Era una piovosa sera di novembre. Un ragazzo moro, con grandi occhiali che gli nascondevano gli occhi verdi, fissava fuori dalla finestra. L'oggetto della sua attenzione era dall'altra parte della strada. C'era un lampione che si illuminava a scatti quasi regolari nel tempo. Il bambino era così visibilmente annoiato tanto da trovare interessante quel malfunzionamento. All'improvviso la luce si spense definitivamente e il ragazzo perse ogni interesse. Tuttavia continuò a fissare l'esterno in cerca di qualcosa che attirasse nuovamente la sua attenzione poichè gli altri lampioni che illuminavano la via gli permettevano di vedere fuori. La pioggia continuava a scendere incessantemente. Le macchine passavano per il viale senza accorgersi di quel ragazzo che scrutava l'esterno senza alcuna voglia di distogliere lo sguardo. Stava per arrendersi alla sua noia quando i fari dell'ennessima auto illuminarono il lampione spento che magicamente si accese. Il ragazzo prese un colpo quando, ai piedi del lampione, si innalzò una figura di una giovane ragazza. Avrà avuto la sua stessa età, era longilinea, i capelli mossi rossi che le errivavano fino a metà schiena e due occhi color smeraldo che si incrociarono ai suoi. Aveva un ombrello nero in mano e sulla faccia aveva stampato un sorriso raggiante. Il ragazzo continuò a guardarla molto interessato. Da dove veniva quella ragazza? E soprattutto, perchè non si era accorto prima della sua presenza? Aveva proprio dei bellissimi occhi, così grandi e sorridenti. Avrebbe tanto voluto conoscerla, diventarle amico, ma sapeva che ciò non era possibile poichè gli zii non gli avrebbero mai permesso di uscire di casa. Mentre il giovane stava pensando a queste cose, la ragazza, alzò la mano in segno di saluto. Harry, il ragazzo, sgranò gli occhi e si stupì di non riuscire a rispondere a quel saluto innocente.

" Ragazzo vieni qui!" Harry, sentendo la voce dello zio che lo chiamava fuoribondo, distolse per qualche secondo lo sguardo. Quando ritornò a guardare la ragazza essa non c'era più. Allungò il collo per vedere se in quel poco tempo fosse passata una macchina a prenderla oppure si fosse incamminata per la via con il suo ombrellino in mano, ma niente. Di lei non era rimasta alcuna traccia. Che si fosse immaginato tutto? No, era da escludere, non era pazzo. Lì c'era davvero una ragazza che lo guardava divertito e che ora era sparita. Avrebbe tanto voluto rivederla, poterle parlarle, salutarla. Almeno una volta.

Poco dopo il lampione si spense di nuovo, per non riaccendersi mai più.