Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Ery1999_    27/11/2012    2 recensioni
Anche questa sera il suo messaggio è arrivato, puntualissimo. Non ho neanche fatto entrare il gufo, nonostante la terribile bufera che imperversa fuori. Rileggo le frasi che ho, oramai, imparato a memoria. Straccio la pergamena con rabbia e la getto nel fuoco, che sembra apprezzare il mio regalo.
Poi, come sempre, infilo un cappotto sgualcito e logoro e esco alla ricerca di un'osteria.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Primavera

 
Draco Malfoy si è appena materializzato di fronte ad una grande casa in periferia. E’ uno che ha soldi, il bastardo, pensa. E’ un’abitazione antica, raffinata, anche se un po’ rovinata dal tempo e dalle intemperie.
La bacchetta è salda nella sua mano e il freddo del legno gli provoca la pelle d’oca. Il respiro aumenta; la rabbia divampa dentro di lui, come fosse un incendio; le labbra sono distorte in una smorfia di repulsione.
E’ giunto il momento che tanto aveva aspettato, sognato, desiderato.
Fa saltare i cardini del pesante portone in quercia con uno Schiantesimo e percorre il pavimento marmoreo con passi decisi e scattanti. Tutto tace. Ma Draco Malfoy sa che l’uomo che cerca è lì dentro, a testimoniarlo c’è il fuoco quasi morto nel caminetto imponente. Tende l’orecchio, nella speranza di captare un suono. Niente.
Ispeziona diverse stanze, vuote. E molto disordinate. Una in particolare trabocca di liquori e di bicchieri già sporchi che emanano il tanfo dell’alcol. Draco Malfoy prova ribrezzo per quell’uomo.
Sale al piano di sopra percorrendo una lunga scalinata, anch’essa in marmo grigio chiaro. Apre lentamente una porta che non emette neanche un minuscolo cigolio a tradire la sua presenza. Le nocche della mano sbiancano a causa della pressione e il cuore gli martella in petto. Lo vede.
E’ di spalle a trafficare con dei fogli ingialliti, sparpagliati su una scrivania  sporca di inchiostro. Non sembra avere con sé un’arma.
- Finalmente ci incontriamo, brutto figlio di puttana – sputa Draco con tutto il veleno che fino ad ora ha trattenuto in corpo. L’uomo si blocca, è immobile, poi si volta senza movimenti bruschi, come se non fosse sorpreso. Nota la bacchetta puntata contro di lui, ma non batte ciglio. Nei suoi occhi non c’è traccia di sfida, né di paura. Sono vuoti, semplicemente vuoti.
Draco Malfoy resta colpito dal suo sguardo. Sente ogni emozione scivolare via dal suo corpo e disperdersi nell’aria, come polvere. Non percepisce l’adrenalina nel sangue, né la sete di vendetta bruciargli nell’esofago. Si sente stanco.
- Chi è lei? – si sente chiedere, da una voce tranquilla e misurata. E’ confuso, Draco Malfoy, non si aspettava certo una reazione del genere dall’assassino di sua moglie e di suo figlio.
- Chi sono io? Chi sono io? Sono l’uomo che ha perso tutt... tutta la sua famiglia per colpa tua, bastardo! – non è stata l’insicurezza la causa di quel piccolo tentennamento, né la paura. Solo i sentimenti. Avrebbe voluto dire
che ha perso tutto ma sarebbe stata un’affermazione assolutamente falsa, si rende conto. Perché lui non ha perso tutto. O meglio, dopo aver perso tutto ha ritrovato una ragione per cui vivere. Di nuovo. E quella ragione, continua a pensare, é la stessa persona che per anni ha insultato e maledetto; la stessa persona per cui nutriva da sempre un odio profondo e sincero. Eppure forse, dopo tanto tempo, quell’odio si é trasformato in qualcosa di diverso, se diverso si può definire l’amore in relazione all’odio.
Ad un tratto quei pensieri cessano di vorticargli in testa. E’ stato uno stupido a recarsi in quel posto. Non ha senso uccidere l’uomo che gli sta d’avanti e che ora sta estraendo qualcosa dal cassetto della scrivania... Un momento.
Draco Malfoy non fa in tempo a parare lo Schiantesimo che vede arrivargli davanti agli occhi come un fulmine durante una tempesta. Viene scaraventato contro la parete alla sue spalle e ringrazia Merlino perché non si sia rotto l’osso del collo. Il tonfo rimbomba nella stanza. Tasta il pavimento gelido per ritrovare la bacchetta che gli è scivolata dalle mani.
- Accio bacchetta! – grida il suo avversario, afferrando quasi contemporaneamente una seconda bacchetta. E’ finita, pensa in quel momento Draco Malfoy. E’ disarmato, di fronte ad un Mangiamorte che ha ampiamente sottovalutato. E’ veloce e scaltro nel duellare.
La cosa buffa è che è stato proprio lui ad andarlo a stanare. Che modo stupido di morire, si dice. Eppure sa che la sua presenza non mancherà a nessuno. Così come nessuno si accorgerà della sua assenza. Un unico rimpianto gli tormenta la mente e il cuore: quello di aver lasciato Hermione, impaurita e tremante, contro il muro di casa sua, con la cioccolata ad imbrattarle i vestiti. Rimpiange di averle sputato contro frasi e pensieri che non gli appartenevano. O meglio, che non gli appartengono più da un po' di tempo, ormai. Rimpiange di averle riversato addosso tutta la rabbia e il dolore che provava in quel momento, quando la lucidità gli era venuta a mancare. Ma soprattutto rimpiange di non averle detto quanto l’ama e che lei non lo potrà mai sapere. Mai più.
E’ con questi pensieri che Draco Malfoy chiude gli occhi, umidi, stringendo le mani a pugno, aspettando impotente le due parole che metteranno fine alla sua esistenza. Reagire non ha senso. Anche in un corpo a corpo non riuscirebbe a reggere il confronto. L’uomo a pochi passi da lui, è più alto e più robusto. Più forte.
- Crucio – sibila il Mangiamorte con una nota di piacere perverso nella voce. E Draco Malfoy non può far altro che gemere, mentre i Cruciatus piovono uno dopo l’altro sul suo corpo, come le foglie ai piedi degli alberi in autunno. La sua mente resta completamente lucida per poco, poi tutto si fa più annebbiato, più confuso. Non ricorda quasi niente di quei frammenti di tempo. Solo una luce negli occhi del suo avversario che prima, ne è sicuro, non c’era. Una luce assassina che ti arriva dentro, fino al midollo, e ti congela, ti uccide.


Il racconto che ho appena ascoltato mi ha davvero sconvolta. Draco è stato davvero un pazzo ad avventurarsi lì, e per di più da solo. E’ seduto davanti a me, sul divano, con la luce del fuoco ad illuminargli il volto pallido. E’ bello. Non ci  ho mai fatto caso sinceramente, ma ora che le fiamme creano giochi di ombre sulla sua pelle e nei suoi occhi, mai stati così tristi, non posso fare a meno di pensarlo.
- Sei bello – so che è una frase stupida e fuori luogo, ma voglio che capisca che non sono arrabbiata con lui per quello che ha fatto, anche se è stata una colossale stupidaggine. Voglio che capisca che l’unica cosa che mi importa è che ora sta bene, e che sto bene anch’io, e che siamo insieme, con le dita intrecciate e il riflesso dell’una nelle iridi dell’altro.
Lui mi guarda confuso, smarrito, ma il mio sorriso gli manda il messaggio giusto, quello che volevo percepisse. Ci siamo solo noi, ed è questo che conta per me. Il passato è passato, ed è meglio per entrambi che i nostri fantasmi rimangano al di fuori del presente. Solo così potremmo guardare avanti, e sperare un futuro.
 


§

 

Anche adesso è bello, Draco Malfoy. Nonostante siano passati anni da quella sera sul divano, davanti al caminetto acceso. E’ primavera. E nell’aria si sente profumo di Sole e di fiori. E d’ amore. O forse, quello sono solo io a sentirlo.
- Sei felice? – gli chiedo all’improvviso, interrompendo un suo discorso di cui ormai avevo perso completamente il filo. Lui si ferma, mi guarda e poi i suoi occhi si posano davanti a sé, come se in quel qualcosa che ora sta osservando ci fosse la risposta alla mia domanda. E infatti è così. Draco si piega leggermente verso la carrozzina per dare un leggero bacio alla bambina che la riempie. E’ splendida, la nostra bambina. Pochi ciuffi bruni e ricci di capelli spuntano dalla sua testina perfettamente tonda e i suoi occhi grigi sembrano emanare luce propria tanto sono limpidi, vivi. Allunga le manine paffute verso il viso del padre, urlando di gioia. Sorride mettendo in mostra l’incisivo appena cresciuto. Draco si raddrizza, poggiando istintivamente le dita sulla carrozzina. La stessa carrozzina che non è rimasta vuota e sporca, dopotutto. Si volta verso di me e mi stringe le labbra in un bacio. Un bacio che ha il sapore della primavera. Un bacio che vuol dire .
Perché è felice Draco Malfoy, come lo sono io.
- Ti amo – sussurra, tenendo ancora gli occhi chiusi per assaporare al meglio il mio sapore. Lo stringo forte, come se ciò che ha appena detto fosse solo un’illusione della mia mente, un sogno da non lasciarsi sfuggire. E, improvvisamente, mi sento di nuovo nel mio mondo. Un mondo dove ci siamo solo noi, noi e la nostra bambina. Un mondo dove i fantasmi non possono attraversare i muri e coglierci di sorpresa nel profondo della notte, come invece era una volta. Un mondo dove è sempre primavera. Un mondo dove sentirsi a casa, per sempre.
 
Angolo Autrice
 
Salve gente!! Scusate il ritardo di questo prologo ma sono stata davvero impegnatissima con la scuola. Spero davvero che la mia fic vi sia piaciuta :) Ringrazio chi l’ha letta, chi l’ha commentata, chi l’ha messa nelle seguite, nelle ricordate, nelle preferite e anche chi l’ha profondamente odiata. In ogni caso, vi prego, lasciatemi un commentino e fatemi sapere che cosa ne pensate. Vi raccomando, vi aspetto :)
Un bacio a tutte voi,

_Ery1999_
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Ery1999_