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Autore: GexeTheNemesi    18/06/2007    10 recensioni
La secondo fanfic su Naruto che scrivo, abbiate pietà nei commenti…
Cosa sarebbe successo se Naruto in fasce fosse finito fin da subito nella mani dell’Akatsuki? Per scoprirlo leggete quanto segue!
Genere: Generale, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Miei cari fans, sabato sono stato tutto il giorno alle piscine come accennato in precedenza, sono tornato a casa che ero stravolto e sinceramente non me lo sono proprio sentita di aggiornare: ero letteralmente esausto. Domenica lo sapete che il mio giorno libero, quindi…


Cap 24 Il debito



Deidara diede un occhiata di intesa al suo compagno dalla maschera arancione, lui rispose con un cenno di assenso: buon segno, era sicuro di sé.
Kisame ( il quale si era svegliato dal coma molto prima di quanto l’Uchiha si aspettasse) e Itachi osservavano i loro compagni-avversari con sguardo inquisitorio, per poter capire dalle loro reazioni se si sentivano insicuri o decisi.
“Tanto è inutile” cominciò Itachi.
“con noi non avete avuto speranze fin dal principio, se volete accettare un consiglio saggio, abbandonate ora. Non avrete rimpianti”
L’artista sorrise spavaldo.
“Se pensi che tu e il tuo compagno non ce la possiate fare, perché non lo dite subito?” li schernì.
Kisame aveva in faccia un volto famelico, come se progettasse di divorare i due che gli stavano di fronte.
“Dopo questa batosta non oserai più nemmeno guardarti allo specchio” ghignò il ninja della nebbia rivolto al new-entry del organizzazione.
Tobi fece una sottile risata.
“Stavo per dirti la stessa cosa, pallone gonfiato”
Il biondo si sistemò annoiato i capelli, sapeva di avere la vittoria in tasca. “Tu che dici Tobi?” Chiese Deidara.
“li facciamo cominciare per primi?”
Lui sembrò pensarci sopra.
“Uhm… sì, diamogli questo vantaggio”
Il sorriso di Kisame si allargò.
Ormai erano agli sgoccioli, tutto si sarebbe deciso in quei pochi secondi.
Il ninja spadaccino sbatte con violenza la mano sul tavolo.
“Full!” Gridò trionfante, mostrando una coppia di re e un tris di dieci.
Visto che ormai non poteva niente con gli attuali Bijuu in circolazione, i quattro ninja dovettero scervellarsi per trovare un qualche passatempo per sopravvivere alla noia.
Si mise a braccia conserte e aspettò di gustarsi lo sguardo arrabbiato di Deidara e Tobi.
Che però non arrivò.
“Oh… povero Kisame” disse con tono quasi premuroso l’artista, mostrandogli la sua mano.
“Poker di Jak!” Disse con un sorriso a trentadue denti.
Stava già allungando la mano sui risparmi di tutta una vita del traditore della nebbia, quando Itachi lo fermò.
“Fermo lì” lo minacciò e, con lentezza quasi estenuante, mostrò la sua mano ai due.
“Poker di re”
Itachi non sorrideva spesso, non sorrideva mai, ma quel giorno andò molto vicino dal mostrare una smorfia molto vagamente simile a un sorriso.
Kisame tirò un sospiro di sollievo.
“Mi hai salvato la vita, socio”
L’Uchiha e lo spadaccino stavano per appropriarsi del malloppo, quando Tobi fece un gesto impensabile.
“Punto tutto” dichiarò, portando al centro del tavolo altri quattro lingotti d’oro.
Itachi rimase interdetto per un momento.
“Allora, Itachi-san” incitò il ninja mascherato.
“che fa? Ribatte o lascia?”
Un vero peccato che Tobi avesse la maschera, altrimenti il traditore della foglia avrebbe visto un sorriso a dir poco agghiacciante, che non aveva niente da invidiare con quello del suo compagno( usano entrambi “pasta del capitano ANBU”:Nda XD)(che battuta di basso livello… :NdSorellaAutore).
Il moro era dubbioso, quel gesto di Tobi lo aveva spiazzato letteralmente.
“Non fare lo stupido Itachi, non puoi lasciare con una poker in mano!” disse Kisame.
Itachi scosse la testa.
“Beh, non c’è molto su cui riflettere: o il caro Tobi sta bluffando alla grande o ha in mano delle carte paurose”
Dopo aver dato un occhiata piuttosto indecisa a quel che rimaneva della sua paga, anche lui portò tutto quanto al centro del tavolo.

“Naruto… Naruto sveglia!” Chiamò Kakashi.
Lui fece un gemito assonnato degno di un oscar.
“Sì babbo… ancora cinque minuti” mugugnò.
“Ci penso io sensei” disse la voce di Sakura e subito diede un deciso pugno in testa al falso-dormiente.
“Ahia!” si lamento Naruto scattando in piedi e massaggiandosi la testa.
“Sakura-chan, mi hai fatto male!”
Lei si mise a braccia conserte e portò lo sguardo altrove.
“Ben ti sta” disse.
“è da un pezzo che Kakashi-sensei ti sta chiamando”
Il biondo si guardò intorno, fintamente disorientato.
“Ma che diavolo è successo?” Borbottò.
Tazuna era a fianco al Jonin, stavano confabulando su qualcosa che non riuscì a sentire.
Guardandosi intorno però notò l’assenza di una chioma mora.
“Sasuke dov’è?” Chiese.
“Sta facendo un giro di perlustrazione per vedere se la strada è libera” rispose Sakura.
Naruto continuò a massaggiarsi la testa, gli aveva fatto male per davvero!
“E quel tipo del villaggi della nebbia che fine a fatto?”
Sakura scosse la testa.
“Non lo so e neanche Kakashi-sensei ne ha idea, sembra strano ma è come se di punto in bianco abbia deciso di andarsene”
Il biondo dovette trattenersi dal ridere: l’aveva fatta a Kakashi, il ninja copia!
Di fronte al Jonin comparve Sasuke, non sembrava affatto essere di buon umore.
“Niente e nessuno, nemmeno una traccia” dichiarò.
Kakashi si massaggiò le tempie, doveva averlo confuso abbastanza il comportamento di Zabuza.
“Beh, proseguiamo allora. Non vedo motivo di restare qui”
Il gruppo si rimise in marcia, con i tre Genin a capo file e il Jonin in coda.
E’ davvero strano pensò Kakashi.
A metterci KO sono stati dei dardi soporiferi ben mirati, armi ninja insolite. Ognuno di noi è stato centrato in pieno al collo, in modo che il veleno si facesse effetto all’istante, infatti io Tazuna, Sasuke e Sakura abbiamo ancora sul collo il segno di quel dardo.
Portò lo sguardo sul biondino a capofila.
Il collo di Naruto invece non ha nemmeno il più piccolo graffio e l’unica spiegazione è che lui non sia stato colpito. Non posso essere certo che sia stato lui a stordirci, ma da adesso sarà meglio tenerlo particolarmente d’occhio.

“Co…co… come sarebbe!? Razza di ingrato!” Balbettò un tipetto decisamente minuto con un paio di occhiali da sole sul naso.
“Mettiamola così” disse stranamente calmo Zabuza.
“ho trovato qualcuno che mi da una paga maggiore della tua, Gato, e ho tutte le intenzioni di seguire questa persona. Quindi, visto che non voglio lasciare testimoni scomodi, sono venuto a ucciderti; non mi sembra così complicata la cosa”
Da dietro la porta, Haku senti un clangore metallico e una decina di tonfi, poi il silenzio. Il giovane ninja odiava quel silenzio, ma sapeva che a volte era inevitabile e necessario.
La porta di legno si aprì e ne uscì Zabuza. Come facesse il ninja ogni volta a non sporcarsi mai neanche con una goccia di sangue, probabilmente Haku non lo avrebbe mai capito.
“Andiamo Haku, hai preso le provviste per il viaggio?” Chiese.
Lui fece cenno di assenso, mostrando lo zainetto che aveva sulle spalle.
“Allora partiamo; sono tre giorni di cammino fino all’Akatsukigakure”

Tazuna decise di ospitare i ninja a casa sua fino a quando la loro missione non fosse conclusa, una proposta che Naruto non si fece scappare visto che stava morendo di fame.
“Naruto” lo chiamò il moro.
“ti dispiace venire fuori un attimo con me?”
Oh ho, prevedo guai pensò Naruto, piuttosto intimorito dal tono usato da Sasuke. Troppo cordiale.
Appena il biondo uscì dalla porta, l’Uchiha lo aveva centrato in piena mascella con destro micidiale, facendolo finire a gambe all’aria.
“Questo è per la a tua stupidità!” disse furioso Sasuke.
“hai cancellato le tue tracce, ma visto che sei uno stupido patentato di grado S+ ti sei dimenticato di quelle della tua maledettissima marionetta! Ringrazia il cielo che mi sono svegliato per primo, ho avuto appena il tempo di cancellarle prima che Kakashi e Sakura si svegliassero!”
Naruto si rialzò in piedi, massaggiandosi la parte dolorante.
“Ho anche cancellato le tue tracce nei dintorni del luogo dove avevamo incontrato Zabuza, nel caso Kakashi andasse a curiosare.”
Il moro rientrò in casa sbattendo la porta, lasciando il biondino solo con i suoi pensieri.
“Ora ti tocca anche essere in debito con lui” se la ghignò Yoko.
“Taci, è fin troppo umiliante” borbottò a testa bassa il ragazzo.

“Allora Tobi?” Incitò Itachi.
Anche Tobi mostrò la sua mano.
“Poker di regine!” disse soddisfatto.
Deidara scosse la testa arreso.
“Tobi… il poker di re batte quello di regine” sussurrò depresso.
“Certo, se Itachi-san lo avesse”
Il biondo lo guardò confuso.
“Scusa?”
Il ninja con la maschera indicò il re di quadri nella mano dell’Uchiha.
“Vede il re di quadri, Deidara-sempai? Itachi-san ha quella carta in mano fin dall’inizio, ma io il re di quadri l’ ho scartato prima quando ho chiesto due carte. Quindi deduco che si tratti di Genjutsu”
L’immagine del re di quadri cominciò a diventare sfuocata, poi quando l’immagine tornò visibile mostro un semplice dieci di fiori.
“Itachi-san ha solo un tris di re e se ricordo le regole, il poker di regine batte il tris di re”
“Yatta!” Esultò Deidara, abbracciano il tanto agognato premio: tanto oro da poter fare due volte il giro del mondo.
Non se la prese del fatto che Itachi avesse barato, visto che sia lui stesso che Tobi(nonostante fosse un bravo ragazzo), che Kisame avevano usato le proprie conoscenze sulle arti ninja per accaparrarsi le carte migliori. Il difficile era non farsi scoprire.
“Devo proporla a Kakuzu questa idea” riflettè Tobi.
“appena avremo catturato tutti i Bijuu potremo metterci su un bel business, se un giorno andremo in un casinò potremo sbancare alla grande e vivere di rendita per tutta la vita”
Kisame rise.
“prima il dovere e poi il denaro, o finirai per diventare come lui”
“Hai ragione, tu cosa hai intenzione di fare appena tutto sarà finito?” Chiese il ninja mascherato.
“Non ne ho idea” rispose sincero
“penso che mi occuperò del villaggio della nebbia con i miei compagni spadaccini, ma non ne sono così certo. Tu socio, che vuoi fare?”
Itachi osservò annoiato le carte sparse per il tavolino.
“Mi troverò una donna e metterò su famiglia” disse con lo stesso tono con cui si dice “che bel tempo c’è oggi!”
“cosa che penso voi tre non riuscireste mai a fare”
Un alone di depressione cadde sui tre membri dell’Akatsuki presenti.
“Voi sempai? Cosa farete?” Chiese Tobi fingendo di mostrarsi con il solito umore.
“Boh, se sarò abbastanza fortunato farò come Itachi” disse.
“Sogna e spera” borbottò l’Uchiha.







  
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