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Autore: daeran    04/07/2004    0 recensioni
Chi è Albus Silente? La Rowling ce lo presenta come un grande mago saggio che alla fine del 5° libro si accorge di aver commesso un grave errore. C'è chi lo odia, chi lo ama ma cosa prova davvero lui? E' sempre stato un vecchio mago saggio? Il suo passato nasconde qualcosa? (ok.. la presentazione fa un pò schifo.. :P è una storia romantica.. più o meno.. più che altro è la mia folle idea di romanticismo.. :P spero che qualcuno la legga.. e spero che non la troviate proprio orribile.. :P grazie, Dae. )
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
Effetti Collaterali


La creatura Oscura si fermò, spostando lo sguardo dalla bacchetta puntata direttamente contro il suo seno, agli occhi tranquilli e sicuri del giovane mago che la minacciava, sorridendole con inattesa dolcezza.
Piegò la testa di lato ed un mezzo sorriso le increspò dolcemente le labbra lucide. Nonostante gli occhi iniettati di sangue e le zanne che fuoriuscivano delicatamente dalle labbra socchiuse, riusciva ancora ad avere un aspetto sensuale, e delicato o forse proprio grazie a questo.
"Oh... ora capisco..." disse la creatura in un lieve ruggito. "Beh, vuoi uccidermi ragazzino?"
Continuavano entrambi a sorridersi, studiandosi, a meno di un metro l'uno dall'altra.
"In realtà no... Tu vuoi uccidere me?" chiese lui pensieroso.
"Oh... beh... quello che farei io non sarebbe propriamente ucciderti, semplicemente mi ciberei... " rispose il mostro, guardando con desiderio il collo della sua preda.
"Già, immagino che la mia morte sarebbe..."
"Un triste effetto collaterale." Concluse la ragazza annuendo con sguardo serio e convinto.
Il ragazzo la guardò un attimo accigliato, poi scoppiò a ridere apertamente pur mantenendo la bacchetta puntata contro il cuore di lei.
"... effetto collaterale?"
Ridacchiò divertito, gli occhi azzurri puntati sul Vampiro che fissava con cipiglio la punta della bacchetta.
"Ti stai prendendo gioco di me, Umano?" chiese con voce gelida, era davvero convinta di quello che aveva detto quindi.
"Oh, no! Naturalmente no! Non mi permetterei mai." rispose lui con poca convinzione.
"Allora che vogliamo fare? Vuoi maledirmi o infilzarmi con questa bacchetta?" domandò dopo un attimo di silenzio la Creatura, con tono misto a sfida e scherno.
"Io non ho alcuna intenzione di ucciderti, te lo ho già detto. Però preferirei se tu tornassi alle sembianze umane." rispose l'altro inclinando leggermente la testa, il ciuffo castano scivolò da un lato, a ricoprire l'occhio destro.
La ragazza sollevò un sottile sopracciglio e, sempre con lo stesso tono di scherno, disse:
"Perchè? Non ti piaccio così?" aggiunse un accento malizioso, nella domanda, pur tornando lentamente all'aspetto originale.
Fu come vedere il suo viso sciogliersi, tutte le caratteristiche del Vampiro scomparvero come cera fusa, per lasciare di nuovo spazio al volto liscio e sottile, che aveva fatto sussultare il professor Silente. Gli occhi tornarono umani; l'iride del colore dell'oro tornò a scintillare sotto il cielo stellato.
Silente assistette alla trasformazione sospirando, mentre il giovane mago continuava a sorridere con la bacchetta in pugno.
"Oh, no! Mi piaci moltissimo, solo che sta arrivando qualcuno e se ti vedessero... beh, non sarebbero molto gentili." rispose, accennando con il mento alle ombre che giungevano alle sue spalle.
Lei rimase a guardarlo a bocca aperta ed occhi dilatati, mentre egli abbassava il braccio e nascondeva la bacchetta sotto le pieghe della veste.
Era rimasta colpita da quel comportamento? O solo da quella frase detta di sfuggita?
*Mi piaci moltissimo*.

"Figliolo! Che cosa fai tu qui?" una voce profonda giunse da una delle ombre quando tre o quattro bacchette si accesero ad illuminare l'anfratto. La ragazza si portò la mano agli occhi, abbagliata dalla luce, mentre il ragazzo si voltava a rispondere al mago anziano.
"Padre!... Io... Stavo consigliando a Lady Andye di tornare al castello, le rive del lago sono molto pericolose a quest'ora di notte." rispose, con minore sicurezza di quella ostentata fino a un attimo prima.
"Lady Andye? Oh, siete voi! Vostro marito si domandava dove foste finita, mia signora." disse l'uomo riconoscendo la ragazza e lanciando uno sguardo significativo al figlio.
"State forse insinuando qualcosa, lord Silente?" domandò la giovane gelida, distogliendo lo sguardo dal ragazzo.
"Certo che no mia signora non mi permetterei mai." rispose pacato, "Spero solo che mio figlio non vi abbia importunata. Tuttavia, ciò che dice è vero, questi luoghi sono pericolosi, permettetemi di accompagnarvi di nuovo al castello."
La ragazza lanciò un'occhiata incerta al ragazzo. Vedendo che nascondeva la bacchetta, inarcò per un istante le sopracciglia, incrociando i suoi occhi azzurri, lui le rispose con lo stesso sorriso scaltro che aveva mantenuto fin dal primo momento.
"Non preoccupatevi, Lord Silente, vostro figlio è stato una scorta estremamente discreta!" rispose prendendo con eleganza il braccio che il mago le porgeva.
"Per fortuna vi abbiamo raggiunti! Si dice che negli ultimi mesi, alcuni Vampiri abbiano popolato il bosco qui vicino! Ci sono già stati degli attacchi nel villaggio di Babbani residenti nella Green Valley. Non si sa mai. Potrebbero essere così spietati da decidere di attaccare anche i maghi." disse l'uomo con voce preoccupata, guardandosi attorno.
"Oppure semplicemente così stupidi da non accorgersi di avere di fronte un mago. Queste Creature Oscure non brillano certo per intelligenza! Per fortuna il Ministero sta prendendo seriamente in considerazione l'idea di cacciarli tutti e rinchiuderli in qualche riserva naturale, anche se personalmente preferirei che li sterminassero. Creature prive di moralità e intelligenza! Quasi più inutili dei Babbani!" sentenziò un alto mago, dai capelli biondo paglia, che accompagnava Lord Silente.
Andye mosse inavvertitamente un passo verso di lui, con occhi luminosi di rabbia, ma la voce del ragazzo la fermò.
"Beh, Lord Malfoy, a volte capita che anche i grandi maghi siano così stupidi da non riconoscere una Creatura Oscura, quando se la trovano davanti. Chissà, forse significa che, in fondo, non siamo poi così diversi da loro!" disse abbandonando il sorriso e fissando gelidamente il mago dai lunghi capelli scintillanti.
"Albus! Come ti osi rivolgerti così ad un mio ospite ed amico?" Il padre lo guardò con occhi di fuoco, si voltò verso il Malfoy e riprese: "Vi domando perdono Adolphus, a quanto pare mio figlio ha deciso di abbandonare la crociata per la liberazione degli elfi domestici per dedicarsi ai mostri."
"Non preoccupatevi, Wulfric. Anche nelle migliori famiglie possono trovarsi delle pecore nere. Per fortuna avete due figli, amico mio! Sono certo che Aberforth, vi darà molte più soddisfazioni!" rispose l'altro lanciando uno sguardo disgustato al giovane Albus.
"Mh, lo spero davvero! Mia signora" aggiunse Wulfric Silente rivolgendosi ad Andye,
"Mi dispiace abbiate dovuto assistere a questa scena." aggiunse scoccando un'altra occhiata al figlio, ma la ragazza non gli badò, si voltò sorridendo raggiante verso il giovane:
"E' stato un vero piacere parlare con voi, Albus. Spero che ci si proponga la possibilità di riprendere il nostro discorso."
"Farò certo in modo che una possibilità si riproponga al più presto, mia signora. Certo, spero riusciremo ad evitare gli effetti collaterali." concluse tornando a sorriderle e dimenticando il volto di Malfoy.
La ragazza, ridacchiò enigmaticamente si riavvicinò al giovane Albus e, alzandosi in punta di piedi, si sporse per baciarlo sulla guancia, il ragazzo si voltò in quell'istante e le loro labbra si sfiorarono appena, delicatamente. La giovane si tirò subito indietro e gli scoccò un’occhiata apparentemente offesa, ma un brillio divertito le attraversò lo sguardo e solo il ragazzo che aveva appena visto le sue vere sembianze, sembrò coglierlo.

Sembrava impossibile che quella fanciulla così bella e all'apparenza ingenua, potesse diventare, senza problemi, terribile e spietata, un Vampiro che si ciba di sangue.
 
Il preside di Hogwarts ricordò che questi pensieri gli avevano attraversato la mente mentre per la prima volta sfiorava le labbra di quella che, secondo le sue intenzioni iniziali, avrebbe dovuto essere semplicemente la sua prima Creatura Oscura catturata o uccisa e che gli avrebbe aperto molto più velocemente la strada per l'accademia di Auror ma che, in pochi istanti, dopo un fugace sguardo, era diventata qualcosa di diverso, qualcosa di molto più importante e significativo di un semplice mostro da eliminare.

Si era accorto quasi immediatamente, quando erano stati introdotti per la prima volta nella sala da ballo della magione Malfoy, qualche settimana prima, che Lord James Byron e la sua molto più giovane (almeno in apparenza) moglie Lady Andye Byron erano in realtà due Vampiri.
Li aveva seguiti per accertare le sue supposizioni e ciò che aveva scoperto, non gli lasciava dubbi. Non uscivano mai di giorno, gli unici momenti in cui si mostravano in pubblico, erano le feste da ballo notturne delle famiglie nobili più rinomate dell'Inghilterra ed il numero di aggressioni ai Babbani, era drasticamente aumentato dal loro rientro all'antico maniero dei Byron.
Il giovane Albus si era stupito del fatto che nessun altro se ne fosse mai reso conto ma, come aveva detto a Malfoy, anche i maghi più grandi si lasciano ingannare dalle apparenze luminose di alcune creature, ignorando le loro anime oscure.
I Byron erano nobili, molto ricchi e discendenti di un’antica schiatta di maghi dal sangue puro, quale miglior travestimento davanti ad un Malfoy?
La progenie della famiglia in realtà era stata creduta scomparsa da tempo, l’ultimo Byron, James IV, secondo le dicerie, era scomparso secoli prima, durante una battuta di caccia notturna, senza lasciare eredi, tuttavia con la ricomparsa di questo James XII ogni maldicenza era presto stata messa a tacere. Le patenti di nobiltà erano originali, la somiglianza con i ritratti di James IV era più che palese, dunque per tutti era certo che questo strano individuo fosse il discendente dello scomparso Lord Byron.

"ALBUS!!Come ti permetti?" La voce severa e dura di Lord Silente, risvegliò il vecchio Albus dal flusso di pensieri. L'uomo afferrò il figlio per il colletto del mantello, lo tirò bruscamente indietro e lo scaraventò con poche cerimonie sull'erba umida. Malfoy rise apertamente, Wulfric puntò la bacchetta contro il figlio e lo costrinse con il volto nell’erba, ai piedi di Lady Andye, il ragazzo si dimenò, nel tentativo di liberarsi ma l‘incantesimo del padre era piuttosto forte e fare tanta resistenza, cominciava a risultare doloroso, affondò il volto nel fango e rimase immobile.

”Accettate le mie scuse e quelle di mio figlio, mia signora, è un giovane senza speranze! Sto solo aspettando che raggiunga la maggiore età per liberarmene! Vi prego di non voler rovinare i buoni rapporti tra le nostre famiglie a causa di questo sconsiderato."
Liberò il ragazzo, che si risollevò da terra, il volto ricoperto di terriccio, e tossì convulsamente, sputando fango, il padre gli lanciò un altro sguardo di fuoco, sicuramente dopo gli avrebbe fatto pagare ogni cosa, tuttavia il giovane mostrò un sorrisetto scaltro che lasciava intendere quanto ne fosse valsa la pena.

La ragazza gli sorrise a sua volta, mentre lo scavalcava e, senza aggiungere una parola, afferrò il braccio del suo gentile ospite e si riavviò verso il castello.

I due Albus la osservarono allontanarsi accompagnata dalle persone che meno sopportavano, il padre: Lord Wulfric Silente e il suo migliore amico: Lord Adolphus Malfoy.

Il vecchio Albus Silente guardò ancora, con la stessa espressione triste, la ragazza che spariva dai suoi ricordi, dopodichè lanciò uno sguardo malinconico anche al ricordo di se stesso giovane. Quell'aria sicura e a volte altezzosa, quei lunghi capelli castani , ribelli come il suo animo di adolescente.
Se avesse ricordato come si sentiva a quell'età, il bisogno che aveva di andare contro le regole imposte dagli adulti, la voglia di mettersi alla prova senza preoccuparsi delle conseguenze, avrebbe capito il pericolo che correva nel chiedere a Sirius di rimanere chiuso in casa. Il ragazzo che aveva davanti, non avrebbe mai accettato un ordine del genere. Mai, per nulla al mondo.
Il vecchio mago sospirò nuovamente, pronto a lasciare i propri ricordi, pronto a tornare alla realtà

  
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