Capitolo 18
Salutarono
Zeke, sua madre, la madre di Juliet che augurò loro buona
serata, e uscirono
dall’ospedale. Louis lanciava occhiate guardinghe a Juliet per
accertarsi che stesse bene e non stesse pensando alle cose che
probabilmente l'avrebbe turbata. Lui sgranò gli occhi per un
istante, sconcertato per quanto si preoccupasse per lei.
Sei innamorato idiota! gli fece notare con molto tatto la sua coscienza. Nemmeno lui poteva crederci.
<<
La torta era squisita >> commentò Louis tentando di
pensare a qualcos'altro che non lo scuotesse così nel profondo.
Juliet era accanto a lui, con le mani che che spiegazzavano la stoffa
setosa del vestito. Accidenti era nervosa.
<<
Ci credo, ne hai mangiate tre fette >> rispose lei guardandolo di sbieco.
<<
Anche i pasticcini >> continuò lui.
<<
Ne hai mangiati sette >>.
<<
Per caso mi spiavi mentre mangiavo? >> la riprese beffardo. Guardami Juliet.
<<
Non passavi inosservato >>.
<<
È un complimento? >>.
<<
No sul serio, hai attirato l’attenzione di molte bambine. I tuoi
pantaloni
hanno fatto effetto >> sorrise genuinamente lei, e Louis
tirò un intimo sospiro di sollievo, grato che fossero usciti da
quel posto pieno di tristezza.
<<
Mmh non sorridermi così se vuoi prendermi per il culo >>.
Lei rise
alzando le mani << L’hai pensato tu, non io >>.
Louis
guardò in basso, non esitò un attimo, e le prese la mano nella sua. <<
Sei ancora dell’idea di andare al cinema? >> le chiese con un sorriso.
Un
sorriso invitante, che Juliet non potè fare a meno di ammirare come la
sensazione delle sue dita intrecciate con quelle di lui. Annuì << Certo,
cosa danno in programmazione? >>.
<<
Mmh credo un film d’azione e un horror, cosa preferisci? >>.
<<
Se ti dicessi horror, sarei la perfetta ragazza che finge di essere coraggiosa,
ma non appena vede tracce di sangue, si spaventa e si aggrappa al ragazzo che
la prende tra le sue braccia approfittandosene, perciò opto per un film
d’azione >> disse lei.
Louis
fece spallucce << Speravo in un horror, così da seguire tutte le
successioni che hai appena citato… >>.
Juliet
rise apertamente, suscitando un largo sorriso anche a lui.
La sala
era gremita di persone ansiose di vedere il film.
Louis e
Juliet riuscirono ad occupare posto, si sedettero sulle comode poltrone e
tirarono un grosso sospiro.
<<
Dannazione se quella vecchietta voleva passare bastava chiedere, non darmi uno
spintone! >> grugnì Louis massaggiandosi il fianco. << Ti ha fatto
così male? >> chiese Juliet, inarcando un mezzo sorriso mordace.
<<
Certo che no, ma diamine un gomito ossuto e spigoloso come quello non fa certo
il solletico! >>.
Juliet
prese il cellulare dalla borsa, dandogli un’occhiata veloce per accertarsi che
nessuno l’avesse cercata, e poi lo spense.
Louis la
imitò, poi la guardò di sottecchi. Le gambe erano totalmente scoperte se non da
un pezzo del tessuto che la copriva sopra le ginocchia.
Lanciò
un’occhiata lasciva al suo decolletè notando come il vestito fasciasse i seni
pieni e sodi costringendoli a restare coperti.
Juliet si
portò i capelli da un lato con la mano, scoprendo il collo e Louis si sentì
pervadere da una scarica di adrenalina.
Forse
seguire i tempi gli era parsa una buona idea all’inizio quando l’aveva proposto
per entrambi.
Stronzate.
Dio solo
sapeva quali fantasie perverse liquefacevano la sua psiche, avendo quella donna
seduta a pochi centimetri di distanza da lui.
Poi Juliet
si sporse in avanti per poggiare la borsa ai suoi piedi, e Louis s’impose di
restare calmo quando la scollatura mostrò ulteriormente l’incavo di quelle
montagnole peccaminose.
Strinse
le mani ai braccioli della poltrona per resistere alla tentazione di divorarla di baci e carezze pubblicamente di fronte all’intera
sala.
<< Ehi
cos’hai, ti senti male? >> udì la voce di Juliet distrattamente.
Scrollò
le spalle. << Fa soltanto leggermente caldo >>.
Maledì la
sua scelta di indossare quei pantaloni di cotone, sebbene comodi ma maledettamente
afosi in quel momento.
<<
Ciao >> Una vocina sconosciuta fece voltare sia lui sia Juliet.
Un bimbo
seduto proprio accanto a lei, la stava fissando attraverso le lenti degli
occhiali da vista.
<<
Ehi ciao >> sorrise bonariamente Juliet.
<<
Ciao >> ripetè il bambino continuando a non distogliere lo sguardo.
<<
Sei da solo? >> esordì allora lei.
<<
No sono con il mio papà, e tu? >>.
<<
Anch’io sono in compagnia >> disse lei indicando Louis alla sua destra.
<<
Piacere, come ti chiami? >> chiese Louis al bambino sporgendosi per
guardarlo.
Ma il
ragazzino sembrava completamente propizio a far ben altro.
Guardare
Juliet.
<<
Come ti chiami? >> ripetè il piccoletto diretto a Juliet con un sorriso
estatico.
<<
Juliet, e tu? >>.
<<
James >>.
<<
Io sono Louis >> s’intromise.
<<
No non m’interessa il tuo nome. Volevo sapere soltanto quello di Juliet >>
ribattè James, asciutto.
<<
Ah, chiedo scusa >> scherzò Louis facendo spallucce.
<< James,
non disturbare la ragazza >> eruppe l’uomo di fianco al bimbo, e dai
tratti del viso, Juliet potè dedurre che si trattasse del padre.
<< Oh non si preoccupi >> disse lei con un
sorriso amichevole.
<< Che bella voce che hai, Juliet >> disse
James poggiando i gomiti sul bracciolo della poltroncina per poi fissarla con i
suoi occhietti marroni.
<< Oh ehm grazie >> la buttò lì lei con un
sorrisino impacciato.
<< Ehi inizia il film >> bisbigliò Louis
catturando l’attenzione di entrambi.
Juliet notò con la coda dell’occhio che il piccolo James,
non sembrava così interessato al film d’azione.
Era piuttosto intento a sorriderle amabilmente. Sembrava
fissarla affascinato come se avesse
visto una fata.
Scacciato via quel pensiero alquanto strano, Juliet si
concentrò a guardare il film.
Certo come no, si sentiva costantemente osservata.
Non da Louis, il quale naturalmente faceva ciò per cui una
persona faceva se andava al cinema.
Si accigliò. Che diamine, come poteva bearsi della vista
di Paul Walker che destreggiava tra le strade con la sua auto insieme a Vin
Diesel, se si sentiva gli occhi puntati addosso da una bambino che sembrava contemplarla?! Juliet andiamo non penserai mica che...? mormorò divertita la vocina dentro di lei.
Una mano saettò a coprire quella di Juliet.
Lei s'irrigidì, pregò che fosse quella di Louis, ma era troppo
piccola per essere la sua.
Fece una risatina nervosa e sommessa riprendendosi la mano che James
aveva stretto nella sua.
<< Guarda il film, tesoro >> gli bisbigliò piano.
Gli occhi di James continuarono a penetrare nei suoi per
un lungo e inquietante momento.
Cos’aveva detto Juliet di così bello?
Scosse la testa, mettendo da parte di nuovo un altro pensiero
che non era intenzionata a scoprire.
Louis si mosse impercettibilmente nel buio.
Juliet sentì il profumo del suo dopobarba farsi più vicino
e quando le bisbigliò qualcosa al suo orecchio, sfiorandole il lobo con le
labbra, Juliet perse ogni sana aspettativa di seguire il film.
<< Bello vero? >>.
<< C-cosa? >> bisbigliò lei confusa e
intontita dal suo vociferarle in una parte alquanto sensibile del suo corpo.
<< Il film >> sorrise lui sul suo collo.
Juliet deglutì. << Oh certo, molto…>>,
sussultò lievemente, quando sentì la punta della lingua di lui accarezzarle
l’incavo del collo.
Si morse il labbro, contrastando la voglia che divampava
in lei di voltarsi e posare le labbra su quelle di lui.
Santi numi, Juliet ebbe un moto di desiderio lambirle il
sangue nelle vene.
<< Devo farmi perdonare per non averti baciata
quando ti ho vista... >> le sussurrò Louis così fievolmente che Juliet
credette di esserselo immaginato.
Molto probabile, dato che tutto intorno a lei sembrava
essersi liquefatto, lasciando che i fremiti involontari che partivano dai nervi
del collo e che andavano fino all’ultima vertebra della spina dorsale, la
gettassero nel limbo dei pensieri perversi su di lui.
L’immagine di lei sotto di lui tra le lenzuola saettò
nella sua mente e il formicolio delle sue zone erogene irruppero in un
desiderio dilaniante. Andiamo Anderson, bacialo! tuonarono i suoi ormoni, e lei era più che intenzionata ad obbedirgli.
<< Juliet, c’è l’intervallo! >> la voce
squillante di James la fece sussultare scattandole una mano in direzione vaga.
<< Eh? Cosa?! >>.
<< Ahi! >> mugugnò Louis portandosi la mano
sulla faccia.
Juliet si voltò. << Ops stai bene? >>.
<< Potrei stare meglio cristo santo >>
bofonchiò il ragazzo maledicendo mentalmente l’interruzione inopportuna.
Qualunque essere in quella sala, avrebbe afferrato il suo
ambire ad abbordare la sua donna. Che cazzo aveva in testa quel bambino?
Credeva che non avesse visto con che faccia guardava
Juliet?
Imbambolato da una donna più grande.
MOLTO più grande.
Quel ragazzino poteva aver poco più di quattro anni.
<< Sta bene, non si è fatto niente.>> commentò
James guardandolo con stizza, poi indirizzò a Juliet un sorrisetto eloquente
<< Ti va di dividere con me la mia busta di patatine? >>.
<< Ehm…>> Era chiaro che Juliet si trovava in
una questione di evidente disagio.
Louis scattò dalla poltrona. << Juliet, vado a
prendere i pop-corn, >> Incalzò un sorriso decisivo << che NOI DUE
divideremo >>.
Non che fosse una proposta, tenne conto lei, ma alla fine
annuì malgrado la raccapricciante situazione venutasi a creare.
<< Quanti anni hai? >> fu la domanda di James,
quando Louis si fu allontanato.
<< Molti più di te >> Sorrise divertita
Juliet.
<< Sei fidanzata? >>.
Oddio una domanda innocente chiesta da un faccino tanto
allegro, non avrebbe potuto incupirla di più.
Fidanzata…
Dì qualcosa Juliet,
questo bambino sta parlando con te!
<< Sì >> disse senza alcuna espressione,
mandando giù un groppo in gola. Tossì poi ripetè. << Sì lo sono >>.
L’ho detto soltanto
per levarmelo tra i piedi, si ripetè. E allora perché non appena aveva associato la parola
“fidanzato” alla figura di Louis, gli angoli delle sue labbra si erano
increspati in un sorriso beota?
Louis e lei stavano insieme? Con quest’appuntamento il
ragazzo stava cercando di dirgli questo?
Una parte di lei sperava di sì, l’altra, quella ferita le
urlava di stare attenta e di non lasciarsi prendere per il culo per l’ennesima
volta.
Il visetto di James ebbe una smorfia, come se fosse stato
deluso da quella rivelazione. Poi con sua grande sorpresa, Juliet lo vide
tornare sereno.
Finalmente si è
arreso!
<< Bè non fa niente, non ha importanza. Ti va di
venire a casa mia dopo? >>.
Sto’ cazzo.
<< Ehm…>> il viso di Juliet tradì sconcerto,
<< Non posso mi spiace >> sorrise a fatica.
Fatelo smettere!
<< Ah…che bella boccuccia che hai… >> Juliet
per poco non scattò all’indietro quando le dita di James afferrarono con una
sorprendente forza la sua bocca, facendole incurvare le labbra a mo’ di pesce.
<< Che stai facendo? >> squittì Juliet
stavolta evitando di controllare il tono di voce.
Cristo santo, ma quello era un bambino, no?
Ci stava veramente provando con lei?!
Oh povera me. Poteva già sentire le risate delle sue migliori amiche deriderla, quando glielo avrebbe raccontato.
<< Hai messo il rossetto sulle labbra? >> le
chiese James fissandole attentamente.
Juliet prese con decisione e con mano delicata, quella di
James che s’imbronciò, quando lei l’allontanò dal suo viso.
<< Sì >> rispose lei, con una punta di
nervosismo. Amava i bambini, ma di certo non in un modo così al
di là dell'affetto, e magari quella nuova generazione era
più precoce delle precedenti.
<< È buono? Che sapore ha? >> Ecco che quel
ragazzino le si avvicinava furtivo un’altra volta.
<< Non lo so, piccoletto. Te lo farò sapere.
Parola mia >> esordì Louis risiedendosi al suo posto.
L’ultima parte l’aveva pronunciata come un’esplicita
promessa.
La voce di quel marmocchio si sentiva anche file addietro
alla loro, ed inutile dire che aveva sentito quella spiacevole parte.
Louis era sempre andato d’accordo con i bambini, ma quel
tipetto non gliela raccontava giusta.
Troppo precoce per i suoi gusti.
Forse mostrarsi geloso era un’idiozia soprattutto se il
suo cosiddetto rivale probabilmente andava ancora all’asilo. Fatto sta che era
il suo appuntamento, perciò in tutta risposta circondò le spalle di Juliet con
un braccio e la tirò a sé.
<< Dovresti proprio ringraziarmi…ti ho salvato da un
molestatore >> sussurrò mettendole le labbra sulla tempia.
<< James è un bambino, non un molestatore e me la
sarei cavata benissimo da sola >> sbottò lei, benchè restando attaccata a
lui.
Louis sorrise. << Come vuoi, piccola >> e la
lasciò, mentre metteva mano nel secchiello dei pop-corn. << Ne vuoi uno?
>>.
Nel momento in cui stava per rispondere, James saltò sulle
gambe di Juliet e afferrò come un fulmine un pop-corn. << Tieni Juliet,
mangialo dalla mia mano >> le disse parandoglielo ad un soffio dalle
labbra.
La ragazza virò col volto e disse con estrema gentilezza:
<< James, levati di dosso e mettiti seduto al tuo posto >>.
Se uscirò indenne da
questa situazione, prometto di dire a Nat dove ho nascosto la sua macchina
fotografica preferita,
si disse Juliet, sbuffando e pregando che qualche guasto allo schermo impedisse
la continuazione del film e mandasse tutti a casa.
<< Allora? Mangialo su >> James non demordeva.
Juliet guardò Louis, ma il ragazzo mangiava i pop-corn
lanciandole sorrisetti beffardi.
Bastardo!
Okay, forse aveva sbagliato a rifiutare il suo aiuto, ma
Juliet non gli avrebbe dato la soddisfazione di rinfacciarle il suo errore.
Okay pensa…se mando il bambino a farsi fottere non do un
buon esempio perché sono un’adulta…
Juliet non era mai stata una tipo paziente. I bambini le
piacevano moltissimo, e si sarebbe sentita tremendamente in colpa se lo avesse ferito, ma diamine non ne poteva più!
E un’altra peculiarità di lei è che la sua gentilezza
verso qualunque essere umano aveva un limite, e quel limite, James stava per oltrepassarlo.
<< James, ho due mani, ti ringrazio, ma rifiuto
l’offerta >> disse con tono neutrale.
Dopodichè il bimbo sembrò tornare al suo posto, ma
soltanto per trenta minuti.
Un cipiglio fece capolino sul volto di Juliet quando il
film finì e lei non ci aveva capito un emerito cazzo!
Si massaggiò con le dita le tempie. Un mal di testa boia
le lacerava le membra.
Fanculo.
Il padre di James si alzò, e il figlioletto fece lo stesso
dando la manina al genitore.
<< Ciao Juliet, spero di rivederti presto. >>
le disse sorridendole.
Non sia mai!
<< Certo, addio >> fu la risposta di Juliet.
Louis sembrava sorriderle. Le prese la mano e la portò
verso l’uscita.
<< Tieni bevi questa >> Louis le porse una
cioccolata calda, poi si sedette sulla panchina accanto a lei.
Si erano fermati al parco dopo che lui aveva proposto di fare
una passeggiata.
Adesso Juliet era visibilmente esausta.
Sorrise divertito nel vederla crogiolarsi sulla panchina
con la testa all’indietro, mentre sorseggiava il liquido caldo.
<< Prometto che la prossima volta ti porterò in un
posto privato, solo noi due >>.
Juliet sembrò destarsi, quando arcuò un sopracciglio,
<< La prossima volta? >>.
<< Anche se questo non è stato il migliore degli
appuntamenti, non vuol dire che lascerò la presa su di te >> disse
conciso incrociando le braccia al petto.
<< Come vuoi, e comunque non è stata colpa tua
>> Juliet sorrise. Un altro indizio da aggiungere alla sua lista. La sua vocina interiore le fece le congratulazioni.
<< La verità è che un po’ mi sento in colpa, avrei
dovuto fare qualcosa per liberarti di quel bambino e ignorare le tue proteste come
faccio sempre, ma volevo farti capire quanto hai bisogno di me >>.
Louis la conosceva ormai e sapeva che quello che aveva
appena detto la stava facendo irritare. Sorrise in risposta quando lei gli
lanciò uno sguardo torvo.
<< Io avrei bisogno di te? >>.
<< Sì, ma sei troppo caparbia per ammetterlo
>>.
<< Pff! Falla finita >> lo rimbrottò Juliet.
<< Quanto mi piace quando fai così, tigrotta >>
Louis si sporse a prenderle il viso tra le mani.
<< Oh davvero? Allora se ti metto al tappeto, ti
piacerò ancora di più >> lo canzonò Juliet con un sorrisetto maligno.
<< Puoi scommetterci >> Con estrema accortezza
Louis le sfilò il bicchiere contenente il fluido bollente dalle mani, per
evitare che la donna glielo rovesciasse addosso. Meglio prevenire che curare.
Lo poggiò di lato, poi scrutò il viso di Juliet
continuando ad accarezzarla con il pollice sulla guancia morbida. << Come va il mal di testa? >>.
<< Ti detesto quando mi provochi e poi fai il
premuroso >> bofonchiò lei.
Louis rise di gusto, poi le baciò il naso. <<
Rispondi alla mia domanda >> le ordinò dolcemente.
Juliet sospirò. << Meglio…contento? >>.
Alcuni passanti si misero a fissarli e Louis notò una
coppia salutare Juliet.
Lei ricambiò con la mano e con un sorriso bonario, salutò
un uomo dai capelli biondi che camminava mano nella mano con una donna
poco più bassa di lui e con un affascinante caschetto di capelli
neri.
<< Tuoi clienti? >>.
<< Sì e no >> rispose Juliet scrollando le
spalle.
<< In che senso? >>.
<< L’uomo a braccetto con la moglie è stato il mio
primo ragazzo al liceo per tre mesi >> rispose asciutta.
<< Ah >> Louis increspò le labbra. <<
Quindi è stato importante per te? >>.
<< Me ne sono innamorata, ma lui non ricambiò gli
stessi sentimenti. Ma sono stata felice di aiutare la compagna a scegliere
l’abito da sposa, quando sono venuta a sapere che volevano sposarsi >>.
Non c’era colore nel suo tono di voce. Louis corrugò la
fronte.
Juliet se ne accorse e infatti disse: << Non serve portare
rancore. Molto probabilmente non ero io la persona giusta >>.
La reazione di Juliet lo sorprese, perché i lineamenti del
suo viso si indurirono e così il suo corpo.
Aveva toccato un tasto dolente?
<< Perché vuoi saperlo? >> gli chiese, ma non
si girò a guardarlo.
<< Voglio conoscerti. È sbagliato? >>.
<< Credo di no…>> mormorò Juliet.
Louis attese una risposta, ma non arrivò e questo lo fece
insospettire sulla probabilità che la verginità l’avesse persa con quel tizio
che non si era preoccupato dei sentimenti che lei nutriva per lui. Figlio di
puttana.
Louis non era mai stato il primo con le donne con cui era
andato a letto, e sapere che non lo sarebbe stato per Juliet, lo fece
incazzare da morire.
E Juliet non era una delle tante per lui. No, c'era quella misteriosa
consapevolezza dentro di lui che gli assicurava che il sentimento nei
riguardi di quella donna andava ben oltre l'attrazione.
Poi c'era quell'immancabile tensione sessuale tra di loro, che non era mai stata così forte prima di lei. Il suo membro
vibrava al semplice tocco della pelle vellutata di Juliet, e quello era un chiaro
segnale che quella donna l’avrebbe portato nella libidine più inimmaginabile.
Ma Juliet doveva fidarsi di lui, doveva lasciarsi andare
nelle sue mani, altrimenti le scintille che sarebbero potute scaturire dalla
loro unione non avrebbero trovato realtà.
E Louis la voleva,
eccome se la voleva.
Ma per lei era disposto anche ad aspettare, a vedere dove
i suoi limiti l’avrebbero condotta verso di lui.
Senza preavviso si alzò e le porse la mano. <<
Andiamo >>.
Juliet corrugò la fronte confusa. << Tutto bene?
>>.
<< Certo. Andiamo >> le sorrise Louis non
facendo trapelare nessun’altra emozione.
Alla fine Juliet si alzò accettando la sua mano con
diffidenza.
Non avevano parlato più di tanto durante l’ultima
passeggiata.
Juliet si domandò se non fosse per la scelta di non voler
parlare del suo passato con altri uomini, ma Louis non l’avrebbe mai messa alle
strette, questo lo sapeva bene.
Dio solo sapeva come il suo corpo si fosse fatto di
pietra, quando Louis le aveva chiesto se era con Bruce-il tizio che avevano
visto poco fa con la moglie nonché suo primo ragazzo al liceo- che aveva perso
la verginità.
Una risata beffarda e un’espressione imbarazzata si erano
intrecciate facendole emettere un suono stridulo e basso.
Louis aveva afferrato il concetto? Cioè che la
sottoscritta era ancora una verginella?
Sospirò frustrata. Evitando di dirglielo apertamente,
aveva fatto la figura della sciocca e a Juliet non andava a genio.
S’infilò nell’auto e quando Louis fu accanto a lei, optò
per una domanda a trabocchetto: << Louis, sei rimasto silenzioso per un
bel po’, cosa c’è che non va? >>.
La tattica fingi-e-sbatti-le-ciglia-innocentemente non
abboccò.
<< Juliet, se vuoi chiedermi perché non ho insistito
con la storia del tizio che ti ha spezzato il cuore chiedimelo e basta, non ti
si addicono le mezze misure >> la canzonò platealmente.
Lei sbuffò arricciando le labbra. << Okay. Mettiamo
in chiaro che la vita sessuale di entrambi non sia un argomento discutibile
>>.
Louis rise, una risata bellissima che Juliet non evitò di
assaporare. << Per me va bene. Facciamo un patto: tu non ti lascerai
condizionare dalla mia fama di don giovanni e io non mi lascerò condizionare
dalla tua >>.
<< Si da il caso che la mia sia stata macchiata
proprio dai don giovanni. Dammi una ragione per cui dovrei fidarmi di te
>> disse Juliet con un ghigno di sfida.
Louis continuò a guidare, ma i lineamenti del suo viso
mutarono in un’espressione insondabile. << Sta a te decidere se fidarti
di me o no. Io sono quel che sono, Juliet >>. Le sue parole non
risuonarono come un rimprovero, ma una constatazione. << Perché sei voluta uscire con me?
>>.
<< Sai com’è, non è che me l’hai gentilmente chiesto
>> gli fece notare Juliet con un pizzico d’ironia.
<< Questo è vero, ma avresti potuto sferrarmi un calcio
nelle palle e mandarmi a quel paese, invece il mio metodo persuasivo non ti è
dispiaciuto… >>.
Juliet fissò il sorriso sfacciato e compiaciuto di Louis
allargarsi sempre di più.
Dannato lui e i suoi giochetti perversi.
Ma il discorso di Louis era puramente logico e lei non
potè fare a meno di irritarsi per questo. << Questa conversazione è
ridicola >> bofonchiò.
<< Non provarci, sai che non lo è. Lo sappiamo
entrambi >>.
Juliet sibilò un’imprecazione e non parlò più.
Palesemente confusa, osservò l’auto di Louis parcheggiare
nel vialetto di casa sua.
Casa di lei, non
di lui.
Louis scese dalla macchina e l’accompagnò sul portico.
Quando capì la realtà dei fatti Juliet s’imbronciò
intimamente.
Ladis and gentleman il cosiddetto stronzo rubacuori non
l’avrebbe portata a casa sua per una notte di passione quella sera.
Non c’era angolo del suo corpo che non gridasse
ribellione.
Non era affatto giusto, l’aveva sedotta e la lasciava a mani vuote.
La consapevolezza che stavolta fosse stata lei a non
lasciare a mani vuote l’uomo dopo averlo sedotto, le scaturì una risata
incredula che dovette tacere.
<< Non guardarmi così tigrotta…>> le bisbigliò
Louis scostandole una ciocca di capelli dietro un orecchio. << Pensi che
non vorrei strapparti gli abiti che hai addosso? >>.
<< A quanto pare no >> rispose atona e fece
per voltarsi.
Lui scosse la testa, poi le afferrò entrambi i polsi
voltandola verso di sé.
Occhi contro occhi. Ambra contro azzurro.
In un secondo le labbra di Louis coprirono quelle di
Juliet, e lei emise un gemito a dir poco gutturale.
All’inizio sorpresa, poi ricambiò schiudendo le labbra,
con la soddisfazione di sentirlo di nuovo così vicino a lei.
Juliet non prese neanche fiato, la bocca di Louis era
caldo miele vellutato che la inondava di piacere.
Lui fece pressione con la lingua, assaggiò, leccò il suo labbro inferiore, in modo che la bocca di
Juliet si dischiudesse di più.
E ancora e ancora Louis fece pressione contro le sue
labbra dove vi infilò la lingua finchè non si scontrò con la sua, ed entrambe
si tuffarono in una guerra sensuale.
Lui inclinò la testa per approfondire il bacio,
trattenendo quella di lei con una mano dietro la nuca.
La spinse contro la porta, sovrastandola con il suo corpo
più alto e massiccio, dopodichè le divaricò le cosce con la gamba.
Lui percepì il calore tra le sue cosce ben palpabile e
questo lo infiammò. << Sei bagnata…dio…>> grugnì Louis in un ansimo
contro le labbra di lei, le leccò poi proseguì in una calda scia di baci lungo il
collo.
Juliet si trattenne dal rinfacciargli che lo era stata per
tutta la serata.
<< Lou…>> lo chiamò inarcando il corpo verso
la sua erezione.
Oddio ed era piuttosto ampia e dura…anche lui era stato
così per tutta la durata dell’appuntamento?
<< Non qui, piccola. Ti prenderei proprio qui sul
portico, ma le luci di casa tua sono accese e non passeremmo inosservati,
soprattutto perché credo che sarebbe bellissimo farti urlare di
piacere…>> si staccò con sovrumana difficoltà dalla sua pelle calda e
liscia, e le incorniciò il volto con le mani. << Voglio tutto di te,
Juliet. Ma devi essere disposta a darmelo. Dio, mi piaci troppo e non manderò
tutto a puttane per una scopata all’aperto. Sto sudando freddo dal desiderio,
ma devi esserne sicura >>. Si chinò baciandola con infinita dolcezza, una
dolcezza che provocò a Juliet intense fitte proprio lì..
Quando la sua fronte poggiò su quella di lui, e la mano di
Juliet si posò sul suo petto, sentì il cuore di Louis palpitare a dismisura.
<< Sei…incredibile... >> sospirò Juliet
in un rantolo.
Louis la baciò di nuovo, stavolta provocando un leggero
schiocco di labbra. << Nervosa e accaldata, il mix perfetto. Ti farò
eccitare oltre il limite di sopportazione, fin quando non urlerai il mio nome e
non mi supplicherai di prenderti >>, strofinò il naso su quello di lei,
<< Notte piccola >> e s’incamminò verso l’auto con quel sorriso
malizioso stampato in faccia.
Juliet provò l’impeto di urlargli contro, poi scosse la
testa ancora intontita dai baci di Louis.
<< ...bellissimo e provocante…>>
soffiò a denti stretti, mordendosi il labbro per reprimere che altro calore inondasse
Udì la porta di casa aprirsi alle sue spalle e la voce di
Kyle dire: << Ehi Star, ho sentito l’auto di Louis parcheggiare sul
vialetto. Com’è andata? >>.
Juliet si voltò pregando che il rossore delle guance e le labbra
gonfie non dessero nell'occhio. << Kyle! Oh bè, è
andata alla grande. La prossima volta andrà meglio >>.
Oh…sì, perché Juliet sapeva che non avrebbe resistito un
secondo di più senza che l’avverarsi delle parole di Louis infrangesse le sue rimanenti
schegge di difese.
O meglio: lo avevano già fatto.
Note dell’autrice
Buonasera ragazze :-D
Capitolo 18!! Oddio di già, spero che non vi stiate annoiando (?)
Ci tengo a ringraziarvi per tutte le parole che spendete per me,
dicendomi cosa ne pensate ogni volta dei capitoli.
Non gongolo sui complimenti, perciò non pensate che riceverli mi
monti la testa, perché soltanto grazie a voi che leggete la mia storia e se
volete mi dite cosa ne pensate, fa di me una persona orgogliosa.
Vi giuro che tutto quello che mi dite per me non è scontato, anzi
per me è già un miracolo che pensate quelle cose!
Vi voglio bene ♥♥♥♥
Ricapitolando: eh eh bell’appuntamento lol l’ho reso
frizzante e spero divertente XD
Vi confesso una cosa…avete presente James il bambino che ha “importunato”
la povera Juliet??
È accaduto realmente!!! A
me!!! E non vi dico che grande mal
di testa avevo quando sono tornata a casa…non mi sono goduta
nemmeno un
pezzetto del film perché stava questo bimbo di quattro anni che
mi accarezzava,
ecc ecc, vabbè lasciamo perdere, non c'era Louis!! Che enorme
tristezza!! Meglio dimenticarsene ._.’’ Perciò ho
pensato
di rendere movimentato il primo appuntamento dei due ragazzuoli ^_^
Ho voluto sottolineare la passione che sta crescendo sempre di
più tra i due…ovviamente la storia è di genere anche erotico, ma spero che a
voi non dispiaccia se io scriva di certe cose…(?)
Ne parleremo bene più in là, perciò cominciate a farmi sapere se
vi piacerebbe leggere di momenti piccanti tra Juliet e Louis, per favore
*occhioni dolci*
Ora vi lascio: chiedendovi come al solito e in totale umiltà: com’è il capitolo?
Vi adoro splendori :**
Vostra Ella♥