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Autore: Marty Evans    28/11/2012    5 recensioni
E' il seguito della mia prima Fic "The Life in Hogwarts at the time of Lily Evans". Riparte li dove c'eravamo interrotti. E’ passato un mese da allora, Lily sta per andare a trovare la sua migliore amica. Ma non tutto è come sembra e la vita di Bianca malgrado tutte le apparenze non è tutta rose e fiori. E Lily sta per scoprirlo.
Ritornano le avventure di Lily, del inseparabile Bianca, di James e tutti gli altri. Tra amicizie, legami di sangue, sorellanze, amori non corrisposti, misteri, segreti inconfessabili,gelosie e ripicche. Con una puntina di romanticismo.
Non è indispensabile aver letto la prima fic anche se lo consiglio. Se vi ho incuriositi almeno un pochino leggete.
Per favore lasciatemi una piccola recensione!
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Remus Lupin
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'The Life in Hogwarts at the time of Lily Evans'
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Capitolo 2
 Selene
 
NDA  Scusate per l'inconveniente. Sono mortificata. Va bene ora vi lascio al capitolo. volevo solo dirvi che in questo capitolo si farà la conoscenza di nuovi personaggi e  si verificherà il secondo cross-over della mia fic cioé quello con gosip girl. Chi non segue la serie o non li piace non si preoccupi sono solo personaggi secondari     


Il respiro mi mancò. Stavo  per andare nel panico e non era una buona cosa.  Stavo annegando in acque torbide e profonde. Cercavo disperatamente di  aggrapparmi a  qualcosa lottando contro la corrente di panico che mi trascinava giù. Guardai Bianca ero terrorizzata.   Non volevo  attraversare il sontuoso corridoio che portava a delle ampie porte di legno che ricordavano  vagamente  la Sala Grande di Hogwarts. . Ripensando a Hogwarts  mi torno in mente che ero stata smistata in Grifondoro.  La casa dei coraggiosi di cuore.  Non devi avere paura. Sii una Grifondoro sii   te stessa Lily pensai.  Presi  coraggio . Sorrisi a B e segui la signora Olivier fino alla porta. Lei aprii le porte e mi fece entrare. Mi guardai intorno. Era una stanza quadrata  al centro c’era una tavola quadrata con tovaglie bianche e pizzi dal’aria molto costosa. Al centro della tavola c’ era una composizione enorme.  Oltre a ciò era riccamente imbandita con stoviglie d’argento e piatti di ceramica. Contai  i posti erano 9. 7 persone quella sera mi avrebbero studiata, osservata e giudicata senza conoscermi. Il terrore torno ad assalirmi.  Bianca dovette percepire attraverso il nostro legame   la mia paura. Perchè mi scosse leggermente il braccio  e mi fece voltare verso destra. Immediatamente  il terrore scemò e lasciò il posto alla meraviglia.  C’erano due ampie vetrate  che davano su New York.  Era incredibile!  C’erano file e file di grattacieli che si stagliavano nel cielo. Guardarli da li mi dava una sensazione di potere.  Mi venne in mente che potevo  sedermi li, guardando quella metropoli strana e bellissima per ore e ore affascinata. Ero li solo da mezz’ora eppure sentivo che potevo chiamare quel luogo incredibile e meraviglioso casa.  Mi sentii improvvisamente euforica. Non ero più spaventata non ero più insicura. Ero  felice! Per la seconda volta in vita mia sentii di appartenere a un posto.  Mi sporsi per vedere meglio. Potevo vedere l’Empire State Bilding  che si stagliava maestoso  nel plumbeo cielo newyorkese.« E’ bello vero?».  Chiese una voce femminile sconosciuta io annui. Ero talmente emozionata da  non riuscir ad aprir bocca.  «Dovrebbe vederlo illuminato è davvero meraviglioso» mi girai e mi trovai di fronte una donna  magra e piccola con una divisa da cameriera.  Era pallidissima, si vedeva che veniva dal est Europa.«Bene»disse la signora Olivier, «Devo occuparmi del book per la nuova linea estate autunno. Ci vediamo tesoro»
 Mi girai, Celia era uscita dalla porta sulle sue Cloe da un migliaio di dollari che ticchettavano sul parquet di noce. Non aveva salutato Bianca, non l’aveva nemmeno  guardata quando se n’era andata. Intuii che tra le due non ci doveva essere un buon rapporto. E che sotto c’era molto più di quello che  voleva farmi sapere Bianca.  Eravamo rimaste sole nella grande sala. C’era solo la domestica. Bianca le sorrise e la domestica  rispose al sorriso. intuii che la domestica contava molto di più di quanto contasse la madre per Bianca. « Lily questa è Helena. Helena questa è Lily l’amica di  cui ti ho parlato». La donna mi sorrise dolce e materna.«Sai per me Helena è una seconda madre. Si è presa cura di me  come una madre fin da quando ero piccola. Visto che non lo fa quella vera»Con un cenno della mano  Bianca indicò le due porte da cui era appena uscita sua madre.« Oh Signorina Bianca non dica così! Sua madre le vuole molto bene!» esclamò Helena. Bianca  la guardò dolcemente poi si rabbuiò e disse
«Helena non è vero! A mia madre importa solo la sua stupida agenzia di moda! Gli altri per lei possono andare al Diavolo!» Helena non disse  altro. Fece per andarsene ma poi ci ripensò e aggiunse:«Signorina Bianca gli ospiti arriveranno per le 7.00 Ah e signorina Lily mi permetta di darle un consiglio : non si metta quel abito stasera» Guardai il mio vestito azzurro perplessa.
«Si decisamente non puoi presentarti a cena con quest’abito. o l’arpia  mi rovinerà il resto del estate»
«Come? Cos’ha che non va il mio vestito? » chiesi interrogativa. Bianca sospirò e mise i capelli dietro le spalle.« Non offenderti L, quel abito e carino. Ma, stasera verranno tutti gli amici di mia madre e di mio padre. Tutte persone influenti,uomini d’affari, signore che  fanno beneficenza e altre  sciocchezze  simili. Insomma  quasi  tutti i ricchi di Manhattan saranno qui stasera e noi dovremmo  presentarci al meglio » La guardai  stupita e allarmata. Come poteva avermi invitato  a una cena di affari  a cui partecipava metà dell‘élite più esclusiva di Manhattan? Io non ero mai stata a una cena così.  Non sapevo neanche come comportarmi! E lei pretendeva che io l’aiutassi ? Ma se non sapevo neanche  con quale coltello  si tagliava il pesce e con quale la carne! La guardai furibonda.
«Calmati L! Vedrai che ti divertirai! Ci sono anche dei ragazzi della nostra età! Sono davvero simpatici!» disse  tentando di calmarmi« Oh Fantastico! Così oltre a dover cercare di comportarmi in maniera consona dovrò anche sorbirmi dei ragazzini prepotenti, arroganti, snob e petulanti tutta la sera! Scusa B ma io non mi sto divertendo!»
«Vieni con me . voglio farti conoscere una persona»  mi prese per un braccio e mi fece prendere l’ascensore. Arriviamo in strada, girammo l’angolo e Bianca mi condusse  su per l’ascensore di un altro palazzo.  Uscimmo su un pianerottolo grande e maestoso . Non era arieggiato come a casa di Bianca, ma, in compenso, c’erano molti dipinti.   Bianca mi guido verso destra e poi lungo un corridoio dipinto d’azzurro . Arrivammo a una porta bianca e semplice a cui Bianca bussò.
« Avanti » disse una voce cristallina e femminile dal interno.
« Ciao sono io. Posso entrare?» disse Bianca, spostando  il peso da un piede al altro.  Era nervosa. Era molto nervosa,  non era normale  che Bianca Olivier fosse nervosa. Questo  particolare di B mi preoccupava.  La porta si aprì e un viso bellissimo fece capolino fuori dal uscio. Era una ragazzina bionda, alta e magra.  Aveva un viso perfetto: occhi azzurri, quasi blu, limpidi,  brillanti, gote rosa, un sorriso dolce,  perfetto di candidi denti bianchi , i  capelli le scendevano in onde dorate fino alla vita . Era la perfezione incarnata. Sembrava  l’Afrodite del Botticelli. Una dea- bambina  dolce e gentile. Lei mi sorrise, poi, si rivolse a Bianca:« Non ci dovevamo vedere stasera, alla pallosa cena d’affari di tua madre?  Noi due sappiamo che la vuole fare soltanto per mettersi in mostra. Cosa ci fai qui? Non è da te arrivare in anticipo. Cosa succede B?» lo sguardo interrogativo  della ragazza mi fece sentire vagamente rassicurata neanche quella dea-bambina sapeva cosa passava nella testa di B.
« Scusa S ma devo presentarti una persona prima del mortorio che si scatenerà a casa mia stasera» mi indicò con un cenno della mano.
« Oh no! Non dirmi che tua madre ha invitato di nuovo quel tizio di Wall Street che parla troppo!» esclamò la dea-bambina al quanto indispettita.
«si purtroppo. Comunque lei è Lily. Selene  questa e Lily Evans» disse  presentandoci. Miss Perfezione mi sorrise.  Pensavo mi giudicasse subito. Invece mi sorrise e mi tese la mano. Le sorrisi di rimando e le strinsi la mano. Malgrado l’apparenze da oca superficiale di Manhattan mi piaceva quella ragazza . Mi era simpatica.
«Sel che succede?» chiese una bambina di un anno più piccola di noi. E che pensai fosse la sorella visto che a parte l’altezza erano  quasi identiche.
«Oh Serena è arrivata B. E con lei c’è l’amica di cui ci ha tanto parlato » disse Selene alla  seconda dea-bambina. La bambina  batté le mani entusiasta e mi  strinse la mano.
  «Voglio presentarmi per bene. Visto che  quella maleducata  d’amica che ci ritroviamo non l’ha fatto. Mi chiamo Selene  Courtney van der Woodsen, ma tutti mi chiamano Sel. Sono la figlia di William  van der Woodsen e  di Lilian Celia   van der Woodsen. Questa è la mia sorellina di 11 anni, Serena Cecilia van der Woodsen. Ho anche un fratello  maggiore si chiama  Eric e ha 15 anni. Frequenta l’ Hanover Academy in Francia.  Credo di aver detto tutto sulla mia famiglia.»
«Oh finiscila ! Vuoi anche  dire a Lily come si chiameranno i tuoi figli Sel? Smettila la stai solo annoiando» esclamò B. Serena rise e anch’io non riuscì a trattenermi. 
«Oh piantala B! Comunque  sono una vera maleducata a tenervi sulla porta entrate» La stanza di Selene era enorme. Era quasi interamente occupata da un grande letto a baldacchino. In un angolo c’era una libreria e vicino una scrivania. Non c’era niente di esagerato in quella stanza, a parte quel enorme letto. Selene ci fece sedere sul letto. Fu allora che Bianca enunciò: «Ho portato qui Lily per una ragione precisa. Le serve un vestito per stasera» la guardai sbigottita, mentre  Selene si precipitava a spalancare un enorme cabina armadio e tirare fuori tutti i vestiti possibili e immaginabili.
«Vestito? Sei venuta nel posto giusto mi cara Lilian» mi chiesi come facesse a sapere il mio nomee.  Mi dissi che probabilmente B gliel’aveva detto. Non ci feci caso( in realtà quando non faccio  caso a qualcosa di solito  si rivela qualcosa di molto importante,ma allora non sapevo niente di questo lato del mio inconscio)  e risposi:
« Chiamami pure Lily. Posso venire a dare un occhiata? » Selene mi fece un cenno d’assenso con la mano, scesi dal letto e la raggiunsi. Selene con molta mala grazia, mi mise tra le braccia  un mucchio di vestiti  e mi esorto a portarli sul letto. Dopodiché passammo le successive due ore a cercare un vestito  che potessi indossare. Alla fine scelsi un vestitino semplice, rosa pallido, senza lustrini che mi arrivava alle caviglie. a cui Selene e B mi aiutarono ad abbinare un paio  di ballerine.  Decisi che avrei raccolto i capelli in uno chignon.  E voilà! Ero pronta! Tra un ora  mi sarei dovuta presentare a mezza New York .  non vedevo l’ora evviva! 



NDA eccomi di nuovo qui e rompere le scatole. Volevo dirvi che il prossimo capitolo s'intitolerà Cena d'affarie altri disastri.in cui  le nostre eroine sitroveranno a partecipare a una cena d'affari un po'"fuori controllo". inoltre faremmo la conoscenza di altri personaggi secondari come Blair l'amica di Serena o o il tenebroso Chuck. comunque mi piacerebbe  che mi diceste  cosa  ne pensate  . sopratutto su Selene  che un personaggio inventato da me.
 Prima di salu tarvi però vorrei ringraziare lily96 e Daniela_97 per aver messo questa storia tra le seguite e ClyssaChanje per averla messa nei preferiti
 Scusate ancora peril disastro!
Baci Marty Evans
 

  
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