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Autore: Sprotte98    28/11/2012    6 recensioni
A tutti piace Lily Evans. E' una ragazza solare, gentile, intelligente e piena di buone intenzioni verso tutti. Adora stare sveglia fino a tardi in dormitorio con le sue amiche a mangiare cioccorane e bere burrobirra.
Anche a James Potter piace Lily Evans, anzi, ne è innamorato.
La parte più difficile però, è farglielo capire.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dorcas Meadowes, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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« Buongiorno mie piccole Puffole Pigmee! »
Lily si rigirò nel letto. Non poteva averlo detto davvero, non poteva proprio, una persona normale non lo avrebbe fatto. Girò la testa verso la sveglia e soffocò un mugolio infilando il viso nel cuscino. Era davvero l’ora di alzarsi, purtroppo. Si tirò su ancora stordita, mente Dorcas continuava la sua ode mattutina. Un grugnito di protesta passò le tende del baldacchino di Hestia, suonando come “Se ci riprova le pianto un boccino in gola”. Mary era già in piedi, e si stava appropriando del bagno, cosa piuttosto allarmante di per se. Dal letto di Annabeth non volava una mosca, perché, come la ragazza amava dire, “quando vivi fissa con Dorcas, o ti abitui, o sei fottuto”.
« Siamo sveglie, non importa che continui ancora… »
Borbottò stiracchiandosi e lanciando un cuscino alla mora, che se lo prese dritto sulla nuca.
« Bene, perché adesso dobbiamo svegliare lei »
Le rispose l’altra indicando Anna con un dito. Lily si tirò su le maniche del pigiama – era una ragazza freddolosa – e, con uno scatto seccò, aprì le tende, facendo entrare la luce nel letto della dormiente.
« Avanti Freshfield, fuori dal letto! »
Esclamò con particolare enfasi, impersonando il ruolo di generale. L’unica, misera, risposta che ottenne fu un gorgoglio, prima che la diretta interessata infilasse la testa sotto il cuscino, alla ricerca di buio e privacy.
« Annabeth svegliati! »
Riprovò la rossa scuotendola prima leggermente, e poi abbandonando a Merlino la finezza.
« …fgle… »
Fragole. L’unica risposta che ci si poteva aspettare, ovviamente. La ragazza si batté una mano sulla fronte, senza commentare.
« D’accordo, proviamo con le maniere forti »
Disse Dorcas, di fianco a lei, girandosi le braccia al collo per riscaldarsi, pronta per la lotta. Lily afferrò la propria bacchetta, che stava appoggiata sul comodino, e la puntò contro la bionda, lanciando il suo ultimatum.
« Ti diamo tre secondi… » Nessuna risposta. « …Tre… » Dorcas si mise in posizione di attacco. « …Due… » da sotto il cuscino uscii un altro gorgoglio somigliante a “cioccolato”. « …Uno… »
Le due ragazze si lanciarono uno sguardo di intesa, poi la mora si buttò di peso sul letto, strappando il cuscino dalla faccia di Annabeth e iniziando a farle il solletico.
« Aguamenti! »
Esclamò Lily non appena ebbe il viso dell’amica a portata di incantesimo. Quella lanciò un urlo, prima di ribaltarsi su Dorcas e prenderla a cuscinate per vendetta.
« Tu…non azzardarti mai più…a fare una cosa del genere… » Sibilò tra i denti in affanno, prendendo al cugina – che intanto se la rideva – a pugni nel petto. « E tu! Sporca traditrice! Io ti consideravo la mia migliore amica! »
Esclamò poi, lasciando perdere la mora e lanciandosi verso Lily, cominciando un inseguimento alla “Tom e Jerry”.
Mary, intanto, era uscita dal bagno per lasciare il posto ad Hestia, e stava rufolando nel proprio baule.
« Lils mi presteresti un paio di calzini, per favore? »
Chiese lanciando la cravatta della divisa sul letto. L’altra, intanto, stava distesa sul pavimento, riprendendo fiato dopo la corsa.
« Ma come, è il primo giorno e non ne hai già più? »
Mary scosse la testa.
« Ho dimenticato la pila di calze sul letto, quando ho preparato il baule, mamma ha detto che me le spedisce ma… »
« Non sono ancora arrivate, chiaro »
Le rispose la rossa, lanciandole un gomitolino appallottolato rosso-oro.
« Io sposerò Lily Evans »
Mormorò alzando le braccia al cielo, come a sigillare un patto con Merlino, Morgana e tutti gli altri che abitavano lassù.
« Se ci riesci prima di Potter »
Disse Annabeth, superando Dorcas nella corsa al bagno, e chiudendosi dentro, facendo finire contro il muro il cuscino che la rossa le aveva appena lanciato.
« Quando IO sposerò Potter Silente sarà gay »
Gli urlò dietro quella, incrociando le mani al petto e intimandola a fare presto, perché non voleva arrivare tardi il primo giorno.
Hestia e Mary, che erano dei fulmini a prepararsi, presero la borsa dei libri e si diressero alla porta.
« Ci troviamo giù a colazione »
Informò la prima, mentre la seconda si chiudeva la porta alle spalle. Lily stese la camicetta e la gonna sul letto, in ordine, poi frugò nella borsa per controllare di avere tutto l’occorrente e, infine, si diresse verso il bagno giusto in tempo mentre Anna usciva, lasciando Dorcas di nuovo seduta sul letto a girarsi i pollici.
« Non è possibile che sia la prima ad alzarmi e l’ultima ad essere pronta… »
Borbottò soffiandosi via una ciocca di capelli dagli occhi. La bionda tirò fuori la testa dal baule, visto che ci si era tuffata a capofitto per trovare la divisa in mezzo a pantaloni e gonne varie.
« Se tu, invece di recitare la divina commedia, ti infilassi sotto la doccia, quando ti svegli, non avresti tutti questi problemi »
« Parli bene tu, se non ci fossi io, qui dormiresti ancora… »
Chiusero li la conversazione, aspettando che Lily fosse uscita dal bagno per finire di prepararsi e andare, finalmente, a colazione.
 
 
 
Quando notò che gli unici posti liberi del tavolo erano quelli davanti a Potter ed i suoi amici, a Lily scappò uno sbuffo esasperato, ma si limitò ad alzare gli occhi al cielo. Si avvicinò a quel posto molto silenziosamente, quasi sperando che, se non faceva molto rumore, il fastidioso ragazzo non avrebbe notato la sua presenza. “Speranza vana”, pensò, scavalcando la panca e poggiando accanto a se la borsa dei libri. Era a causa questa convinzione, piuttosto fondata, che rimase abbastanza sorpresa vedendo che il ragazzo non aveva alzato neppure lo sguardo quando si era seduta, rimanendo nel suo stato di dormiveglia e continuando a mescolare distrattamente il suo porridge.
Questa cosa non andava affatto bene, per niente. Non che alla rossa importasse molto che James Potter la notasse o meno, ma era una questione di educazione. Pura e casta educazione.
« Hai dormito poco, stanotte, Potter? »
Chiese dunque, cercando di mostrare la minor quantità di interesse possibile. Il ragazzo sobbalzò lasciando cadere il cucchiaio nella tazza, si raddrizzò gli occhiali sul naso e le rivolse il suo solito sorriso smagliante.
« Buongiorno anche a te, Evans »
Le disse stiracchiandosi. “Si”, pensò lei, “Stava realmente dormendo”.
« Non ti ho detto “buongiorno”, Potter, ti ho fatto una domanda »
Gli rispose con voce atona, prendendo qualche fetta biscottata e disponendole tutte in ordine nel piatto.
« Lo so, Evans, dammi il tempo di arrivarci… » Le rispose lui tornando ad impugnare il cucchiaino. « Dicevo…ah si. Prima notte dell’ultimo anno ad Hogwarts e TU vorresti dirmi che hai dormito? »
Lily distolse lo sguardo dai barattoli di marmellata per rivolgerlo a lui un lungo istante, come volesse cercare il trucco nella domanda.
« Certo che no, Potter, sono solo più brava di te a nasconderlo »
Dopo un’ultima attenta osservazione scelse quella di more, prendendola con il cucchiaino e mescolandola bene. I grumi nelle confetture le davano sempre fastidio. A lei piacevano quando erano belle cremose, quasi non fossero cotte abbastanza.
« Tu non hai Sirius che russa… »
Mormorò lui facendo per dirigere il cucchiaio alla bocca, ma prendendosi un calcio sotto il tavolo dal diretto interessato, che lo fulminò con lo sguardo.
« Io non russo! »
« Tu non ti senti… »
Si intromise Remus tirando fuori la testa dal libro di pozioni. Ripassava sempre di mattina prima delle lezioni, soprattutto nelle materie in cui aveva difficoltà. Annabeth rovesciò metà barattolo di marmellata nel suo piatto.
« Non farne un dramma Black, dicono che anche Dorcas russi, ma io non l’ho mai sentita… »
Questa volta fu lei a prendersi una botta: la mora le gomitata tra le costole che le mozzò il fiato.
« Ah si? Beh tu parli nel sonno! »
Le disse minacciandola con la forchetta.
« Stai improvvisando, non è affatto vero »
Le rispose l’altra spalmando la confettura di fragole sul pane già ben imburrato. Mary si infilò nella conversazione, aveva finito di mangiare da un po’ e si era messa a chiacchierare con una simpatica ragazzina del quinto anno.
« Mollate le armi » Disse bloccando Anna prima che tirasse un pugno un po’ troppo forte sulla spalla della cugina. « Tu russi » Affermò indicando Dorcas « E tu parli mentre dormi » Puntò il dito contro Annabeth. « Solo che avete il sonno troppo pesante per sentirvi »
Concluse con un alzata di spalle, salutando tutti e avviandosi verso l’aula di Divinazione insieme ad Hestia (gli altri non seguivano più quel corso).
« Sarei proprio curioso di sapere quali sono gli intelligentissimi discorsi che la Freshfield fa mentre è nel mondo dei sogni… »
Annabeth gli sventolò la fetta biscottata davanti al naso.
« Non provarci Black, anche se non ne sono certa, ci sono probabilità che siano cose molto riservate, quindi… »
Il ragazzo si sporse sul tavolo e, con un morso, staccò una parte della colazione della ragazza, mentre lei stava ancora parlando.
« Mmm… c’è poco burro »
Commentò facendo una smorfia vagamente somigliante a quella di un critico culinario di fronte ad un piatto molto elaborato di cui deve scoprire gli ingredienti.
« Ma…ma…ma…saranno affari miei quanto burro ci metto! »
Gli rispose lei, le guance vagamente arrossate, mentre rimetteva la fetta biscottata nel piatto. Fu solo Lily a notarla mentre, imprecando sottovoce, prendeva un altro po’ di burro e lo spalmava abbondantemente sullo strato di marmellata. Chiunque la conoscesse bene sapeva benissimo che non lo faceva per Sirius in particolare, semplicemente non era concepibile che una qualunque cosa che avesse a che fare con Annabeth Freshfield si potesse considerare semplicemente “accettabile”, in fattore culinario poi, ci teneva particolarmente.
« Dobbiamo sbrigarci, abbiamo Pozioni alla prima ora »
Dorcas teneva in mano l’orario che Hestia aveva preso per lei quando la McGrannit li aveva distribuiti, visto che loro erano in ritardo.
« Pozioni? »
Mormorò Anna da dietro il tovagliolo con il quale si stava pulendo la bocca. L’altra annuì sbuffando e passandole la pergamena. Lily si sbatté la mano sulla fronte, come se si fosse ricordata improvvisamente una cosa molto importante (ed era così, in fondo).
« Avevo promesso al prof. Lumacorno che sarei arrivata in anticipo alla lezione per aggiornarmi sugli incontri del club! »
Prese un ultimo cucchiaio di porridge e si caricò la borsa dei libri in spalla, scavalcando la panza e afferrando Annabeth (che era la più vicina) per un braccio per costringerla a seguirla. Vedendosi tirata in causa, la bionda afferrò a sua volta Dorcas che, con un gemito particolarmente scenico, si affrettò a seguire le altre.
L’ultima immagine che rimase impressa nella mente dei malandrini fu la sua silenziosa richiesta di aiuto mimata con le labbra prima di uscire dalla sala grande.
 
 
 
« Bentornati ragazzi! »
Il pancione rotondo di Lumacorno girò un po’ tra i tavoli insieme al resto del suo proprietario, fermandosi di tanto in tanto per controllare che un calderone fosse della misura giusta o un erba abbastanza fresca per essere lavorata.
« Passate delle buone vacanze? »
Chiese mentre si appoggiava alla cattedra e cercando, tra gli studenti, lo sguardo dei suoi pupilli. Lily Evans sorrise al professore mentre cercava la sua copia di Pozioni Avanzate nella borsa.
« Tieni, lo avevo preso io »
Le sussurrò Annabeth porgendole il tomo.
« Quando lo hai preso? »
« Ieri sera »
La rossa lo sfogliò distrattamente prima di appoggiarlo a fianco al calderone e rivolgersi di nuovo all’amica.
« A cosa ti serviva, scusa? »
L’altra le fece vedere il suo volume, dove erano appuntati a margine della pagina, ad inchiostro fresco, note e appunti vari.
« A copiare le correzioni » Disse facendole l’occhiolino « Agile »
Lily alzò gli occhi al cielo, sentendo Anna pronunciare l’ultima parola. L’ aggettivo “agile” era il suo motto: qualunque cosa fosse furba, comoda o intelligente per lei era denominata “agile”. Il banco a tre in fondo all’aula di Trasfigurazione lo era, così come il fondotinta a lunga tenuta, l’entrata nascosta per le cucine e, appunto, i libri corretti. Chiunque la conoscesse bene era perfettamente capace di intuire quando l’avrebbe pronunciata, riguardo a cosa e perché. Non che Annabeth fosse proprio un libro aperto, anzi era molto sospettosa e non lasciava andare la vera parte di se con le persone di cui non si fidava, ma per Lily e Dorcas era facile capire con un sono sguardo qualunque cosa le passasse per la testa.
Il professor Lumacorno riportò l’attenzione della classe su di se.
« Bene ragazzi, come sapete alla fine di quest’anno dovrete affrontare un esame difficile » Li squadrò uno ad uno attentamente, come chiedendosi quanto di loro avrebbero superato i MAGO con un voto superiore o uguale ad A « Ritengo necessario quindi ripassare gli argomenti dello scorso anno, che potrebbero venirvi chiesti dagli esaminatori esterni »
James Potter alzò lo sguardo al cielo.
« Se sono come quelli dei GUFO sarà una passeggiata » Disse tirando una gomitata a Black, seduto vicino a lui « Signor Potter, mi spiega gli effetti del Veritaserum? »
Sirius trattenne la sua sguaiata risata mentre l’amico faceva una perfetta imitazione della signora di mezza età che si era occupata di valutarli all’esame.
« Come dicevo prima che qualcuno mi interrompesse » Lumacorno lanciò un’occhiataccia a Potter e Black « Sarà utile a tutti voi un accurato ripasso del manuale dello scorso anno. Intanto, sempre per il suddetto motivo, preparatemi un’Amortentia »
Dorcas, seduta davanti alle amiche, rimase a bocca aperta.
« Ma quello è matto! Un Amortentia, nemmeno tra cento anni la saprò preparare… »
Si concentrò quindi sul calderone, riepilogando a bassa voce cosa le sarebbe servito per completare l’infuso.
« L’anno scorso non l’abbiamo studiata solo dal punto di vista teorico, quella pozione? »
Lily annuì distrattamente sfogliando il libro alla ricerca delle istruzioni.
« Sono sicura ci fosse, però… »
Mormorò leggendo l’indice.
« Trovata! Pagina 394 »
« Bene, diamoci da fare, voglio prendere almeno una O. »
E, parlando del più e del meno, andarono a prendere gli ingredienti.
 
 
 
« Amortentia… »
Mormorò Dorcas annusando il calderone di Lily con un espressione ebete sul viso.
« A te fa male questa roba, Cousin! »
Le rispose Anna spingendola indietro. Iniziarono a battibeccare amichevolmente mentre il professore controllava i calderoni dei ragazzi ai primi banchi.
« Voi cosa sentite? »
Chiese la rossa dando un’annusata alla pozione. Dorcas, evidentemente contenta di poter rimettere il naso a breve distanza dal calderone dell’amica, spinse da parte la mano di Annabeth e tese il viso verso la nuvola di fumi rosa.
« Lavanda, inchiostro e lucido per manici di scopa »
Disse spostandosi riluttante per lasciare spazio alla cugina.
« Poi ci dirai chi è che ti fa provare tutto questo amore per la lavanda, comunque… » Si tirò indietro i capelli con le mani per non rischiare che si sporcassero. « Anche io il lucido per manici di scopa – deve essere per via del Quidditch - , menta, fragola e… » Inarcò un sopracciglio scettica « Profumo da uomo »
Le altre sgranarono gli occhi.
« Che volete? Certi uomini hanno un buon profumo! »
Si difese assumendo un’aria altezzosa.
« Tu invece Little Evans cosa senti? »
Chiese Dorcas cambiando argomento. Lily sorride timidamente mentre ripeteva l’operazione delle altre, per poi tornare indietro grattandosi il naso (troppi profumi insieme le davano sempre fastidio).
« Libri »
Rispose semplicemente.
« Solo? »
Le chiesero in coro le altre due. Lei alzò le spalle con aria innocente.
« Soprattutto. Gli altri odori non riesco ad identificarli. »
Annabeth le fece l’occhiolino tirando fuori una fialetta dalla borsa.
« Vuol dire che riproveremo tra un po’ di tempo »
Le sussurrò all’orecchio versando un po’ di pozione dentro la fiala e richiudendola per farla scivolare velocemente in mezzo ai libri.
« Bene ragazze, mostratemi i vostri lavori! »
Disse il prof. Lumacorno avvicinandosi al loro tavolo.
Lily avrebbe preso una E, come sempre.
 
 
 
Avevano un’ora buco nel primo pomeriggio anche quell’anno. Lily solitamente andava in biblioteca, sosteneva che non ci fosse mai nessuno a disturbare, a quell’ora. Dorcas si accoccolava sulla poltrona più vicina al camino in sala comune e si appisolava (probabilmente per preparare il prossimo attacco spacca-orecchie mattutino). Annabeth aveva saputo come impiegare quel tempo nel momento esatto in cui le avevano consegnato l’orario. In quel momento, infatti, mentre i ritardatari uscivano di corsa dal buco del ritratto per raggiungere le loro classi, se ne stava seduta comodamente sul divano, i piedi appoggiati sul tavolino che si trovava davanti, e leggeva. No, non era “Lo strano caso del dottor Jekyll e mr Hyde”, quello stava sempre appoggiato sul suo comodino, perché, a parole di lei, era ottimo prima di andare a dormire. Stava sfogliando vivamente interessata una rivista babbana, un mensile di moda, Vogue. Se li faceva spedire da sua zia Jo (la madre di Dorcas) tutti i mesi, e si poteva definire una fanatica. Molti maghi non conoscevano il genio babbano in ambito di vestiario e musica, ma lei, da quando Lily le aveva portate a fare shopping nella Londra babbana, si era fatta una vera cultura nel primo di questi due campi.
« Questa qua è più carina di te »
Anna distolse gli occhi dalla rivista per incrociare il ghigno di Sirius Black che la fissava dall’alto. Inarcò un sopracciglio, poi diede uno sguardo alla ragazza in copertina: una modella con un cappotto a quadri che sorrideva immobile sulla carta stampata.
« Lei sarà anche più carina, ma io sono più bella »
Lui alzò gli occhi al cielo.
« Certo, come no »
Le tolse con poca gentilezza il giornalino di mano e lo sfogliò distrattamente, alla ricerca di qualche modella particolarmente attraente. Quando parve aver trovato una pagina interessante la strappò dal resto della rivista e la sventolò davanti al naso di Annabeth. Lei indietreggiò istintivamente, poi mise bene a fuoco la pagina e rivolse uno sguardo eloquente al ragazzo.
« Stai scherzando, vero? »
Sirius guardò di nuovo la foto. Una ragazza con un cappotto bianco e un cappello marrone svettava in primo piano mentre sullo sfondo un grosso cavallo camminava in mezzo ad un prato verde.
« Quello che dirò potrà essere devastante per metà della popolazione femminile di Hogwarts, Freshfield, ma lo ammetto, mi piacciono le more »
Scrollò le spalle come dispiaciuto, ma dalla faccia non si toglieva quel fastidioso ghigno da spaccone che lo caratterizzava. Anna sarebbe scoppiata volentieri a ridere, ma si contenne. Mise su un espressione disperata tipicamente teatrale, si portò una mano alla fronte e esclamò a voce abbastanza alta per farsi sentire da tutta la sala comune.
« Qualcuno mi porti della tintura per capelli, a Sirius Black piacciono le more! »
Dorcas mugolò qualcosa di incomprensibile dal suo posticino davanti al camino e tornò a dormire. Una ragazza del sesto anno con i capelli rossi si portò immediatamente una mano alla testa con fare preoccupato.
« Scherzava »
La rassicurò Sirius. Quella tirò un sospiro di sollievo e proseguì per la sua strada, arrossendo vistosamente.
« Non devi dirlo a voce così alta, porti alla disperazione il mio fan club! »
Sussurrò rivolto alla bionda, che era scoppiata a ridere alla vista della scena.
« Vuol dire che non stavi scherzando? »
Gli chiese facendosi seria. Lui scosse la testa.
« Non è possibile, gli uomini amano le bionde »
« A me non fanno impazzire »
Annabeth si alzò il piedi e lo fissò da vicino, cercando una traccia di scherno nei suoi occhi che, a quanto pare, non c’era. Incrociò le braccia al petto, rovinando il suo bel visino con un broncio capriccioso.
« Lo vedremo Black, ti farò cambiare idea »
Il ghigno del ragazzo si ampiò ancora sul suo viso mentre fissava l’altra con aria di superiorità.
« Certo, e come? »
“quando non hai idea di cosa dire, dì qualcosa di stupido” ripeteva sempre Dorcas. Anna in quell’istante stava seriamente pensando di seguire quel consiglio, perché in quel momento il suo cervello, non trovando niente di intelligente con cui controbattere alla mossa del ragazzo, era andato a ballare la conga con le modelle di Vogue. Rassegnatasi a fare la figura della cretina, cercò qualche frase ad effetto adatta all’occasione, ma prima che dalla sua bocca potesse uscire qualunque suono un urlo femminile invase la sala comune.
« POTTER! Smettila di fare il cretino e rendimi la mia borsa! »
James Potter entrò dal buco del ritratto, la borsa dei libri di Lily a tracolla sulla spalla. Si guardò velocemente intorno, fece un segno di saluto a Sirius, un occhiolino alle ragazze presenti, e imboccò le scale per i dormitori maschili. Dorcas, che si era appena svegliata, si alzò per affacciarsi dal buco del ritratto e si ritrasse di scatto subito dopo, per fare spazio ad un’infuriata Evans. Questa si voltò verso i presenti, si sistemò i capelli con le mani, passò i libri che aveva in mano in tra le braccia della mora e rivolse lo sguardo da Annabeth a Sirius, prima di fissarli impazientemente entrambi.
« Allora, dove è andato? »
Gli altri due indicarono contemporaneamente le scale e lei, dopo un attimo di esitazione, si affrettò a seguire i passi del ragazzo.
« Non vorrei essere James in questo momento »
Tutti si voltarono verso Dorcas, che aveva parlato, e annuirono silenziosamente. Per il giovane Potter la giornata non si metteva bene.



Angolo dell'autrice:


Ed eccoci a questo nuovo capitolo fresco fresco di tastiera (si dice?). Fa sempre parte di quei primi capitoli un po' introduttivi, non c'è molto movimento, ma spero vi sia piaciuto leggerlo come a me è piaciuto scriverlo.
Il nuovo anno è iniziato ufficialmente, ritornano le care amicizie, i vecchi professori, e le (un po' troppo) rumorose sveglie di Dorcas la mattina. Partiamo proprio da li. Anche se non sembra il tipo, la nostra Dorcyucciuccia (soprannome by Anna e Lily) è una tipa mattiniera, come avrete capito, a differenza di sua cugina, che non la svegli nemmeno con le cannonate. Lily è un po' una via di mezzo tra le due, in questo come in tanti altri casi, è pacifista (quando non si entra nella "questione Potter") e le sa prendere nei punti giusti per calmare le acque.
Piccole note d'autrice sul capitolo....
Punto primo: La parola agile di Annabeth. E' un tributo, ad essere sinceri. Una mia amica (che è bellissima, per questo mi ricorda Anna) ha fatto di questa parola il suo cavallo di battaglia (insieme a "barbatrucco", ma non credo che i maghi conoscano i cari barbapapà). Insomma, dedicata a lei (anche se è una di quelle amiche che non leggerannomai i miei capitoli perchè EFP non sanno nemmeno cos'è). Gaia I love you <3
Punto secondo: Mi sono informata: Vogue c'era, eccome se c'era. Secondo la carissima e comodissima Wikipedia è nato nel 1892 (o qualcosa di simile), insomma è una rivista centenaria. Ho cercato la suddetta copia del settembre 1977 ed ecco a voi la COPERTINA e la PAGINA con la ragazza mora che Sirius ha strappato.
Ringrazio la mia Piika che ha fatto la stupenderrima immagine lassù (tanto lo sa che lovvo anche lei).
Un ultimo ringraziamento va alle quattro bellissime persone che hanno recensito, ai nove delle seguite, quella altrettanto fantastica persona che mi ha messo tra le preferite e l'ultima ma non meno importante delle ricordate.
IO LOVVO TUTTI VOI!

Sprotte98

  
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