Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: MeiyoMakoto    01/12/2012    2 recensioni
Clive Staples Lewis ha quindici anni e un'unica ossessione: Narnia.
Per anni si è sentito raccontare storie di animali parlanti, fauni, ed eroiche imprese.
Per anni ha avuto la certezza di non appartenere completamente al nostro mondo.
Per anni ha cercato di lasciarlo.
Adesso può.
Ma Narnia non è come ha sempre immaginato.
Fra alleati imprevisti e nemici inaspettati, Clive dovrà farsi strada in un mondo diverso da quello che si legge nei suoi libri; un mondo dove la linea fra buono e cattivo è decisamente più sottile.
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DAL PRIMO CAPITOLO
E se…?
Non riuscì a trattenersi: gettò uno sguardo alla porta per assicurarsi che Peter non fosse nei paraggi, poi strappò con foga la carta velina e aprì il pacco. Adagiati con cura su uno spesso strato di ovatta, c’erano due anelli, uno verde e uno giallo.
Un biglietto di sola andata per Narnia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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‘Ti aspettavo, figlio di Adamo.’

Ci volle un po’ prima che Clive fosse abbastanza lucido da accorgersi che qualcuno aveva parlato: sembrava che la quiete del bosco l’avesse inghiottito, si sentiva intorpidito come se fosse diventato un albero come quelli che lo circondavano.

Un violento schiaffo lo riportò alla realtà.

‘Ma che problema avete voi umani? È solo un bosco, maledizione! Come mai non riuscite mai a concentrarvi per più di due secondi in questo posto?’

Clive spalancò gli occhi.

Una donna di una bellezza mozzafiato, più alta di qualsiasi essere umano, con lunghi capelli neri e lisci che le ricadevano sulle vesti di seta colorata, lo guardava sprezzante.

Il ragazzo soffocò un grido.

Tu!’, esclamò. ‘Tu sei la Strega Bianca! Che cosa vuoi da me? Stai lontana!’

Gli occhi della strega divennero due fessure.

‘Mi chiamo Jadis.’, sibilò. ‘Puoi anche chiamarmi Vostra Maestà, se preferisci, ma non pretendo tanto dal figlio di quel piccolo usurpatore di Caspian.’

‘Allora è vero? È lui mio padre?’

‘Sì, ma non è una cosa di cui andare tanto fieri, se vuoi il mio parere. È stato lui a confinarmi qui, sai; matto come un cavallo, quel ragazzo.’

‘Non osare parlare così di lui! Allora Caspian è riuscito a cacciarti finalmente via da Narnia, eh? Non credere che io non sappia dove siamo, arpia: questo è il Bosco tra i Mondi, un luogo da cui si può accedere ad ogni universo, se si hanno i mezzi, ma dal quale è quasi impossibile uscire. Sei prigioniera, quindi!’

‘Ringrazia la tua buona stella che ho bisogno di te, vermiciattolo, altrimenti questa sarebbe stata la tua ultima calunnia. Ho un piano, figlio di Adamo, non dubitare… e tu hai un ruolo fondamentale in esso.’

‘Non crederai davvero che io…’

‘Sei proprio figlio di tuo padre, eh? Calmati, una buona volta. Non mi hai ancora detto come ti chiami.’

Lui esitò, ma non sembrava esserci niente di pericoloso nel dirle il suo nome.

‘Sono Clive.’, la informò.

‘Clive… Devo dire che mi aspettavo un nome un po’ più altisonante, per un principe… Bene, Clive, vogliamo andare?’

‘Io non vado da nessuna parte con te. Dove mi vuoi portare, strega?’

Jadis. Dove vuoi che ti porti, ragazzino? A Narnia, ovviamente. Non penserai di poterci arrivare da solo, spero.’

‘E perché no?’

‘Guardati intorno: qui ci sono milioni di pozze, miliardi, anzi, e ciascuna è un portale per un mondo diverso. Quante probabilità hai di trovare quella giusta, se non te la indico io?’

Aveva ragione.

Clive si rigirò l’anello fra le mani, incerto. Digory Kirke era arrivato a Narnia per sbaglio, e non prima di essere passato nel mondo semidistrutto da cui proveniva la Regina Bianca; o almeno così aveva detto Susan.

‘Io però ho un anello.’, ragionò ad alta voce. ‘Io posso lasciare questo bosco quando voglio, mentre tu resterai per sempre intrappolata qui, senza la tua magia, se scelgo di non aiutarti. Ammettilo, sei impotente senza di me.’

Lei rise sommessamente.

‘I miei poteri non funzionano qui, è vero, ma da qui all’essere impotente... Ci sono segreti più sottili ed efficaci della magia per questo genere di cose, sai.’

Si avvicinò al ragazzo, abbassandosi aggraziatamente per guardarlo dritto negli occhi.

‘Avrei potuto bisbigliarti parole dolci come il miele.’, sussurrò, in un tono così soave che per un attimo -un breve, meraviglioso attimo- Clive si scordò chi era. ‘Ti avrei detto che sono tanto pentita, che sei leroe che avevo aspettato tanto a lungo Mi sarei sciolta in lacrime di commozione, ti avrei fatto credere di essere una povera fanciulla in attesa di essere salvata, e saresti stato mio.’

Sapevo cosavevi fatto., deglutì Clive. Non ci avrei mai creduto.

Lei si allontanò di nuovo e sorrise felina.

Quanti anni hai, Clive? Quindici, sedici? Alla tua età i ragazzi vedono solo quello che vogliono vedere, e quando una bella donna si getta ai loro piedi scongiurandoli di essere il loro campione, beh Non cè bisogno di essere una strega per fare certi incantesimi.

Si interruppe all’improvviso e si sistemò l’orlo della veste con nonchalance.

‘Oppure avrei potuto attaccarti di spalle, metterti fuori combattimento e rubarti l’anello.’, aggiunse in tono distaccato. ‘Dopotutto sono una guerriera consumata, e alta il doppio di te per giunta.’

‘E perché non hai fatto nessuna di queste cose? Voglio dire, a parte per il fatto che non avrebbero mai funzionato…’

‘Naturalmente.’, sorrise lei. ‘Vedi, Clive, il fatto è che questi trucchetti vanno bene se ti vuoi procurare un servo; io ho bisogno di un alleato, e i miei alleati li voglio ben svegli e pronti a combattere, non persi in stupide romanticherie.’

‘Alleato? Ma che…?’

‘Te lo spiego quando arriviamo a Narnia.’

Gli tese la mano sottile con un gesto pacato ed elegante, ma il suo sguardo era quello di una pantera che freme per tornare a caccia.

‘D’accordo.’, sospirò il ragazzo stringendola con riluttanza. ‘Solo perché non ho altra scelta.’

‘E io che pensavo che avessi ceduto per i miei begli occhi!’, esclamò lei con voce così flautata che Clive non percepì subito il sarcasmo. ‘Sbrigati, figlio di Adamo, è un’eternità che aspetto questo momento… Tu no?’ 

  
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