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Autore: Sprotte98    07/11/2012    6 recensioni
A tutti piace Lily Evans. E' una ragazza solare, gentile, intelligente e piena di buone intenzioni verso tutti. Adora stare sveglia fino a tardi in dormitorio con le sue amiche a mangiare cioccorane e bere burrobirra.
Anche a James Potter piace Lily Evans, anzi, ne è innamorato.
La parte più difficile però, è farglielo capire.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dorcas Meadowes, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Il fumo della locomotiva inondava il binario, mentre giovani studenti salutavano i genitori, bauli venivano caricati e gufi si agitavano nelle gabbie. Lily Evans, la bacchetta stretta nella mano, guardava il suo bagaglio levitare fino a raggiungere gli altri. Si voltò a dare le spalle al treno e abbracciò forte i genitori, che l’avevano accompagnata per l’ultima volta.
« Portate i miei saluti a Tunia »
Disse la ragazza mentre li stringeva forte. Sua sorella non era venuta, ovviamente, non veniva mai. Li lasciò andare con le lacrime agli occhi. Si salutarono un ultima volta, prima che i due sparissero tra il fumo per tornare nella Londra babbana. Lily si guardò intorno, alla ricerca di qualcuno che conoscesse, e, non vedendo nessuno, diede un occhiata all’orologio. Tra poco il treno sarebbe partito e lei doveva ancora trovare uno scompartimento. Maledisse le sue amiche e il loro ritardo cronico, quindi decise di entrare. Non le piaceva la folla nei corridoi di Hogwarts, figuriamoci quella in un ambiente ristretto come il treno. Passò in mezzo ad un gruppo di ragazze del quinto anno e si diresse verso il fondo della locomotiva, sperando di trovare al più presto uno scompartimento vuoto in cui infilarsi. All’improvviso un paio di mani fredde le pararono la vista.
« Indovina chi sono! »
Disse la voce. Lily trattenne uno sbuffo, non aveva voglia di lanciare uno schiantesimo anche prima di arrivare a scuola.
« Togli le mani Potter, ho da fare! »
Gli rispose dandogli uno schiaffo poco gentile sul braccio. Il ragazzo si ritrasse, ma Lily lo conosceva troppo bene ormai per poter anche solo immaginare che si sarebbe arreso. Sgusciò infatti davanti a lei e le sbarrò la strada, incrociando le braccia al petto.
« Fare cosa, esattamente? Trovare una scusa per scaricarmi qui in mezzo? »
A tutte le ragazzine piaceva James Potter. Con quei capelli sempre spettinati, il fisico scolpito da giocatore di Quidditch e gli occhiali da vista sempre un po’ storti sul naso. Se non fosse stato un pallone gonfiato della peggior specie, Lily lo avrebbe trovato molto carino, ma come abbiamo già detto, “se”.
« In effetti era proprio il mio intento, percui dimmi, cosa vuoi? »
Chiese lei battendo un piede a terra, impaziente di svignarsela da quella situazione.
« Ti ho mai detto che sei carina quando perdi la pazienza? »
« Potter! »
Era sempre il solito bambino infantile, adorava farla andare su tutte le furie. Lily aveva imparato anche a capire, con gli anni, che era anche piuttosto cauto però, e (solitamente) sapeva quando era il momento di tagliare corto.
« D’accordo Evans, calmati. Volevo semplicemente prenotarmi per la prossima uscita a Hogsmeade, tutto qui »
“Già” pensò lei, “tutto qui”. Erano tre anni che James Potter le chiedeva un appuntamento, ma lei (per la fortuna della popolazione femminile di Hogwarts), non aveva mai accettato. Di certo non aveva intenzione di farlo neppure quel giorno.
« Mi dispiace Potter, non accetto uscite su prenotazione »
Disse con voce falsamente dispiaciuta, cercando una via di fuga alle spalle del ragazzo. Quello mise su il suo ghigno malandrino, e si fece più vicino a lei.
« Nuovo anno, nuovi appuntamenti, Evans. E stavolta sarò io ad averla vinta »
Lily sostenne il suo sguardo color nocciola, cercando qualcosa di intelligente da dire. Qualcosa che potesse spiazzarlo, ma non le veniva in mente niente. Le dava terribilmente fastidio il fatto che lui avesse trovato una battuta nuova per l’anno a venire e lei no. Stava per rispondere con qualcosa di terribilmente banale ma, si sa, la fortuna arriva sempre nei momenti più impensati.
« Lily! »
Una testa mora fece capolino qualche scompartimento più avanti. Entrambi i ragazzi si voltarono per vedere chi aveva parlato e si trovarono davanti il viso pallido di Hestia Jones. La rossa approfittò del momento di distrazione generale per sgusciare alla destra di James e uscire dalla “zona pericolo”, raggiungere l’amica e tirarla all’interno dello scompartimento prima che il ragazzo potesse tornare di nuovo alla carica. Si accasciò sul sedile tirando un sospiro di sollievo e guardò lo scompartimento semivuoto: oltre a lei e Hestia c’era solo Mary, la quinta ragazza del dormitorio del settimo anno di Grifondoro. Aveva i capelli marrone chiaro tagliati a caschetto che le incorniciavano un bel visino e due occhi azzurri. Era la ragazza più timida che conoscesse, ma quando faceva amicizia diventava molto solare e allegra. In quel momento aveva in mano un romanzo dalla copertina rosa, evidentemente una storia d’amore, aveva molti libri di quel genere. Si salutarono con un bell’abbraccio.
« Cosa avete fatto durante le vacanze? »
Chiese la rossa mettendosi sulle gambe la gatta nera di Hestia, Règina, e cominciando ad accarezzarla.
« I miei mi hanno portato a Roma, è stato bellissimo. Ci ero già stata da bambina, ma a quei tempi avevo visitato solo la parte babbana della città, tornarci adesso è stata un’esperienza fantastica! »
Disse Mary riponendo il libro nella borsa.
« Io sono stata in montagna, abbiamo fatto molte camminate e ho visto le marmotte! Sono piccolissime e fanno dei fischi acuti molto particolari…»
Lily sapeva che quando Hestia iniziava a parlare era molto difficile farla smettere, così staccò la spina per un po’, concentrandosi a togliere i peli della gatta dal suo maglione.
« Invece tu sei stata al mare, vero? »
Si sentì chiedere. Alzò lo sguardo sulle due ragazze, e sorrise.
« Si, sono stata al mare con… »
Annabeth e Dorcas. Era stata al mare con loro. Con loro che adesso non c’erano. E il treno stava per partire. Scavalcò le gambe di Mary che le ostruivano la strada e aprì il finestrino dello scompartimento, affacciandosi di sotto. Ormai c’erano solo i pochi ritardatari. Dove si erano cacciate quelle due?
« E’ inutile che guardi fuori, Evans, siamo da questa parte »
La rossa si voltò di scatto, sbattendo la testa sul bordo del finestrino. Borbottò qualche parola poco gradevole e si rivolse a alla proprietaria della voce. Annabeth stava al centro della porta, le braccia incrociate al petto e un espressione corrucciata in volto. Lily diventò più rossa dei suoi capelli, non sapeva se doveva essere arrabbiata per il ritardo o se fosse il caso di scusarsi per non averle aspettate. Anna aprì la bocca per aggiungere qualcos’altro, ma Dorcas la spinse dentro.
« Smettila con la ramanzina, Cousin. In fondo, poi, è tutta colpa tua »
Disse sventolandole contro la gabbia del suo gufo (piuttosto contrariato). La bionda la fissò intensamente, alzando un sopracciglio.
« Come scusa? »
Chiese appoggiando le mani sui fianchi con aria offesa.
« Dico solo… »
Le rispose l’altra, lasciandosi cadere a fianco di Hestia.
« …Che se avessi passato meno tempo davanti allo specchio saremmo arrivate prima! »
Dorcas e Annabeth erano cugine di primo grado, nonostante non si assomigliassero per niente, e da un anno vivevano insieme a casa della mamma di Dorcas, Marie, per una storia troppo lunga da raccontare.
« Guarda che è tutta colpa tua che hai messo sottosopra il tuo baule stamattina perché non trovavi una cosa… »
« Il mio bracciale portafortuna! Lo sai che non posso partire senza! »
La mora sventolò il braccio per far vedere bene a tutti i presenti il braccialetto d’argento con il ciondolo a forma di aquila che portava al polso destro. A chiunque le chiedesse cosa aveva di speciale, lei rispondeva che senza non sarebbe riuscita a parare nemmeno una pluffa su un milione. Lily si passò una mano sul viso, sforzandosi di non commentare la scena pietosa che aveva davanti.
« Possiamo cambiare argomento? »
Chiese intercettando il segnale di tempesta nell’aria. Le altre quattro ragazze si voltarono a guardarla.
« Propositi per l’anno nuovo? »
Chiese Mary, e si immersero nella nuova conversazione mentre il treno, tra uno sbuffo e uno sferraglio, lasciava la stazione.
 
 
Dopo essere stato scaricato nel bel mezzo del corridoio, James Potter si diresse al proprio scompartimento, trovando i suoi tre migliori amici affacciati alla porta che si sbellicavano dalle risate. Ramoso li guardò male e entrò nello scompartimento, sedendosi vicino al finestrino.
« Devi ammettere, amico mio, che ti ha lasciato li come un cretino anche questa volta »
Disse Sirius Black soffiandosi via un ciuffo di capelli dagli occhi.
« Smettila di prenderlo in giro, Sirius, non vedi che ci è rimasto male? »
Lo sgridò Remus Lupin, cercando di rimanere serio.
« Non fare la mamma, Lunastorta, ormai lo sa che lo tratto così, vero James? James! »
Il moro si riscosse dai propri pensieri.
« Dicevate? »
Chiese guardando prima l’uno e poi l’altro.
« Lascia perdere… »
Borbottò Felpato, incrociando le braccia dietro la testa. Peter ridacchiava senza contegno, pescando gelatine tutti i gusti + 1 dal suo pacchetto. Remus si alzò e prese la sua borsa dal portabagagli, con gli occhi di tutti addosso. La poggiò sul sedile e rufolò un po’ al suo interno, finché non trovò ciò che cercava.
« Sul serio? Amico, potresti almeno aspettare che passi la Signora del Carrello! »
Esclamò scandalizzato Sirius, vedendo che l’amico aveva appena tirato fuori una tavoletta del miglior cioccolato di Mielandia.
« Non agitarti Sirius, il nostro amico sarà molto felice di darcene un pezzettino…»
Disse James tendendo la mano. L’amico lo fulminò con il suo peggior sguardo da lupo mannaro e il ragazzo pensò bene di indietreggiare lentamente e con cautela.
« Questa…»
Disse Remus indicando il pacchetto.
« …Mi serve come incentivo per riuscire a sopportarvi per tutto il tragitto! »
Staccò un pezzo che avrebbe fatto scappare ogni dissennatore nel raggio di chilometri e lo fece entrare interamente in bocca, arrivando a somigliare ad un criceto molto magro e alto. Sirius e James si scambiarono uno sguardo d’intesa, e il ragazzo capì le loro intenzioni un secondo troppo tardi. Neanche il tempo di dire “pixie”che si trovo schiacciato da 80 chili di Black, che gli strappò senza pietà la tavoletta dalle mani e la lanciò al compare, che la prese al volo con i suoi (purtroppo) ottimi riflessi.
« Noooooo!!! »
Gridò il malcapitato mentre il ladro scappava con la refurtiva, sempre schiacciato sotto il peso fin troppo soffocante di Sirius.
« Tu! Lasciami! Non respiro! »
Gridò cercando di toglierselo di dosso.
«Pensa positivo Lunastorta, poteva essere Peter »
Remus impallidì al pensiero. Diede sfoggio di tutte le sue doti atletiche e riuscì, non senza fatica, a togliersi di dosso quel canide che aveva anche il coraggio di farsi chiamare “amico”. Finalmente libero, corse fuori dallo scompartimento, deciso a recuperare la sua cioccolata. Sirius si precipitò al suo inseguimento e a Peter, messo da parte il suo pacchetto di caramelle con un sospiro, non restò che stiracchiarsi e seguirli un'altra volta.
 
 
« Sono così felice per te! »
Disse Lily guardando la spilla da Caposcuola che Hestia portava al petto con molto orgoglio.
« Grazie, mia madre mi ha comprato una scopa nuova come regalo per la promozione »
Dorcas, che fino a quel momento sembrava molto impegnata in una partita a Sparaschiocco con Mary, lasciò improvvisamente andare le carte e perfino Annabeth alzò lo sguardo dal suo nuovo libro (un horror, lei legge solo quelli).
« Che modello è? »
Chiese la bionda abbandonando il capitolo.
« Una Comet 260 »
Rispose quella, e iniziò a illustrare tutti i vantaggi che, evidentemente, si era imparata a memoria mentre il proprietario del negozio le spiegava a lei. Anna si grattò distrattamente una guancia, come faceva sempre quando rifletteva.
« Dicono che sia una buona scopa, in effetti, anche se ho sempre preferito le Tornado, come manualità »
Sia lei che Dorcas avevano una Tornado 6, ultimo modello, e ne andavano entrambe molto fiere. Mary e Lily si guardarono per un lungo istante, scrollando le spalle, perché loro di scope non ne avevano mi avuta neanche una, e non ci tenevano ad averle. Dopo quella parentesi sul Quidditch ognuna di loro riprese le loro attività, fino a quando la porta dello scompartimento si aprì di scatto. James Potter saltò con agilità le gambe di Annabeth, che erano stese in mezzo al passaggio, e si sedette all’interno, tirando un sospiro di sollievo.
« Ma ti pare questo il modo di entrare, Potter?! »
Gli sbottò contro Lily, rossa come i suoi capelli per la rabbia. Lui gli rivolse il suo sorriso sbagliante e le porse il pacchettino che aveva in mano.
« Cioccolato? »
La ragazza lo fissò ancora qualche istante, poi tese la mano e staccò un pezzo della tavoletta.
« Cosa ti porta qui, James? »
Gli chiese Dorcas staccando a sua volta un pezzo di cioccolato.
« Sono stato nella cabina del macchinista per un po’, ma poi ho detto “se devo scappare, tanto vale farlo bene e…»
Un rumore di passi concitati per il corridoio lo fece smettere di parlare.
« Questo è Mr Hyde che si avvicina…»
Disse Annabeth senza alzare lo sguardo dalle pagine.
« James Potter so che sei da queste parti! »
« Remus, per favore…»
« Taci Sirius, LO SENTO che è da queste parti »
Tutti gli sguardi puntarono verso James, che si acquattò tra Hestia e Mary facendo finta di nulla. La porta dello scompartimento si aprì di scatto, facendo apparire sulla soglia un Remus Lupin a dir poco infuriato.
« Sapevo che eri qui! »
Disse prima di scavalcare le gambe di Annabeth con un balzo e piombare addosso al cacciatore di Grifondoro cercando di strappargli dalle mani la cioccolata e allo stesso tempo dargliele di santa ragione. Lily tossì piuttosto rumorosamente per attirare l’attenzione dell’amico che solo in quell’istante parve accorgersi del numero di persone che popolavano lo scompartimento. Si rialzò, passandosi una mano sulla camicia per togliere le pieghe e tese la mano a James, che, con uno sbuffo, gli porse la tavoletta.
« Remus hai visto? »
Disse Hestia, indicando la sua spilla nuova, per rompere il silenzio. Lui si voltò, incuriosito.
« Oh complimenti! »
Le rispose guardando la spilla da vicino. James sbuffò di nuovo, incrociando le mani dietro la testa.
« Non capisco tutta questa enfasi, anche io ho una carica, ma mica mi vanto così »
Borbottò alludendo alla spilla da Capitano della squadra di Quidditch del Grifondoro.
« E’ vero Potter, tu sei molto peggio »
« Felice che tu noti i miei comportamenti Evans, l’ho sempre detto che in fondo sei pazza di me »
Ancora qualche battuta di quella conversazione e Potter si sarebbe trovato appeso al finestrino per una caviglia. A salvare il ragazzo dalla brutta fine furono Sirius e Peter, che si affacciarono alla porta dello scompartimento alla ricerca degli amici.
« Oh, siete qui »
Disse il primo, appoggiandosi allo stipite della porta.
« Purtroppo…»
Borbottò Lily, ancora rancorosa per la battuta che le era stata rivolta. Remus continuò a sbocconcellare il suo cioccolato come se niente fosse. Per qualche secondo l’unico rumore che si sentì fu quello del treno, e il fruscio delle pagine del libro di Annabeth. Sirius si fermò a guardare prima lei e poi le sue gambe che ostruivano il passaggio.
« Potresti spostarti? »
Le chiese ironico. La ragazza non lo degnò nemmeno di uno sguardo di risposta.
« Scavalca »
Gli rispose semplicemente, girando nuovamente pagina. Lui si mise le mani sui fianchi e scosse la testa, come se avesse a che fare con una bambina capricciosa.
« Io potrei anche farlo – anche se non lo farò –, ma non pensi a Peter? Lui non è in grado di fare questo genere si salti »
La bionda lo snobbò completamente, ancora una volta.
« No, non ci ho pensato e non ho intenzione di pensarci ora »
Sirius si passò una mano sul viso con un espressione del tipo “ma guarda che mi tocca fare”, prese Annabeth per le caviglie e la spostò per far entrare lui e Peter dentro lo scompartimento.
« Dovrei sentirmi lusingata, qual gran figo di Sirius Black mi ha appena toccato le gambe uuuh… »
Borbottò lei con voce sarcastica.
« Si Freshfield, dovresti proprio, ci sono migliaia di ragazze che pagherebbero per stare al tuo posto! »
Gli rispose il ragazzo sedendosi al suo fiancò e stendendo le gambe in avanti come aveva fatto lei. Chiusero li la conversazione, per il momento, anche perché Dorcas scelse proprio quel momento per alzarsi in piedi sventolando il mazzo di carte.
« Che ne dite di un partitone a Spara Schiocco? »
Tutti annuirono contenti abbandonando le proprie attività.
Giocarono fin quando le ragazze non spinsero gli amici fuori dallo scompartimento con la forza per cambiarsi, perché erano quasi arrivati alla stazione di Hogsmeade.
 
 
« Siamo quasi arrivate »
Disse Mary, guardando il profilo di Hogwarts sempre più vicino mentre la carrozza rallentava. Dorcas saltò giù con un balzo, rischiando di inciampare nella tunica nera.
« Odio quest’affare »
Borbottò tirandosi su la divisa onde evitare di inciampare nuovamente.
« Muoviti Donna, che ho fame »
Le disse Annabeth dandole una poderosa spinta dietro la schiena.
« Molto femminile devo dire, complimenti »
La rimproverò l’altra andando avanti impettita. La bionda si spostò i capelli prima a destra e poi a sinistra, da vera vamp, e si affrettò a seguirla insieme alle altre.
« Senza parole »
Fu il commento sulla scena di Lily mentre, con uno sbuffo, entrava a Hogwarts nella marea di ragazzi.
Quella scuola lasciava sempre senza fiato, anche quando erano anni che si ripeteva la stessa entrata. La ragazza sfiorò distrattamente il muro alla sua destra con la mano, al pensiero che solo un anno mancava dal lasciarla per sempre. Sentì una morsa allo stomaco. Nostalgia? Probabile. Ritrasse di scatto la mano e si affianco a Annabeth mentre entrava nella sala grande. I primini non erano ancora arrivati. Probabilmente stavano ancora facendo la traversata in barca. Lei era salita insieme a Severus. Al pensiero ecco che la tristezza e la nostalgia rimontavano. Qualcuno le diede uno scappellotto sulla nuca.
« La versione seria della Evans non posso sopportarla subito il primo giorno di scuola! »
Lily portò una mano al punto colpito e si voltò di scatto verso il suo aggressore.
« Fatti gli affari tuoi, Potter! Io penso a quello che mi pare »
Gli disse sedendosi sulla panca a fianco di Dorcas. Il ragazzo rimase in piedi mentre gli studenti si sedevano.
« Potresti…pensare di venire a Hogsmeade con me, che dici Evans? Ti va? »
« Meglio se continui a sognare Potter. E siediti, che entrano i primini »
Lo scocciatore le rivolse un saluto militare e si sedette accanto a Black. “Vicino” pensò lei, “Troppo vicino”. Una fila di bambini dall’aria spaesata entrò nella sala passando tra il tavolo di Tassorosso e quello di Corvonero. Sia Dorcas e Lily si voltarono per guardarli passare, assumendo una posizione piuttosto scomoda.
« La McGrannit dovrebbe cambiare cappello, una volta tanto »
Borbottò Annabeth annoiata, con tutta la comodità di chi non ha bisogno di voltare la testa, essendo seduta dal lato opposto del tavolo. Le due ragazze furono sul punto di lanciarle una posata, preferibilmente un coltello.
« Dei poveri, piccoli e indifesi cuccioli stanno per affrontare lo smistamento e tu pensi al cappello della McGrannit? »
Sussurrò tra i denti la prima, per evitare che, nel silenzio generale, tutti la sentissero. La bionda fece spallucce e tornò a osservare la scena con il viso appoggiato sul palmo delle mani, soffiandosi via i riccioli biondi che le cadevano sugli occhi. La professoressa mise al centro lo sgabello e portò il cappello parlante. Si sistemò gli occhiali sul naso e lesse sulla pergamena il primo nome.
« Robert Abbott »
Lily spense il cervello. Non le interessava molto sapere in quale casa quel bambino sarebbe finito. Si limitò ad applaudire insieme a tutti gli altri mentre Emily Ellebon, Micheal Griffith e altri sette o otto bambini raggiungevano contenti il tavolo dei grifondoro. Per tutti gli anni che erano passati dal suo arrivo a Hogwarts, aveva sempre trovato dolci quei piccoli maghi alle prime armi, ma adesso, che stava per affrontare l’ultimo anno in quella grande scuola, provava tanta invidia montarle nel petto. Per distrarsi iniziò a giocherellare con la forchetta, disegnando forme immaginarie sulla tovaglia.
« Ragazze e ragazzi, bentornati ad Hogwarts! »
La voce del preside le risuonò nelle orecchie, distogliendola dai suoi pensieri. Albus Silente stava in piedi dietro al tavolo degli insegnanti, gli occhi che brillavano dietro le lenti a mezzaluna, le mani incrociate dietro la schiena, guardando gli studenti con il suo sguardo giocoso che pare sapere tutto.
« Sento il bisogno di dire due parole, insieme alle solite raccomandazioni, in questo anno che si fa difficile »
Qualcuno si agitò a disagio sulle sedie, la guerra non era un argomento facile di cui parlare.
« Miei cari studenti, c’è una guerra la fuori, come ben sapete. Bene, io non voglio dirvi da che parte schierarvi, ne in che modo lottare, niente affatto.
« Ho un'unica raccomandazione da fare a tutti voi: Lottate per ciò che credete. Andate avanti e fate quello che il cuore vi dice di fare. Non lasciatevi influenzare dai pensieri altrui, perché, quando arriveremo alla fine, se avrete combattuto per voi e per gli altri, indipendentemente da come vadano le cose, avete vinto.
« Ma adesso vedo che siamo tutti affamati, percui…diamo inizio al banchetto! »
Batté le mani e le pietanze apparvero sul tavolo. Lily apprezzava il modo di parlare del preside, ma spesso, il suo passare dai discorsi seri a quelli giocosi, la stordiva incredibilmente. Si mise un pezzo di carne nel piatto, mentre Dorcas e Annabeth facevano il giro completo dei vassoi.
« Mangiando così ingrasserete fino a diventare Bolidi a grandezza umana »
Commentò inorridita.
« Guarda che noi siamo giocatrici di Quidditch! Dobbiamo mantenerci in forma! »
Commentò la prima mettendosi le patate nel piatto.
« Pienamente d’accordo »
Le fece eco l’altra, allungando la forchetta e tirando verso di se la più grande tra le costolette. In quell’istante qualcun altro mise le mani sul medesimo pezzetto di carne e lo tirò dalla sua parte. La bionda alzò lo sguardo, furiosa.
« Molla la mia costoletta, Black! »
Gli intimò guardandolo in cagnesco.
« Molla TU la MIA costoletta, Freshfield! »
Gli rispose quello, non accennando a muoversi. Lily cercò con lo sguardo un occhio amico a cui chiedere aiuto, quei due sarebbero rimasti in quella posizione per sempre, se non fossero intervenuti immediatamente. Remus sospirò e si stese lungo la panca, andando a tagliare di netto in due la costoletta. I due litiganti guardarono rassegnati il misero pezzetto che gli rimaneva e, con un alzata di spalle, si voltarono verso vassoi più prosperosi.
« Senza parole, ancora »
Borbottò la rossa mettendosi in bocca l’ultima patatina rimasta nel piatto.
« Solo perché sei a dieta perenne – cosa inutile, a parer mio – non sei autorizzata a fare commenti su come mangio »
Gli rispose l’amica, passano alla frutta e rovesciando una buona dose di cioccolato fuso su una ciotola di fragole.
« Io lotto per tenerti in forma! »
Annabeth la guardò per un lungo istante, tufando la fragola nel cioccolato per renderla più “gustosa”, o calorica, dipende da che parte la si voglia vedere. Rimasero in silenzio per un po’, ascoltando le chiacchiere degli altri, finchè Hestia non diede un occhiata all’orologio, alzandosi di scatto.
« Remus! Alzati, dobbiamo accompagnare i bambini nei dormitori! »
Il biondo lasciò perdere la sua torta Sacher, bevve un sorso di succo di zucca e si diresse insieme a lei verso l’inizio del tavolo, spolverando con la mano il suo distintivo da prefetto.
« Che ne dite ragazze, la aspettiamo su? »
Chiese Mary alzandosi.
« Direi di si »
Le rispose Lily, prendendo la borsa. Qualcuno di poco attento le venne addosso.
« Oh scusa Evans, giuro che non l’ho fatto apposta »
James Potter alzò le mani in segno di resa. La rossa lo guardò annoiata.
« Certo, come no »
Borbottò allontanandosi insieme alle amiche, facendo ondeggiare i capelli a destra e sinistra senza rendersene conto.
« Donna di poca fede! »
Le urlò dietro lui.
« Approfittatore! »
Fu l’eco di lei. Sirius Black si mise di fianco all’amico, appoggiandogli un braccio sulle spalle.
« E’ inutile amico, non cede »
Disse scuotendo la testa con fare eloquente. James si spostò con un movimento fluido, rischiano di far finire a terra l’amico, e lo guardò da dietro le lenti, con gli occhi che brillavano.
« Oh ma cederà, credimi, prima o poi cederà »
 
 
« Care compagne di stanza, io, la qui presente Dorcas Meadowes, neo patentata al corso per la smaterializzazione, portiere ufficiale della squadra di Grifondoro… »
Le ragazze, sedute in cerchio attorno a lei, gli lanciarono un cuscino. La more sbuffò, sputacchiando qualche piuma d’oca.
« Siete perfide, io cercavo solo di fare un bel discorso! »
Annabeth le lanciò un occhiata eloquente.
« Taglia corto, Cousin »
« D’accordo, d’accordo, dicevo… » Disse grattandosi il mento cercando di riprendere il filo « La qui presente Dorcas Meadowes, intelligente e talentuosa ragazza, è orgogliosa i annunciare…»
 
 
« …L’inizio della Malandrinfesta dei ragazzi del dormitorio del settimo anno di Grifondoro! E adesso, su le bottiglie, per favore »
I ragazzi, seguendo l’ordine dato da Sirius, alzarono in alto le bottiglie di Burrobirra.
« Dobbiamo assolutamente passare a prendere qualcosa di più forte, Felpato »
Disse James, scuotendo la bottiglia già quasi finita che aveva in mano.
« Voi non comprerete un bel niente! »
Gli rispose Remus incenerendolo con lo sguardo.
« Siamo tre contro uno, Lunastorta, non puoi farci niente »
« E’ qui che ti sbagli, Sirius, perché Peter sta con me, vero Coda? »
Remus ripose tutte le sue speranze nel ragazzo seduto alla sua destra, che passò velocemente lo sguardo da lui agli altri due, sentendosi sottopressione.
« Io…io sto con James »
Mormorò facendosi piccolo piccolo. Il diretto interessato si aprì in un sorriso smagliante.
« Bene, e dopo questa vittoria, a chi va un altro brindisi? »



Angolo dell'autrice:

Cari ed adorati lettori. Eccomi qua, finalmente, oserei dire, con il primo, vero capitolo di questa Long. Direi che fa pandan con in genere, no? E' molto, mooolto Long a parere mio. sette pagine di word e mezzo.
Una cosuccia.

Comunque. Finalmente siamo arrivati a Hogwarts. E' stato un bel viaggio (passato a giocare a carte, ma vabbè), ci siamo fatti un po' gli uni gli affari degli altri e abbiamo iniziato il banchetto. Bene. Non è che c'è poi molto da dire, ma questo spazio lo devo pur riempire in quelche modo, no?
Potrei dire, ecco, che ho deciso di non presentare Piton, in questo capitolo. Volevo che fosse un lavoretto spensierato, un capitolo fresco, senza metterci dentro subito gli asti e i problemi della guerra. Anche un po' demenziale, forse...
Ma passiamo ai personaggi e ai loro prestavolto! Siccome sono una persona organizzata (ma taaaaanto tantissimo guardate!) mi sono fatta un bel collage con i volti dei nostri protagonisti (non ci ho messo Alice, visto che nel capitolo non c'è. per un po' la vedremo solo tramite posta gufo, la ragazza).
CLICCAMI!
Dico la verità, l'idea di questo collagino mi è venuta perchè una bravissima scrittrice di FF che seguo sempre ha fatto una cosa del genere nel suo primo capitolo. Mi sono detta "risparmiamo tempo e link".
Ma i prestavolto, ecco, facciamo una carrellata. James Potter è Andrew Garfield, Lily Evans è Karen Gillan, Sirius Black è Ben Barnes ( Moody nel quinto libro dice che Sirius da giovane ha i capelli corti, quindi le opsioni sono due: A, li aveva lunghi e li ha tagliati, B, li ha sempre avuti corti. Visto che Ben li porta in entrambi i modi, per adesso scelta libera per voi che leggete), Annabeth Freshfield è Taylor Swift, Mary McDonald è Alexis Bledel, Dorcas Meadowes è Naya Rivera, Remus Lupin è Bradley James (non sono sicurissima su di lui, accetto volentieri consigli), Peter Minus è Iwan Rehon (qualcuno mi consiglia un Peter più brutto? Lui è trooooppo carino) e Hestia Jones è Felicity Jones (ma come sono coerente!).
Bene, mi rimane altro da dire? Ah si, l'immagine l'assù l'ho fatta io (infatti è molto più "bleah" rispetto a quella dell'altra volta) e l'immagine di base da cui sono partita (quella del treno) l'ho trovata su Tumbrl.
Ci sentiamo al prossimo capitolo!!

Sprotte98

  
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