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Autore: maleeec    29/11/2012    1 recensioni
niall è stato sempre tutto ciò di cui ho bisogno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'show me you care.'
 
‘6:46’
Ero affacciata alla finestra della mia camera da letto a bere un caffè bollente. Sopra le mie gambe avevo un copertina di pail che aveva l’odore di Niall.
Era rossa, il suo colore preferito e quando veniva a dormire a casa mia, mia madre lo copriva con quella. Nonostante tutti questi anni il suo odore era sempre lo stesso; profumava di un non so chè di buono, un misto tra dolce e forte. Era inconfondibile. Non potevo dire lo stesso del suo carattere. Una settimana prima mi aveva baciata appassionatamente sotto la pioggia, ma il giorno dopo era come se non fosse successo niente:
‘ehi mi passi i compiti di letteratura?’
‘certo Niall, eccoli’
Tutto tornato alla canonica realtà. Volevo che Niall mi mostrasse un po’ di affetto oltre a quel ripetuto ‘grazie, per i compiti mi hai salvato il culo’. Si, è vero, Niall non è mai stato romantico, ha sempre preferito darmi una pacca sulla spalla che un bacio sulla guancia, ma non faceva la stessa cosa con le sue amiche cheerleader.
A ricreazione, molto spesso, Loro si sedevano sopra le sue gambe e gli accarezzavano il collo assiduamente, mentre lui ricambiava con delle carezze sulle cosce ed altre cose. Non volevo di certo che mi trattasse così, come una facile, ma volevo un po’ di tenerezza; volevo un po’ della sua dolcezza che nascondeva sotto la sudicia divisa da baseball.
 
Alle sette e mezza avrei dovuto prendere l’autobus per andare al liceo, per arrivare ci voleva circa venti minuti e io in quei venti minuti ascoltavo la musica e disegnavo sui  vetri appannati piccoli omini pieni di amore, che però si scioglievano subito, lasciandomi amareggiata.
Paragonavo io e Niall a quegli omini che facevo sui vetri. Ognuno teneva all’altro, ma per colpa di qualcosa\qualcuno sono destinanti a non stare insieme, ognuno per la propria strada.
Era quello a cui voleva parare Niall, forse. Forse lui non voleva stare più con me perché si era stancato, perché voleva vedere gente nuova e più popolare.
A pensare quelle cose il mio stomaco si annodava e tirava. Niall si era dimenticato di tutte le attenzioni che ci scambiavamo, di tutti i bei momenti. Ci siamo allontanati senza neanche dirci ‘addio’ senza neanche avere l’intenzione di farlo, almeno io.
 

Arrivai alla fermata dell’autobus, mi misi le cuffiette e mi sedetti sulla panchina ghiacciata della fermata. Non so a quel punto, se quello che vedevo era vero o meno. Un ragazzo con un ciuffo nero pece, era appoggiato con la spalla sul palo dell’elettricità e che col suo i-phone mi stava cercando di fare una cosa. Ero davvero irritata. Mi alzai di scatto, senza accorgermi del mio zaino caduto sull’asfalto bagnato.
 
‘Ehi, ti sono caduti i libri per terra!’
Disse, facendo una smorfia, per non scoppiare a ridere.
 
‘Non mi interessa, mi interessa soltanto sapere il perché di quella foto che mi stavi facendo di nascosto’
Incrociai le braccia al petto e alzai un sopracciglio in attesa di una risposta. Quel ragazzo capelli color pece, si morse il labbro inferiore poi mi rispose freddamente
 
Perché sei terribilmente carina.’
Strabuzzai gli occhi. Mi uscirono quasi fuori dalle orbite, non ero abituata a risposte così immediate. Ero abituata ai giri di parole e alle smorfie di menefreghismo di Niall. Il mio cuore iniziò a battere come una palla da basket sul parquet.
 
Beh? Che succede? Chiamo un’ambulanza? AHAHA
Quell’atteggiamento da bulletto mi stava facendo impazzire, gli volevo saltare addosso, portarmelo a casa e offrigli un tè, volevo parlare con lui dei miei problemi. Volevo gridargli in faccia ‘SEI UNA BOMBA’ ma mi limitai in una semplice risposta.
 
‘No, non c’è bisogno, grazie del complimento comunque.’
La mia risposta fredda lo lasciò atterrito, come quando ti tolgono le alette di pollo tanto succose e tanto desiderate, da sotto gli occhi. Mi girai, dandogli le spalle e mi accovacciai pigramente per raccogliere i libri umidi e odorosi di muschio. Sentii che si stava avvicinando insicuro verso di me.
 
‘Ehm… vuoi una mano?
‘No, grazie mille.’

Non diede ascolto alle mie parole. Bello e testardo. Prese un libro da terra e passandoselo tra le mani grandi e tanto viola per il freddo, iniziò a sfogliarlo con un’aria da intellettuale.
 
Mh, storia dell’arte…bella questa edizione, ne ho una simile a casa’
Mi mostro i suoi denti perfetti, poi richiuse la bocca e mentre sfogliava quel libro che per lui non aveva nessun interesse, se non quello di rimorchiare, passò la lingua sul suo labbro superiore.
Contorsi le labbra e con un gesto brutale gli strappai il libro dalle mani.
 
Mhhh, se tu chimica e formule x al quadrato le intendi storia dell’arte, allora sei un genio incompreso’
Si grattò la leggera peluria che aveva sulle guance, poi fece un mezzo sorriso sarcastico
 
‘Secchiona’
‘Essere secchiona,  non vuol dire saper leggere il titolo di un libro’

Lo lasciai a terra, come una macchina senza benzina, come un leone senza preda, come io senza Niall.
Mi porse la mano destra e mi guardò  intensamente negli occhi.
 
‘Zayn’
‘Una persona che non vorrebbe conoscerti’

Risposi in una maniera completamente estranea ai miei modi di fare, ma quel ragazzo, con i capelli carbone e con gli occhi color resina, mi stava facendo battere troppo forte il cuore. La mia mente gridava ‘ehi Amy, qui, in questa scatoletta, c’è scritto in caratteri cubitali soltanto NIALL!
Forse era arrivato il momento di lasciar perdere il mio amico di sempre, forse era meglio cambiare aria come lui aveva fatto con me.
 
‘Davvero non vuoi conoscermi? Non ci credo, ragazzina.’

Aveva ragione, volevo conoscerlo come nessun’altro mai, volevo che prendesse il posto di Niall, volevo scordarmi di tutto il male incosciente che mi aveva fatto il mio migliore amico, quello che mi regalava le figurine fluorescenti delle principesse, quello che mi offriva sempre le patatine al ketchup e lasciava sempre il regalo per darlo a me, quel ragazzo con cui io sconfiggevo ogni tipo di male.
 
‘Amy’
Dissi aprendo bene la bocca. Poi sentii il rumore ferroso dell’autobus che arrivava, mi sistemai lo zaino pieno di libri e girai il viso verso Zayn, il ragazzo moro che mi accelerava il battito cardiaco.
 
‘Già te ne vai, Amy?’
NO, NON ME NE VOLEVO AFFATTO ANDARE. VOLEVO RIMANERE CON LUI, VOLEVO SFOGARMI PERCHE’ MI SEMBRAVA UNA PERSONA ADATTA PER QUESTO. VOLEVO SCAPPARE CON LUI, PERCHE’ MI PIACEVA DA MATTI, MI FACEVA UN EFFETTO DIVERSO DA QUELLO CHE MI FACEVA NIALL. Ma mi tenni tutto dentro.
 
‘Sta arrivando il pullman, devo andare a scuola’
‘Che scuola?’
‘Liceo Linguistico’
‘Che lingue ti piacciono’
‘Tedesco e Italiano’

Il pullman era arrivato davanti a noi. Quella vecchia ferraglia scassata stava ostacolando la  possibilità  di conoscere una nuova realtà che non fosse Niall e il suo comportamento.
 
‘Devo andare, ciao Zayn’
Le porte scorrevoli dell’autobus si aprirono davanti a me, salii il primo gradino, ma Zayn mi bloccò per un braccio, facendomi scorrere una carica elettrica, che partii dalle unghie rovinate delle mie dita e finii al più piccolo dei neuroni presenti nel mio cervello.
 
‘Ti lascio il mio numero di telefono scritto sul palo della fermata.’
‘Per me va bene’

Il nostro scambio di sguardi veniva interrotto dalle frecciatine che ci mandavano le solite ragazze di periferia che indossavano jeans strappati e  chili e chili di eyeliner sbavato sul contorno degli occhi.
 
‘Ehi bamboccia, sbrigati che siamo in ritardo’
Quel cafone dell’autista mi chiamava rumorosamente e Zayn pareva infastidito.
 
Okay, ti lascio andare, ricordati del numero’
‘Certo’

Salgo pigramente gli scalini dell’autobus e mi siedo agli ultimi sedili tempestati di dediche, che hanno scritto i ragazzini depressi, in momenti di noia.
L’autobus riparte col suo solito rumore assordante. Osservo Zayn allontanarsi dalla fermata e  dirigersi all’angolo di fronte; apre un pacchetto di sigarette e ne accende una con fare menefreghista. La porta alla bocca, aspira profondamente e poi rilascia una nuvola di fumo denso dal naso.
Zayn, il mio prossimo grande dilemma.
 
 BUUUUUUUONSALVE GENTE
Ciao ragazze, questo è il terzo capitolo della mia storia infrastagliata:3 comunque scusate il ritardo. questa volta sono riuscita ad allungare un pò di più il capitolo, anche se non è granchè. vabene, adesso vi lascio alla lettura.
-simona.

 
  
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