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Autore: crispyrainbow    27/11/2012    4 recensioni
{Kurtbastian Week}
#1 Jealousy
#2 Scommettiamo?
#3 Lima Bean
#4 Infidelity
#5 The Last Time
#6 Stalking
#7 Columbus
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#2Scommettiamo?






-Allora, sono o non sono la migliore amica sulla faccia della terra?-

-Per quanto mi costi ammetterlo- e sai che è moltissimo-, hai ragione. Stavolta ti sei meritata la coccarda di “migliore amica del secolo”.- disse ridendo Kurt mentre si lasciava abbracciare da Rachel. Stavolta gli doveva davvero molto.

-Tu e Blaine eravate la coppia perfetta ma… Come si fa a preferire qualcuno a te? Dico, sei bellissimo Kurt.- Rachel non era esattamente sobria  ma forse era meglio così, anche lei aveva avuto dei dispiaceri che solo il caro e vecchio alcol poteva curare.

Amava Finn, insomma, era suo fratello –fratellastro- e nell’ultimo anno avevano legato moltissimo ma aveva fatto la scelta sbagliata. Si era presentato a casa loro a New York dopo non essersi fatto sentire per mesi, cosa pretendeva? E poi quel ragazzo della NYADA, Brody, era davvero un gran bel vedere, poteva capire la difficoltà di Rachel nel resistergli.

-Lo so.- si lasciò sfuggire un sospiro frustrato. Per quanto ci provasse la storia del tradimento bruciava ancora sulla pelle. – Ma è stata anche colpa mia. Certo, non tanto quanto sua, ma lo è stato. Cosa pensava, che io non mi sentissi solo?- continuò sentendo la rabbia iniziare a sostituire il rimorso.- Eppure non sono andato in giro a far sesso con la prima persona che mi dava attenzioni e-! – solo il tocco della mano di Rachel sulla sua lo fece rilassare.

Le concesse un sorriso grato e prese la sua mano con la propria. –Scusa. Questa cosa mi farà diventare pazzo.- ammise abbassando il tono di voce quasi a un sussurro.

-Kurt, devi andare avanti. Ti conosco abbastanza da sapere che non perdonerai facilmente Blaine quindi perché non provi a distrarti un po’?- Rachel era così preoccupata per lui e lo apprezzava davvero. Kurt non era per indole una persona che si abbatteva per qualcosa ma tutta la storia con Blaine lo aveva ferito anche nell’orgoglio, aveva solo bisogno del tempo necessario per ritrovare la grinta. E poi essere single a New York poteva essere estremamente stimolante.

-Tu invece, cara mia?- le chiese avendo riacquistato il sorriso. –Cosa hai intenzione di fare adesso? Sarei un bugiardo se ti dicessi di tornare a testa bassa da Finn e ignorare una tentazione così piacevole di nome Brody. Insomma, anche io ho gli occhi e ti assicuro che sono molto felici di vedere.-

Rachel aprì la bocca sbigottita dalla sincerità di Kurt ma non una parola ne uscì,piuttosto le guance le si colorarono di rosso e lo sguardo divenne sfuggevole. –Kurt! -

-Andiamo, non essere ipocrita con te stessa.- gli disse con una non poco velata malizia. – Ammetti di aver fatto qualche pensierino su di lui. Perché ad essere sinceri io l’ho fatto.- Beh, come negare una cosa del genere.

-Kurt, sorvolerò sul fatto che hai appena fatto apprezzamenti su Brody senza entrare nel dettaglio della tua perversa mente e mi concentrerò sul dirti che sì, ammetto di aver pensato a come potrebbe essere lasciarmi andare. Lui è così passionale, così attento Kurt. Il modo in cui mi guarda, in cui mi parla, mi fanno sentire apprezzata. Mi spiace dirlo ma Finn non mi faceva sentire così, non più almeno. -

Kurt la guardò divertito sentendola ammettere quelle cose. Rachel era egocentrica a livelli impressionanti, quasi quanto se stesso ma ultimamente aveva sofferto molto per Finn, era ora che pensasse un po’ a se.
-E allora che aspetti? Dio Rachel, non lasciarti scappare una occasione del genere. E’ evidente a tutti quanto lui ti piaccia, allora perché sei qui con me stasera e non con lui?-

Ora la ragazza lo guardava stranita. –Sono qui per te Kurt, sei tu quello che ha bisogno di distrarsi. -

-Ora che sono qui posso farcela anche da solo Rach. Siamo nella stessa situazione e tu hai una occasione da non lasciarti scappare. Fossi in te sarei già a casa sua.-

Kurt riuscì quasi a leggere tutti i ragionamenti di Rachel e fu felice di vedere che l’ aveva convinta. Infatti qualche istante dopo la ragazza di era alzata in fretta e furia dal tavolo del locale e con un bacio sulla guancia si congedò.

Finalmente solo, Kurt iniziò a guardarsi intorno alla ricerca di qualcuno che lo avrebbe aiutato a far diventare interessante quella serata. Non se la sentiva di mettersi a flirtare con qualcuno davanti a Rachel soprattutto  perché si vergognava da morire. Aveva sfruttato il fattore Brody per rimanere un po’ solo e in effetti si sentiva un pochino in colpa ma aveva davvero bisogno di tempo per se stesso da solo.

Non era da Kurt Hummel andare in un locale e provarci con il primo tizio carino che incontrava ma in quel momento sentiva il bisogno di farlo, doveva cambiare qualcosa e poteva benissimo iniziare da quello.
L’unico problema era la paura di fare una pessima figura. Kurt era molto, molto orgoglioso e un possibile rifiuto lo avrebbe indignato profondamente. –Tanto peggio di così non può andare.-

-Ma guarda un po’ chi c’è qui.-
Kurt riconobbe all’istante quella voce, anche dandogli le spalle. Apparteneva all’essere più odioso sulla faccia della terra, l’unico che di tutto lo stramaledetto Ohio non gli mancava per niente.

Alzò gli occhi al cielo, rivolgendo un: -Ero sarcastico.- al suo Karma che evidentemente doveva odiarlo molto.

Kurt serrò gli occhi, sperando che quella fastidiosa voce e il suo ancora più fastidioso proprietario potessero sparire in un istante. Purtroppo quando riaprì gli occhi, sapeva che lui era ancora lì.
Sospirò mentre si voltava verso la voce, dedicandogli la propria attenzione. – Sebastian. -

-Kurt.-

Fin da quando ne aveva memoria mai Sebastian aveva pronunciato il suo nome, troppo occupato a inventare nomignoli femminili.

Calò un silenzio fatto di sguardi. Kurt studiò Sebastian notando come, rispetto all’anno prima, Sebastian fosse effettivamente migliorato. Aveva sempre trovato Sebastian davvero affascinante: aveva una bellezza attraente, che ti catturava lo sguardo e lo ammaliava, era più alto di lui ed aveva le spalle più larghe. Inconsciamente si trovò a pensare come fosse farsi stringere da quelle braccia, pensiero che fu subito scacciato da un conato di vomito. Nessun complimento o apprezzamento poteva essere comparato al nome: Sebastian.

D’altro canto, notò che anche Sebastian lo stava osservando per bene e quasi poteva sentire i suoi occhi scivolargli addosso, bruciandogli la pelle e facendolo sentire a disagio.
Conosceva quello sguardo perché lo aveva già visto quando la mangusta cercava di flirtare con Blaine, mangiandoselo con gli occhi.

-A-Allora, - balbettò Kurt, rompendo quel silenzio teso. –Cosa ci fai New York? Ti sei già scopato tutti gli abitanti di sesso maschile di tutta Lima?-

Nonostante avesse cercato di attirare l’attenzione Sebastian ancora teneva lo sguardo sul suo corpo, fermandosi appena di più sulle sue labbra. Infine, sazio della visione, incontrò i suoi occhi e Kurt fu certo di averli visti appena più scuri.

-Sì. Praticamente sì. Qualche eccezione ma sai, sono un tipo molto selettivo, non mi piace andare a letto con gente noiosa o beh, con quelli come te. Non sono etero. -   

-Sembri piuttosto interessato per essere uno a cui non piacciono “quelli come me”. –
rispose Kurt riverendosi alle occhiate di fuoco che gli aveva lanciato.

 Infatti Sebastian tornò a squadrarlo fermandosi stavolta sui suoi pantaloni. –Beh sai, sto provando a far finta che al posto della tua faccia ci sia un uomo ma devo ammettere che questi pantaloni mi distraggono parecchio. – Kurt vide una mano di Sebastian avvicinarsi alle sue gambe e pizzicando il tessuto dei jeans.Dio Kurt, -ancora il suo nome. – Come fai ad indossarli? Sono praticamente cuciti addosso. -

Fu difficile bloccare i brividi che erano partiti dalla schiena quando vide Sebastian mordersi un labbro, con in faccia un espressione desiderosa. – Non che ci sia niente da nascondere qui sotto visto che sei una signorina. -

Senza lasciargli tempo di toccare la pelle delle sue gambe, schiaffeggiò quella mano ansiosa di toccarlo.
-Non provare a toccarmi con quelle manacce. So benissimo che cosa ci fai. -

-Oh checca, non immagini minimamente cosa queste mani siano capaci di fare.
– gli concesse distrattamente  come se stesse recitando una frase da copione - cosa che effettivamente  stava facendo: copione Sebastian Smythe-. –Potrebbe sorprenderti.-

-Ti ringrazio per il pensiero ma non sono affatto interessato. Magari in un’altra vita o, ancora meglio, mai.-
Ora che ci pensava, doveva essere stato molto distratto dal non accorgersi della presenza di Sebastian nel locale. Diede la colpa ai troppi pensieri.
Con un espressione seccata si risedette  al suo sgabello, tornando a perlustrare il locale in cerca di qualcuno con cui passare il tempo. Magari ignorandolo Sebastian si sarebbe annoiato, peccato che Smythe fosse della stessa idea visto che si accomodò sullo sgabello affianco al suo, senza staccargli lo sguardo di dosso. Anche senza guardarlo, poteva percepire il ghigno d’occasione sulle sue labbra.

- Sebastian. - lo chiamò stanco senza smettere di guardarsi intorno. Che cosa vuoi?-

-Scommettiamo?-

Kurt si voltò finalmente a guardarlo, cercando di capire cosa avesse in mente Sebastian. Sapeva con certezza che era qualcosa di pericoloso -o perverso-  ma la sua curiosità lo spingeva a volerne sapere di più.
Voleva dire No e invece quello che gli uscì dalle labbra fu: - Cosa?-

Il sorrisino sulle labbra di Sebastian aumentò all’istante quando capì che dopotutto Kurt era interessato a fare qualcosa con lui. Un brivido gli corse per la schiena alla prospettiva di poter proporre qualsiasi cosa a Kurt, ma non era la scommessa a eccitarlo quanto, stranamente, Kurt stesso.

Sicuramente era colpa dell’alcol ma era rimasto davvero sorpreso: quando la serata iniziava a farsi noiosa, dalla porta del locale aveva visto entrare Kurt con la sua amica nasona.
Aveva saputo da Jeff che Kurt si era trasferito a New York ma mai aveva immaginato di incontrarlo visto che  la città era enorme; quante probabilità aveva? Eppure era lì, maledettamente bellissimo come sempre.

Obbiettivamente Kurt aveva un fisico da urlo e, si vergognava ad ammetterlo, alcune volte -più di una- gli era capitato di immaginarselo –nudo magari- mentre si masturbava perché maledizione, aveva un culo fantastico. Peccato che la sua faccia da checca rovinasse il tutto.

-Scommetto che entro stasera mi bacerai.- propose sicuro mentre gli sorrideva malizioso. –Se perdo la scommessa, cosa impossibile, farò una cosa che mi dirai. Qualunque cosa. Ma, principessa, stesso discorso varrà per te nel caso perdessi.-

Kurt era rimasto quasi scioccato. Non tanto per la proposta in se quanto al fatto che fosse Sebastian a proporglielo. Fin da quando si conoscevano lui non aveva fatto altro che prenderlo in giro con nomignoli e insinuazioni sul suo dubbio sesso, era normale che fosse confuso.

-Ma come, Sebastian Smythe che propone a me, la “faccia da checca” di-. -

-Si, te lo sto proponendo Kurt. Non fare il sostenuto adesso perché ci guadagni tu, ci guadagno io, non potrebbe andare meglio. E poi sei cambiato, addirittura tusei quantomeno sexy.-
disse scocciato Sebastian, bloccando a metà il suo discorso.

-Non faccio il sostenuto! Mi sembra solo assurdo il fatto che tu mi faccia una proposta del genere.- Kurt decise volutamente di sorvolare sul contorto complimento che Sebastian gli aveva fatto. Ecco un’altra cosa che lo confondeva: un complimento.
Non si era mai sforzato molto di capire Sebastian ma in quel momento desiderò ardentemente poterlo fare. Non si fidava di lui, sarebbe sciocco farlo, ma non riuscì ad impedirsi di cedere.

-Ci sto. Vediamo quanto sarà divertente quando le tue avances di cui tanto ti vanti saranno completamente inutili. – Kurt era sicurissimo di se, mai e poi mai lo avrebbe baciato dato che la sola idea lo disgustava.

-Scommetto che non riuscirai a togliermi le mani di dosso. Sei la mia sfida impossibile: se riesco a farlo con te, non ci saranno più limiti che non potrò oltrepassare.-

-Si si Smyhte, stai divagando. -

Con un movimento lento Sebastian avvicinò lo sgabello a quello di Kurt, sfiorando con le braccia le sue. Puntava a far sentire Kurt a disagio, conscio di quanto la vicinanza di un’altra persona –specialmente di sesso maschile- lo tenesse sulle spine.
Kurt da suo canto, aveva superato da molto la fase di immediato imbarazzo che lo attanagliava quando un ragazzo si mostrava interessato a lui, quindi si trovò spiazzato quando avvertì un brivido corrergli sulla schiena al solo minimo contatto. Si disse che era sicuramente colpa di Sebastian per il semplice fatto di essere Sebastian.
Quasi non trattenne un singulto quando la mano calda di Sebastian si poggiò sulla sua gamba, troppo vicino all’inguine per i suoi gusti, posizione troppo intima. Cercò di scacciarla con la propria, forzandola ma l’idiota sembrava avere una presa di ferro. L’unico risultato che ottenne fu quello di dare a Sebastian la possibilità di stringere più forte la pelle della sua gamba tra le dita, procurandogli non pochi brividi.

Troppo preso dalla situazione non si accorse di come l’altro si era pericolosamente avvicinato al suo orecchio, soffiandoci all’interno parole confuse, solo per esercitare maggiore attrazione su Kurt che sentiva la resistenza sfuggirgli dalle mani ogni secondo di più.

E lo odiava.

Odiava sentirsi ogni secondo sempre più attratto da quella scommessa, attratto dalla sconfitta perché l’unica cosa che voleva, in quel momento, era che Sebastian lo baciasse. Il che era assurdo. Stava parlando di Sebastian, non di un tale qualunque; stava parlando dell’unica persona che sin dal primo saluto, si era riproposto di odiare. Come era possibile quindi che, in un contesto diverso da quello solito, le sue difese potessero cadere così, come un castello di carte.

Immerso nei suoi pensieri non si rese conto di aver passato l’ultimo minuto a fissare le labbra di Sebastian, cosa che invece al proprietario delle suddette non era affatto sfuggita. Infatti Smythe era rimasto in silenzio ad osservarlo per tutto il tempo, cercando di intuire cosa Kurt potesse pensare perché beh, vedere Kurt Hummel in silenzio per più di trenta secondi doveva voler dire che stava pensando qualcosa che lo turbava davvero molto.

Peccato che non fosse un tipo molto paziente.

L’attimo prima Kurt stava osservando le labbra di Sebastian, chiedendosi se fossero morbide e quale sapore avessero. L’attimo dopo quelle stesse labbra erano sulle sue.
Ci mise un paio di secondi per realizzare cosa stesse accadendo ma Sebastian  non gli diede il tempo di fare qualunque cosa –neanche di pensarla- che già si era allontanato, fissandolo serio negli occhi.
Serietà che scomparve l’attimo dopo quando un sorriso increspò le labbra che aveva appena assaggiato.

-Ops, devo aver perso la scommessa. Sembra proprio che dovrò fare tutto quello che vuoi, Kurt.– sussurrò  non cercando nemmeno di nascondere l’evidente malizia nelle parole.

-Oh…OH.- si ritrovò ad arrossire Kurt, rendendosi perfettamente conto di quanto fosse assurdo imbarazzarsi per una cosa del genere ma quando aveva sentito quelle parole e, soprattutto, il suo nome sussurrato in quel modo, non aveva potuto impedire al rossore di corrergli sulle guance. -Beh, perché non inizi con l’offrirmi qualcosa da bere?-

Sul volto di Sebastian il sorriso di poco prima divenne più marcato in contrasto con il tono malizioso che aveva appena usato.

-Come comanda, mia principessa.-






 

Eeeeeed eccomi anche alla fine del secondo giorno della week. Felici? Io non moltissimo ma amen.
Sarò ripetitiva ma nemmeno questo capitolo mi piace molto, senza contare che è la cosa più lunga che io abbia mai scritto. Giuro, mai scritte più di quattro pagine mentre queste sono ADDIRITTURA cinque. Ho superato me stessa. (?)
Ringrazio da morire questa povera ragazza che si è dovuuta sorbire questo schifo, grazie millissime Valentina  per il tuo supporto tecnico XD
Ok, detto ciò vi abbandono <3 Sotto ci sono i contatti <3

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