Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |       
Autore: Winry4ever    16/06/2007    3 recensioni
questa storia parlerà di Roy e Riza... ma non sarà una storia romantica... ma amichevole. Leggete spero che vi piacerà.[Roy-Riza]
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’ARRIVO NELLA VILLA

Le nuvole nere si allargava su nel cielo, quando la carrozza entrava nella città. I fulmini che rompevano la quiete che c’era. Iniziò a cadere un pioggia leggera, subito dopo, il diluvio. Una valanga d’acqua colpi i vetri del veicolo.
All’interno della carrozza, c’era seduto un ragazzino, tranquillo e serio per la sua età. Aveva i capelli corvini che gli cadevano leggermente sulla fronte. Gli occhi sempre scuri, con una luce piena di convinzione e coraggio. Le labbra serrate formavano una specie di smorfia di disgusto.
“Odio la pioggia…”
Il mezzo si fermò davanti ad una grandissima casa, con un giardino pieno di meli. La casa aveva tre piani, le serrande delle finestre, erano chiuse e tutte rovinate. Una grande porta si apriva sul giardino, doveva essere l’entrata per la grande villa.
Il ragazzo uscì dalla carrozza con l’unico suo bagaglio, una piccola valigetta, bagnandosi tutto fino all’osso. La carrozza lo abbandonò, lasciandolo solo sotto quella pioggia incessante. Strinse a se la valigetta e corse fino al portone della casa.
Bussò una volta, troppo piano per farsi sentire, visto che il portone era di legno massiccio. Bussò di nuovo più forte, facendosi male alla mano.
La porta venne aperta da un uomo alto e robusto. Aveva capelli e la barba grigia, anche se su alcuni punti si intravedeva il capello biondo. Gli occhi piccoli e marroni, nascosti dietro le lenti di occhiali. Mi invitò dentro la casa senza sorridere, come avrebbe fatto qualcun altro ad un bambino come lui.
- La tua camera è al secondo piano, è quella con la scritta “Allievo”.- disse scortese, per poi prendere quella pipa di legno ed andarsela a fumare in un’altra stanza.
Il ragazzo lo guardò perplesso e con il passo lento salì le scale contando i gradini mentalmente.
“…dieci, undici…”
Teneva nella mano la valigia, tormentando la maniglia grattandola con un’unghia un po’ più lunga delle altre. Quando salì al secondo piano, si fermò imbambolato. Non sapeva a che parte andare, perché sia a sinistra che a destra si estendeva un lunghissimo corridoio. Il piano era completamente buio, senza alcuna luce. Cercò il contattore, ma inutilmente, visto che non c’era nessuna lampada.
Il ragazzo buttò un occhio dietro di se come se per pensare di tornare indietro e cercare l’uomo che ha incontrato poco fa. Ma lo escluse, visto che egli non gli sembrava tanto cordiale e amichevole.
“E quello là sarebbe il mio maestro?…”
Decise allora di vedere tutte le stanze una ad una. Dopo un periodo, che sembrava un’eternità, trovò finalmente la camera. Sulla porta di legno, c’era un foglietto di carta attaccato su un chiodo con scritto sopra la parola “Allievo”, appunto.
Il ragazzo premette la maniglia fino in fondo ed aprì la porta cautamente, come se sì aspettasse che ci fosse qualcuno nella stanza. Era buia. Con una mano cercò nel buio l’arredamento. Trovò il letto, sbattendo una gamba contro di esso, procurandosi un livido bello e grosso. Con la mano trovò una scrivania e finalmente anche una fonte di luce, una lampada, anche se non illuminava un granché. Si sedette sul letto tutto contento, anche se non c’era niente da essere felici, poggiò una mano sul lenzuolo grigio. Sotto la mano sentì qualcosa di morbido e peloso. Lo accarezzò senza guardare, ma lo sentì fremere sotto il suo tatto, solo a quel punto guardò la cosa. Vide una cosa abbastanza grande, era su per giù come un gatto, il muso spuntò dal sotto il pelo, rivelando i denti aguzzi e dei batti lunghi.
Il ragazzo venne morso da quel topo in formato gigante, per poi sguazzare via dalla camera, lasciandolo solo con la mano insanguinata. Per poco non si mise a piangere, tenendo la ferita stretta in un pugno. Con un gesto veloce aprì bagaglio e tirò un fazzoletto bianco e se lo legò, bloccando il sangue.
Dopo essersi calmato, si cambiò in pigiama e scostò quelle rigide e grigie coperte. Un’altra sorpresa lo attendeva. Quando sposò le lenzuola, vide delle piccole creature che si muovevano.
“No… i scarafaggi… che schifo…”
Al ragazzo passò subito la voglia di riposare, così si sedette sulla sedia della scrivania, che cigolò sotto il peso di lui. Si appoggiò il mento su una mano e pensò a quello che poteva fare. Cosa fare in una notte del genere se non dormire?
I suoi occhi guizzavano a destra e a sinistra, cercando una risposta valida, una soluzione alla sua insonnia falsa. Alla fine decise di andare a fare un girò per la casa. Si rivestì velocemente, lasciando i vestiti bagnati sulla sedia. Sulla scrivania trovò un porta candela e dentro un cassetto una candela. Uscì piano dalla stanza, facendo scricchiolare il pavimento camminò per molto tempo, provando ad entrare nelle stanze, che la maggioranza erano chiuse a chiave. Salì al terzo piano. Questo era diverso. Al contrario di quello dove lui aveva la stanza, i corridoi avevano le lampade ed era tutto ordinato e pulito. Sempre con la sua candela accesa, avanzava a passi lenti e tremanti.
In lontananza intravide un movimento e alla luce del fulmine qualcuno che si nascondeva. Aveva paura, ma allo stesso tempo era curioso di quello che avrebbe scoperto. Che cos’era? Chi era?
Al suo stupore però, quando giunse in quel luogo, non vide niente. Nessuno. Decise così di tornare nella sua camera. Si sentiva più sicuro, anche se era infestata da insetti e topi giganti.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Winry4ever