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Autore: ViolaNera    28/11/2012    1 recensioni
30 brevi storie ispirate dai prompt della "30 days OTP challenge" di EriCandy.
La coppia da me scelta è la DenFin e i personaggi saranno gli stessi per tutte le storie, spaziando nel tempo, nel rating e nei generi (per cui ci saranno fluff, sentimentale, erotico, angst, comico e malinconico).
[Alcune -e lo preciserò ad inizio capitolo- vanno lette prendendo in considerazione "Svorsk" di AmyLerajie, la quale è incentrata sulla SuNor.]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Danimarca, Finlandia/ Tino Väinämöinen
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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5. KISSING






Mentre lo aspetta, una punta di agitazione ed impazienza a farlo stare troppo rigido sulla sedia, allunga il collo sopra il tavolo e incrocia le braccia, fissando intensamente il menù del bar spiegato sotto il suo naso.

Cioccolata alla vaniglia, cioccolata all'arancia, cioccolata al peperoncino. Lascia scorrere le mille varianti al di sopra dell'indice, chiedendosi se possa prenderne tre o quattro diverse, indeciso come sempre.

Potrebbe sceglierne una e poi usare quella scusa del voglio provarle tutte! per invitarlo fuori ancora una volta. Ecco, ora è mortalmente nervoso, non soltanto leggermente sulle spine.

Gli si piega la bocca all'ingiù e lo stomaco fa capriole con effetti speciali, chiudendosi completamente e facendogli temere un'esplosione di fuochi d'artificio dalle narici. Da quando è così agitato per doversi vedere con lui?!

Matt è... Matt, giusto? Il solito chiassoso, divertente, rumoroso, confusionario... dolce e bellissimo Mattæus.

Si appoggia alle braccia e scuote la testa, di nuovo sconcertato dai propri sentimenti. L'ha sempre avuto accanto, eppure non l'ha mai guardato con quegli occhi da triglia, non ha mai compreso fino in fondo la voglia di stringerlo forte e baciarlo. È davvero possibile ignorare tanto a lungo certi segnali?

Non saprebbe nemmeno dire cosa, alla fine, li abbia avvicinati tanto, finendo per vedersi sempre più spesso, fino al momento in cui si è mezzo dichiarato ottenendo una risposta... positiva.

È che ridono tanto insieme? Basta per iniziare un rapporto diverso da quello che hanno sempre avuto? Basta sentirsi attratti e affini per calciare via un'amicizia e renderla qualcosa di più? Non che in passato non abbia provato certe cose per lui, ma è stupefacente come sia bastato poco per trasformare tutto.

Un po' di coraggio, un po' di sincerità, la consapevolezza che fosse l'unico a farlo stare tanto bene, a farlo sentire capito e mai fuori luogo. Ecco, se non si sbriga a raggiungerlo potrebbe anche fuggire dal bar con le mani nei capelli. No, un momento: prima deve ordinare almeno una di quelle cioccolate straordinarie!

Solleva il viso, le sopracciglia quasi unite e la fronte corrugata, trovandosi davanti il danese che avvicina la sedia a lui e gli sorride. «Cos'è quella faccia tremenda? Per un momento mi sei sembrato Berwald!», scherza.

«M-Matt!»

Resta senza fiato, scoraggiato dalla propria reazione da scolaretta alle prime armi. Si sbatte la mano sulla guancia e spera di non essere anche diventato rosso come un gambero. Dovrebbe stare tranquillo, non è che i suoi pensieri siano scolpiti sulla faccia!

«Tino, per caso stavi pensando di andartene?»

Per l'appunto.

Scuote la testa e si volta a guardarlo. Lo trova troppo vicino, gomito a gomito, che afferra il menù e gonfia le guance pensieroso, con le labbra infuori mentre scorre velocemente la lista.

«Ci sono almeno cinquecento cose che vorrei provare, qui. E tu?»

Apre la bocca per rispondergli con entusiasmo, ma la voce si incastra in gola nel momento in cui si sente guardato e tutto ciò che può fare è fissare di rimando quegli occhi azzurri, dal taglio rivolto un pochino all'ingiù.

«Ma cosa dico. Non c'è niente che voglia più di questo, prima di tutto.» Solleva il menù quasi di scatto, nascondendo le loro teste al resto del bar, e si allunga per posare le labbra sulle sue.

Tino chiude gli occhi, il cuore nelle orecchie. Si lascia baciare e non capisce più niente, non sa nemmeno più cosa sia, la cioccolata calda, e non potrebbe importargliene di meno. Le voci si fanno distanti, brusii appena percettibili che non hanno la stessa realtà ed importanza di quella bocca, fredda per la temperatura esterna, dolcissima contro la propria.

«Ciao, Tino. Mi sei mancato», mormora, staccandosi un momento e tornando a baciarlo con meno innocenza.

Gli è mancato anche lui e la mente si riempie di quello sfiorarsi di labbra, mentre sale ad accarezzargli il viso senza rendersene conto, protetto dal menù.

   
 
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