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Ormai da
decenni la gente si divide fra la doccia, veloce o pratica, e il bagno, lungo
ma godurioso, con magari un contorno di musica, candele e incenso… e una donna…
e poi lasciateci morire così!
Su una
fatto però tutti i maschi sono d’accordo; mai mettere in casa specchi a figura
intera, perché quando nudo, appena uscito dal bagno, ti ci imbatti potresti
rimanere segnato per tutta la vita.
Ti sei
lavato, ti sei improfumato, ti sei spalmato la crema e tutto questo per che
cosa? Per scoprire che hai la pancia? Forse questa ancora regge, ma il colpo
mortale sono le maniglie.
“Almeno
una donna sa dover aggrapparsi!”
Ma che
cosa vuol dire? Perché mai ci si dovrebbe appendere, fa male! È come andare
dalla propria compagna e dirle: “Ma lo sai che i cuscinetti che hai sui fianchi
sono comodissimi per appoggiarci le braccia quando mi stanco di palparti le
tette?”.
La scappatoia
più usata è far credere a tutti che ci si piace così senza troppi pensieri, ma
allora perché moltissima gente va in palestra oppure in piscina? E perché poi
quando si avvicina l’estate? Perché bisognerà mettersi in costume, e a quel
punto si scopriranno tutte le magagne che magari in inverno si sono nascoste
con vestiti larghi che ingannano l’occhio.
C’è da
dire che le ragazze di oggi, soprattutto quelle giovani, non sono così attente,
e lo si capisce dal fatto che tutte vanno in giro con l’ombelico scoperto,
anche quelle con la bonza che fa tre rotoli… e si mettono il piercing! Ma non
vi accorgete che muore soffocato in mezzo tutta quella ciccia?
Parlavamo
di linea.
“Guardi,
con soli 600 euro al annuali può iscriversi alla
Fitness-Wellness-American-Sportness-Athletics. Gli orari sono liberi dalle 8
alle 22 e nella quota, oltre al normale utilizzo degli attrezzi e delle
macchine, sono compresi anche i nostri corsi e l’utilizzo di sauna e
idromassaggio”… Ma quando mai uno avrà il tempo per fare tutta ‘sta roba?
La
palestra, l’universo degli invasati!
Hai la
tua tessera, il tuo istruttore e la tua scheda personalizzata con gli esercizi.
All’inizio ti fanno vedere come dovrai farli e poi, dalle volte successive,
parti da solo:
“3 serie
da 15? Ne faccio 2 da 20. Meglio!”
“Non mi
ha messo la pectoral machine. Ma io 2 serie da 10 le farei, giusto per salire
di massa…”
…la
scheda serve come la saponetta alle tribù masai!
In
palestra bisogna evitare di andarci verso sera quando arrivano i malati, quelli
che vivono per il fisico e che con la vanità accendono dei falò e si ustionano!
Li
riconosci subito perché indossano canotte aderenti, tute piccole per
evidenziare il pacco, che però, nove volte su dieci, è un pacchetto senza
neanche il fiocco, e guati tagliati a metà dito per sollevare i pesi; si
accompagnano sempre con una bottiglia di plastica da litro e mezzo per gli
integratori salini, anche se sembra tanto una provetta per l’esame delle urine
e tra una ripetuta e l’altra chiacchierano spensieratamente:
“Uhhhh!!”
“Ahh!
Munga!”
“Unga
ntunga!”
“Uahh!
Tuaaaaaa!”
L’attrezzo
è la loro unica ragione di vita! Una, due, tre ripetute e poi allo specchio a vedere
se il pettorale è aumentato di mezzo millimetro… e poi di nuovo una, due, tre…,
e ancora davanti a loro stessi a chiedere al deltoide perché non vuole saperne
di venire fuori.. e poi… e poi… e poi sarà come morire! Che palle!
Senza
considerare che se uno tiene questi ritmi non potrà mai smettere, altrimenti
dopo poco tempo i pettorali arriveranno alle ginocchia e il tatuaggio
sull’avambraccio traslocherà sul gomito! Per non parlare dell’agilità di un
culturista: grosso ma piantato, tipo cactus! Per farci a botte e non prenderle
basta menare e poi nascondersi sotto un suo pettorale. E quando ti vede? Ma
poi, anche se ti vede, con la velocità che si ritrova, quando ti prende? Certo,
magari queste cose è meglio non dirgliele davanti!
Comunque
la palestra non è solo attrezzi, perché ci sono anche i corsi.
1.
Spinning: seduti sulla cyclette ad alternare, su
indicazione di un insegnate vestitosi al buio, delle pedalate lente ad altre
veloci. Il tutto accompagnati dalla musica che, insieme alla fatica, non ti permette
di capire che stai buttando via il tuo tempo.
2.
Aerobica: una musica molto coinvolgente,
un’istruttrice che urla, dei materassini, qualche peso, dei passi predefiniti e
un otorino per il dopo, quando i vostri muscoli saranno tonici ma i vostri
timpani totalmente fuori uso!
3.
Corso di judo: uno dei pochi che abbia un’utilità perché
insegna la difesa personale, se non fosse che si fa a piedi nudi… e c’è ancora
chi non ha capito che ogni tanto è opportuno lavarseli. Sarà per questo che ci
sono così pochi iscritti?
4.
Altri corsi che lavorano su determinate parti del
corpo tipo GAG che si concentra su gambe, addominali e glutei… è vero, c’è
gente che va in palestra per avere un bel sedere. Si è disposti a spendere dei
soldi… insomma, una presa per il culo sotto più punti di vista!
E poi in
palestra ti puoi fare la lampada. Parziale o integrale con possibilità di
lettino o doccia. Con la parziale ti siedi e posizioni la faccia davanti a una
zanzariera elettrica che in 5-7 minuti ti abbrustolisce bene bene solo la
faccia, mentre con la integrale, per tutto il corpo, rimani in mutande e puoi
decidere se sdraiarti su un lettino o stare in piedi. In entrambi i casi la
scena è raccapricciante: un essere umano color verde, in mutande, con degli
occhialini per proteggere gli occhi e magari anche della musica new age!
Mancano solo ET e lo Shuttle e poi si può partire per lo spazio.
Il
risultato finale è veramente divertente! Un lieve rossore che con il passare
del tempo si tramuta in rosso artificiale con gli occhi che si gonfiano e la
pelle che si tira! Il tutto chiaramente per migliorare il nostro aspetto… ma
come!
Per
concludere l’opera, dopo una bella sudata e una lampada, ti resta solo da recuperare
le energie spese e per questo ci sono le bibite e le barrette energetiche. Le
prime sono di diversi gusti e non servono assolutamente a niente e le seconde
sono al cioccolato… del fumo cioccolato, quello che prima gli extracomunitari
ti vendevano al Parco Sempione! E ora?... girare, ragazzi, bisogna girare!
- Mi fa
male tutto oggi. Non riesco a muovermi.
- Ci
credo, da quando ti è venuto il trip della piscina non fai altro che nuotare.
- Il
nuoto fa bene perché ogni muscolo del corpo si mette in movimento.
- Anche
quello del cervello?
- Le
battute falle se ti va, ma almeno cambiale! Stai diventando ripetitivo!
- Secondo
me, Sas’ke, non ti fa bene stancarti così tanto.
- Non si
chiama stanchezza, è cura del proprio corpo. Mica come te che l’unica
ginnastica che fai è quella dei polpastrelli per giocare alla Play.
- Ma
spiegami un attimo come funziona ‘ sta roba della piscina?
- ‘Sta
roba niente, ‘sta roba! Tu arrivi, fai della ginnastica per riscaldare il tuo
corpo e poi entri in vasca.
- Sì, e
non nuoti?
- In che
senso?
- Per
entrare in vasca c’è bisogno di andare in piscina? A ‘sto punto stattene a casa
che non c’è nessuno che ti stressa.
- In vasca
significa che entri in acqua per nuotare. Lo vedi che sei ignorante!
- Vai
avanti e smettila di offendere, per cortesia.
- Dicevo,
entri in acqua, ti sistemi la cuffia e…
- Cosa,
la cuffia?
- E
certo! Se non ce l’hai non ti fanno entrare.
- Non
esiste! Uno per nuotare è obbligatorio a mettersi la cuffia?
- Certo,
per un discorso di igiene.
- Ma io
me la menerei un sacco! Tu non ti vergogni a metterla con quella testa che ti
ritrovi?
- Forse,
ma per lo meno un po’ me la maschera! Pensa a te con quel naso: l’unico modo
per non farlo vedere è coprirti totalmente la faccia! Potresti lanciare la moda
di nuotare con il passamontagna. Comunque, ti stavo dicendo che entri in vasca
e inizi a nuotare. Ti fai una ventina di vasche per stile.
- In che
senso?
- Venti a
stile, venti a dorso, venti a rana e venti a delfino.
- Ma te
sei fuori! E secondo e te sciupo due ore del mio tempo per fare avanti e
indietro nell’acqua con la cuffia in testa? Piuttosto me ne sto tutto il
pomeriggio davanti la Play e mi ammazzo di partite.
- Non
avevo dubbi su questo. Non immagini però come ti senti bene quando finisci e ti
fai la doccia. Sei rilassato e non pensi a nulla.
- E mica
ti serve la piscina.
- Hai
ragione, tu non pensi mai a nulla! Stupido io! ma vuoi dirmi che tu non hai mai
fatto sport in vita tua?
- Quando
ero piccolo ho fatto un po’ di tennis, solo che poi mi sono rotto perché mi
sembrava stupido rincorrere una palla per buttarla dall’altra parte della rete
e ho smesso.
- E
basta?
- Poi mia
mamma mi ha iscritto a calcio, solo che in un anno ero diventato dello stesso
colore della panchina quindi ho lasciato perdere.
- Hai
fatto bene!
- Cosa
vuoi dire?
- Be’,
Naru, per giocare a calcio ci vogliono i piedi.
- E io?
- Tu
calcisticamente finisci ai malleoli. Un omino del Subbuteo gioca meglio di te!
Anche se devo riconoscere che sei veloce nel breve.
- Lo sai!
Chi te lo ha detto?
- Hinata!
- Be’,
non è che tu a calcio sia un mostro.
- Hai
ragione, ma io almeno la palla la seguo. A te è lei che ti deve inseguire per
farsi prendere.
- Io sono
un giocatore statico.
- Che in
uno sport di movimento non ci azzecca niente. Perché non ti dai agli scacchi?
- Perché
ci si impiega troppo tempo.
- Io ho
fatto anche hockey su ghiaccio, solo che ho smesso perché fisicamente è uno
sport che ti devasta: prendi botte da tutte le parti.
- Però è
una figata. I momenti più belli sono quando i giocatori si ammazzano di botte e
quando la squadra segna e i tifosi si buttano uno sull’altro.
- Che
poesia, vero! Ah, quasi dimenticavo! Ho fatto anche tre anni di danza.
- Tu?
- Sì,
perché?
- Sei
alto un metro e qualcosa e hai le cosce di Moira Orfei!
- Ma ho
l’agilità di un gatto e i movimenti aggraziati.
- Vorrei
che ti vedessi la mattina quando ti alzi e vai in bagno per lavarti. Sei
aggraziatissimo, non c’è dubbio.
- Io con
chi parla a vanvera senza sapere non ho voglia di parlarci.
- Allora
quello che non sa va un attimo a sistemarsi i capelli, nel frattempo tu scendi
a scaldare la macchina.
- Che
funziona perché qualcuno si è preoccupato di metterci la benzina.
- Non ti
preoccupare, la prossima volta la metto io, basta che la finisci.
- Muoviti
che Ino e Sai ci aspettano.
- Ma
guarda, Se Naru fosse qui mi direbbe di non cambiare stazione. Adora troppo i Gem boy! Se magari scendesse! Cosa sta
facendo?!
In
ascensore…
- No, oh,
non facciamo scherzi!
Drin…
- Oh! Dai, oh!
…drin…drin
- Aprite, oh! Dai, oh!
…drin…drin…driiiiiiiiiiiiiiiinnnnnn!!
-
Apriteee! Dai, che sono rimasto chiuso dentro!
...driiiiinnn…driiiinnnn!
- Spacco
tutto, mi manca l’aria, aprite! Custode, Sas’ke, aiutooo!
- Naru,
dove sei?
- Sas’ke,
sono bloccato in ascensore. Tirami fuori da qui se no spacco tutto!
- Stai
calmo, Naru!
- Calmo
un paio di palle, lo sai che soffro di claustrofobia, chiama qualcuno, non ce
la faccio più, mi manca l’aria!
- Adesso
rilassati e vedrai che tra poco sarai fuori di lì!
- Ma come
faccio a rilassarmi!?! Non sopporto i posti piccoli. Sbrigati, fai qualcosa,
chiama i pompieri, i carabinieri, gli artificieri, i…
- Sei
chiuso in ascensore, non stai per esplodere. Stai tranquillo, non siamo sul set
di In linea con l’assassino!
- Bravo,
fai presto a dirlo tu. Vorrei vedere te al posto mio.
- Ho
un’idea. Te la dico? La vuoi sentire? Naru, Naru, sei vivo?
- Sas’ke
aiutami, ho paura! Non voglio morire.
- Ma
cosa, morire!?! Calmati dobe e vedrai che tra un attimo ti tirano fuori.
- Va
bene! Che idea avevi?
- Non
riesci a passare nell’intercapedine tra la porta e il muro?
- Come
no! Se aspetti un attimo perdo trenta chili, i ammalo di anoressia e poi ce la
faccio. Tu intanto va a prendere il dizionario così io capisco che cos’è
l’intercapedine!
- Sto
cercando di aiutarti. Al posto di fare il difficile, cerca di collaborare.
- Scusami
Sas’ke, ma me la sto facendo addosso!
- Ma fai
l’uomo! Cosa c’è da avere paura?
- Uno che
dorme con il pigiama azzurro cielo non può venirmi a dire di fare l’uomo!
-
Respira, dobe, respira. Stai respirando?
- Sì
- Ecco,
ora basta, non esagerare, potrebbe finire l’aria.
- Come?!
-
Scherzo, non sei mica l’ovetto Kinder! Lo facevo per sdrammatizzare.
- Se esco
vivo apro l’ovetto e spero di trovarci dentro un bastone, così poi te lo spacco
in faccia, teme! Ti sembra il momento di scherzare?
- Mamma
mia, un po’ di senso dell’umorismo! Allora parliamo un po’.
- Ma il
custode arriva? Quanto ci mette?
- Dai,
parlami di qualcosa.
- Di
cosa?
Arriva il
custode…
- Tutto
bene qui?
-
Buonasera, finalmente è arrivato. Il mio amico è rimasto chiuso in ascensore e
ha paura. Potrebbe chiamare qualcuno per tirarlo fuori?
- Ma io
sono fuori dal mio orario di lavoro, chiamatelo voi.
- Ma non
abbiamo il numero, non potrebbe farlo cortesemente lei?
- Sì, e a
me la telefonata che me la rimborsa? Lo so come vanno a finire queste cose.
- Guardi,
non c’è problema, gliela paghiamo subito. Ci dica quanto le dobbiamo, basta che
ci aiuti. È veramente una situazione di emergenza, il mio amico è veramente
molto nervoso ed è un tipo che perde la pazienza facilmente.
- Allora,
mi tirate fuori di qui o devo spaccare tutto?!
-
Sentito?
- Signor
Uzumaki, piano a spaccare, che poi deve ripulire sempre il sottoscritto.
- Senta
un po’, i denti, che lei sappia, vanno buttati con la carta, con la plastica o
con i pattume?
- Non
capisco la domanda…
- Volevo
sapere dove metterli una volta che glieli levo dalla bocca con una testata,
così poi non deve perdere tempo per ritrovarli.
- Faccia
poco lo spiritoso perché se non ci fossi io qui lei sarebbe nei guai fino al
collo!
-
Cerchiamo di stare calmi, tutti e due. Senta, la prego, lei chiami chi di
dovere e noi le rimborsiamo tutto. Le va di farci questo favore?
-
Ringrazi il suo amico il suo amico che conosce le buone maniere. Se fosse stato
per me l’avrei lasciata dentro tutta la notte.
Il
custode va via…
- Naru,
ma sei fuori. Viene a darci una mano e tu lo tratti male!
- Mi è
sempre stato antipatico. E poi sto impazzendo, fai qualcosa!
-
Rilassati, tra un attimo arrivano e ti tirano fuori. Piuttosto, parlami della
tua ultima conquista.
- Cosa
c’entra adesso?
- Serve a
te per distrarti e a me per capire bene chi sei!
- Cioè,
viviamo insieme, ci conosciamo da un’eternità e tu non sai ancora chi sono?
Andiamo bene!
- Ma no!
È solo per saperne di più, tu sei talmente riservato. Dai, stai insieme a
Hinata da quasi un mese e la cosa mi incuriosisce.
- Che
palle che sei! Che vuoi sapere!
- Da dove
viene?
- Ma se
abita qui a Milano!
- Ti sto
aiutando a distrarti. E quanti anni ha?
-
Ventidue.
- E che
lavoro fa?
- Vuoi
sapere anche quanto è alta, se ha nei sparsi sul corpo e se sì, a che distanza
precisa l’uno dall’altro?
- Quante
storie per due domande. Possibile che non si riesca mai a farti parlare della
tua vita amorosa!
- Se ne
avessi una te ne parlerei volentieri, ma, visto che non è così, meglio lasciar
perdere.
- Ma
scusa, non mi hai appena detto che esci con una nuova ragazza? Questo non
significa nulla?
- Semplicemente
che vedo una persona che mi ha incuriosito. Spesso mi è capitato di partire
euforico e di fantasticare su una lei e poi, puntualmente, mi sono ritrovato
disilluso. Per cui ora ho messo un bel cartello ‘MODERARE LA VELOCITÀ’ al mio
cervello e osservo.
- Cioè?
- Faccio
una faticaccia, anche perché quando una persona ti piace come fai a non avere
voglia di vederla? Ma mi sforzo di capire che ognuno hai i suoi tempi e quindi
cerco di non forzare subito. E comunque la colpa è mia e della mia idea di
amore.
- Cosa
vuoi dire?
- Che mi
piace pensare a un amore di quelli totali, senza limiti e senza la paura di
stancare o stancarsi.
- E chi
ha detto che è una colpa? Esiste per caso un modo giusto di amare?
- Sai che
pur essendo così geloso della mia libertà a volte ti invidio? Stai con Sakura
da sette anni, hai scoperto l’amore e hai al tuo fianco una persona che ti
conosce alla perfezione, che non ha bisogno di mille spiegazioni, che ti
accetta… sto diventando più patetico dei programmi della D’Urso!
- In
effetti io sono molto felice con Sakura, ma non ne parlo, per rispetto di lei.
- Ma
adesso mica ci sente.
- Lei
sente tutto, lo sai come sono fatte le donne!
- Chi?
Io?
Sakura:
capelli rosa, abbigliamento vintage, pelle fresca e liscia al tatto, aplomb
inglese… però non è che tutti i giorni alle cinque bisogna prendere il tè!
Sasuke:
capelli disorientati, abbigliamento costante tipo “sempre la stessa maglietta
tanto non puzza!”, pelle che litiga con l’abbronzatura, indecisa se stare o
andarsene…
All’apparenza
quindi un condensato di tutto quello che non c’entra. Un po’ come mettere la
marmellata sul pollo e patatine… Ma chi l’ha detto che non si può fare? Il
sapore non è codificato da nessuno, ma da loro sì e deve essere proprio buono
visto che “mangiamo” da sette anni!
Sono
passati almeno venti minuti…
- Io non
ce la faccio più, sto impazzendo.
- E a
letto con Hinata come vanno le cose?
- Senti,
non ho più voglia di parlare. Vai a vedere dov’è andato il custode.
Del
custode nessuna traccia…
- Non lo
trovo! E quindi?
- Cosa?
- Ci hai
scopato o no?
- Che
tatto hai nel chiedere le cose! Comunque no, non siamo andati a letto insieme.
- Ma dai!
- In
questa fase non mi sembra così fondamentale. È tutto così particolare! Ogni
cosa ha suo tempo.
- Cosa ti
sta succedendo? Non sarai mica preso? Fino a un mese fa cambiavi partner una
volta sì e l’altra pure e ora…
- Questa
persona mi piace molto. Ti ho già detto che non voglio dire nulla, voglio solo
provare a vivermela. Mi piacerebbe se fosse diverso dalle altre volte.
- Quindi
con la spagnola è tutto finito?
- Direi
di sì.
- Lei
però mi sembrava una focosa!
-
Focosissima, solo che aveva il vizio di dirmi le parolacce.
- Bello!
Deve essere eccitante!
-
Insomma! Se le diceva lei andava bene, se le dicevo io mi dava del maleducato!
- E tu
hai smesso di dirgliele?
- Chiaro,
però ho iniziato a menarla!
- Che
cosa?
- Ma sto
scherzando! Ti pare che possa fare una cosa del genere?
- Eh, le
donne! Chi le capisce!
- Io no
di certo! Diciamo che ci sto provando con tutte le mie forze. Provare a uscire
da qui no, invece?
- Ancora
un po’ di pazienza, Naru
- Il
telefono il custode lo sta costruendo con le sue manine? Chiama l’892424 e
fatti dare il numero di un pronto intervento.
- Sono
senza credito. Usa il tuo.
- Non
prende in questa scatola infernale, ci ho già provato.
- Eccolo!
- Chi?
- Il
custode.
-
Tranquillo, signor Uzumaki, è arrivato l’ascensorista. Adesso la tiriamo fuori.
Ho portato l’ascensorista.
-
Adesso!? Ha fatto in tempo a rincrescermi il pizzo!
- Allora,
mi dica, cos’è successo?
- Ma
niente, stavo camminando tranquillo, poi a un certo punto è arrivata la
navicella di Star Trek e mi hanno
teletrasportato fino a qui. Cosa può essere successo? Sono rimasto bloccato,
no!
- Questo
l’ho capito. Intendevo dire se l’ascensore si è bloccato di colpo o ha dato
ancora segni di vita.
- Se mi
passa uno stetoscopio gli faccio levare la lamiera e gli faccio 33.
- Il suo
amico è poco collaborativo.
- È
claustrofobico e quindi ora è nel panico. Per un po’ l’ho tenuto tranquillo
parlando, ma ora sta dando di matto e se non ci muoviamo spacca tutto.
- Signor
Uzumaki, mi ascolti: adesso proveremo a levare la luce generale e riattaccarla.
Se c’è stato un calo di corrente momentaneo dovrebbe ripartire subito.
- Voglio
lo stesso finale di Apollo 13, però…
Houston sono a casa!... Mi raccomando!
…silenzio…
- Si
muove, l’ascensore si muove!
- Si
muove, venga a sentire!
- Signor
Uchiha, non è un bimbo, è l’ascensore.
- Mi
scusi, mi sono fatto prendere.
- E
andiamo!
- Ha
visto, signor Uzumaki, che l’abbiamo tirata fuori!
- Ci
avete messo mezz’ora per arrivare, comunque grazie.
- Prego,
sono 50 euro.
- Per
staccare e riattaccare un bottone? Se doveva aprire la porta con le sue mani mi
toccava fare un mutuo!
- Senta,
in questo momento siamo senza contanti.
- Non c’è
problema, accetto anche assegni.
- E chi
li ha mai visti? Mi sembra di ricordare che sono lunghi e colorati.
- Ma mi
scusi, l’uscita non dovrebbe pagargliela l’amministrazione che vi ha dato la
manutenzione dello stabile?
- Anch’io
sapevo che era così!
-
Scusate, mi chiamano sul cercapersone, ho un’urgenza. Per i soldi semmai ne
riparliamo. Arrivederci!
- Avete
capito il furbo? Voleva fregarvi. Meno male che mi sono trovato qui io,
altrimenti vi faceva pagare.
- Grazie,
e mi scusi se sono stato sgarbato, ma sa, in certe situazioni…
- Non si
preoccupi, lei è sempre sgarbato! Arrivederci. Quasi dimenticavo! Se si azzarda
a rispondermi ancora così male, la faccio parlare di persona con il mio cane…
ho un pit bull! È stato un piacere.
- Anche
per noi. Venga a trovarci quando vuole che le offriamo un caffè… con il
cianuro.
- Allora
sei un dobe. Mi hai fatto stare un’ora sul pianerottolo a parlare da solo, devo
fare da paciere perché litighi con tutti e in più abbiamo perso l’appuntamento
con Ino e Sai. Se non ci rivolgono più la parola fanno bene, continuiamo a
dargli buca.
- Se non
mi parlano più mi fanno solo un favore, tanto non li ho mai capiti! Comunque,
non farti tutti ‘sti problemi, dagli un colpo di telefono e spiegagli cos’è
successo.
- Ti ho
già detto che sono senza credito. Usa il tuo.
- Mi dà
batteria scarica. Mandiamogli una mail.
- Non si
può.
- Perché?
- Il
computer, lo sai che fai capricci e funziona solo quando ne ha voglia!
- E
portiamolo a riparare!
- Va
bene! Poi però per pagare la riparazione vai tu a prostituirti in tangenziale?
- Quanto
tempo ho per pensarci?