Fanfic su artisti musicali > SHINee
Segui la storia  |       
Autore: RubyKuro    01/12/2012    3 recensioni
Che succede quando ti innamori di qualcuno che odi, ma non sai che la persona che ami e quella che odi sono la stessa persona?
JongKey.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lacrime

Image and video hosting by TinyPic

02:21 Jing: Mi sfottono perché sono leggermente basso.

02:22 Ki-Ki: Puahaha, vorrei sapere quanto sei, leggermente alto!

02:22 Jing: Non è divertente. Comunque non mi sono ancora misurato e non so dirtelo esattamente.

Nonostante fosse lui quello preso in giro sorrise divertito. Non si era neanche accorto dell’ora, lui e il suo amico di tastiera erano rimasti a parlare per ore.

02:23 Ki-Ki: Me lo dirai prima o poi, comunque, ormai sono ore che parliamo. Io sono Kim Kibum.

02:25 Jing: Jonghyun Kim, piacere. Non è che il tuo nickname un po’ strano è dovuto al tuo vero nome?

02:26 Ki-Ki: Come l’hai capito?

02:27 Jing: E’ troppo poco maschile. A proposito, quando ti sei sconnesso senza dirmi niente, come mai l’hai fatto? Non te l’ho ancora chiesto e ci ho pensato adesso.

02:35 Ki-Ki: In fondo.. dato che non ci siamo mai visti posso dirtelo. Non so ancora che orientamento sessuale ho, è per questo che ho reagito in quel modo. Ti chiedo cortesemente scusa.

02:36 Jing: Sei il ragazzo più tenero che abbia mai conosciuto.

02:38 Ki-Ki: Non dire sciocchezze. Io non sono tenero, il mio migliore amico è tenero, il mio gatto è tenero, il mio cuscino è tenero. Io non sono tenero.

02:40 Jing: Però per me lo sei, ti sta bene così?

02:41 Ki-Ki: E va bene.. oddio, ma hai visto che ora è?!

Il ragazzo posò gli occhi alla destra dello schermo. Oddio!

02:45 Jing: Potevi avvertirmi, sai? Domani farai tardi a scuola!

02:46 Ki-Ki: Guarda che io ero preoccupato per te dato che domani non ho scuola. Baboo. (idiota)

02:47 Jing: Hai ragione, io lavoro. È meglio andare a letto.

02:50 Ki-Ki: Buonanotte Jonghyun.

02:51 Jing: Chiamami Jongh, buonanotte Kibum.

02:52 Ki-Ki: Chiamami Key, buonanotte Jongh.

02:55 Jing: Buonanotte Key.

Ki-Ki è offline.

Chiuse il portatile e si stiracchiò sulla sedia. “Questo ragazzino mi ha fatto stare al computer tutto questo tempo? Ma che mi sta succedendo?” Disse come se stesse pensando. Scosse la testa in assenso. “E’ meglio se me ne vado a letto.”
La casa era desolata, Minho non era in casa e nemmeno Jinki. Non per questo si sentiva solo, anzi, era nella completa pace. Ma anche se fossero stati a casa, sicuramente, dormivano.

-

“Sappi che di flirtare con le ragazzine che vengono non se ne parla. Sei qui per lavorare, e non mi interessa se sei un bel ragazzo. Non farlo o ti licenzio.” Rimproverò il suo capo con aria diligente. Non lo sopportava nessuno, e neanche Jonghyun, che lo guardava con gli occhi quasi assonnati, e quando veniva rimproverato lo ignorava semplicemente, come in quel momento.

“Va bene, va bene, posso andare a sistemare i libri o devo stare ancora qui a fare la spugna?”

L’altro sbarrò gli occhi incuriosito. “Ma che..”

“Yes sir, vado.” E cambiò direzione. Gli aveva dato fin troppo fastidio, e la cosa che lui non sapeva era che erano le ragazzine a provarci con Jonghyun, lui piaceva, e a lui non dispiaceva. Era fieramente etero, e nella sua vita da 20enne non si sa quante ragazze possa aver avuto. Tante.
Iniziò a sistemare i libri di Daw Brown, erano gli unici che aveva letto. Gli piacevano quel tipo di thriller, erano gli americani a scrivere le cose più ‘fighe’. Aveva pure provato a leggere libri come ‘il nome della rosa’ oppure ‘l’Idiota’, che poi era una cosa completamente diversa dal suo genere di libri.

01:12 Ki-Ki: Io amo leggere, i miei libri preferiti sono, l’Idiota, Il Gatto Pardo, la Casa degli Spiriti, Il codice da Vinci e il libro di psicoanalisi di Freud. I tuoi?

Sentiva dentro se che doveva leggere i libri che aveva detto così insieme avrebbero potuto parlare di qualcosa di meno stupido, eppure Kibum non si era mai lamentato, anzi, sembrava interessato ai discorsi idioti e divertenti di Jongh.
Si trovò magicamente di fronte allaCasa degli Spiriti. “Devo leggerlo, devo leggerlo per lui!” Urlò, a bassa voce. Lo prese e scese giù dalla scala. Accanto c’era un tavolo di legno, dove i lettori si sedevano per leggere. Era la biblioteca più grande di Seoul ed era sempre piena di gente, adoravano i libri che stavano li dentro, certuni introvabili anche nelle librerie più assortite.
Si sentì il campanello. Doveva andare lui ad aprire, in quel momento era l’unico li dentro, oltre il suo capo, ma non si sarebbe mai alzato. Chi è che rompe le palle? Si disse nervoso, mentre andava ad aprire dopo diversi minuti.

“Ti sembra il momento di aprire? Fuori sta piovendo e mi sono bagnato tutto!” Era un ragazzino, lo si poteva vedere dal taglio di capelli. Aveva due splendidi occhi neri e felini, furono quelli che lasciarono senza fiato Jongh. 

Il biondo sorrise. “Sono l’unico qui dentro, devi darmi pure il tempo, no? Moccioso.” Fece una smorfia snervata e gli diede le spalle.

“Io sono l’unico cliente però.” Ribadì anche lui nervoso. “E’ preso ed è per questo che ancora non c’è nessuno, non ti sembra stupida la tua scusa?”

“A me sembri stupido tu, ora se devi leggere fallo pure, e non darmi più fastidio, moccioso.” Non l’aveva preso per niente a cuore quel ragazzino, anzi non lo poteva assolutamente vedere.

Il sospiro seccato dell’altro richiese la sua attenzione nuovamente. “Sono qui per lavorare.” Quella volta diede le spalle lui, e raggiunse il principale, che se ne stava dietro al banco con i piedi incrociati su di esso, mentre sfogliava un giornaletto di motociclette giapponesi. “Ah questi giapponesi sono esageratamente bravi, che meraviglia.” Commentava di tanto in tanto.

“Scusi signore!” Lo interruppe il ragazzino con gli occhi sorridenti e belli. Jongh si nascose dietro una porta e iniziò ad origliare, si aspettava una reazione incazzata del suo principale, e questo gli faceva piacere.

“Chi diav.. Kibum? Ma buongiorno, dimmi pure.”

Perché non lo sgrida? E perché si chiama Kibum? Pensò irritato.

02:23 Ki-Ki: Me lo dirai prima o poi, comunque, ormai sono ore che parliamo. Io sono Kim Kibum.

Kibum..

Kibum..

Kim Kibum..

Questo nome continuava a rimbombargli in testa.

“Ho letto su internet che cercate qualcuno.”

“Effettivamente sono solo 3 e quindi viene un po’ difficile per questi ragazzi dare testa a tutti. Si, sto cercando qualcuno.”
“Quel tipo biondo lavora qui?”

Perché chiede di me? Che vuole questo moccioso?

“Si, perché?”

“E’ abbastanza antipatico.”

“No, non lo è. Semplicemente è un po’ superbo, ma in realtà è un bravo ragazzo.”

“Non è importante, io sto cercando un lavoro. Però solo di pomeriggio se possibile, tranne che sabato e domenica che non ho scuola.”
Ma perché? Ci sto io il pomeriggio, e non ho bisogno di un moccioso tra le scatole!

“Perfetto, non c’è problema allora.”

-

“Omha hai hominhiato ohhi htehho?”  Chiese Minnie con la bocca piena.

Key non sembrava affatto di buon umore. “Taemin, quando ingoi mi traduci e io ti rispondo.” Continuava a girare la forchetta nel piatto.
“Non hai fame? Comunque stavo chiedendo se avevi cominciato oggi stesso.”

“Scusa, sto sulle nuvole. Si, ho cominciato oggi stesso. E si, non ho fame.” Non riusciva a non pensare a quel biondo che si chiamava come l’amico della chat. Il suo cuore provava una sorta di emozioni tutte insieme: Rabbia, dolcezza, felicità, nervosismo. Poteva essere che quel tipo antipatico fosse Jonghyun della chat? Ma c’era una lieve differenza tra i due. Uno era dolce e comprensivo, l’altro scontroso e stronzo. Eppure avevano una cosa in comune: il nome.

-

Taemin lo aveva portato in discoteca e aveva invitato i suoi amici. Non era molto d’accordo, preferiva rimanersene a casa, anche perché non era riuscito a parlare neanche per dieci minuti con il suo amico, poi capì che era la cosa migliore per evitare di diventare dipendente e anche il suo amico era dolce, era piacevole, era perfetto, avrebbe prima o poi dovuto staccare la spina del computer e riprendere a fare una vita normale.
“Omma, guarda, quelli li sono i miei amici. Quello alto è Minho, quello con i capelli da femmina Onew e quello più basso non lo so.. forse è un loro amico.” Li indicò sorridente, come al solito.

Key sbuffò. “Quello è Jonghyun. Lavoriamo insieme, purtroppo.”  Incrociò le braccia e si sedette nella poltroncina alle sue spalle. Non era previsto il fatto che oltre il pomeriggio avessero trascorso anche la giornata. Ma che fa, mi segue?

“K-Kibum? Cosa sei uno stalker?!” Gli urlò contro mentre lo guardava bene. In realtà era Key che pensava fosse lui a seguirlo, ma si limitò a sbuffare e ad ignorarlo, girando sulla poltroncina e dandogli le spalle. “Hey moccioso, pensavo avessi sopra i 15anni, invece devi essere più piccolo per avere tale comportamento.”

“Non voler parlare con te non significa che io sia un moccioso, sai? Non voglio parlarti e non lo faccio.” Rispose freddo, mentre sorseggiava il cocktail che gli era stato portato da un appagante cameriere, e che spesso scambiava strani sguardi con Kibum.

Ma che vuole questo? Pensava dopo quei sguardo che lo mettevano in imbarazzo e lo irritavano ulteriormente.

“Key, vieni a ballare con me e gli altri, anche tu Jongh!”

-

I loro cuori si fermarono insieme.

Key..

Jongh..

02:51 Jing: Chiamami Jongh, buonanotte Kibum.

02:52 Ki-Ki: Chiamami Key, buonanotte Jongh.

Jongh..

Key..

Tu non sei Key.

Tu non sei Jongh.

Non potete essere la stessa persona.
E’ solo una coincidenza.
-
01:04 Ki-Ki: Stasera dov’eri?!

01:10 Jing: Perché? Da nessuna parte. E tu invece?!

01:11 Ki-Ki: Io sono rimasto a casa.

01:15 Jing: Ne sei sicuro?

01:30 Ki-Ki: Ne sono sicuro.

-

“Sssh.. Key!” Sussurrava nel suo orecchio il biondo con l’alito sporco d’alcol. “E’ meglio se non lo dici a Jongh, lui è troppo geloso. Se sapesse che adesso un tipo come me ti sta toccando mi ucciderebbe.”

Key era più sbronzo di lui. “E tu non dire a Key che mi stai toccando, lui vuole che tu sia solo.. suo.” Teneva le braccia intorno al suo collo, lo abbracciava, ma non stava capendo che succedeva.

“Lui vuole essere solo suo, infatti lo è.” Fece il classico sorriso ubriaco e poggiò le sue labbra sporche di vodka su quelle macchiate di gin di Kibum. Le loro lingue si incontrarono per danzare una dolce danza, i loro corpi si desideravano come non vai. Le mani del più grande scesero dentro i jeans attillati di Bummie, le loro bocche non emisero altro che gemiti e ansimi, per poi scambiarsi lunghi baci.

-

03:00 Ki-Ki: Non ne sono sicuro, la verità è che non mi ricordo che è successo sta notte, ero uscito con Taemin, poi ho iniziato a bere ma dato che non reggo l’alcol non so che è successo dopo.

03:31 Jing: Perché mi dai queste spiegazioni?

03:33 Ki-Ki: Io non lo so. Però non sono riuscito a chiudere occhio, dovevo dirtelo.

03:35 Jing: Non so neanche io che è successo sta notte, mi dispiace non avertelo detto. Probabilmente non l’avrei fatto neanche dopo, mi dispiace.

03:40 Ki-Ki: Pensi di essere stato con qualche ragazza?

03:42 Jing: Io.. penso di si.

Ki-Ki è offline.

Le lacrime stavano solcando le sue guance, lui non ne capiva il motivo. Non sapeva perché si sentiva così in colpa, Kibum era solo un amico di tastiera.

-

Il suo viso pallido era rigato dalle lacrime, per questo aveva spento il computer. Perché mi sto comportando in questo mondo? Perché ho avuto quella fitta al cuore così forte quando mi ha detto di si?
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: RubyKuro