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Autore: nigatsu no yuki    28/11/2012    3 recensioni
Mi ero sempre chiesta perché la gente si ostinava a vedere solo luce o oscurità.
Ricordo i miei anni a Hogwarts e meglio ancora le voci sussurrate la prima volta che salii sull'espresso per il castello: i ragazzini come me fantasticavano sulla Casa alla quale sarebbero stati assegnati, le uniche nominate: Grifondoro o Serpeverde. Perché i maghi dimenticano Corvonero e Tassorosso?
Il bene e il male. Quello che vi era in mezzo non era tenuto in conto da nessuno.
-Pensavi sarebbe finita così?- sussurrò, le sue parole già lontane da me.
Scossi la testa, senza accettare la realtà -No, ho sempre creduto in te fino alla fine-
Un sorriso amaro gli dipinse il viso, era uno di quei vecchi sorrisi che solo io o le mura di Hogwarts potevano vantare di aver visto -Hai sempre creduto in una parte di me che non esiste- replicò.
Guardai i suoi occhi azzurri, per me erano diventati irraggiungibili, si sfiorò il braccio sinistro dove sotto la stoffa pulsava il segno del Male che lo aveva trasformato in ciò che aveva sempre odiato poi si girò andandosene e lasciandomi sola.

Storia interrotta, spero potrà riprendere a breve.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 16 - Inutile serbar troppo rancore

 


-Quindi tornerai a casa per Natale?-
Io e Luna eravamo sedute nella nostra Sala Comune, un fuoco scoppiettante ed allegro illuminava quella sera la torre Ovest, molti studenti erano inabissati tra i compiti, due ragazzi del quinto anno giocavano a scacchi, una ragazzina del primo era immersa in un libro enorme. La neve cadeva lentamente fuori dalla finestra, anche Dicembre era arrivato e stava trascorrendo dentro il castello lasciando il solito freddo, la solita neve e la solita voglia delle vacanze imminenti.
Annuii alla domanda della ragazzina -Si, Godfrey è sempre contento quando torno a casa- spiegai.
-Anche io tornerò- continuò lei, stava scrivendo un compito di Pozioni, ma non sembrava molto concentrata -sai stavo ripensando alla nostra prima lezione con...- abbassò il tono -l'E.S.-
Proprio due giorni prima, Harry aveva deciso di interrompere le lezioni, in vista delle vacanze che si avvicinavano.
Alzai la testa curiosa -A cosa precisamente?- chiesi.
-Beh sai pensavo avessi fatto pace con il tuo amico, dato che quel giorno ci ha coperte- spiegò -immagino che Malfoy ci avrebbe messo in punizione, tu non credi?-
Abbassai subito gli occhi -No- borbottai -non abbiamo fatto pace-
Lei inclinò di lato la testa -Oh- disse, a quel punto facendo apparire nel suo sguardo un po' di tristezza -mi dispiace-
-Non importa, davvero- mentii.
Continuò a fissarmi -Sai credo sia inutile serbare troppo rancore- spiegò -pensa tre anni fa avevo litigato con il mio gatto, lui era scappato di casa e non è mai tornato, il che mi dispiace molto, forse non lo vedrò più e mi manca- detto quello mi fece un sorriso e andò via portando con se anche il suo compito di Pozioni.
Rimasi immobile a meditare: perché Luna riusciva a farmi pensare come nessun altro?
Sospirai fissando il fuoco.
“Inutile serbar troppo rancore“
Forse ha ragione... feci tacere quella voce nella mia testa, solo perché mi aveva coperta, evitandomi una punizione, non voleva dire che sarei andata da lui perdonandolo e facendo finta che nulla fosse accaduto. Ero troppo orgogliosa. E anche troppo ferita.
Mi alzai dalla poltrona e salii fino al dormitorio, non avevo fame e volevo solo andare a dormire e sperare che quei giorni passassero in fretta, volendo rivedere al più presto Sirius e Remus.

 
-Signorina Potter si svegli! Mi ha sentito? Evelyn!- mi tirai su a sedere, mettendo a fuoco la McGranitt a fianco del mio letto, nel mio dormitorio.
-Si alzi e mi segua subito- ordinò.
Perché quella situazione mi era immensamente familiare? Perché mi faceva tornare indietro di quattro anni?
Scossi la testa risvegliandomi del tutto -Che succede?- chiesi allarmata dal tono che aveva usato, dal fatto che si trovasse nel mio dormitorio, a chissà quale ora della notte.
-Mi segua subito-
E senza fare altre domande la seguii per i corridoi, finché mi condusse nell'ufficio del Preside: al suo interno vi trovai i Weasley al completo ed Harry; non riuscivo a capire cosa fosse accaduto.
-Non c'è tempo per spiegare Evelyn- disse subito Silente -sappi questa sera il Signor Weasley è stato aggredito, ora vi spedirò tutti a Grimmauld Place da Sirius, prima che la Umbridge ci scopra, prego c'è una Passaporta-
Guardai spaesata tutti quanti, mentre la McGranitt abbandonava l'ufficio del preside.
Mi avvicinai insieme agli altri alla Passaporta -Via!- disse Silente prima che lo vedessi sparire.
La Passaporta provocava la stessa sensazione dello Smaterializzarsi, cosa che avevo cominciato a provare, dato che la scuola teneva i corsi per quelli del sesto anno.
Dopo che lo strappo all'altezza dell'ombelico si ricucì riaprii gli occhi riconoscendo il corridoio che portava alla cucina della casa di Sirius; lui era proprio sulla porta di questa e ci venne in contro.
-Come è accaduto?- chiese subito l'uomo.
-Harry ha avuto una... visione- spiegò piano Ron.
Mi voltai verso Harry che fissava un punto indefinito davanti a sè, perso.
-Dobbiamo andare al San Mungo ora- disse Fred.
-Scordatevelo, aspetteremo qui vostra madre, non potete presentarvi lì- replicò Sirius.
-Perché no?- sbottò George.
Non ascoltai la conversazione che seguii, ma mi trovai ad aspettare l'alba seduta al tavolo della cucina, con una Burrobirra in mano, sperando che arrivassero buone notizie e continuando a sbirciare verso Harry, cercando di interpretare il suo sguardo distrutto.
La signora Weasley arrivò la mattina presto, portando con sè le buone notizie dal San Mungo che tutti volevamo sentire.
-Evey, Sirius potreste venire un attimo?- chiamò Harry, costringendoci a lasciare la famiglia ai loro festeggiamenti per il tutto risolto al meglio.
-Cos'è successo Harry?- chiesi subito.
-Non lo so...- ammise con lo sguardo basso.
-Il signor Weasley è vivo grazie a te- disse Sirius.
-No voi non capite, nel sogno io ero il serpente, e poi nell'ufficio di Silente, mi sentivo strano... arrabbiato... come se volessi attaccarlo, come se fossi il serpente...- borbottò piano.
-Sarai solo stanco Harry- cercò di rassicurarlo Sirius, ma lui scosse la testa, non riuscendo a credergli -ora è meglio se andate entrambi a dormire- ci lasciò soli tornando nella cucina.
Nella penombra cercai di indagare gli occhi di mio fratello, vedendoci dentro solo smarrimento, rabbia e paura, una terribile paura che mi spiazzò.
-Harry- lui alzò lo sguardo su di me, allora non riuscii a continuare e lo abbracciai -si risolverà tutto- cercai di rassicurarlo.
Ma non riuscii neanche a tranquillizzare me stessa: un attacco a un membro dell'Ordine, da parte di un serpente... un brivido mi percorse la schiena, quello voleva dire una sola cosa.
-Non permetterò che ti faccia del male- sapeva a chi mi riferivo.
A quel punto strinse le braccia attorno alle mie spalle -No, io non permetterò che ti faccia del male, sei l'unica famiglia che mi è rimasta-
C'eravamo solo noi due, due sopravvissuti, mentre l'ombra del Signore Oscuro sembrava crescere sempre più.
 
-1996
 
Il ritorno ad Hogwarts fu pieno di sorprese, purtroppo tutte spiacevoli.
-Prima devi finire di raccontarmi della lezione di Occlumanzia di ieri sera, poi potremo dilungarci sulla stupidità del Ministero e di Caramell-
Quella mattina mi ero seduta al tavolo dei Grifoni senza aspettare un invito formale, volendo solo sapere come se l'era cavata Harry con Piton.
La prima pagina della Gazzetta del Profeta mi aveva già distratta mentre scendevo nella Sala Grande per la colazione, ma ormai non mi sorprendevo di ciò che riusciva ad esserci scritto la sopra.
-Silente crede sia utile per impedire a Voldemort- sentire quel nome fece storcere il naso a Ron -di potersi collegare con la mia mente- spiegò Harry alzando gli occhi su di me.
-Ma non ha funzionato- continuò Hermione -ieri sera l'ha sentito comunque-
-Era felice...- riprese Harry.
-Ed ecco spiegato il perché- concluse Ron, riscuotendosi ed indicando il giornale che come grande titolo riportava “Fuga di massa da Azkaban”
Sospirai -Sirius lo saprà?- chiesi.
-Probabilmente, ma chi altri potevano incolpare?- disse Hermione -anche se Silente aveva avvertito Caramell che questo sarebbe successo-
-Ma ovviamente lui non gli ha dato ascolto- dissi io tra me e me.
Calò il silenzio interrotto solo poco dopo da Harry -Tu hai idea di cosa ci sia nell'Ufficio Misteri?- domandò.
Scossi la testa -Ne ho sentito parlare, ma non so nulla al riguardo- spezzai così le speranze, già flebili, di Harry.
Poi mi alzai decisa di tornare nella Sala Comune prima delle lezioni, salutai i ragazzi, sperando che quella situazione già tragica non peggiorasse di più; ovviamente non andò come speravo.

 
Gennaio passò lasciando posto a Febbraio, fu durante il secondo week-end che Hermione mi venne a cercare nella torre di Corvonero dicendo che aveva bisogno del mio aiuto per qualcosa; non mi rivelò nulla finché non arrivammo ad Hogsmeade, ma anche a quel punto dovemmo aspettare Harry, che aveva deciso di passare il giorno di San Valentino con Cho.
Non avevo voglia di commentare il tutto, Harry qualcosa mi aveva accennato, ma Cho, che si presupponeva fosse mia amica, non mi aveva detto proprio nulla.
Arrivai ai Tre Manici di Scopa arrabbiata e preparando già il discorso che avrei fatto la sera alla ragazza.
Ti stai sentendo? Lui è libero di uscire con chi vuole, non sei mica sua madre.
Scacciai quella voce dalla testa, non ero arrabbiata con Harry, ma con Cho; e avrei fatto una scenata di gelosia, poco mi importava... poi Cho non era per nulla il tipo per Harry.
-Perché quell'espressione?- mi chiese Hermione, non riuscendo a comprendere il mio silenzio.
Mi riscossi -No nulla- tagliai corto, proprio mentre arrivava Luna, che si sedette accanto a me salutandomi.
-Non è ancora arrivata?- chiese.
Hermione scosse la testa -E' in ritardo!- disse sbuffando.
Ma alla fine l'ospite speciale, voluto da Hermione, fece io suo ingresso ai Tre Manici di Scopa poco prima di Harry.
-Un articolo?- chiese sbigottita Rita Skeeter fissando prima Hermione, poi me e infine Luna, che però non sembrava molto attenta a tutto quel discorso; anche Harry sembrava parecchio spaesato, ma non aprì bocca.
-Certo- confermò Hermione -un articolo su Voldemort, sul suo ritorno, completamente raccontato da Harry, dirà i nomi di tutti i Mangiamorte presenti quella sera, e spiegherà meglio la grande fuga da Azkaban-
-Tu sei pazza ragazzina- sibilò Rita -il Profeta non lo pubblicherà mai!-
-Non pubblicheremo sul Profeta infatti- spiegai io attirando l'attenzione della giornalista -ma sul Cavillo, Luna ha detto che suo padre sarebbe onorato di avere un articolo simile-
Rita spalancò la bocca, senza parole.
-In realtà- si intromise Luna -tu dovresti essere onorata di scrivere per il Cavillo-
-Per quella spazzatura!- scoppiò Skeeter, ma vedendo lo sguardo omicida di Luna e poi di Hermione si bloccò -non lo leggerà nessuno, è uno spreco di tempo-
-Staremo a vedere- tagliai corto io -quindi ora iniziamo-
Rimanemmo ai Tre Manici di Scopa per tutto il pomeriggio, la Penna Prendiappunti di Rita scriveva ogni parola uscita dalla bocca di Harry, poi l'intervista completa fu data a Luna che corse ad inviarla a suo padre.
Hermione corse via, dicendo che doveva andare in biblioteca e io rimasi sola con Harry, così non persi tempo e domandai -Com'è andato l'appuntamento con Cho?-
Lui mi fissò sbalordito, poi arrossì -Beh...- cominciò -per niente bene- mi raccontò brevemente ogni cosa e quel punto non potei non scoppiare a ridere.
-Ehi cosa c'è di così divertente?- domandò senza capire.
-Non avresti dovuto dirle che ti saresti visto con Hermione- risposi semplicemente.
-Perché? E' una mia amica- incominciò.
-Avrà inteso male, roba da ragazze sai- ridacchiai.
Eravamo arrivati davanti a Mielandia, dal suo interno arrivava un odore dolciastro che impregnava l'aria fredda che sapeva anche un po' di neve.
-Volevo incominciare a far studiare i patroni, sai per l'E.S.- cambiò discorso Harry -credi sia una buona idea?-
Ci pensai su, il livello della classe non era male, così alzai le spalle -Proviamoci- dissi -è davvero un incantesimo che mi incuriosisce-
Lui annuì poi mi fisso corrugando le sopracciglia -Tu sei un Animagus da quasi un anno, ma io non ti ho mai vista trasformata- disse.
Risi -Sono un Animagus illegale e sconosciuto al Ministero, non posso fare nulla qui-
avevamo ripreso a camminare verso il castello, e lui stava sbuffando -Beh avresti potuto farmi vedere quest'estate-
-Tu avresti potuto chiedermelo- replicai io ridendo.
Sbuffò ancora, allora guardai dietro di me: non vedevo nessuno e poi la neve aveva cominciato a cadere forte e decisa, nonostante fosse Febbraio. Il cielo diventava sempre più scuro, dato l'avvicinarsi della sera; neanche davanti a noi c'era nessuno.
Il sorriso sulle mie labbra divenne ancora più ampio; svuotai la mente e mi bloccai.
-Su Evey muoviti, si muore di freddo e...- disse Harry voltandosi.
-Ci vediamo al castello- dissi prima di trasformarmi, feci un salto e mi alzai in volo nella bufera, mentre sentivo ancora la sua risata e il suo “Grazie” gridato un po' a me, un po' alla neve che mi aveva inghiottita.

 
-Dovete pensare ad un ricordo felice, il migliore che avete- stava spiegando Harry quella sera alla lezione, nella Stanza delle Necessità, al settimo piano -focalizzatevi su di questo, lasciate che vi riempa la mente e poi fate l'incantesimo così-
Vidi che mio fratello chiudeva appena gli occhi, per poi riaprirli e dire -Expecto Patronum- un cervo scalpitante si delineò dagli sbuffi argentati che scaturirono dalla sua bacchetta, fece un giro per la grande sala, sotto lo sguardo ammirato di tutti, poi tornò vicino ad Harry e dopo alcuni istanti scomparve.
Mi misi vicina a Luna ed entrambe incominciammo a provare.
Prima di tutto mi concentrai su un ricordo felice; per prima cosa pensai a quattro anni prima quando avevo detto la verità ad Harry, quando lo avevo abbracciato in infermeria, capendo di aver ritrovato la famiglia che per tutti quegli anni mi era mancata.
Pronunciai l'incantesimo e vidi gli sbuffi argentati divampare dalla bacchetta e radunarsi davanti a me.
Poi però altri ricordi mi affollarono la mente: Godfrey che faceva volteggiare un enorme torta di compleanno verso di me, sorridendo; l'estate prima quando io ed Harry avevamo ascoltato i racconti di Sirius e Remus sui loro giorni a scuola; una foto dei miei genitori che si abbracciavano felici, io in braccio a mio padre e mia madre con la pancia tonda che già si vedeva da sotto il cappotto; la faccia sorridente di Luna che mi parlava del suo gatto in Sala Comune; io e Daniel abbracciati nella Sala d'Ingresso e lui che ridendo mi diceva -Tu mi vuoi bene lo stesso-
Chiusi gli occhi e li riaprii di scatto, il fumo argenteo scomparve; mi maledissi da sola per quell'ultimo pensiero, non tanto perché mi era venuto in mente, ma perché in quel momento era catalogato nella mia testa come ricordo felice; scossi la testa frustrata.
-Ehi Evey guarda- mi chiamò Luna.
Mi voltai verso di lei notando una lepre grigiastra che le saltellava allegra intorno, la guardai rapita -Carina vero?- chiese.
Sorrisi -Aspetta- le dissi -devo riuscirci anche io- pronunciai di nuovo l'incanto e questa volta non mi distrassi, mi fissai su un unico ricordo.
I lampi argentati si raggrupparono fino a formare quella che sembrava proprio una cerva; la guardai sorridendo.
-Brava Evey!- disse Harry arrivando vicino a me -e anche tu Luna!-
Non riuscii a dire altro perché la porta della Stanza delle Necessità si aprì e chiuse di botto, facendo scomparire tutti i patroni e facendo concentrare tutti sul nuovo arrivato.
-Harry Potter- era Dobby.
Harry corse verso l'elfo -Che succede Dobby?-
La creatura teneva qualcosa in mano e continuava a colpirsi -Dobby non può parlare, signore; Dobby ha detto che non l'avrebbe fatto, ma lei... lei...- cercò di colpirsi ancora, ma fu fermato da Harry.
-Lei... lei chi?- chiese.
-La Umbridge?- chiesi a quel punto io; l'elfo mi guardò ed annuì -Dovete andare...- disse.
-Tutti fuori, veloci!- disse Hermione.
Ci fu una fuga generale verso la porta, gli spintoni e i gridi soffocati riempirono il corridoio, rivelandoci; io mi stavo tirando dietro Harry, quando questo cadde e a raggiungerlo fu Malfoy.
-Non così in fretta Potter- sibilò tirandolo su e puntando la bacchetta verso di me -tutti e due con me- ordinò.
Il caos mi fu d'aiuto in quella occasione perché un gruppo di Tassorosso, cercando di scappare urtarono Malfoy, e mi allontanarono da lui e da Harry.
Il primo allora trascinò via mio fratello seguito da altri Serpeverde, verso il fondo del corridoio dove si stagliava la figura rosa della Umbridge, sulla sua faccia da rospo un sorrisetto vittorioso, da laggiù non poteva vedermi, ma poco mi importava.
Sfoderai la bacchetta, per un attimo incurante di cosa quello comportasse, diretta verso l'Inquisitore Supremo e il suo gruppo di tirapiedi quando sentii qualcuno afferrarmi e trascinarmi via.
Provai a parlare, ma la bocca non rispondeva ai miei comandi Un incantesimo pensai subito.
Chi mi aveva trascinata via, mi aveva portata in un'aula; la porta si era richiusa lasciandomi giusto il tempo di vedere Malfoy che portava Harry di fronte alla Umbridge che sorrideva vittoriosa -Nell'ufficio del preside, ora- aveva detto, poi la porta si era chiusa piano.
Dovevo raggiungere Harry, quella megera lo avrebbe espulso se avesse scoperto dell'E.S.
Mi voltai verso chiunque mi avesse trascinato lì ed indietreggiai istintivamente: era Daniel.
L'incantesimo che mi impediva di parlare si sciolse solo quando non sentii più nessuno voce provenire dal corridoio e ne approfittai subito -Che diavolo avete fatto?- sbottai.
Lui non batté ciglio -Qualcuno dei vostri ha fatto la spia- spiegò.
Feci per ribattere, ma mi bloccai: qualcuno ci aveva traditi?
-E tu come lo sai?- chiesi.
Alzò le spalle, sfuggendo al mio sguardo -La Umbridge ha chiamato la Squadra d'Inquisizione, me l'hanno detto loro- senza guardarmi mi aggirò fino ad arrivare alla porta che aprì.
Solo allora si fermò e si decise a guardarmi sul serio: la sua espressione era illeggibile, forse solo un pizzico di curiosità negli occhi blu -Tuo fratello rischia l'espulsione- disse -ma non devi ringraziarmi se ho evitato lo stesso per te- mi fissò per un altro secondo poi sparì nel corridoio, lasciandomi da sola in quell'aula buia.
 
 
PER ORDINE DEL MINISTERO DELLA MAGIA
Dolores Jane Umbridge sostituirà Albus Silente in qualità di Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Fissavo quell'avviso, appeso davanti alla Sala Grande da ormai dieci minuti buoni.
Avevo dormito davvero poco quella notte; troppo in pensiero per Harry, troppo arrabbiata con me stessa per essermi permessa di farmi coprire una seconda volta da Daniel.
-Quindi non sai dove sia Silente?- chiesi ad Harry, vicino a me.
Scosse la testa -Si è preso tutta la colpa ed è sparito- spiegò -mi ha solo detto che è di vitale importanza che continui Occlumanzia-
-Ha ragione- dissi -Lui non può arrivare a te così facilmente-
Sospirò -Lo so bene- si voltò a guardarmi -ma se al fondo di quel corridoio, nell'Ufficio Misteri, ci fosse qualcosa di utile per combatterlo, l'arma di cui parlava Sirius...-
-Non dovresti sognare quel corridoio, Harry- dissi apprensiva, avevo paura che quella connessione potesse metterlo in pericolo, era vicino a Voldemort, troppo vicino.
-Forse invece dovrei- sussurrò, fissò ancora l'avviso -ho un brutto presentimento-











Angolo Autrice

Salve gente eccomi qui al fondo che vi aspetto come sempre ^_^
Penultimo capitolo per questo sesto anno di Evey, e quindi per finire l'Ordine della Fenice.
Ammetto che questi capitoli mi risultano difficili da scrivere e, a opera finita, mi convincono poco; forse perché ora sto mettendo come personaggio principale anche Harry, e non solo Evey. Ma la storia di Harry l'hanno già raccontata, quindi mi sento inutile e ripetitiva D:
Vabbè con il Principe Mezzosangue, si cambia registro u.u
Ok ho finito un grazie speciale a chi recensisce sempre (si Ciu parlo di te u.u), ma anche a chi continua a seguire questa storia e mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Alla prossima
   
 
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