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Autore: jesy    27/11/2012    0 recensioni
i sogni si realizzano per coloro che ci credono, disse qualcuno. e Andrea è lo sa bene. ora per lei comincia la vita, quella vera.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Allora? Dimmi tutto quanto!”

“Bè..il giornale s’intitola il mondo in mano. È una rivista che si occupa di fare reportage su vari avvenimenti  ed eventi di tutte le parti del globo. Il signor Graziani mi ha detto che posso raggiungerlo la prossima settimana a Bologna per vedere un po’ com’è il mondo della redazione. Poi, appena avrò fatto l’esame di stato mi assumerà per un mese di praticantato al termine del quale vorrebbe potermi assumere in pianta stabile!”

“oh tesoro! È un’opportunità incredibile!!

“lo so”

 “sono così fiera di te Andrea. Bene  vado a preparare il pranzo. Tu che fai?”

“vedo alcuni amici. Pranziamo fuori,”

“allora divertiti tesoro”

Il resto della mattina e il pomeriggio passò decisamente bene. Avevo sempre amato andare via con i miei amici. Mi facevano pensare a quanto fossi e felice. Gli raccontai del colloquio e di tutto il resto. Non ci sono parole per descrivere la loro felicità. Pensavano avessi già fatto carriera. Mentre dovevo  ancora cominciare tutto.

I giorni passarono in fretta nella loro frettolosa routine e arrivò il giorno della partenza per Bologna. Il treno era, stranamente visto che era Trenitalia, in orario ma arrivai lo stesso con un quarto d’ora in ritardo a Bologna.  Ad aspettarmi c’era il signor Graziani. Caricò la mia valigia in macchina e mi portò nell’appartamento che aveva prenotato x me. Dopo avermi fatto fare il giro turistico della città mi accompagnò alla redazione, cosicché avessi almeno un’idea di come fosse fatta.
Salimmo nel piano, mi aprì la porta e..rimasi senza fiato. Non avevo mai visto una cosa del genere. Intanto era grandissima; poi era tutto così moderno..e c’erano cartine, bandiere..era incredibile!!
Si..era quella la mia strada!  Girovagai di qua e di là, stando attenta a non perdermi neanche un minuscolo dettaglio  di quel paradiso terrestre.

“Allora, ti piace?” mi chiese Graziani

“Oddio..è stupenda..cioè..non ho mai visto un posto così!!”

“ne sono felice..perché mi  piacerebbe che tu venissi a lavorare qui in pianta stabile. Ho visto i lavori che hai fatto durante l’università e devo dire che mi sono piaciuti molto.  Dico sul serio Andrea: hai la stoffa.”

Hai la stoffa, aveva detto. Oddio. ma stava succedendo veramente?
wishes come true for those who believe, ha detto qualcuno. ci avevo creduto abbastanza? sembrava di si!





A 3 mesi  da quella conversazione mi trovo in treno, in viaggio verso Roma. È arrivato il grande momento: l’esame di stato. Superato questo, sarò ufficialmente un giornalista e sarò iscritta all’albo!!!
Scesi alla stazione e cercai subito un modo per raggiungere il mio alloggio. Un taxi giallo era perfetto..mi ricordava molto il viaggio che avevo fatto molti anni prima, in 4 superiore, a San Diego, in California. Un’esperienza unica, e c’erano molti taxi gialli. Preso questo famoso taxi, arrivai in 5 minuti all’albergo, appoggiai la mia roba e uscii per una passeggiata.
Adoravo Roma. Era una delle mie città preferite. Vecchia, ma nuova allo stesso tempo; simbolo della civiltà perché è qua che è partita la civiltà. Se siamo dove siamo ora, è grazie a questa città. Che però, per i miei gusti, è forse troppo incasinata.

Passai davanti al Colosseo, passeggiai nel Foro e passai attraverso l’Arco di trionfo.  Secoli e secoli di storia in una sola città. La girai tutta, almeno finché i miei piedi non cominciarono ad implorare pietà. Con rammarico ammisi di dovermi fermare da qualche parte, e dove se non in un meraviglioso e caratteristico bar romano? Entrai, mi sedetti in un tavolino rigorosamente vicino alla finestra, x poter osservare tutti quelli che passavano. Ordinai un caffè, naturalmente. Ero una vera caffeinomane, bevevo come minimo 3 caffè al giorno. La colpa di questo era gran parte delle Gilmore Girls..mi avevano contagiato con la loro mania!

Terminato di bere quell’incantevole bevanda calda dal color nero pece, continuai il giro, per tutto il pomeriggio e rientrai all’ora di cena in hotel. Li feci un pasto semplice ma succulento (una crema di funghi con una bistecca e tanta verdura) e mi ficcai a letto, perché il giorno dopo mi aspettava una giornata intensa.

Mattina. Sonno. Caffè. Esame. Esamee?? Esame!!!!
Era il fatidico giorno dell’Esame…passato questo…no, non ci dovevo pensare. Troppe volte mi ero  illusa di poter fare tutto, e sono rimasta delusa. Parlerò solo alla fine.  Solo allora potrò permettermi di sognare in grande.
 
 

"Ma è...enorme!" fu il mio primo commento alla vista della stanza dove di li a poco avrei fatto l?esame. "E piena di gente!"

Davvero così in tanti sognavano di diventare giornalisti? Bè, ma scommetto che nessuno di loro lo desiderava dalla 3 media. Come minimo mi spettava il posto per diritto di precedenza. Vabbè. Non era quello il momento di pensare a cavolate. Quello era unicamente il momento di cominciare a crearmi il futuro. Era il momento di cominciare a credere un po’ in me stessa. Era quello il momento giusto. Ce la devo fare, mi dicevo. I can do it! Ce la POSSO fare.

E io ero là, con il mio foglio. Lui ed io. Soli. E un futuro, ancora  tutto da scrivere.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

  
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