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Autore: _Charlie_    02/12/2012    0 recensioni
La situazione è cambiata e i Villaggi si preparano ad affrontare la minaccia più pericolosa che si sia mai affacciata sul loro mondo.
Salazar -più potente e spietato- continua a cercare l'Immortalità e il ragazzo chiamato Brandon Harvey. Quest'ultimo, affiancato sempre dai suoi due più cari amici, scoprirà nuove e importanti verità, farà la conoscenza di altri nemici e alleati che renderanno la battaglia finale...Epica.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La fiamma della Fenice'
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Capitolo 13
L'alba di un nuovo inizio

In ogni istante tutto può cambiare.
Brandon iniziò ad osservarsi con occhi colmi di incredulità: il suo corpo era stato rimesso a nuovo, le ferite che si era procurato in battaglia erano sparite senza lasciare alcuna cicatrice e, dietro la sua schiena, erano apparse due maestose ali infuocate.
« Cosa sei diventato? » Ringhiò Salazar.
« Volevi vedere la mia fiamma della Fenice, no? Be' – Brandon fece un giro su sé stesso – eccola qui. Sono diventato una Fenice! »
Il corvo scoppiò in una fragorosa risata: « Se credi di poter sconfiggere il mago più potente dell'Universo, sei solo un povero illuso » e dicendo questo, mutò il suo braccio destro in un serpente, il quale dava l'impressione di essere famelico e pieno d'ira.
« Facciamola finita! »
Brandon si scagliò contro Salazar: volarono calci, pugni ed incantesimi mortali.
« Ti ucciderò e poi ti darò in pasto al mio tesorino » Salazar accarezzando la testa viscida del suo serpente, aprì per l'ennesima volta le sue grandi ali nere.
Brandon partì all'attacco lanciando incantesimi in grado di distruggere ogni minima cosa.
« Sei lento! »
« Taci! Oblivio! »
Una luce nera attraversò il petto di Salazar.
Per non perdere nemmeno un secondo di quell'avvenimento, Brandon fece uno sforzo per non battere le ciglia.
« Oh no... » il corvo cadde a terra, apparentemente morto.
« Ce l'ho fatta! » Sussurrò Brandon.
Visto da vicino, Salazar sembrava ancora più inquietante del solito. Il ragazzo si abbassò e, con un gesto molto poco delicato, gli prese il polso.
« SORPRESA! » Il mago oscuro scagliò Brandon contro la panchina su cui Serena l'aveva trovato la sera prima della grande battaglia.
« Nessuno ti ha mai detto che io ho inventato l'incantesimo Oblivio? Io non morirò mai con quella maledizione! » Salazar gli si avvicinò e, con la stessa noncuranza del suo nemico, gli prese un braccio e glielo ruppe.
L'aria inebriata dal profumo delle rose, fu squarciata dalle grida.
« È giunta la tua ora, Harvey! Sei morto! »
Brandon scosse le ali e allontanò Salazar di qualche metro.
« HARVEY! È giunta la tua ora! » Il corvo urlò: « PHOENIX! »
Una fenice oscura dagli occhi rossi come il sangue, emettendo un verso sgraziato, si avvicinò a Brandon con la stessa velocità di un fulmine che cade al suolo.
Ce la posso fare...Ce la devo fare!
Il ragazzo, rialzandosi a fatica, gridò a sua volta: « SONO IO LA FENICE! »
Il momento era arrivato. Il momento che avrebbe deciso le sorti di tutti i Villaggi era finalmente giunto.
Brandon volò e andò a scontrarsi contro la fenice oscura.
Il suolo vibrò finché non si formarono delle voragini profonde.
« IO VIVRÒ PER SEMPRE!! »
La fenice oscura si trasformò in fumo nero. Il giovane Harvey continuò a volare e si indirizzò verso Salazar, il quale rimase impietrito: « Io...Io non posso perdere! »
« Con me l'incantesimo Phoenix non funziona! »
Brandon lanciò una sfera di fuoco contro il corvo ed una decina di piume nere si accasciò al suolo...
« Finito. È tutto finito... »
Il ragazzo osservò per qualche attimo il cadavere di Salazar tornare alla sua vera natura: la pelle era raggrinzita, i capelli bianchi... La giovinezza eterna era sparita.
Ricordandosi della battaglia in corso dall'altra parte della fortezza, Brandon volò via con le sue ali infuocate.
Lo spettacolo che gli si presentò dinanzi agli occhi non fu di suo gradimento: alcuni dei suoi conoscenti erano stesi a terra privi di vita come altre centinaia di Frecce Nere.
« Brandon, sei tu? » Connor gli si avvicinò: anche lui doveva avere qualcosa di rotto perché zoppicava.
« Sì, sono io! Dove sono gli altri? »
Il riccioluto indicò una zona imprecisata con il suo indice destro: « Sono lì che parlano. Hanno appena finito con Fafnir... Serena invece è dentro alla fortezza a consolare Ariana... Abbiamo vinto, vero? Salazar è morto? »
Brandon fece un cenno d'assenso con il capo.
« La guerra è finita ».

*

Non appena il manto stellare ricoprì interamente il cielo, i sopravvissuti rientrarono nella fortezza: riconoscere i conoscenti e i familiari tra tutti quei cadaveri, aveva necessitato un bel po' di tempo.
Connor si radunò insieme alla sua famiglia: tornare a casa senza Brent, provocava dolore e qualche lacrima...
Ariana, che nel frattempo si era ripresa, andò a parlare con Sarabi. Serena, invece, si avvicinò a Brandon accompagnata da Argo.
« Finalmente è tutto finito ».
« Serena, chi è morto? Dimmi tutto, ti prego ».
La ragazza fece un lungo respiro: « Fafnir, Brent, Dubaku, Zafira, Calien e alcuni conoscenti di mio padre ».
Ogni nome era come una freccia che andava a colpire il cuore di Brandon.
« Tu come stai? »
Serena accennò un sorriso: « Me la sono cavata...Tu, invece? Il tuo braccio? »
Il braccio di Brandon era stato ingessato dalla signora Grimshow: « Molto meglio. Ora, scusami, ma devo fare una cosa importante ».
Serena aggrottò la fronte ma non chiese nulla.
Il giovane Harvey, dopo aver recuperato il quaderno degli incantesimi dal suo zaino, uscì nuovamente dalla fortezza.
« Incendio ».
Alcune fiamme apparse dal nulla, distrussero anche l'ultimo ricordo di Salazar.
« Hai fatto la cosa migliore » dissero Ariana e Connor alle sue spalle.
« Quando siete arrivati? »
I due ragazzi accennarono un sorriso nel momento stesso in cui le ceneri volarono via trasportate dal freddo vento della sera.
« Cominceremo una nuova vita » Ariana si asciugò una lacrima che le stava rigando il lato destro del volto.
« Ora, rientriamo! L'Oracolo ha già messo tutto in tavola ».
I tre ragazzi si presero per mano e, insieme, si avviarono verso la Sala Grande.

*

Arrivò la notte. Brandon si assopì non appena poggiò la testa sul cuscino.
I suoi sogni furono tranquilli e sereni...
« Brandon, mi riconosci? » Lo chiamò una bellissima donna dai lunghi capelli corvini.
Il ragazzo scosse la testa.
« Siamo i tuoi genitori » disse un uomo sorridendo.
« Vi vedo per la prima volta... Incredibile! Perché siete qui? » Domandò Brandon dopo averli abbracciati.
« Volevamo solo dirti che siamo fieri di te. Sin dall'inizio ti siamo stati accanto » la donna si commosse.
« E ti abbiamo aiutato...Ricordi il frammento dello Specchio? »
Brandon accennò un debole "sì" con la testa: somigliava moltissimo a suo padre...
« Siamo stati noi a donartelo... Siamo fieri di te, Brandon ».
I due spiriti sorrisero: « Ti staremo sempre vicino! Ti vogliamo bene ».
« Anche io. Non vi dimenticherò mai ».
Quella notte, Brandon sognò i suoi genitori. Quella notte, fu la prima volta che li vide...

  
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