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Autore: JadeDaniels    28/11/2012    1 recensioni
Se devo essere sincera non ricordo nemmeno come iniziò tutto ciò. Mi ritrovai catapultata da un mondo all'altro in così poco tempo che non ebbi nemmeno il tempo di rendermi conto di cosa stesse succedendo. Ricordo solo che faceva freddo, l'autunno era praticamente alle porte. Mamma stava caricando l'ultima valigia sull'auto. Mi trovavo in camera mia a chiedermi che cosa sarebbe successo, che cosa sarebbe cambiate, cosa sarebbe migliorato.
"Andrai a stare da tua Zia a Londra per un anno, il tempo che tu possa terminare gli studi, visto che dopo "quell'incidente" nessuna scuola dell'Italia ti ha accettato. Dopodiché tornerai a casa e inizierai a fare la vita che io e tuo padre abbiamo deciso tu farai." Amavo il modo stretto e diretto che aveva mia mamma di parlare. Ma forse e meglio che io inizi a raccontare da un po' prima.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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“Allora dove passerete il Natale?” chiese Gemme il mattino successivo durante la colazione.
“Pensavamo di fare la vigilia con sua Zia e il cenone di Natale qui da noi” rispose Harry con voce ancora addormentata mentre intingeva la sua brioche nel caffè.
“Va bene, allora avverto mamma quando arriva a casa” rispose Gemma
Io nel frattempo continuavo a sbadigliare. 
La vigilia di Natale si sarebbe svolta proprio quella sera.
“Non hai dormito bene?” chiese Gemma guardandomi sbadigliare in continuazione.
“Eh? Nono, io la mattina sono sempre così” bugia. Non avevo dormito proprio un cavolo quella notte. Harry fece una risata soffocata per poi tornare a sorseggiare il caffè. 
“E il capodanno invece? Non mi hai ancora detto niente” continuò Gemma quasi come se non se ne fosse resa conto della risata che mi aveva rivolto Harry.
“Siamo da Zayn” rispose buttando giù il boccone “te invece che fai?”
“Amici. Mamma e tua Zia invece vanno fuori città lo sapevi?”
“Davvero?” risposi spiazzata
“Si” iniziò a spiegarmi Gemma “Me lo ha detto ieri Mamma, dice che Clariss è stanca e che anche lei lo è quindi vogliono andare a festeggiare capodanno altrove sole solette come due ragazzine di 20 anni” disse utilizzando il tono di voce che si presumeva avesse utilizzato la signora Styles dicendoglielo. 
“Ah beh, sono contenta, si merita una vacanza” 
“Ho quindi una cosa da proporvi” disse Gemma facendomi quasi “risvegliare”, sottolineo QUASI.
“Essendo che mamma non c'è volevamo passare qualche giorno assieme io e Reg, e visto che anche Jade ha casa libera, se per lei non è un problema, tu, Harry, potresti andare a stare da lei”
“Per me non c'è problema” risposi mettendo una mia mano sulla gamba di Harry.
“Per me nemmeno” rispose lui guardando Gemma.
“Perfetto, allora vado a chiamare Reg per dirglielo” così dicendo, uscì dalla cucina, si recò in salotto e chiamò il suo ragazzo.
“Conviviamo per quale giorno signorino Style?” dissi avvicinandomi alle sue labbra.
“48 ore nella stessa casa e, fidati, che mi manderai a dormire nella cuccia del cane”
“Io non ho un cane, però c'è sempre la cuccia dei vicini” risposi baciandolo nuovamente.
“Perfetto” disse Gemma bloccandosi appena. 
“Che c'è?” chiese Harry 
“Ci sono un sacco di giornalisti la fuori” indicò un lato della finestra.
Ci avvicinammo. I fotografi non erano davanti alla porta di Harry, ma davanti alla mia.
“Cosa vogliono?” chiesi perplessa
“Boh, magari vogliono avere una tua foto appena sveglia” commentò Harry mettendosi a ridere.
“Divertentissimo” risposi.
Nel frattempo, il telefono di Harry squillò
*Louis* 
Lessi.
“Hey bello, dimmi. A nessuno. Non ci credo.”
Riattaccò il cellulare.
“Che succede?” chiesi
Harry indicò con lo sguardo di andare di sopra. Lo seguii. Entrammo entrambi in camera sua. Chiuse la porta alle sue spalle e iniziò.
“Louis ha detto che non si sa per quale motivo sanno del tuo “finto allarme di gravidanza” e sono venuti qui proprio per questo motivo tutti quei fotografi”
“COSA? E chi cavolo gli e lo ha detto?” chiesi con occhi sbarrati.
“Louis giura che non è stato lui ne tanto meno i ragazzi, e sono sicuro anche io che non siano stati loro”
“Beh, ma allora com'è possibile” dissi fermandomi un attimo a pensare.
“Oh cavolo..” intervenne Harry quasi come se avesse capito come avessero fatto
“COSA?” chiesi velocemente
“Dove hai buttato il test di gravidanza?”
“Nella spazzatura fuori, quando siamo usciti ieri pomeriggio” commentai
“Avranno controllato nell'immondizia allora”
“NELL'IMMONDIZIA?” chiesi quasi come se fosse una cosa praticamente impossibile.
“Oh si, non sembra ma arrivano a fare qualsiasi cosa pur di trovare una storia.”
“Si vabbè, potrebbe essere anche di mia zia quel test.”
“Louis è andato a comprare il test. E' venuto a casa tua. Hai buttato il test di gravidanza. Siamo usciti insieme da casa tua un giorno dopo senza farci vedere per una giornata intera. Ci sarei arrivata anche io..” terminò.
“Beh ma..” non trovavo parole “Adesso che facciamo?”
“Ora chiamo le guardie del corpo, usciamo, andiamo da tua zia, le raccontiamo la storia, lei deve poi chiamare un comitato stampa per ammettere che è tutta una falsa.”
“Non dirò a mia zia che ho rischiato di essere in cinta” intervenni.
“Le diremo che avevi un ritardo e hai provato a fare il test ed è risultato negativo, tutto qui. Non è dire una bugia dopo tutto” rispose Harry portando il telefono al suo orecchio.
10 minuti dopo una macchina contenente ben 10 guardie del corpo si presentò sul retro della casa di Harry.
Chiamai mia Zia.
“Ei zia”
“Amore, ciao” rispose “senti, mi sono arrivate alcune voci che vedi..”
“Lo so, sono tutte cavolate, solo vorrei vederti per parlarti”
“Sono a casa tanto amore”
“Arriviamo”
Uscimmo dall'entrata principale, i flash partivano da tutte le parti. Le 10 guardie del corpo spingevano tutti indietro lasciandoci così appena un po di spazio per camminare. 
Arrivammo davanti alla porta di casa, Zia ci aprì facendoci entrare immediatamente.
“Ti stavo giusto per chiamare. Non avevo idea di che cosa volessero tutti quei paparazzi appostati qua fuori. Credevo avessero sbagliato casa, dopo tutto quella di Harry e qua attaccata e magari si erano confusi, ma uno di questi mi ha urlato “E' CONTENTA DI AVERE UNA NIPOTE?” ci sono rimasta un po' male, ma subito dopo mi hai chiamato tu, mi hai detto che era tutta una cavolate e beh, ho iniziato a prendere fiato, ma comunque e meglio che adesso vi mettiate voi a raccontarmi perché io sto già parlando troppo. Quando sono agitata succede veramente sempre ma dopotutto so che e una cosa inventata quindi non capisco il motivo per il quale io continuo ad essere così agitata, forse perché sto preparando la roba da mangiare per la vigilia che, cavolo e stasera e io devo pensare a tutte queste cose che mi stanno mandando in tilt e io non so co..”
“ZIA CALMATI” stavo impazzendo a sentire tutte quelle parole uscire così velocemente dalla sua bocca.
“Scusatemi” rispose prendendo fiato e andandosi a sedere sul divano del salotto.
“Allora'” chiese quando sia io che Harry ci sedemmo accanto a lei.
“Dunque, ieri ho notato che mi era arrivato un ritardo, anche perché era da un po' che avevo giramenti di testa e nausea, ti ricordi?” zia annuì “ecco, Harry a chiamato Louis per chiederle di andare a prendere un test di gravidanza, che è risultato NREGATIVO. Non sono in cinta.”
Zia, non appena finii la spiegazione si alzò in piedi, prese il telefono e digitò un numero.
“Che fai?” chiesi
“Chiamo il comitato stampa, almeno smettiamo di fare sfogo alle false notizie che si stanno inventando quei caproni la fuori”
Le sorrisi. Zia sparì, assieme al telefono nella sua camera da letto.
“Che dici” intervenne Hary “Per Capodanno facciamo finta di andare a visitare delle case così pensano che andiamo a vivere assieme?” commentò mettendosi a ridere.
“Perché no, oppure potremmo andare in una gioielleria e potrebbero dire che mi vuoi chiedere di sposarmi” lo seguii nel dire cavolate.
“Perfetto” disse Zia uscendo dalla sua stanza e facendo capolinea in salotto dove ci trovavamo io e Harry “Oggi alle 15 e 30” rispose sorridente.
“Brava Zia” risposi 
“Ossi mi sentiranno. Pensare che la mia bambina sia in cinta. Pensare che quell'angioletto di Styles l'abbia messa in cinta. Li spezzerò le gambe” zia faceva quasi paura.
“Quell'angioletto di Styles” ripetei a bassa voce girandomi verso di lui.
“Io sono un angioletto” rispose mostrando un enorme sorriso.
Alle 15 zia lasciò me e Harry a casa per andare alla conferenza stampa.
Le raccontai la storia più e più volte, mi feci ripetere quello che avrebbe detto per assicurarmi che non dicesse cavolate. 
“Io devo fare ancora dei regali, andiamo al centro commerciale?” chiesi con il labbruccio tenero.
“Cosa mi dai in cambio?” chiese
“Un bacio”
“Dammelo”
Lo baciai
“Ancora uno”
“So come va a finire sto gioco che io ti do tremila baci e tu non ti alzi mai quindi alza il tuo bel sederino e vieni al centro commerciale con me, ora.” 
“Quando ti arrabbia sei molto bella” commentò alzandosi e dandomi un bacio. Harry prese le chiavi della macchina e, insieme, andammo al centro commerciale.
“A chi devi ancora fare il regalo?” mi chiese.
“A Louis e Liam” commentai disperata.
“A Louis una carota e a Liam Toy Story”
“Mi prendi in giro?” commentai alzando un sopracciglio.
“Un po'” rispose ridendo
“Dai fai il serio” le dissi.
“Liam amo i videogiochi, prendigliene uno.”
Prima fermata. GameStop.
Harry mi fece comprare un videogioco Trainer. Non chiedetemi che cosa sia, io ho solo pagato. 
“E Louis?” le chiesi 
“Ama il calcio, quindi le ho fatto l'abbonamento per andare allo stadio. Facciamo a metà e le facciamo il regalo assieme, okay?” chiese
Ci pensai due secondi e immediatamente accettai.
Non avevo voglia di rimanete ancora a lungo in quel centro commerciale. Si sta iniziando ad inondare di fans urlanti, fotografi e chi più ne ha più ne metta.
Ritornammo a casa in tempo record. Erano le 14 e 20.
Impacchettai il regalo per Liam e lo misi sotto l'albero assieme agli altri regali.
“C'è anche il mio regalo la sotto?” chiese Harry sbirciando
“Forse si, forse no” risposi vaga.
Harry si andò a sedere sul divano, ma io mi stavo annoiando, così, decisi di andare in camera-
“Andiamo in camera? Tanto qui non si fa niente!”
Salimmo in camera mia. Harry prese il mio pc. Andrò velocemente a fare un giro su Twitter mentre io ero agonizzante nel letto. Avevo troppo ma troppo sonno.
“Mi stai abbandonando?” chiese Harry venendosi a sdraiare vicino a me.
“Il tuo letto è scomodissimo” risposi tenendo gli occhi chiusi
“Non è affatto vero” rispose lui “il tuo è scomodo. Non so come farò a dormirci per qualche giorno. E troppo duro” terminò.
“Puoi sempre andare a dormire da qualche altra parte” dissi aprendo gli cchi e alzando il sopracciglio sinistro.
“Fai la gelosa su, ingelosiscici veloce” disse lui. 
“Stai impazzendo?” le chiesi mettendomi a ridere.
“Troppo” rispose abbracciandomi.
“Domani mi tatuo” disse Harry dun tratto.
“Ah così, hai deciso dall'oggi al domani di tatuarti?” le chiesi.
“No” rispose lui ridendo “era già da un po' che avevo intenzione di continuare i tatuaggi”
“Da quando ci siamo conosciuti te ne sei già fatti 21 o quanti sono, ho perso il conto, e vuoi continuare?” chiesi
“Si” rispose “Ma i miei tatuaggi sono cose piccole, non si notano nemmeno a momenti”
Effettivamente era vero. Non erano tatuaggi così visibili. Ricordo che quelli di Zayn davano molto ma molto più nell'occhio.
“Te non hai nessun tatuaggio?” chiese
“No” risposi
“E non vuoi fartene nessuno”
“Si, ma ora che lavoro non sono molto accetti i tatuaggi.”
Ci fù un momento di silenzio.
“Di quanto sono belli i ragazzi tutti tatuati, quelli con il petto e le braccia completamente pieni. Madoooo” oh cavolo avevo pensato ad alta voce.
“OU” commentò Harry con faccia arrabbiata 
“Mannò cucciolo, la tua stellina da ragazzo potente mi fa impazzire” mi misi a ridere
“Tutti a giudicare la mia stellina. A me piacciono le stelle” si giustificò teneramente. “e poi adesso ne ho tanti altri, non solo più quella” 
“Beh, ma è il primo tatuaggio che contai” commentai socchiudendo gli occhi.
“E cos'è che ti tatuerai domani?” chiesi curiosa
“Non te lo dico, lo vedrai a lavoro ultimato”
“Basta che non fai cazzate che te lo tolgo via con l'acido” le risposi baciandolo.
Harry continuò a baciarmi.
“No, sono stanca” commentai non appena i suoi baci iniziarono a scendere per verso il collo, segnale che le coccole erano finite.
“Dormi stasera donna” commentò con aria da scemo.
Un'ora dopo le nostre “coccole”, andai a farmi una doccia iniziando a prepararmi per la vigilia di Natale.
“Stasera conoscerai i miei partenti inglesi” dissi a Harry che stava uscendo dal bagno.
“Dai non mettermi ansia” rispose continuando a spostare i suoi capelli da una parte all'altra “ogni volta che devo incontrare qualcuno che non conosco e che mi deve dare un giudizio entro in pappa” terminò. 
Era così cucciolo.
“Sarai perfetto” le diedi un bacio “e poi, anche se così non fosse chissene, io i miei parenti inglesi li vedo una volta all'anno se va bene. Ma poi sono tutti bravissimi, tipo zia Clariss. Poi ci sono tutti i miei cuginetti.”
“Sei felice quindi di rivedere una parte della tua famiglia”
“Io amo la mia famiglia, tranne i miei genitori” risposi mettendomi a ridere.
Misi il mio vestitino bianco, sciolsi i capelli, mi truccai e fatto, alle 20 ero pronta. Zia era ormai tornata a casa da parecchio tempo. Non avevamo ancora avuto tempo di parlare perché entrambe eravamo assorte dalla preparazione della serata.
Harry, quella sera, era veramente bellissimo.
Aveva una camicia a quadri bianchi e neri con un paio di pantaloni neri stretti. Sotto alla camicia portava una maglia nera con scollo a V.
“Vuoi conquistare le mie zie ultrasettantenni?” chiesi aggrappandomi al suo collo.
“Se sono belle perchè no?”
“Vuoi un calcio adesso o preferisci dopo?” le chiesi col sorriso
Harry mi baciò.
“Allora ragazzi? Siete pronti?” chiese Zia salendo in camera per chiamarci.
Scendemmo le scale dirette in salotto. Zia aveva preparato un'enorme tavolata. Era bellissima. Le decorazioni che avevamo messo io e Harry erano stupende con il colore delle decorazioni sulla tavola.
DINDLONG 
Gli invitati iniziarono ad arrivare. 
Per primo arrivò mio Zio Carl con sua moglie Shirley. Zio Carl era il più vecchio trai fratelli Daniels con i suoi 56 anni.
“Jade, mio Dio quanto tempo, sembra ieri che ti siamo venuti a trovare in ospedale e adesso guardarti qui, ormai sei una donnina.” disse Zia Shirley avvicinandosi a me e a Harry.
L'abbracciai e le sorrisi per poi andare ad abbracciare mio zio Carl.
“E questo giovanotto chi è??” chiese sorridendole
“Oh lui è Harry, Harry loro sono i miei Zii Carl e Shirley”
“E' un piacere” disse porgendo la mano ad entrambi.
“E' un tuo amico?” chiese Zio Carl.
Io e Harry sorridemmo diventando leggermente rossi sulle guancie.
“E' il suo ragazzo” commentò Zia Clariss avvicinandosi alle spalle dei miei Zii.
“Oh allora, caro giovane, trattami bene la mia nipotina” rispose dandole una lieve pacca sulla schiena.
Il campanello suonò una seconda volta.
Zio Steven e sua moglie Allison, assieme ai miei cuginetti Matthew 10 anni, Peeter 8 anni Josh 5 anni e Chris 2 anni, entrarono in casa 
“JADEEE” dissero entrando velocemente in casa e correndo verso di me.
“Ciao cuccioli” era da 1 anno se non di più che non li vedevo. Erano grandi ormai.
“Io so chi sei” disse Matthew guardando Harry “le mie compagne a scuola dicevano che non era vero che mia cugina stava con te ma io le dicevo di si e e loro, dicevano di no. Avevo ragione, tu stai con mia cugina vero?”
Harry aveva gli occhietti teneri e un sorriso enorme mentre ascoltava mio cugino.
“Essi proprio così” rispose piegandosi sulle ginocchia per arrivare all'altezza di Matthew “sai cosa potremo fare, dopo facciamo una foto assieme io e te così, quando torni a scuola gli e la fai vedere ai tuoi amici, che ne dici?” 
“Lo facciamo davvero?” chiese Matthew con occhi spalancati.
“Certo che si” rispose Harry sorridendole e rialzandosi in piedi.
Mi guardò. Le sorrisi. Era bellissimo.
“Ed eccola qua, la nuova modella di Victoria, abbiamo visto la tua sfilata l'altra giorno, eri BELLISSIMA” disse zio Steven avvicinandosi a me per baciarmi e stritolarmi un po'.
“E' stata l'unica sfilata in intimo che le abbia mai fatto vedere” commentò Zia Allison avvicinandosi a noi e mettendosi a ridere.
“Te devi essere Harry, giusto?” chiese Zio Steven sorridendole.
“Si piacere” le persone una mano.
“Piacere mio, Clariss ci ha parlato molto bene di te, davvero” 
Anche zia Allison le strinse la mano.
Finita una presentazione ne iniziò un'altra.
L'ultima delle sorelle di mio padre arrivò a casa.
Zia Melania si era sposata da poco con Zio Christopher, ma avevano già due 3 bambini. Hanna era la più grande 12 anni. Logan di 6 anni e Kim di appena 3 mesi.
Hanna, non appena entrò in casa iniziò a correre verso di me. Si, magari. 
Era una fan sfegatata dei One Direction, e invece di venire a saltare tra le braccia della cugina che non vedeva da 1 anno, lei saltò tra le braccia di Harry.
“So tutte le vostre canzoni. Ho tutti i vostri CD. Ho la camera piena dei vostri poster. IO VI AMO. Davvero. Mi sono iscritta a Twitter per farmi seguire da voi ma non mi avere mai considerata, nonostante vi scrivo in continuazione. Sono venuta a tutti i vostri concerti qui in Inghilterra, tranne all'ultimo perché avevo la febbre”
Harry tirò fuori il suo telefono.
“Come ti chiami su Twitter?”
“HannaDirectioners” disse lei timidamente.
“Oh perfetto, eccoti.” Harry sfioro il tasto “Segui” e nel giro di pochi minuti, mia cugina aveva Harry Styles tra i Follower di Twitter.
Scoppiò in un pianto di felicità che fece svegliare la piccola Kim.
“E' una cosa continua con questi One Direction, davvero, hai fatto male a metterti con uno di loro. Ora che sa che ci stai insieme ogni 2 x 2 ti chiamerà o verrà qui a casa” disse Zia mettendosi a ridere e avvicinandosi a me dandomi un grande abbraccio. 
“E strano vederti di persone dopo che ti ho visto solamente attaccato ai muori della camera di mia figlia” commentò zio Christopher sorridendo a Harry “E' un piacere conoscerti” terminò.
“Il piacere e mio” sorrise.
Finalmente il campanello smise di suonare, potendo, quindi, dare il via alla cena.
Zia si era dilettata al quanto in cucina (io sapevo che aveva chiamato un catering, lei era proprio negata a cucinare). Ci sedemmo al tavolo alle 21.00 circa e ci alzammo alle 23.30. Era stata la cena più lunga di tutta la mia esistenza.
“Che ne dite se facciamo qualche foto?” disse zio Carl tirando fuori la sua macchina fotografica.
“Allora, Matthew. Peeter, Josh, Chris, Jade e Harry, andate pure” disse chiamandoci tutti a rapporto.
Chirs mi tirò per il vestito. 
Mi fece segno con le mani di voler salire in braccio. 
Anche Josh stava facendo la stessa cosa, ma con Harry.
“Harry” chiese gentilmente zia Allison “ti dispiacerebbe prendere Josh in braccio? Sennò sta foto non la faremo mai”
“Oh sisi, non c'è problema” rispose tirandolo in braccio.
“Allora fermi.. 1..2..3..” partì un flash. 
“Perfetto ora, Hanna, Logan e Kim”
Io e Harry c'è ne stavamo andando
“Nono, voi rimanete” ci fermò Hanna.
“Tieni Jade” disse Zia Melania passandomi in braccio quel frugoletto di Kim.
Harry dovette nuovamente prendere tra le braccia un maschietto, Logan, mentre Hanna si posizionò davanti a noi.
Scattammo la foto.
“Posso averne una da sola con Harry?” mi chiese Hanna.
“Certo cucciola”
Entrambi si misero in posa.
Toccava ai grandi adesso.
Mentre scattavano le foto, io mi spupazzavo la mia cuginetta Kim. Aveva degli occhioni che mamma mia, mai visti di così belli. Le sue guanciotte erano piccole e pafutelle proprio come le sue manine.
“Mi fa uno strano effetto vederti i braccio con un bambino” disse Harry ridendo.
“Prendila un attimo” risposi passandogliela.
“No ho paura” rispose
“Tienile solamente la testa” risposi avvicinandogliela.
Harry la prese in braccio con molta tranquillità e responsabilità. Nel frattempo, io tiravo fuori il mio cellulare e scattai una foto.
“Guarda che tenero sei con una bimba in braccio” dissi mostrandole la foto.
“Magari più avanti eh” rispose ridandomi in braccio Kim.
La mezzanotte era arrivata, e i bambini iniziarono ad aprire i regali che le erano stati fatti.
“Questo è per te Jade” “Anche questo” dissero Zia Melania e Zia Allison.
“Anche questo è per te Jade” terminò zia  Shirley.
“Questo invece e per voi due” disse Zia porgendo una busta a me e a Harry.
“Non dovevi” le dissi sorridendo.
“Si infatti, non doveva” aggiunse Harry.
“E' un piccolo pensierino” lo misi vicino agli altri e decisi che gli avrei aperti poi in un'altro momento.
La serata era ormai finita. Tutta la casa era rimasta vuota. 
“Laverò i piatti domani” disse Zia salendo in camera esausta “Buon Natale ragazzi” e si chiuse dentro.
Stessa cosa facemmo io e Harry.
Avevo qualche regalo da aprire quindi, decisi di farlo.
Zio Carl e zia  Shirley mi regalarono un paio di scarpe dal tacco vertiginoso. Dio quanto erano belle.
Zia Allison e Zio Steven 500 steriline e Zia Melania e Zio Cristopher un vestito che sembrava proprio abbinarsi alle scarpe.
“Manca ancora quello di mia zia” dissi porgendo ad Harry la busta.
“Aprilo tu” disse
“No” risposi “e nostro, quindi aprilo tu”
Così fece. Dalla busta uscirono due biglietti aerei per Miami.
“Ci ha regalato una vacanza a Miami?” le chiesi sbalordita.
“Si, 2 settimane, volo e Hotel già pagato” commentò Harry leggendo il bigliettino che si trovava assieme ai biglietti.
“Oh la la, just u and me” dissi ridendo.
“Ora però ti ho il tuo di regalo” le dissi sorridente.
“Okay” rispose
“Dunque, io il regalo te l'ho fatto, però scoprirai cos'è solo più avanti” 
“Eh?” non aveva capito.
“Il regalo che ti ho fatto te lo consegnerò poi più avanti."
“Ah okay, non ho fretta. Però il tuo io te lo do adesso.” rispose sorridendomi “chiudi gli occhi” si assicurò che i miei occhi fossero serrati, poi prese in mano il mio regalo e me lo posizionò in mano.
“Apri” nelle mie mani c'era una piccola scatoletta. Entrai in panico.
“ODDIO” dissi ancora prima di aprirla.
“Non hai ancora aperto” rispose
Lentamente andai a scartare il mio regalo. Una volta che la carta se ne andò, ne rimase solamente una piccola scatoletta rossa con scritto sopra “Bvlgari”. La aprii. All'interno trovai un anello. Mi misi a ridere dall'emozione.
“Non pensare che sia perché ti voglio sposare eh” disse scherzosamente Harry “E' solo un segno del fatto che tengo a te, che la nostra e una promessa. Se guardi bene gli anelli sono due infatti. Quello con il diamante sopra è tuo, quello normale rotondo è mio. E' un segno di legame.” commentò. Prese l'anello e me lo infilò nell'anulare della mano destra. 
Lo continuai a guardare per qualche secondo continuando a mantenere un sorriso da ebete sulle labbra, poi, le saltai addosso.
“Ti piace?” mi chiese dopo che le diedi qualche bacio.
“E' bellissimo. Ora ho solo paura di perderlo”
“No, l'ho fatto fare su misura. Non lo perderai” commentò dandomi un altro bacio.
“Ti amo” le dissi.
“Ti amo” mi sussurrò.
  
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