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Autore: Kotomy    29/11/2012    7 recensioni
Cosa fare quando la persona a cui tieni di più ti dice Ti amo in una piazza della scuola?
Beh, è quello che mi sto chiedendo anche io, Mikan Sakura, alunna dell’Alice Academy.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Cap 17

 

Sono le 22.00 e devo andare da Reo. Cerco di non farmi notare ed esco dalla porta. Percorro tutto il corridoio dei dormitori, scendo le scale ed esco dall'edificio. Mi dirigo nel posto dell'incontro ma di Reo neanche una traccia. “Lo sapevo che saresti venuta piccola e ingenua Mikan”. La voce dietro di me apparteneva a Reo ma c'era qualcosa che non mi convinceva. Mi giro e vedo un uomo immobilizzarmi con le braccia, impedendomi di muovermi e parlare. Reo sta avanzando verso di me. “Perché sei così ingenua Mikan? Non credevo ci saresti cascata così facilmente. Natsume non sa niente di questo e non ti può salvare. Adesso ascoltami bene mocciosa, o fai quello che ti dico o puoi dire addio al tuo principe azzurro”. Cerco di liberarmi dalla presa ma è troppo forte. “Tu dirai a Natsume che non lo ami e lui preso dallo sconforto farà una pazzia lasciando campo libero all'organizzazione Anti-Alice” mi disse venendomi vicino. Scuoto la testa. “No no cara. O fai come ti ho detto o per Natsume sarà la fine, e non solo per lui”. L'uomo mi lascia e io inizio a correre velocemente. “Ricordati delle mie parole” mi urla Reo dietro di me.

Appena entro di nuovo nell'edificio, ritorno in camera mia e noto che si stanno ancora tutti divertendo. Non vedo Nat, chissà dov'è andato. Inizio a cercarlo e lo trovo fuori al balcone da solo. “Hyuuga” dico. Si gira e mi guarda confuso. Non l'ho mai chiamato per cognome. “Che hai principessa?” mi chiede. “Il mio nome è Mikan e non principessa. Ti pregherei di chiamarmi con il mio nome di battesimo” dissi abbassando lo sguardo. Devo stare agli ordini di Reo se voglio che Nat viva una vita felice. “Ok, ma che ti succede? Di solito non sei così”. “È arrivato il momento di dirti la verità”. “Che verità?”. Ad ogni mia parola e ad ogni sua domanda un dolore allo stomaco mi pervade. “Senti, fin da quando ci siamo messi insieme, ti ho sempre preso in giro. Non ti ho mai amato e non intendo farlo”. “Mikan, non è bello come scherzo”. “Non sto scherzando. Non ti amo” dissi cercando di convincere più me che lui. “Basta Mikan. Non mi sto divertendo” mi dice prendendomi per le spalle. “Ti ho detto che non sto mentendo. Sei il nulla per me. Chi è che mai si fidanzerebbe o amerebbe uno come te!” urlo. Non voglio vederlo soffrire ma se non sto agli ordini di Reo soffrirà il doppio. “Mikan Sakura! Ascoltami bene. Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami!”. Non voglio alzare lo sguardo. Capirebbe che sto mentendo. “Dimmi che non mi ami”. “Non posso”. “Perchè?”. “Perchè no! Basta! Lasciami stare!?”. “Mikan! Non stare ai ricatti di Reo! So tutto dell'incontro! Perché non me l'hai detto?!” mi urla contro. “Come fai a saperlo?” dico incredula. “Hai presente il telefono con cui stavo trafficando? Beh, era il tuo”. “Nat!”. Lo abbraccio più forte possibile. “Ma adesso che si fa?” chiedo. “Stai tranquilla, hanno già preparato tutto per Reo”. “Chi?” chiedo. “I professori ovvio”. “Ti ho mai detto quanto ti amo?” dico balzandogli addosso. “No”mi dice. “Bugiardo”. Le nostre labbra si incontrano in un tenero e appassionato bacio. “Mikan, giurami che la prossima volta che ci sarà qualcosa che ti turba o ti mette in pericolo me lo dirai”. “Te lo giuro”. Rimaniamo abbracciati per un po'. Quando entriamo nella sala tutti i nostri amici sono riuniti in un cerchio. “Finalmente! Stavamo aspettando solo voi!” dice Tsubasa ammiccando. Io e Nat ci sediamo. “Mikan. Non tenere mai la bocca chiusa con noi. Ti puoi confidare, siamo tuoi amici” dice Ruka. “Sapevate di Reo?”. “Ovvio, grazie a Nat” dice Hotaru. “Vi voglio bene ragazzi” dico con le lacrime che stavano scendendo sul viso.

“Bene. Adesso è il momento dei regali!” urla Tsubasa pieno di entusiasmo. Ci scambiamo regali e ognuno di questi è strambo e unico come colui che l'ha fabbricato.

Quando la festa finisce, se ne vanno tutti e rimaniamo solo io e Natsume.

“Questo è il mio regalo per te”. Gli porsi un cofanetto. Nat lo pare e vedo i suoi occhi illuminarsi. “È stupendo!” mi dice. L'orecchino gli stava benissimo. “Stavolta non ho sbagliato a scrivere I love you” dico ammiccando. “Si, lo so. È un regalo bellissimo. Mi piace questo orecchino con scritto il tuo nome e I love you”. “Lo so. Sono stata bravissima per il tuo regalo e non ho chiesto suggerimenti a nessuno”. “Ti amo!” mi dice baciandomi. “Anche io!” rispondo. “Adesso è il mio turno” mi dice alzandosi e tornando poco dopo anche lui con un cofanetto. Mi tende la mano per farmi alzare e poi lui si mette in ginocchio. Apre il cofanetto e un anello intrecciato oro e oro bianco si fa vedere in quella piccola scatoletta. “Mikan, lo so che è presto, manca ancora un anno, ma te lo chiedo lo stesso. Voglio assicurarmi che tu sia mia per sempre”. “Cosa vuoi dire con questo?” chiedo. “Mikan Sakura, vuoi sposarmi?”. I miei occhi si riempiono di lacrime. Mi abbasso e lo abbraccio. “Si che lo voglio” dico sussurrandoglielo nell'orecchio.

“Ti amo più della mia stessa vita” mi dice. “Io ancora di più!” rispondo.

Andiamo a letto e rimaniamo abbracciati per un po' finchè i nostri corpi desiderosi l'uno dell'altro si uniscono in un'unica cosa.

 

Da quella sera passò un anno e adesso ero con Hotaru in un camerino a prepararmi per il mio giorno più importante della mia vita. “Mikan, ormai sei una donna. Non svenire quando il prete ti farà la domanda”. Ci siamo trasferiti in Italia e adesso avremmo vissuto lì. “Ok, cercherò di non svenire” dico convincendomi. Hotaru mi sta pettinando i capelli. Il nervosismo mi sta assalendo e anche la paura. “Sei pronta” mi dice. Mi alzo e mi guardo allo specchio. Vestito lungo, bianco. Con due scollature profonde sui fianchi del vestito, ricoperte di pizzo. La scollatura davanti a V e anche dietro scollato. Il corpetto è di pizzo e sotto al seno c'era una cintura bianca. La gonna attillata e ai piedi calzavo dei decoltè bianchi. Hotaru mi ha aggiustato i capelli lateralmente con una rosa bianca. Striscia sottile di eyeliner nero e ombretto bianco, quasi invisibile. Non mi riconosco alla specchio. Vedo Hotaru raggiungermi raggiante. Il suo giorno perfetto era già passato e adesso viveva una vita matrimoniale bellissima con Ruka. Usciamo dal camerino e ci dirigiamo nella Limousine che ci sta aspettando fuori dall'edificio. Entriamo e durante il tragitto Hotaru finisce di sistemarmi il velo.

Appena arriviamo a destinazione, le gambe non rispondono più. Hotaru mi rivolge un sorriso che mi tranquillizza.

Le porte della chiesa si spalancano e la melodia parte. Sull'altare, vedo il mio futuro marito. Indossa un abito nero, con la cravatta del medesimo colore.

Hotaru mi accompagna verso di Lui e appena le nostre mani si incontrano la cerimonia inizia. “Sei bellissima. La principessa più bella che abbia mai visto” mi disse. “E tu sei il marito perfetto che tutte vorrebbero avere”.

 

Dopo un po' di cerimonia, il prete ci rivolge le fatidiche domande. “Vuoi tu Nastume Hyuuga prendere Mikan Sakura come tua legittima sposa per amarla e onorarla, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e malattia finchè morte non vi separi?”. “Si, lo voglio”. “E tu Mikan Sakura vuoi prendere Natsume Hyuuga come tuo legittimo sposo per amarlo e onorarlo, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e malattia finchè morte non vi separi?”. “Si, lo voglio” rispondo.

Ormai io e Natsume ci potevamo considerare marito e moglie.

 

Un nuovo inizio per noi due. Un nuovo inizio per tutti.  

   
 
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