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Autore: AxXx    29/11/2012    1 recensioni
Tentativo di creare il seguito di Kingdom Hearts, a causa dell'attesa io voglio provarci.
Tutte le informazioni ricavate dai filmati finale e/o segreti saranno condensati in questa fic, nella quale spero di poter creare un seguito abbastanza fedele della grande saga dopo l'orribile lavoro che ho compiuto con l'altra mia fanfiction.
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kairi, Organizzazione XIII, Riku, Sora, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Altro contesto, Più contesti
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                      Rediant Garden
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sora volò verso il mondo radioso, dove sapeva che erano andati Kairi e Riku.
 
Lo spazio siderale scorreva intorno a lui a velocità incredibile, mentre la barriera che aveva eretto lo proteggeva dall’oscurità spaziale lo avvolgeva nel suo manto caldo e sicuro.
 
Arrivò a Rediant Garden dopo pochi minuti.
 
‘Chissà come staranno Leo e gli altri?’ Si chiese deciso a passare a salutarli.
 
La casa di Merlino era situata nella parte del borgo vicina alle mura che davano sul crepaccio.
 
Sora conosceva bene quel posto e quindi non gli fu difficile raggiungerlo, ma quando arrivò fu intercettato da Aerith.
 
“Sora! Grazie al cielo sei qui! Devi andare ad aiutare Leon e Cloud al castello di Ansem!” Le disse la ragazza preoccupata.
 
Il giovane, credendo all’ennesimo attacco degli heartless, si precipitò al castello superando l’area fortificata, ma quando arrivò al cortile dell’immensa fortezza, si ritrovò davanti una scena abbastanza strana.
 
Davanti a lui c’erano due uomini: uno armato di lancia che somigliava vagamente a Xaldin, l’altro era robusto, molto alto, con i capelli marroni ed il viso squadrato e spigoloso ed era armato di ascia.
 
Stavano combattendo contro Cloud e Leon che sembravano anche essere in difficoltà, data la ferocia degli attacchi dei due uomini.
 
Sora si lanciò in avanti parando la lancia che avrebbe colpito il biondo spingendo l’avversario indietro.
 
Quello non si fece intimorire, e, con grande sorpresa di tutti, evocò altre cinque lance e le scagliò tutte contro il custode che dovette rotolare via per evitare di essere infilzato.
 
Di nuovo, Sora, partì all’attacco mulinando l’arma con una potenza inaudita, ma l’uomo evitò l’attacco evocando un turbine di vento che spazzò via il ragazzo come una foglia, facendolo sbattere contro il bordo della piattaforma.
 
In quell’istante un chakram infuocato attraversò il campo dividendo Leon, Cloud e Sora dai due combattenti.
 
“C’è una festa e non mi invitate nemmeno?” Chiese Lea apparendo in quell’istante riprendendo al volo il suo disco di fuoco.
 
“L’Organizzazione XIII non avrà mai questo mondo!” Disse Leon mettendosi in posizione con il suo gunblade pronto ad attaccare.
 
Il ragazzo stava per attaccare, ma subito venne fermato da Sora che lo trattiene.
 
“Calma, Leon, sono amici, non nemici.” Dice, facendo anche a Cloud segno di fermarsi.
 
Nello stesso istante Lea trattenne gli altri due dall’attaccare gli abitanti di Rediant Garden.
 
“Hanno tentato di penetrare nello studio del maestro!” Continuava a dire quello che somigliava a Xaldin, mentre l’altro si limitava a scrutarli con occhiate furenti.
 
“Scusate se vi hanno attaccati.” disse il ragazzo dai capelli rossi, dopo essere riuscito a calmarli.  “Loro sono Dilan, il completamento di Xaldin e lui è Aeleus, il completamento di Lexeaus, tu probabilmente non l’hai incontrato, dato che non vi siete mai visti al castello dell’oblio, ma sono dalla nostra parte.”
 
“In effetti somigli al membro dell’organizzazione che ho affrontato al castello della bestia.” Confessò Sora stupito guardando di sottocchio l’uomo dai capelli neri.
 
“Permettici di dubitare di voi, l’ultima volta che l’organizzazione XIII è stata qui, la città è stata presa d’assedio da un esercito di heartless!” Disse furente Leon mettendosi in posizione d’attacco.
 
“Non siamo più dell’organizzazione. E comunque noi siamo qui per aiutare, seguitemi.” Disse Lea facendo loro cenno di seguirlo.
 
Sora e gli altri due ragazzi lo seguirono scortati da Dilan e Lexeaus, che continuavano a scoccare loro occhiatacce senza, però, attaccare di nuovo.
 
Arrivati al laboratorio di Ansem il saggio, trovarono un ragazzo dai capelli color acciaio che stava studiano alcuni appunti per poi impilarli ordinatamente, per afferrarne altri.
 
“Salve, Lea, se vuoi saperlo sono ad un punto morto, non ho trovato niente di utile, sembra proprio che Xemnas non abbia lasciato alcun rapporto cartaceo su come entrare nella ‘Sala del Riposo’, ma, forse, Even ha trovato qualcosa.” Disse senza alzare lo sguardo.
 
“Mi raccomando, non affaticarti ad alzare la testa dalle tue scartoffie, volevo solo farti salutare i nostri amici.” Disse il rosso gesticolando un po’ ironico.
 
Ienzo alzò lo sguardo e notò le persone che erano con Lea.
 
“Oh, scusate, io sono Ienzo, mi sto occupando di radunare  gli appunti di Xehanort ed Ansem.” Disse tendendo la mano che Sora strinse anche se un po’ dubbioso.
 
“Bene, ora che ci siamo presentati, andiamo dal vecchio, sicuramente è ancora attaccato al computer.” Disse facendo loro l’occhiolino.
 
In effetti nella sala computer principale c’era un uomo piuttosto avanti con gli anni che a Sora parve familiare.
 
Aveva lunghi capelli biondi, quasi bianchi, gli occhi verdi accesi ed indossava un lungo camice bianco, mentre continuava a premere velocemente i tasti sul computer di Ansem, aprendo e chiudendo finestre ad una velocità incredibile.
 
“Bene, ecco l’eroe del keyblade, immagino che tu ti sia dimenticato di me.” Disse lo scienziato con uno strano sorriso.
 
“Credo di ricordare che tu fossi uno dei nessuno del Castello dell’Oblio, ma sfortunatamente tutti i miei ricordi di quel posto non ci sono. So solo di esserci stato.” Disse sinceramente Sora incrociando le braccia.
 
“Be’ si può dire che tu sia la causa della mia morte come nessuno, per questo ti devo ringraziare, io sono Even, completamento di Vexen, capo del progetto copie del Castello dell’Oblio, ma non so se questo voglia dire qualcosa. A mio tempo ero l’assistente di Ansem, ma ora mi occupo di far andare avanti questa dannata macchina.” Disse indicando il computer.
 
“Sora, è bello rivederti.” Disse una voce meccanica dai citofoni dell’apparecchio.
 
“Tron! È bello vederti, come stai?” Chiese il ragazzo andando allo schermo.
 
“Sto facendo del mio meglio, ma sono un po’ indaffarato. Sono abbastanza confuso, perché questi programmi sono come un computer a parte, ma credo che ci stiamo avvicinando alla soluzione.” Rispose la macchina con il tono di voce un po’ stanco.
 
“Già, ma troppo lentamente. Se non apriamo quella porta, ci ritroveremo Xehanort e i suoi davanti alla porta, pronti a ritrasformarci in heartless.” Commentò Even scettico.
 
“Quindi siete qui per aiutarci? In che modo?” Chiese Leon, che era rimasto in silenzio per tutta la conversazione.
 
“Sembra che Xemnas, quando era ancora una persona umana e si faceva chiamare con il nome di Xehanort, soffrisse di disturbi della personalità. Ansem il saggio se n’era accorto e ne aveva parlato con Ienzo, in seguito anche Even fece le stesse considerazione, ma entrambi non riuscirono ad impedire la loro caduta nelle tenebre.” Spiegò Dilan Incrociando le braccia.
 
“Sentite, ma dove sono Riku e Kairi?” Chiese Sora impaziente di rivedere i suoi amici.
 
“Sono sulla terrazza ovest ad allenarsi.” Disse Lea.
 
Prima che avesse finito il ragazzo si era già catapultato fuori dalla stanza ed aveva imboccato le scale per raggiungere gli altri.
 
Arrivato alla terrazza fu accolto da una fiammata.
 
“Ehi! Vi sembra il modo di accogliere un amico!?” Chiese Sora scherzosamente, evitando il fuoco.
 
“Scusa, ma ho perso la concentrazione.” Disse Kairi arrossendo, mentre Riku si metteva una mano sulla fronte.
 
“Come al solito...” Disse il ragazzo dai capelli d’argento. “Avanti, ricominciamo, tu devi attaccarmi ed io mi difendo.”
 
Sora si mise a sedere sul parapetto della terrazza mentre i suoi due amici si allenavano.
 
Kairi combatteva ancora con uno stile un po’ rozzo, ma molto agile.
 
I colpi della ragazza erano veloci, ma poco potenti ed era facile per Riku parare i colpi, ance con semplici mosse.
 
Era certamente molto più abile nelle magie.
 
Ne lanciava parecchie costringendo l’argenteo a ripararsi dietro delle barriere energetiche, anche se la maggior parte delle volte era uno spreco di tempo, dato che, come era già stato dimostrato, la ragazza non aveva una buona mira.
 
Passò mezz’ora, fino a che i due stanchi e sudati, non si decisero a fare una pausa.
 
“Allora, cos’hanno scoperto, qui?” Chiese Sora mentre venivano a sedersi vicino a lui.
 
“Non ci hanno detto ancora niente, ma sembra proprio che sotto la zona di materializzazione degli heartless digitali ci sia una stanza segreta collegata ad uno dei tre custodi che stiamo cercando.” Disse Riku appoggiando la schiena al parapetto ed incrociando le braccia.
 
“Ho conosciuto Tron, è molto simpatico, sai, ed è stato molto divertente parlare con lui, anche se quel tipo, Even, non mi piace. È troppo freddo e distaccato.” Disse la ragazza sedendosi per terra stiracchiandosi.
 
In quell’istante apparve Yuffie.
 
“Ciao, Sora! Leon mi aveva detto che eri arrivato. Questi devono essere Riku e Kairi! Piacere, io sono Yuffie!” Disse allegra la Ninja con il suo solito fare agitato.
 
“Io Kairi, piacere di conoscerti.” Disse cordialmente la rossa stringendo la mano alla ragazza dai capelli neri.
 
“Così lei è la tua ragazza.” Disse Yuffie rivolta a Sora con un sorrisetto.
 
Lui e Kairi arrossirono all’unisono, abbassando la testa imbarazzati.
 
“Ma... ma... ma non è la mia ragazza! È solo un’amica!” Balbettò lui cercando di nascondere il rossore sotto la massa di capelli.
 
“Oh, sì, certo! Hai avuto la stessa reazione di Cloud quando le ho fatto la stessa domanda su Tifa: il che significa che sì, sei innamorato!” Disse lei stuzzicando i due con tono canzonatorio.
 
“Ma... ma... ma...” Le proteste del ragazzo caddero in un balnettio confuso, mentre Riku se la rideva sotto i baffi e Kairi era caduta nel più completo mutismo imbarazzato.
 
“Smettila di dargli fastidio!” La redarguì subito Aerith sopraggiunta in quell’istante.
 
“Ma dai! Volevo solo dare una mano, se no qui, questi fanno la stessa fine di Cloud: a perdersi nei loro stupidi ragionamenti senza notare l’ovvio!” Rispose Yuffie in tono innocente mettendo i pugni sui fianchi.
 
“Ma li stai mettendo in imbarazzo! Smettila!” Disse la ragazza dai capelli marroni incrociando le braccia.
 
“E va bene, me ne vado!” Si arrese la ninja allontanandosi tranquilla come se non fosse successo niente.
 
“Scusatela, ma quando c’è gente nuova non sa proprio trattenersi. Comunque io sono Aerith, Sora ci ha parlato tanto di voi.” Disse la ragazza cordiale.
 
Riku e Kairi rimasero a parlare con Aerith, mentre Sora andò a parlare con Lea, anche perché doveva parlare con qualcuno per riprendersi dall’imbarazzo.
 
“Ehi, Sora, sei più rosso dei miei capelli!” Lo prese in giro il Soffio di Fiamme danzanti.
 
“Non ti ci mettere anche tu, piuttosto, cosa sta cercando Even?” Chiese per portare la conversazione su qualcosa di meno imbarazzante.
 
“Be, vedi...” Iniziò il rosso.
 
In quel momento, però, Aerith lanciò un urlo, mentre alcune creature nero-bluastre le saltavano addosso.
 
Riku si lanciò si di esse disintegrandole con il suo keyblade, mentre Lea, Sora e Kairi intervenivano attaccando quegli strani mostri.
 
“Non sono heartless!” Disse il ragazzo dai capelli bruni osservandoli.
 
In effetti somigliavano agli heartless, ma non lo erano.
 
Avevano i corpo di un colore diverso, gli occhi non erano tondi e gialli, ma piccoli, stretti e rossi.
 
Avevano l’aria malvagia e astuta, ma non sembravano una vera minaccia.
 
Quelli che avevano davanti, in particolare erano delle specie di piccole lucertoline con le zampe ed il muso appuntito.
 
“Non è importante cosa siano! Ci hanno attaccato!” Disse Lea attaccando con foga abbattendo tre di quelle creature.
 
Altre di quelle cercarono di accerchiarlo nascondendosi sotto il terreno con una mossa simile a quella degli shadow, ma il ragazzo evocò uno dei suoi chakram e lo usò come scudo respingendolo.
 
Con un’altra mossa lanciò l’arma disintegrando quel mostro per poi tornare a concentrarsi su quelli che aveva davanti.
 
Sora si lanciò in avanti mulinando fendenti massacrando le creature oscure che evaporavano in una nuvoletta di fumo ogni volta che venivano colpiti.
 
Uno tentò di prenderlo alle spalle, ma Kairi lanciò un Fire salvandolo dal colpo.
 
In poco tempo i custodi, aiutati da Yuffie, riuscirono a liberare la terrazza dalle creature oscure.
 
“Ma cos’erano quelle cose!?” Chiese Riku perplesso, mentre si sgranchiva i muscoli delle braccia.
 
“non ne ho idea, ma sembravano esseri oscuri, anche se, sicuramente, non erano heartless.” Rispose Sora che stava respirando un po’ più velocemente.
 
“Io credo di averli già visti, un bel po’ di tempo fa, ma non ricordo il loro nome.” Confessò Lea facendo sparire le sue armi.
 
In quell’istante arrivò Dilan.
 
“Hanno attaccato anche voi?” Chiese il lanciere.
 
“Sì, ma siamo riusciti a respingerli, come state voi?” Rispose il rosso.
 
“Stiamo bene, gli abitanti locali ci hanno aiutato a tenerli lontani dalla popolazione, hai notato che sono le stesse creature che erano apparse quattordici anni fa!” Disse la guardia.
 
“Ma come mai sono ancora qui?” Chiese il rosso stupito.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Topolino stava uscendo dalla porta quando una incantesimo blizzard quasi lo travolse.
 
‘Ma che succede!?’ Si chiese domandandosi perché fosse stato aggredito da Paperino.
 
In quell’istante, però, si accorse che lo stregone di corte non aveva puntato a lui, ma ad una creaturina bassa stranamente antropomorfa, completamente blu, con due sottili occhi rossi sul muso affilato e cinque artigli bianchi per mano.
 
Un brivido corse lungo la schiena del sovrano quando riconobbe le creature.
 
“Nesciens!” Urlò evocando la Catena Reale D e gettandosi nello scontro in aiuto dello stregone di corte e del comandante della Cavalleria reale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Salve gente, sono molto attivo in questi giorni.
Ho scritto un altro capitolo e credo di essere ancora in linea con quanto scritto nel gioco originale, se così non fosse, vi prego, fatemelo subito presente.
I nescens sono segno che qualcuno sta tornando, indovinate un po’ chi?
Be’ in questa storia avrà un ruolo meno marginale e più attivo, ma comunque sarà interessante vederlo all’opera no?
Comunque spero che vi piaccia.
AxXx

      

  
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