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Autore: Melabanana_    30/11/2012    5 recensioni
Hera Tadashi è un ragazzo apparentemente indifferente a tutto, che si lascia passare accanto gli eventi senza preoccuparsene molto.
Afuro Terumi è un idol emergente, ma già molto famoso, che nasconde il suo vero carattere.
Questa fic parla di come il loro incontro abbia modificato le loro vite, e di come la loro storia sia venuta ad intrecciarsi con quella dei loro amici.
Coppie: HerAfu, DemeKiri, ArteApo, vari ed eventuali.
{dedicata a ninjagirl, che mi ha fatto scoprire e amare queste pairings.}
~Roby
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Perché in ogni momento, il rosso e il viola sanno sempre trovarsi.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Altri, Hera Tadashi, Jonas Demetrius/Demete Yutaka
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Buona sera <3
So che sto aggiornando questa fic ad un orario indecente, ma avevo voglia di farlo perciò vi prego di perdonarmi :'D
Questo capitolo è un concentrato di dolcezza, tutto dedicato all'HerAfu...
E c'è anche lei, la donna-canarino, brillante e vistosa come sempre -what the canarino-  ~
Spero che il capitolo vi piaccia :)
Un grazie infinito a Summer38 e Crow Angel per l'assiduità con cui seguono questa storia. Siete fantastiche <3

Baci,        
Roby


 


Capitolo 14

-Nyaaaah!-
Con quest’urlo (che Hera si chiese cosa stesse a significare) Afuro si lanciò letteralmente sul letto a baldacchino, rotolandosi sul materasso.
-E’ morbidissimo! Lo adoro! E guarda, abbiamo anche la tv! Non è fantastico?!-
Hera si limitò ad emettere un suono di approvazione, ma Afuro era troppo allegro per farsi rovinare l’entusiasmo dalla scarsa partecipazione di Hera.
Il biondino saltò giù dal materasso e aprì la sua borsa, tirando fuori un pigiama rosato, a maniche lunghe e pantaloncini corti.
Hera alzò un sopracciglio. –Pigiama rosa?- disse, sforzandosi di restare serio.
Afuro gli fece la linguaccia ed evitò di rispondergli.
-Girati- ordinò.
-Stai scherzando…-
-No! Girati!-
-E va bene- sospirò Hera rassegnato e si voltò perché Afuro si potesse cambiare. Nel frattempo si chinò sulla sua borsa per tirare fuori un pigiama bianco, molto semplice.
Si tolse i pantaloni infilandosi quelli del pigiama, poi tolse la maglietta e la gettò di lato. Si voltò solo quando Afuro cacciò un piccolo urlo.
-Cosa c’è?- chiese perplesso, mentre osservava il compagno arrossire e tapparsi la bocca con le mani.
-N-nulla- balbettò lui, già pronto, e corse ad infilarsi nel bagno. In realtà, a farlo urlare era stata la sorpresa nel vedere Hera senza maglietta (me: biasimatelo XD), ma non l’avrebbe mai ammesso. Ripensò alla sua pelle, più scura della propria, liscia, perfetta, ai muscoli lineari.
Tuffò la faccia nell’acqua per non andare a fuoco. 
“Santissima, Hera mi fa davvero un brutto effetto” pensò. Non andava bene così, si stava facendo coinvolgere troppo… per forza Hera doveva trovarlo strano.
Uscì dal bagno ancora in stato confusionale, ma con suo grande sollievo Hera era già crollato come un sasso, senza neanche entrare sotto al lenzuolo.
Aveva semplicemente tolto il copriletto, che ora giaceva vicino alla tv.
Afuro sospirò e si sedette vicino a lui, con un ginocchio piegato così da poterci appoggiare il viso sopra e restare a fissarlo.
Era davvero bello, niente da dire.
E non un bello artificiale, ma forte e triste al tempo stesso.
Il suo sguardo mente lo baciava non l’avrebbe mai dimenticato, quello sguardo che celava tutte le parole che Hera non gli avrebbe mai confidato.
“Ma che ci faccio qui a fissarlo come un maniaco?!” Si prese a calci mentalmente e si mise nel letto tirandosi le coperte fin sopra i capelli. Non servì. Continuò ad agitarsi per circa mezz’ora, prima di decidere che era troppo nervoso per addormentarsi.
Come invidiava Hera. Ma ancora, il fatto che fosse tanto tranquillo voleva dire che non provava niente di particolare per lui…
Prima di deprimersi troppo scivolò giù dal letto e si sedette davanti alla tv.
Afferrò un lembo del copriletto e se lo tirò sopra come fosse un lenzuolo normale, quindi accese la tv. Restò accecato per un attimo dalla luce dello schermo. Mise il volume al minimo per non svegliare Hera e cominciò a girare i canali.
 
Hera si girò su se stesso, mugugnando.
Era così stanco che si era addormentato di botto, senza preavviso.
Ora gli occhi gli aprivano lentamente, inquadrando un soffitto sfocato da una debole luce.
Nel silenzio, si udivano solo delle voci, molto basse.
Si girò sul fianco e vide un insolito ammasso di lenzuola davanti ad una tv accesa, da ci proveniva luce. Al suo fianco, non c’era nessuno,m e il posto era freddo.
-Ehi… ti pare il caso di andare a dormire così tardi?- chiese alzandosi sui gomiti.
Non venne risposta, allora Hera scese dal letto e lo raggiunse.
Si bloccò vedendo nella tv dei giornalisti che si ammassavano su alcune persone, al momento non identificabili. Sotto, lampeggiava la scritta “Sullo scandalo Terumi”.
-Non ti guardare questa roba. E’ spazzatura- disse Hera con rabbia crescente, e gli tolse il telecomando di mano.
Afuro non oppose alcune resistenza, come fosse ipnotizzato dallo schermo.
Hera stava per spegnere, ma esitò quando identificò le persone assediate dai media.
Non si poteva non riconoscere quella giacca giallo canarino.
Hitomiko, Atena e Saginuma si facevano largo fra i media, in particolare il ragazzo alto con i capelli neri ringhiava a chiunque si avvicinasse al suo capo: la donna camminava disinvoltamente, come se la cosa non la toccasse minimamente.
Atena sorrideva, ma dietro quella cortesia c’era una freddezza sprezzante.
-La prego, ci dica le sue impressioni!-
-Lei lo sapeva vero?!-
-Perché ha tenuto il segreto?-
-Conosce di persona il Mr Terumi?-
Se Hera fosse stato lì li avrebbe strozzati con estremo piacere, e sospettava che anche Atena e Saginuma stessero accarezzando in segreto quell’idea.
-Non sia egoista, ci dica qualcosa!-
A quel punto Hitomiko si voltò e fulminò la massa con un’occhiata glaciale.
Si fermò di colpo e con un gesto deciso strappò il microfono di mano ad un uomo.
-La bellezza non è tutto. Noi ti amiamo per quello che sei, quindi non mollare.- disse, quindi gettò il microfono all’aria (l’uomo lo prese per un soffio) e ravviandosi i capelli voltò loro le spalle con una classe di cui loro erano indegni.
Hera sentì che la sua stima per la donna canarina saliva al 99,9 per cento (non fosse stato per quella dannata giacca!) e con un sorriso spense la tv.
Nessuno di quei porci avrebbe capito a chi si riferiva Hitomiko, ma Hera sapeva che la donna stava mandando un messaggio ad Afuro.
Buttò via il telecomando e si chinò su Afuro dando le spalle alla tv.
-Smettila di piangere- sussurrò, suonava come ordine, ma dolce.
Gli prese il viso fra le mani e glielo sollevò, il copriletto scivolò giù rivelando le lacrime che gli inondavano il volto.
Afuro singhiozzò e chiuse gli occhi, imbarazzato.
-Non azzardarti a ridere o ti uccido- disse fra i singhiozzi.
Hera scosse il capo e avvicinò le braccia alla sua fronte, solo sfiorandola.
Afuro lo sentì sorridere e aprì gli occhi, imbronciato.
-Ti ho detto di non ridere!-
Hera scosse il capo ma non lasciò il sorriso.
-Non rido per te- lo rassicurò.
Afuro si asciugò le lacrime con il dorso della manica e lo fissò interrogativo. 
-Allora che c’hai da ridere, scusa?- chiese accigliandosi.
Hera si alzò, e lo prese in braccio senza preavviso, mettendolo a sedere sul letto; quindi poggiò la fronte contro la sua e rise di nuovo, piano.
-Rido per la fine orribile che faranno quei cretini di giornalisti se si avvicinano di nuovo alla donna canarina!- esclamò, strappando un sorrisino anche al biondo.




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