … è un mistero! “ spiegò Haku chiaramente.
“ Aspetta, ma chi sarebbero gli ‘Evocatori’? “ chiese il drago nero.
“ Sono generalmente pietre raffiguranti immagini incise, che decidono liberamente di apparire a chi desiderano e di trasportarli nel nostro mondo … un motivo alla base c’è, ma nessuno lo ha mai scoperto “ li informò lui.
“ E il vostro mondo? Parlacene un po’! “ s’incuriosì la draghetta.
“ Ve lo farò spiegare da Xanu, il nostro stregone-bibliotecario! Chiedetegli tutto ciò che non vi è chiaro, qualunque cosa! E vi darà risposta “si soffermò un secondo“ Maja, accompagnali subito da Xanu per favore! “ ordinò lui.
Subito dopo giunse una piccola e simpatica volpe, dal manto bianco-rossiccio.
“ Beh, seguitemi! “ li incitò lei sfoggiando un bellissimo e sincero sorriso.


Ringrazio di cuore, coloro che mi hanno recensito nel capitolo precedente, quali:
_CrystalHika
_Silver Star
  
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