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Autore: elehoran    01/12/2012    1 recensioni
"Nessuno più ci sperava, nessuno più ci credeva, dicevano che il trauma celebrale che aveva subito era troppo grande e le sue possibilità erano davvero poche; ma io continuavo a crederci. Io facevo tutto questo per lui"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Chapter two

'You are my all, my life, my smile'


Chapter two,
Si parte verso la mia nuova vita


"Allie, Niall svegliatevi!"
Urlava mia madre alle otto di mattina, dal piano di sotto. Mi buttai letteralmente giù dal letto ancora con gli occhi gonfi dal sonno e scesi in cucina per fare colazione. Al piano di sotto c'erano tutti, la mamma, il papà e Niall. Era felice e il suo sorriso aveva il potere di farmi cambiare umore,rendendo la mia giornata più bella.
Io andavo li per lui, perché sapevo quanto fosse importante per lui cambiare città, cambiare vita. Non era ancora riuscito a chiudere completamente col suo passato e ancora gli rimbombava nella mente il suono di quei pugni, di quei calci, le urla strazianti di Simon,il suo migliore amico. Era stato ucciso a botte da alcuni ragazzi e Niall si era salvato per miracolo,dopo un anno e tre mesi di coma. Ricordo ancora il momento in cui la mamma mi fece sedere sulle sue gambe, nonostante avessi sedici anni. "Mamma dov'è Niall? gli devo raccontare la mia caduta di oggi!" Dissi rivolgendomi a lei. "Non so quando potrai raccontarglielo" Mi rispose lei. "Scusa? E perché? Non mi dire che l'avete di nuovo messo in punizione"  "No Tesoro, Niall è in coma" Quelle parole, quelle quattro minuscole parole, avevano distrutto tutto, non avevo più voglia di fare niente, di reagire. Mi accasciai per terra e le lacrime iniziarono a scendere veloci come se venissero spinte giù ma io non emettevo nessun rumore, nessun singhiozzo, nessun lamento, niente. Non avevo la forza. "C-com'è successo?" chiesi, con la voce rotta dalle lacrime.
"Te lo dirò quando ti riprenderai"
"NO! Tu me lo dici ora, io ho bisogno di saperlo"
"Lo hanno picchiato, e lui ha sbattuto la testa" 
"Perché? Chi è stato? No mamma no; dimmi che tutto questo è un incubo, che non è vero, che ora lui verrà da me e mi abbraccierà. Niall,vieni" dissi urlando. Volevo solo uccidere chi aveva fatto questo a mio fratello. Lei si avvicinò a me e mi abbracciò, senza dire niente. "Niall vieni" dissi nuovamente. Ma lui non c'era.
Da quel giorno iniziai ad andare abitualmente all'ospedale e sapevo che un giorno si sarebbe svegliato, io credevo in lui. Mi ricordo la gioia che mi invase il giorno in cui, da quel letto di ospedale, mi strinse la mano, prima di spalancare i suoi meravigliosi occhi color oceano. Nessuno più ci sperava, nessuno più ci credeva, dicevano che il trauma celebrale che aveva subito era troppo grande e le sue possibilità erano davvero poche; ma io continuavo a crederci. Vederlo in quel letto di ospedale non mi toglieva la forza e l'amore immenso che provavo per lui. Ogni giorno stavo li almento tre ore, gli leggevo qualche libro, gli parlavo e gli raccontavo la mia giornata. Pregavo ogni notte il Signore chiedendogli di farlo svegliare da quell'incubo orrendo, di farlo tornare a vivere, di riportarlo da me. Mi mancava il suono della sua voce, mi mancava il suo sorriso, la sua fame irrefrenabile, i suoi occhi e i suoi abbracci, avevo bisogno di mio fratello e sapevo che lui sarebbe tornato da me. Quando si svegliò la mia vita si illuminò, e passo dopo passo, fatica dopo fatica, lui si è rimesso completamente ed è tornato ad essere il mio fratellone.

Quella mattina lo abbracciai, feci colazione e poi, dopo essermi preparata uscì di casa e andai dalla mia migliore amica, Sophie, per salutarla e per spiegarle tutto "Sarà fantastico, anche se mi mancherai tanto" mi aveva detto lei
"Mi mancherai anche tu, ciao tesoro" Andai via mentre una lacrima rigò il mio viso e solo dio sa quanto mi sarebbe mancata. Tornai a casa e preparai le valigie: misi dentro tutti i vestiti che avevo, le scarpe, i trucchi, il mio libro preferito,le mie cuffiette, i miei spartiti e il mio violino, pronta per iniziare quella nuova avventura. Alle 4 saremmo partiti per l'aeroporto e perciò anche Niall stava preparando i bagagli ma molto più velocemente di me. Dopo aver pranzato mi diressi verso camera mia e presi la mia foto preferita, quella mia e di tutte i miei amici, la avvicinai al petto e poi la riposi nella mia borsa; non mi sarei mai dimenticata di tutti loro,le uniche persone che riuscivano a farmi sorridere e a farmi sentire amata.
Verso le tre e mezza presi le valigie,la borsa e scesi al piano di sotto aiutata da papà che ripose tutto nel bagagliaio mentre Niall faceva uno dei suoi soliti spuntini. Stavo iniziando ad apprezzare questa opportunità anche se mi dispiaceva molto allontanarmi dalla California.
"Dai ragazzi venite in auto!" urlò mio padre, sembrava che non vedesse l'ora di libersarsi di noi.
Il viaggio verso l'aeroporto durò una mezzoretta e appena arrivammo andammo a fare tutti i controlli necessari per arrivare in Europa. Ci impiegammo più di un'ora e dopo aver salutato i nostri genitori e aver ascoltato le loro raccomandazioni ci dirigemmo verso la pista e salimmo sull'aereo. Raggiungemmo i nostri posti e dopo una decina di minuti partimmo. Sentire la terra mancare da sotto i piedi non mi aveva mai fatto tanto effetto quanto quel giorno. Mi stavo allontanando molto da casa e dalla mia famiglia e non sapevo se le cose sarebbero andate come speravo. Strinsi forte la mano di mio fratello che si avvicino a me e mi baciò una guancia,cercando di rassicurarmi. Sapeva che avevo un po di paura ad andare in Inghilterra in casa di persone che mai avevo visto ne sentito ma lui era certo che tutto sarebbe andato per il meglio e io mi fidavo di lui, o almeno cercavo di farlo. Dopo un po mi addormentai e al mio risveglio vidi Niall sgranocchiare dei grissini "Ehi sorellina hai dormito per otto ore,ti rendi conto?" mi disse lui ridendo
"Si lo so, scusa se non ti ho fatto compagnia ma ero distrutta, a proposito, tra quanto arriviamo?" gli chiesi
"Penso che tra tre ore saremo li"
Passai il resto del tempo in aereo a ridere con mio fratello, cosa che io amavo molto.
Poco prima di atterrare le hostess ci avvertirono di allacciare le cinture, e dopo qualche minuto toccammo terra. Scendemmo dall'aereo e dalla pista vidi scritto "Aereporto Heathrow di Londra" Dio, che senzazione strana. Avvertii i miei del fatto che il viaggio era andato bene e che noi stavamo benissimo con una chiamata. Entrammo dentro e notammo una signora dall'aspetto molto curato, ma anche molto dolce con un cartello in mano con su scritto "Niall e Allie", io sorrisi a mio fratello e ci avvicinammo da lei. "Salve signora, siamo Allie e Niall piacere" le dissi io "Oh ciao ragazzi, io sono Claire, sono felicissima di conoscervi" ci rispose lei con un enorme sorriso sul viso. "Avete bisogno di qualcosa?" "No grazie Claire" rispose mio fratello. "Ok, allora andiamo verso la mia auto, mi raccomando, se avete bisogno di qualcosa non esitate a chiedere" "lo faremo" le risposi. Prendemmo tutte le nostre valigie e ci dirigemmo verso la sua casa, o meglio verso la nostra casa.






HELLOOO
Che ne pensate? Vi piace? Io spero di si, questo capitolo mi emoziona molto e spero che abbia emozionato anche voi. Si scopre qualcosa su Niall e Allie ma ancora non sappiamo nulla dei loro nuovi fratellastri e dei loro amici.
Spero continuiato a leggere la mia storia, mi raccomando, recensite c:
Eleonora.
  
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