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Autore: inlovewith5boys    29/11/2012    7 recensioni
Perchè tutti gli adulti credono che a 13 anni non ci si può innamorare?
L'amore non ha età, è sempre presente.
Per non parlare poi di quando iniziano a dire che gli amori estivi non durano, che sono una sciocchezza.
Mamma, babbo, il mio non era un classico amore estivo.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                      Sei il miglior errore che abbia commesso.


“Harry, ti prego, basta.” Dissi ridendo come una povera cretina.
“Mai, o meglio, fino quando non ammetti che sono terribilmente sexy.” Disse il riccio convinto.
“Okay, allora morirò qui.” Dissi tra le risate.
Vi starete chiedendo: perché mai una povera scema come me sta ridendo?
Semplice.
Harry ha scoperto che soffro il solletico, e ora usa questo mio punto debole per farmi fare tutto ciò che lui vuole.
“Mi sento offeso, Hope. Come osi non ammettere che hai un fidanzato super sexy?” domandò continuando a farmi il solletico.
“Perché non lo se..” non riuscii a finire la frase perché scoppiai a ridere.
“Okay, mi arrendo. Ho un fidanzato super sexy.” Dissi continuando a ridere, senza che lui smettesse.
Evidentemente non conosce il gioco.
“Ehm..dovresti fermarti.” Dissi.
“No, non hai finito.” Disse mostrando il suo solito sorriso accompagnato dalle dolcissime fossette.
Che dovevo dirgli ora?
Come fai a non capirlo?
Forse perché non me lo ha detto?!
Ma dai, è un classico. Hai mai sentito parlare di film? Bene, lui le fa il solletico e lei deve dirgli che lo ama, semplice!
Evidentemente non ne ho mai visto uno.
Perché vivi di horror, ecco perché. Ogni tanto guardati un film d’amore, poi richiamami.
Vieni e scompari da sola senza che io ti dica nulla.
Silenzio.
Ecco, come ora.
Fottuta coscienza.
“E ti amo.” Dissi ormai con le lacrime agli occhi.
“Okay, così va bene.” Smise, finalmente.
Ripresi a respirare regolarmente e mi alzai dal letto sul quale eravamo stesi.
“Non provare mai più a farmi il sollettico.” Dissi puntandogli un dito addosso.
Rise.
“Sai che continuerò a torturarti, ora.” Disse lui avvicinandosi sempre di più.
In quel momento pensai a un’unica cosa.
Correre.
“Non mi prenderai mai, cretin..”.
SBAM.
Andai a sbattere contro la porta di camera mia e caddi per terra.
Sentii Harry sbellicarsi dalle risate.
Stronzo, al posto di aiutare la tua dolce e amabile ragazza stai lì come un coglione a ridere perché è caduta?
“Ti cavo gli occhi se non la smetti di ridere.”. dissi alzandomi.
Si avvicinò e cinse i miei fianchi con le sue braccia.
Avvicinò le sue labbra alle mie; eravamo a pochi millimetri di distanza.
“Non lo faresti mai.” Disse, soffiando sulle mie labbra.
C’erano due possibilità: o lui voleva farmi impazzire facendo finta di volermi baciare, o io lo castro.
Mi alzai in punta di piedi e mi avvicinai ancor di più alla sua bocca.
“O mi baci o io ti castro, scegli tu.”. dissi, provocando una sua risata.
“Sempre dolce, mi raccomando.” Disse sorridendo come uno scemo.
Momento..lui è uno scemo.
“Sarà pure uno scemo, ma io me ne sono innamorata.” Pensai.
Sorrisi a questo pensiero.
“Sei bellissimo.” Dissi sorridendogli come una scema.
Sì, anche io sono scema.
Lo so, non sembra.
Arrossì.
Era dolcissimo quando era in imbarazzo.
“Tu sei bellissima. Sei la ragazza più bella che io abbia incontrato. Sì, bella, in tutto. Sei bella appena sveglia. Sei bella quando cerchi di fare la forte, quando in realtà so che sei fragile. Sei bella quando sorridi. Sei bella quando cerchi di risolvere i problemi. Sei sempre bella.” Disse ancora sorridendomi.
DIABETE  PORTAMI VIA.
Sorrisi, e istintivamente mi gettai fra le sue braccia.
Mi sentivo maledettamente al sicuro quando ero con lui.
Ero maledettamente felice, e tutto ciò a me piaceva.
Lui mi piaceva.
Prese il mio mento fra le sue dita e me lo alzò fino a far incontrare i nostri occhi.
“Ora però voglio il bacio.” Disse provocando le mie risate.
Annuii e gli stampai un tenero bacio a stampo sulle labbra.
“Così va bene.” Disse dopo essersi staccato dalle mie labbra, ancora ad occhi chiusi.
Risi ancora.
“Cosa facciamo oggi?” domandai.
Io so cosa vuoi fare…………
Sì, infatti voglio andare a ballare la conga con i miei amatissimi alieni, cara coscienza.
Guarda che ho un nome.
Si, ho fatto bene a chiamarti Scassa palle.
Mi chiamo Enza.
Ti ho cambiato il nome.
“In realtà io non ho voglia di fare nulla, vorrei dormire.” Disse sistemandosi i capelli.
Annuii notando le leggere occhiaie che aveva sotto gli occhi.
“Vai a riposare, amore.” Dissi accarezzandogli una guancia.
Annuì e andò in camera mia.
Girai un po’ per la casa, poi misi le mani sui fianchi e assunsi – credo – un’espressione da intellettuale.
Ora che minchia faccio?” mi domandai.
Cucina, stira, vendi un gatto, scappa in Perù, vendi conigli al prezzo di 0, 99 centesimi.
Certo, perché è quel centesimo che fa la differenza.
Quel centesimo E’ la differenza.
Scherzi?
No.
Allora anche io posso fare la differenza inventando qualcosa di geniale..uno spremitore di spugne.
Spremitore di spugne?
Si, così almeno i ragazzi sapranno cosa toccare.
Io non ho più parole. Mi dileguo, non voglio sentire altre stronzate.
Io non racconto stronzate.
Okay, devo averne la conferma.
Iniziai a correre per la casa come una matta, fino ad arrivare alla stanza in cui il mio principe..ehm, si, principe, dormiva.
“Herreeeeeeh!” urlai saltandogli addosso.
Balzò dal letto, spaventato e imprecò in tedesco.
Sì, credo fosse tedesco.
“Ma che minchia stai facendo? Stavo dormendo, idiota.” Disse lui, massaggiandosi le tempie.
“Harry, dimmi la verità!” dissi assumendo un tono tragico.
Potrei recitare dei film d’amore.
Sì, sarei brava.
Potrei essere un’attrice di Beautiful, così avrei il lavoro per tutta la vita, dato che sto’telefilm è in piedi da 40 anni.
Esatto.
Hanno girato la prima puntata 40 anni fa, e ancora non è finito.
“Dimmi tutto.” Disse, facendosi preoccupato.
“E’ una cosa importante…” .
Oh, si stava cagando addosso.
Potrei continuare così per un bel pezzo.
“Hope, così mi stai facendo preoccupare. Che è successo?”.
Sospirai, poi gli feci la fatidica domanda.
“Sparo stronzate?” dissi.
Sgranò gli occhi e si portò una mano al cuore.
“Mi hai fatto prendere un colpo, cazzo.” Disse sistemando i ricci.
Non era quella la risposta che volevo sentire.
“Sparo cazzate? Hai solo due opzioni: o sì o no.” Dissi prendendolo per la maglietta.
Sgranò ancor di più gli occhi.
Styles, ammettilo, hai le molle.
“Me lo chiedi anche? Spari parecchie stronzate, ma son divertenti.”disse sorridendo.
Io non sparo cazzate.
Okay, qualche volta, ma non sempre.
Sempre.
Mi misi sotto le coperte e mi girai su un lato fingendomi offesa.
“Ti sei offesa?” disse.
“Vai via.” Dissi recitando.
L’ho sempre detto che devo fare l’attrice.
Misi il suo viso nell’incavo del mio collo e circondò il mio bacino con le braccia.
“Amore, non volevo offenderti. Volevo solo dire che, anche se dici tantissime cazzate, io ti amo comunque. Mi sono innamorato di te anche per questo, perché sai scherzare e sai farmi ridere. E’ importante questo in una relazione.” Disse.
Sorrisi involontariamente. Quelle parole mi colpirono davvero molto.
Non gli risposi. Decisi di farlo continuare a parlare.
“Anche la fiducia è importante, anzi, è la base per creare una relazione. Senza di essa non ci si può impegnare. Io ho fiducia in te, so che non mi tradiresti mai. Lo capisco da come mi guardi; i tuoi occhi luccicano. Lo capisco da come sorridi. E’ il sorriso di una persona che è stata salvata.” Continuò.
In quel momento i miei occhi si fecero lucidi.
Tutto quello che aveva detto era solo la verità. Ogni volta che lo guardavo i miei occhi luccicavano. Ne avevo la prova. Rosa me lo diceva sempre.
Il mio sorriso era quello di una persona che è stata salvata.
Nella vita ho lottato tanto senza che nessuno sapesse nulla.
Non sono mai stata la Hope forte, quella che riusciva a superare tutti facendo la stronza oppure facendo qualche battutina.
No, non lo sono mai stata.
Mi coprii il viso con una mano. Non potevo raccontargli tutto quello che avevo passato, non potevo raccontargli delle notti in bianco passate a piangere perché la società ti voleva diversa. Lui non doveva sapere nulla.
“Penso ci sia qualcosa che tu debba dirmi.” Disse girandomi verso di lui.
Non lo guardai. Non potevo dirgli tutta la verità.
Quello era il mio passato, e come tale doveva rimanere.
“Non devo dirti nulla. Ah, sì, mi son dimenticata di dirti che non ho ancora ordinato le pizze.” Dissi fingendo un sorriso.
Si mise seduto, e per la prima volta lo vidi serio.
“Hope..” disse girando il viso per guardarmi.
Non potevo reggere. Non potevo reggere quello sguardo che chiedeva di sapere la verità.
Sospirai.
“Non ho mai avuto una vita facile. Fin da piccola venivo preso in giro e soffrivo di bullismo verbale.
Ho passato tutti i cinque anni delle elementari a piangere a causa del mio peso.
E’ orribile sentirsi chiamare tutto il giorno “grassa”e “errore” dalle persone che dovrebbero essere i tuoi compagni di scuola.
Un giorno, quando tornai a casa da scuola mi chiusi a chiave in bagno e mi guardai allo specchio.
Pensai “Perché non posso essere magra come Rosa o come le mie altre compagne?”.
Cercai una soluzione, ma l’unica che trovai fu quelle di vomitare.
Sì, ero bulimica.
Passai l’ultimo anno delle elementari e arrivai alle medie.
Pensai di iniziare una nuova vita, di essere una persona migliore, ma non fu così.
Alle elementari avevo un migliore amico, si chiamava Marco.
Il primo giorno di scuola mi sedetti come sempre vicino a lui.
Era strano. I suoi occhi erano spenti. Non sorrideva. Non faceva nulla.
Alla fine delle cinque ore gli dissi di venire a casa mia durante il pomeriggio per fare i compiti. Rispose con un misero “okay” e se ne andò.
Nel pomeriggio suonarono al campanello. Sapevo che era lui, così andai ad aprire.
Stava piangendo.
Gli chiesi se fosse successo qualcosa e lui tra le lacrime mi rispose “Hope, ho un tumore. Ho tre mesi di vita.”.
In quel momento il mondo mi cadde addosso.
Perdere il proprio migliore amico è una cosa orribile.
Nessuno dovrebbe morire, nessuno.
Tre mesi dopo morì.
Mi sentii veramente uno schifo, mi sentivo fottutamente sola.
Ero a casa da sola il giorno dopo la sua morte.
Presi le forbici e le rigirai tra le mani.
Mi chiesi “Pensi davvero che sia giusto?”.
Ovviamente non lo era, ma soffrivo, forse fin troppo per avere solo 11 anni.
Le presi e iniziai a graffiare la mia pelle fino a vedere il sangue uscirne.
Mi sentii bene perché era ciò che mi meritavo.
Era come se espellessi tutta la vergogna e il dolore che provavo.
Capii che però non serviva a nulla.
Marco voleva che fossi una persona forte, così smisi.”
Abbassai lo sguardo e guardai il polso.
C’erano ancora le cicatrici.
Quelli erano i segni delle battaglie che non ho mai vinto.
Alzai lo sguardo e incontrai i suoi bellissimi occhi verdi.
Le sue guance erano segnate dalle lacrime.
Mi prese il braccio e iniziò a baciare le parti in cui c’erano le cicatrici.
“Hope, ti prego, ti scongiuro. Non farlo più. Tagliarti ti farà stare bene per un po’, ma dopo sarà sempre la solita vita, anzi, starai peggio. Non credere a tutte quelle persone che ti chiamavano grassa e errore, non sei nessuno dei due. Sei solamente Hope, la ragazza che amo.”
Si mise in ginocchio tenendomi ancora il braccio tra le mani, e accarezzandolo dolcemente.
Le sue parole mi frullavano in testa.
“Tagliarti ti farà stare bene per un po’, poi dopo starai peggio”.
Aveva ragione. Quel gesto che compivo mi faceva stare bene per un po’, ma dopo mi sentivo sempre peggio.
“Amore mio, ti prego, promettimi che non lo farai più.” Disse alzandosi e avvicinandomi a lui.
Abbassai lo sguardo, ma lui rialzò il mio viso con due dita.
“Hope, ti prego.” Disse ancora piangendo.
“Sono un danno, Harry.” Dissi con un filo di voce.
Mi abbracciò.
Accarezzai i suoi capelli ricci e lo strinsi più forte.
“Sei il miglior errore che abbia commesso!” disse staccandosi dall’abbraccio e dandomi un bacio.
Quella sera sotto le coperte ci fu solo amore.

 
*LEGGIMI OPPURE HOPE VERRA' A CASA TUA*
 
SALVE SALVINO, BABES.
AAAAAAALLORA, SO DI ESSERE IN RITARDO E MI SCUSO CON TUTTE VOI, MA SON STATA MOLTO IMPEGNATA CON LA SCUOLA E HO AVUTO DA FARE CON LA PALLAVOLO, DATO CHE STIAMO PER ANDARE ALLE PROVINCIALI.
SI, LO SO, NON VI FREGA.
COMUNQUE, SI, SONO RITORNATA A ROMPERVI LE PALLE, CONTENTE? LALALAAAAA
AH, VOGLIO DIRVI CHE NON HANNO FATTO NULLA SOTTO LE COPERTE.
AMMETTETE CHE CI SIETE RIMASTE MALE AHAHAHAHAHAH
SE AVETE NOTATO HO VOLUTO FARE UN CAPITOLO PIU’ DRAMMATICO.
BHE’, ORA POTETE ANCHE CHIAMARMI STRONZA O BASTARDA, NON MI OFFENDO AHAHHAA
MA TORNANDO SERI..HO VOLUTO FARE QUESTO CAPITOLO PERCHE’ VOLEVO DARE UN TOCCO DRAMMATICO ALLA STORIA.
SPERO VERAMENTE CHE VI PIACCIA, CI HO LAVORATO SODO.
CON QUESTO CHIUDO.
AH, NO, MI SON DIMENTICATA UNA COSA.
CI SARA’ UN ALTRO O FORSE ALTRI DUE CAPITOLI E LA STORIA SI CONCLUDERA’.
RINGRAZIO GIA’ TUTTE.
ORA MI DILEGUO VERAMENTE.
ZAO A TUTTE BELLE PIMPE.
  
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