Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: SurviveYou    28/11/2012    1 recensioni
Arianna, studentessa del liceo con problemi anzi, molti problemi. Tutti pensano che sia un caso perso...però arriva qualcuno a stravolgere il suo mondo...
Non ho mai pubblicato una mia storia, di solito le scrivo e basta...spero vi piaccia! :D
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

TENDIMI UNA MANO

-Capitolo 4

"Allora facciamo leggere...Arianna, leggi tu!" la Cecchini era una brava prof. un po' troppo burbebera

"Io...ma no, mi fa un po' male la gola..." cercai di trovare una scusa

"Ma va! Dai leggi!"

"Il reticolo endopla-endoplasma...tico costituisce il compa-rtimento cellu...cellulare dove avviene la sint-e-si di molti componen-enti cellu-ari." provavo molta difficoltà nel leggere, ma in tanti anni cercavo di cavarmela

"Arianna, mi stai prendendo in giro!?! Leggi bene, non fare la sciocca!" mi rimproverò la prof.

"Io..io non ci riesco...le lettere...ballano" la classe scoppiò in una sonora risata, peccato che era la verità e per questo non volevo mai leggere in classe.

"Non mi piace essere presa per i fondelli! Fuori! Fuori dalla porta!" la Cecchini aveva cambiato completamente colorito, era diventata viola dalla rabbia.

"Ma prof, è la verità!"

"Ho detto fuori!"

Mi alzai dal banco e uscii, ormai passavo più tempo fuori dalla classe che alle lezioni. Non era colpa mia, leggere mi era sempre restato difficile come imparare certe cose a memoria. Ero solo alla 2° ora, per fortuna oggi ne avevo solo 4 e le ultime due avevo ginnastica. Restai per tutto il resto dell'ora appoggiata al muro del corridoio. Finchè non suonò la campanella e la Cecchini aprì la porta.

"Senti io non capisco proprio, già vai male a scuola, perchè devi comportarti così? Sei una ragazza intelligente!"

"Senta, io non la stavo prendendo in giro, era la pura verità"

"Si, come quella del teatro"

"Basta, voi credete solo a quello che vi fa comodo, adesso scusi, ma devo andare in palestra" la lasciai lì, in poche parole chiusi il discorso.

Ero rimasta l'ultima ad entrare.

"Ehi, vieni ti abbiamo tenuto il posto!" c'erano Rachele e Ludovica

"Ma che ti ha detto la prof.?" mi chiese subito Lisa

"Mah, niente, le solite stronzate!"

"Forza ragazze, muovetevi!" si affacciò l'Appiotti

"Dai, vestiamoci e andiamo, almeno ad educazione fisica vado bene!" commentai.

Uscimmo fuori, la prof. aveva già preparato i palloni da basket. Erano due lezioni che imparavamo i fondamentali, e sinceramente mi ero anche stufata. Lo sport era l'unica cosa, dopo la musica, che mi riusciva. Basket, calcio, pallavolo o pallamano, io riuscivo bene in tutti. Giocammo tutto il tempo, improvvicammo anche una partitella.

"Arià, 'n fa la figa!" adoravo sentire il dialetto, aveva un qualcosa di speciale

"Ti concedo un tiro libero!" dissi passando la palla a Rachele

La ragazza non fece canestro, e il gioco ripartì.

"Ragazze, gli ultimi 20 minuti li facciamo con lo step! Andate a prenderne uno per uno!" urlò la prof. seduta alla cattedra della palestra

"Che palle! Ogni volta, sempre la stessa storia!" commentò la bionda

"Io amo lo stap, siamo nati per stare insieme!" aggiunsi sarcasticamente

"Forza, destra-sinistra, sinistra-sinistra, destra-sinistra,saltello-sinistra!" non sono mai riuscita a coordinare più di due passi! Le mie abilità con step, cerchi e balletti varie erano scarsissime. E questo faceva sorridere le mie compagne.

"Oi Simone, che ci fai qui?" era arrivato Bianchi per la mia punizione quotidiana

"Sono qui per Arianna, oggi gli tocca pulire la palestra"

"Poveretta, è grande come posto. Io gli credo, non penso sia stata lei!" due prof. su 10(circa) mi dava ragione...fantastico.

"Anche io, ma il suo atteggiamento è sbagliato"

In tanto che i due parlavano, restai dall'altra parte della palestra e sperimentavo tiri liberi. Tanto c'era tempo, e poi le altre non erano ancora uscite. Dopo che l'Appiotti se n'era andata, Bianchi si avviò verso di me.

"Il tuo compito di oggi è pulire la palestra, e poi lezione d'italiano"

"Come la palestra!?! Ma non finirò mai!"

"Ordini del preside, mi dispiace"

"Certo, perchè non deve pulire lei!" continuavo a tirare a canestro

"Hai ragione...facciamo una cosa, io ti aiuto e non diciamo niente a nessuno" si propose

"No, non deve. Va bene così"

"Giochi bene, da quando ho cominciato a parlarti hai fatto 5 canestri su 7"

"Cosa?"

"Io ho giocato per un po', ma niente di speciale" prese una palla e tirò da fuori campo, e fece canestro

Io mi limitai ad annuire.

"Dai, riordiniamo questo casino!"

L'uomo si tirò su le maniche e prese una scopa, io intanto misi apposto i palloni.

"Allora, io pulisco per terra, e tu spolvera in giro" propose anzi, impose

Dopo qualche minuto di silenzio, l'uomo ruppe il ghiaccio.

"Senti, ho parlato con la Cecchini e mi ha raccontato della tua performance in classe..." neanche mi guardava in faccia, parlave e puliva

"Non venga a dirmi anche lei che ho sbagliato, quello che ho detto è vero!" tutti con questa storia, lo ritroverò scritto anche sul giornale!

"Tu hai difficoltà a leggere e ad imparare le cose a memoria...e sei in 5°..."

"Non sempre, mi succede con le materie difficili. Però me la sono sempre cavata"

"Ok, ho capito. Dopo vieni al recupero d'italiano e salti gli altri"

"Va bene, ma quanto durerà ancora questa punizione?"

"Fino a nuovo ordine"

Per tutto il tempo, cercai di capire cosa ci trovavano tutte in lui. Si, era gentile e carino...ma aveva un modo di vestirsi orribile! Ad esempio oggi aveva un maglione a scacchi color marrone, e l'altro giorno un maglione arancione. Cioè, non si sa vestire. Però aveva degli occhi stupendi, un blu così scuro e chiaro allo stesso tempo.

"Vado a preparare la lezione, tu metti dentro tutto e vieni in classe" sorrise soddisfatto

"Si, prof."

Posai tutto l'occorrente a posto e raggiunsi Bianchi in aula. Notai subito che non c'erano tutte le ragazzine e che insieme a lui c'era una signora.

"Entra, siediti. Senti, leggendo nei tuoi fascicoli ho capito che non riesci a fare delle cose. Poi dagli ultimi avvenimenti, le mie teorie si sono rafforzate. La signora, è una dottoressa e adesso ti farà fare dei test, e alla fine avremo la soluzione di tutto"

"Io non ne ho bisogno, io sto bene così..." mi alzai, però mi bloccò sulla sedia

"Non puoi scappare ed ignorare sempre tutto!"

"Io sto bene così!"

"Facciamo questo test insieme e se stai veramente bene come dici, non succederà nulla, che ti cambia?" si intromise la tipa

Guardai negli occhi Bianchi, che stava mi stava ancora tenendo per un braccio.

"E va bene, facciamo questi dannati test!"

Il test comprendeva leggere delle parole su dei cartoncini, memorizzare una lista di parole, leggere delle parole all'incontrario e saperne il significato, rispondere a delle domande...insomma tutte cose che si facevano a scuola. Durante il test, Bianchi aspettava fuori, non poteva assistere alla prova. Dopo due ore buone, la dottoressa mi fece uscire.

"Allora com'è andata?" mi domandò subito

"Come sempre, io so cos'ho, perchè mi ha obbligato a fare quei test?"

"Volevo solo vedere se le mie teorie erano fondate"

"Io non sono stupida, ma sentirmi chiamare così non mi facilita l'esistenza!"

In quel momento uscì la donna, e mi fece segno di entrare.

"Lei, viene con me, vero?" mi rivolsi all'uomo che annuì

"Vuole che il prf. assista?" annuii anche io

"Allora sono emersi vari dati che io ho elaborato. Arianna tu sei dislessica, ma è una forma leggera, si può curare. Mi sembra strano,però, che tu sia riuscita ad arrivare in quinta..." spiegò la donna

"Perfetto." esordii

"Basterà fare delle lezioni e degli esercizi consoni al suo problema, un corso di logopedia andrà benissimo" continuò la tipa

"Si, l'aiuteremo tutti, e il suo programma verrà semplificato" aggiunse Bianchi

"Arrivederci" la dottoressa se ne andò.

Rimasi con i risultati in mano, pensando a come l'avrei detto a casa. Quando rientrò il prof. non dissi nulla, fissavo il vuoto davanti a me.

"...Sapevo il mio problema, in genere si impara a leggere a 6 anni...io no, non c'ero riuscita, e mi sforzavo! Ma mi sentivo sempre dire che non avevo voglia, che non mi applicavo. A casa, mio fratello, è il più coccolato. Lui sa fare tutto, lui è bello, lui è perfetto. Io ero la bimba incantata, stupida. Sa come ci si sente ad essere chiamata da tutti gli altri bambini stupida ? No, lei non lo sa...grazie d'avermi aperto gli occhi, e adesso so che avevano ragione!" non avevo mai pianto, in quel momento mi uscì una lacrima, Bianchi era mortificato

"Tu non sei stupida, e non vali meno di tuo fratello. E' solo un piccolo problema, il tuo. Si può curare facilmente e dimostra che tutti gli altri prof. avevano torto." cercava di tirarmi su il morale

"Come lo dico a casa? Mamma, babbo avevate ragione, sono stupida"

"E non è vero che non so come ci si sente...anche io ho avuto dei problemi, ad esempio io avevo un principio di daltonismo. Non distinguevo colori come il rosso e l'arancione o il blu e il viola. Ma con tanto esercizio ci sono riuscito e adesso faccio il professore. Ti aiuterò io, l'affronteremo insieme. Convocherò i tuoi e gli spiegherò tutto." l'uomo si rivedeva in me.

"Grazie"

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: SurviveYou