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Autore: _Charlie_    29/11/2012    1 recensioni
La situazione è cambiata e i Villaggi si preparano ad affrontare la minaccia più pericolosa che si sia mai affacciata sul loro mondo.
Salazar -più potente e spietato- continua a cercare l'Immortalità e il ragazzo chiamato Brandon Harvey. Quest'ultimo, affiancato sempre dai suoi due più cari amici, scoprirà nuove e importanti verità, farà la conoscenza di altri nemici e alleati che renderanno la battaglia finale...Epica.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La fiamma della Fenice'
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Capitolo 12
Il canto della Speranza

Brandon non sapeva più cosa fare: la Spada che avrebbe dovuto uccidere Salazar giaceva al suolo, divisa in decine di frammenti taglienti.
« Voglio l'immortalità! » Il Mago tirò fuori le sue enormi ali nere: « La voglio ora! »
« Mai! Fragor! »
Tutto inutile.
L'incantesimo esplosivo non ebbe alcun effetto su Salazar, il quale si slanciò contro Brandon facendolo cadere a terra.
« Devo ammazzarti, no? Ma non voglio usare un semplice incantesimo...Soffrirai come io ho sofferto fino ad adesso! »
Salazar gli strappò la maglietta e subito dopo, affondò le unghie affilate nel suo petto nudo: « Hai messo su altri muscoli! »
Brandon digrignò i denti: « Mi fai schifo! »
« Non mi parlare in questo modo! » Salazar gli lanciò uno schiaffo: « Fammi vedere la tua fiamma della Fenice! Voglio vederla! »
« Tu non sai un emerito niente della fiamma della Fenice! » Brandon si liberò dalla stretta del corvo e, con un movimento veloce, si rimise in piedi.
« Carina la collana. Chi te l'ha regalata? La tua fidanzata? L'amore è per gli stupidi! »
Il ragazzo strinse nel pugno lo zaffiro che Serena gli aveva donato: « Mi fai pena. Sei un essere spietato, egoista, che farebbe di tutto pur di ottenere l'immortalità. Che cosa te ne fai della vita eterna se non puoi condividerla con nessun altro? Sei destinato a marcire da solo ».
Salazar sorrise: « Non mi interessa perché io diventerò il padrone del mondo. TUTTI QUANTI DOVRANNO UBBIDIRMI! »
Brandon scosse la testa: « Prima di combattere, ho un'ultima domanda da farti ».
Salazar alzò un sopracciglio senza proferire alcuna parola.
« Quel quaderno che ho trovato in biblioteca era tuo, giusto? Tra tutte quelle pagine ho trovato un antico incantesimo del Villaggio del Fuoco... Io e te proveniamo dallo stesso posto, sto dicendo il vero? »
« Esattamente! E visto che siamo in tema, anche il tuo caro Oracoluccio era un cittadino del Villaggio del Fuoco. Con l'avanzare degli anni, lui è stato scelto per diventare la massima autorità ed io invece sono stato bandito perché avevo una fissa per gli esperimenti ».
« Che tipo di esperimenti? »
« Sperimentavo sui miei coetanei la maledizione che non concede contrattacchi...La maledizione chiamata Oblivio...Quanti ricordi! »
Brandon rimase sconcertato da quella storia, nella sua mente lo assillava una sola domanda: come può un essere spingersi a tanto?
« Ma ora basta parlare! »
Il ragazzo strinse i pugni e, dopo essersi concentrato abbastanza, urlò: « PHOENIX!! »
Una maestosa fenice dorata venne richiamata da quella parola.
« Non puoi sconfiggermi con i miei stessi incantesimi! »
Un'altra fenice di colore nero e dall'aspetto minaccioso spuntò dal nulla.
« Questa è la tua fine! »
Inizialmente le due creature si scrutarono per bene poi, provocando una folata di vento, si andarono a scontrare.
« Brandon Harvey, pronuncia le tue ultime parole! »
Le due fenici divennero due fiamme capaci di lievitare nell'aria: erano potenti, desiderose di vincere proprio come i loro padroni.
Brandon cercò di allontanare dalla sua mente tutti i pensieri negativi ma, all'improvviso, successe l'impensabile. La fenice dorata mutò in cenere permettendo quindi all'altra creatura di andare a colpire senza alcun problema il giovane Harvey, il quale cadde a terra privo di sensi.
Tutto sembrava perduto. Aveva perso e doveva ammetterlo. Stava per morire.
Non rimpiangeva niente: quel lungo viaggio gli aveva fatto conoscere nuove persone, nuove culture, l'amore...
« Non può finire qui il combattimento » disse riaprendo gli occhi.
« Ancora non sei morto?! » Salazar fece per tirarsi su le maniche della lunga veste nera: il suo intento era rompergli l'osso del collo. « Addio... »
Brandon chiuse gli occhi, il cuore gli batteva all'impazzata.
Nel momento in cui il Mago Oscuro poggiò le mani sul suo volto, un flebile suono prese a diffondersi nell'aria fresca del mattino.
Brandon guardò l'espressione del suo nemico: anche lui non sapeva da dove provenisse quel magnifico canto.
« Un'altra delle tue trovate?! » Salazar aggrottò la fronte e digrignò i denti, quella situazione lo avrebbe fatto uscire di testa.
« Ma certo... » Brandon sorrise: « Non hai calcolato una cosa, Salazar. Le fenici rinascono dalle proprie ceneri! »
Il canto della speranza proveniva da quella piccola creatura identica ad un pulcino se non fosse stato per la pelle rossa ricoperta da striature dorate.
« Non sorridere come un idiota! Questa battaglia la vincerò io! »
Ma prima ancora che Salazar potesse indirizzare la maledizione omicida contro la fenice neonata, questa volò verso Brandon e si depositò sul palmo della sua mano.
« Bellissima... »
La neonata si avvicinò al suo petto nudo e, per magia, ci entrò dentro provocando una serie di avvenimenti altrettanto straordinari: Brandon si sentiva più vivo e più forte che mai ed inoltre, sulla sua schiena gli erano cresciute due maestose ali infuocate.
« Questo sarà l'ultimo round! »

  
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