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Autore: rora02L    28/11/2012    1 recensioni
Ci sono uomini che nascono per un motivo. Altri che pensano solo al passato e dimenticano il presente.
Io sono tra quelli che scelgono. Scelgo di diventare leggenda, rimanendo nell'ombra dei secoli. Ma verrà ricordato e vivrò in eterno.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siena, Italia, 1994
 
 

Abarham entrò in casa. Avevamo  una piccola reggia nella periferia di San Gimigano, poco fuori dalle mura.
In questo modo, potevamo andare tranquillamente a caccia senza venir assaliti dall'odore di sangue umano.
Con noi, vivea una donna di circa trent'anni di nome Greta. Era una donna molto dolce e premurosa.
Mi chiamava sempre "signorino Angelo". Era il mio nome da italiano. Era troppo preicoloso mantenere il mio.
Abrahm era il "signor Michele", mio padre.
Arrivò nel mio studio con in mano una lettera dall'associazione. La aprimmo.
Parlava di un uomo che aveva sposato la promessa sposa di un vampiro e l'aveva messa incinta.
Il piccolo sarebbe nato tra qualche giorno ed il vampiro voleva vendicarsi sulla creaturina.
Il nostro compito era quello di proteggere la famigliola e di eliminare i nemici.
Presi la mia pistola. L'avevo adottata da poco, ma già mi piaceva.
Era più efficente delle frecce e dell'arco: veloce, precisa e potente. Aveva un solo difetto: era troppo rumorosa per i mie gusti.
La caricai con pallottole d'argento e mi preparai per l'incursione notturna, a guardia della famiglia Costante. 
                                                                                *
La mezzanotte era ormai passata. Io e Abrahm eravamo appostati davanti alla finestra che si affacciava nella cucina dei coniugi.
La donna era molto bella, con dei lunghi capelli ondulati e ramati. Due occhi simili a smeraldi le impreziosivano il volto.
Lui era un uomo di media statura, i capelli brizzolati e lo sguardo vispo e intelligente. Era agitato, andava su e giù per la stanza.
La moglie, invece, era seduta su una sedia e si teneva il pancione.
"Non lo so, cara. Lui potrebbe vendicarsi sulla nostra piccola !"disse lui.
Lei agitò il capo, sconsolata ed esclamò: "Dovranno prima passare sul mio cadavere, non lascierò mai nostra figlia nelle mani di quella serpe di don Rodrigo !"
Un rumore dal bosco ci fece girare la testa. Arrivano ...
Un branco di dieci vampiri dagli occhi rossi si stava avvicinando velocemente, facendosi strada tra gli alberi.
Io e Abrahm prendemmo le armi e scenidemmo a terra con un salto.
Sparai dritto al cuore ai primi tre, uccidendoli.
Altri due morirono per mano di Abrahm, che gli tagliò la gola con la sua spada dalla lama d'argento, scintillante alla luce lunare.
I rumori della lotta misero in allarme la coppia. I due uscirono, videro i corpi e noi, ricoperti di sangue nero.
Scapparono verso le mura della cittadella.
Tre vampiri li inseguivano. Tra loro c'era il capo della banda, vestito con un lungo mantello scarlatto con ricami d'orati.
Decisamente inadatto ad un attacco ...
Sparai una raffica di colpi ai due rimanenti, che ci sarravano la strada.
Ferii uno al braccio destro e l'altro alla gamba.
Abrahm mi disse: "Vai, devi proteggere i due umani ! Corri !"
Ubbidii. Mi voltai solo per vedere uno dei due vampiri cadere a terra, sprigionando dal petto una fontana di sangue nero. 
                                                                                                               *
Dovevo trovarli. Quanto sarà difficile trovare due umani e tre vampiri in un paese tanto piccolo ?
La luna si stagliava contro una delle tre torri diroccate.
Iniziai ad annusare l'aria, alla ricerca delle mie prede. Trovati !
Erano poco lontani e stavano ancora cercando i due umani. Incompetenti !
Corsi verso di loro e li raggiunsi dopo poco. Ma delle urla di donna mi fermarono.
L'umana che mi era stata affidata ed il suo compagno si erano rifugiati in una baracca abbandonata.
Fermai in tempo due vampiri, ma il loro capo risucì ad arrivare ai due.
Un'altro grido e l'odore di sangue umano invase l'aria, stordendomi. La bambina era nata.
Don Rodrgio morse la mandre alla carotide. Dopo un'urlo, la donna cadde a terra in una pozza di sangue scarlatto.
La stessa fine fece suo marito.
Mi sforzai di prendere la piccola, che stava urlando e piangendo. Era a terra, a pochi metri da me.
Non so come, ma la presi in braccio, imbrattandomi di sangue.
Corsi più veloce che mai.
La portai a casa mia, salvandole la vita. 
                                                                                                    *
Diedi la piccola a Greta, che non chiese spiagazioni e si precipitò in bagno per pulirla.
Andai in camera mia, seguito da Abrahm, che teneva un braccio davanti al viso per impedire all'odore di sangue umano di farlo impazzire.
Mi cambia in fretta.
"E gli altri ?" mi chiese il mio collega appena ebbi finito.
"Morti. Ma il loro capo è ancora vivo."risposi netto.
"Che ne facciamo della piccola ?"
"Mi pare ovvio. La proteggiamo tenendola con noi."
"Non penso che una casa con due vampiri sia un posto sicuro per una neonata !"
"Non abbiamo scelta, la stanno cercando. Tantovale rischiare. Se ne occuperà Greta."
Il pianto della bambina ci avvertì della sua presenza. Greta bussò.
Aveva la piccina tra le braccia e la allattava con un biberon di latte in polvere.
Domandò il nome della neonata. Il suo nome ?
Pensai a qualcosa di adatto. Qualcosa che le stesse bene e che le ricordasse il suo passato.
"Anastasia." Significa "sorgerà di nuovo".

  
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