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Autore: phoenix_esmeralda    01/12/2012    2 recensioni
Amore e Morte vagano per la città compiendo il loro dovere, mentre Giada, diciottenne vanitosa e viziata, si illude di poter godere delle vacanze estive appena iniziate. Ma strane cose iniziano ad accadere e bene presto la sua vita prenderà una piega completamente diversa...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questi calzoncini militari sono stupendi! – esclamò vivacemente Giada, cercando freneticamente la sua taglia.
- Hai visto questo top?– la chiamò Rossella, da uno scaffale vicino – È perfetto per prendere il sole mentre camminiamo!
Raf e Brian, immobili nel centro del negozio, le guardavano straniti.
- Ragazze…voi state ignorando il problema principale! – urlò Raf, esasperato.
- Macché! – protestò Giada, cambiando scaffale. Afferrò un paio di scarponcini e li rigirò sottosopra – Ross! Ho trovato le scarpe!
Rossella la raggiunse  – Fa vedere!
Brian e Raf si guardarono in faccia.
- Voi non capite! – riprovò Raf – Abbiamo due tende da due persone l’una…e noi siamo in cinque! Dove accidenti lo mettiamo il quinto?
- Il problema è di Kirk – sbottò Giada, senza alzare lo sguardo dagli scarponi – È lui che si è unito senza essere stato invitato! Può benissimo dormire all’aperto!
Brian si avvicinò alle due ragazze e le tirò per le spalle.
- Cerchiamo di essere realistici!
Il semplice contatto della sua mano, provocò a Giada una piccola scarica lungo la spina dorsale.
Lei gli lasciò in mano un paio di scarponi e sorrise affabilmente.
- Provati questi! Dovrebbero essere il tuo numero!
Brian si ritrovò a fissare cupamente un paio di scarpe.
Belle! – pensò.
Sedette su una poltroncina a provarle.
Raf lo fissò stralunato.
- Ma Brian…
Giada e Rossella, vedendo la sua espressione scoppiarono a ridere.
- Ce ne sono anche per te, Raf! – lo chiamò Giada.
- Ho già gli scarponi! – rispose lui, lugubre.
- Sono gli stessi da dieci anni! Questo negozio di articoli sportivi è eccezionale, dimenticati della tenda per un momento!
Notò uno stock di giacche a vento dai colori vivaci e vi si diresse.
In quel momento la vista le si appannò e le giunse alle narici il familiare odore di pioggia.
Non qui! – pensò.
Annaspò, alla ricerca di un appoggio, di un nascondiglio, ma già non era più padrona della sua mente.
 
 
 

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La pioggia gocciola sulle sbarre della finestrella, l’odore di bagnato, di terra, di umido è quasi insopportabile.
Continua a piovere, da ore, e sento freddo.
Freddo e pioggia, pioggia e freddo.
I Padroni si sono fatti vedere poco. So che non vogliono farmi uscire. Non vogliono più che me ne vada da qui.
La mamma mi cercherà, ma loro le diranno che me ne sono andata. E lei si dispererà.
Mamma…Vorrei vederla, parlarle…
Da stamattina non sono più sola.
I domestici hanno trovato un ladruncolo nel giardino e l’ hanno chiuso qui con me. Lui non capisce perché non lo portino in prigione, ma io credo che i Padroni preferiscano evitare i contatti con la legge.
Il ladro dorme quasi sempre e parla poco.
All’inizio avevo paura di lui, ma adesso ho capito che è solo un poveraccio come me.
Solo che lui non ha trovato neppure un lavoro.
Non so più cosa sia successo al Signorino. Ho supplicato i Padroni di lasciarlo libero, ma non mi hanno ascoltata.
Vorrei essere libera anch’io. Libera con lui.
Invece sono rinchiusa e ho freddo e questo odore di pioggia… non lo sopporto più.
 
 
 

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Giada si attaccò brancolando alla fila di giacche a vento.
Raf l’aveva raggiunta e le offrì il suo appoggio.
- È finito…- balbettò lei – È…è stato un attimo…
Lui la strinse in un abbraccio consolatorio – Resta un momento così…
Giada si affidò alle sue braccia, ma con un’occhiata fuggevole, si accorse dello sguardo di Brian.
Sguardo di disappunto.
Geloso? – si chiese.
Quando fu in grado di reggersi in piedi da sola, raggiunse Rossella, rimasta di guardia alla pila di articoli che avevano deciso di acquistare.
Brian le passò accanto, domandandole a bruciapelo – Tu mi avevi detto che non sei innamorata di Raf, vero?
Giada si fermò, sorpresa.
Gliel’aveva detto, sì…ma quando?
Quella mattina in cui l’aveva trovata piangente!
- Brian, tu…ti ricordi? La tua memoria…
Lui scosse la testa – No. Ho solo…ho avuto un lampo.
Appoggiò la mano alla fronte, scuotendo il capo.
La sua memoria inizia a tornare – pensò Giada turbata.
Ormai erano trascorsi ventitre giorni dall’incidente e lei non aveva mai pensato seriamente a quell’eventualità.
Quando si fosse accorto che gli aveva mentito…
Ma ormai è innamorato di me! – si disse, cercando di rassicurarsi – Questo non può cambiare!
O sì...?
Tornò a guardare Brian, ma il momento era passato.
Era tornato a discutere delle tende con Raf.
 
 

*    *    *

 
 
- Partiti! Partiti! I miei sono partiti!! – esultò Giada nel telefono – Sono andati via cinque minuti fa! Ho la casa tutta per me!
- Allora festino! – propose Ross.
Giada si volse verso il corridoio e gridò in direzione della camera – Ross propone un festino!
-  Ma che festino e festino! – proruppe la voce di Raf – Dobbiamo risolvere il problema delle tende!
In quel momento dalla porta di casa entrarono Brian e Kirk che, con sguardo cupo, si diressero verso la camera di Giada.
- È stata indetta una riunione pro- tenda – spiegò Giada nella cornetta – Gli uomini andranno avanti a discutere tutto il giorno. E io dovrò nutrirli. Vieni ad aiutarmi a cucinare!
- Ma… non so… - prese tempo Rossella – È l’ultimo giorno libero di Rob. Volevamo stare un po’insieme…
- Oh, uffa! – sbuffò Giada – Va bene, me la sbrigherò io con loro!
- Farò un salto prima di cena – si offrì Ross - …se sarete ancora lì…
Giada scrutò l’orologio. Le undici del mattino.
Tese l’orecchio al brusio che proveniva dalla camera.
- Saremo ancora qui – dedusse infine.
- Allora ci vediamo più tardi…Tienili a bada!
Giada riattaccò e andò a controllare i ragazzi.
Se ne stavano seduti sul suo letto a discutere animatamente.
Aveva rivelato a Brian la vera natura dei suoi malesseri, ma lui non aveva mostrato alcuna ostilità nei confronti di Kirk.
Anzi, l’aveva quasi giustificato.
Con un sospiro  si diresse verso la cucina e iniziò a compilare la lista della spesa.
Prevedeva che la discussione li avrebbe resi affamati.
 

  
 
32 

 
 
 
Non so quanti giorni siano trascorsi. Non so quasi se è giorno oppure notte.
Sono cosciente solo della pioggia che cade. A volte è furiosa, oppure gocciola cantilenante. A momenti si ferma, poi ricomincia.
Sono nauseata dalla pioggia, dall’umidità.
Vorrei uscire…vorrei vedere il Signorino.
Il Signorino potrebbe comprendere quello che sento…questa prigionia.
Ma non viene mai qui. E non mi fanno uscire.
Non mi fanno andare via e io sto diventando furiosa e stanca e arrabbiata e … pazza.
Basta!
Basta, vi prego, basta!
Se non esco presto di qui, sento che morirò.
 
 
 

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Giada gettò un grido, spalancando gli occhi. Il sudore le colò copioso dalla fronte.
- Ci siamo! – gridò – Ci siamo..!
- Giada! – Raf le prese la mano, stringendola – Cosa vuoi dire?
Lei si guardò intorno, inquieta.
Brian, Kirk, Rossella, Raf… si stavano mettendo a tavola, prima che lei avesse l’attacco.
- So che sto per ricordare tutto – mormorò –Sto per ricordare il momento in cui… ho scelto di essere Amore.
Era la prima volta che ammetteva quella possibilità.
- Cos’ hai visto?  - domandò Kirk, attento.
- Io…non so…È ancora confuso…Ma so che ero prigioniera. Chiusa in cantina. Pioveva e sentivo odore forte di umidità.
Brian si voltò a fissarla, stringendo gli occhi. Quelle parole sembravano aver acceso una lampada anche nella sua testa.
- So che in prigione non ero sola… - riprese Giada – E che a rinchiudermi sono stati i miei…Padroni – rifletté un momento prima di proseguire – E c’era un nome che ripetevo spesso…io chiamavo… - il nome le apparve alla mente come un flash accecante - …il Signorino!
- Il Signorino?!? – esclamò Raf, stupito – E che sarebbe?
Giada scosse la testa confusa. E poi d’improvviso la spiegazione le salì alle labbra
- Quello che credevo pazzo! – disse – Ma non lo era!
Si guardò intorno e vide facce perplesse. Con sua grande sorpresa, scoprì una reazione in Kirk.
Era impallidito visibilmente, quasi il sangue avesse cessato di affluirgli al volto.
Anche Rossella se ne accorse.
- Che cos’ hai? – gli domandò, posandogli una mano sulla sua.
Che confidenza! – si sorprese Giada.
- Niente! – rispose seccamente Kirk, senza tuttavia liberare la mano – Ci siamo. Probabilmente la prossima volta sarà…l’ultima.
E poi? – si domandò Giada.
Per un istante, un silenzio teso s’impadronì della stanza.
Poi Rossella scrollò le spalle, riportando movimento alla scena.
- Allora, mangiamo?
Gli altri quattro si mossero verso il tavolo. In silenzio, Giada servì loro le verdure ripiene che le erano costate un pomeriggio di fatiche.
La conversazione tornò in ambiti regolari, dapprima faticosamente e poi, via via, in modo sempre più fluido. In breve, l’episodio passò in secondo piano.
Solo Giada non riuscì a dimenticare.
Una voce sottile dentro di lei, quasi un sibilo, le ricordava continuamente “Sta per succedere!”.
Sta per succedere.
Ricorderai!
Cosa? – si domandò.
Perché era tanto fondamentale, ricordare una storia avvenuta secoli prima?
Cosa c’era di così importante da ricordare?
Qualcosa.
Qualcosa c’era. Giada ora aveva la certezza di aver dimenticato qualcosa di cruciale.
Quella sensazione incombette su di lei per tutta la serata.
E quando si coricò nel letto, accrebbe.
 
 
 

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Amore si guardò intorno, consapevole della sua aria da cospiratrice. Ma era esattamente quello, il modo in cui si sentiva.
Aveva terminato il suo lavoro e stava aspettando l’alba.
E cercava Morte.
Anche lui la stava cercando, lo sapeva.
Vide l’ultima stella spegnersi in un cielo sempre meno nero.
L’urgenza di vederlo, di toccarlo, si fece ancora più intensa.
Prese a correre per la via principale del paese, sospinta da un motore interno che scoppiettava furiosamente.
E a un certo punto, Amore vide Brian.
Brian – pensò affascinata.
E poi lo disse.
- Brian!
Morte capì che si stava riferendo a lui. Le si avvicinò con passo leggero, il passo silenzioso della morte nella notte.
Giada lo fissò sorpresa. Sorpresa di essere lì e di vederlo.
Di vederlo così, come lo stava vedendo.
Brian le fu di fronte, lo sguardo appannato da un desiderio che neppure lui sapeva di provare.
- Amore… - la chiamò.
Giada si guardò le mani, il corpo. Era lei e non era lei.
Quella era la natura che dormiva in lei, lo spirito di Amore, il suo corpo da lavoro.
Una natura agile, felina, silenziosa.
Fissò Brian e lo vide come Morte. Anche lui leggero, anche  lui poco più di un’ombra.
E lesse consapevolezza nei suoi occhi.
- Giada… - mormorò, come poco prima anche lei aveva fatto con il nome di lui.
E in quel momento, qualcosa tra i due si accese.
Il riconoscimento, l’esplosione della consapevolezza…Amore e Morte, Giada e Brian…
…Giada e Morte…Brian e Amore..
Un vortice , e la violenza di un tifone…
…sabbie mobili…
…tanto da invischiarli entrambi, senza lo spazio per un respiro, senza un istante per capire, per ragionare…ma solo…
…solo…
Ti voglio
e lo pensarono entrambi, insieme, Amore e Morte. Il polo negativo e quello positivo. E s’incollarono l’uno all’altro solo come due magneti possono fare,
senza un pensiero,
senza una ragione…
…e fu solo l’alba a salvarli.
 
 
 

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Ma anche mentre il giorno li divideva, mentre li strappava da un abbraccio spaventosamente pericoloso, il desiderio non si spense.
Lo spirito di Amore si accasciò nel corpo di Giada, bruciante di attrazione senza sollievo.
E nel sonno, il corpo si dimenò e si divincolò, lottando contro un’emozione che non riconosceva naturale.
Un combattimento privo di tregua e di respiro.
E quando il sole fu alto e il cielo luminoso, lo spirito di Amore prevalse e vinse la battaglia con il corpo.
Lanciò il suo colpo più sferzante, e allora Giada
 
 
 

36

 
 
 
aprì gli occhi e con un balzo saltò dal letto.
Senza un solo pensiero.
Corse alla porta, nella camicia da notte bianca con i frutti, scalza.
Aprì la porta con uno scatto d’impazienza e corse per le scale senza richiudere a chiave.
L’asfalto risultò tiepido sotto i suoi piedi nudi.
Non vide nessuno per la strada…non vide neppure la strada.
Correva, correva soltanto verso il ponte.
E nulla l’avrebbe fermata.
 
 
 

37

 
 
 
Kirk balzò seduto sulla branda su cui era crollato qualche ora prima, totalmente esausto.
Allarme!
Giada! – pensò. Si stava avvicinando a Brian…ma come..?
Guardò l’ora stupefatto. Le sette!
Giada a quell’ora dormiva, non si alzava mai prima delle nove!
Poi rammentò la sera prima, i ricordi di lei…
Allarmato, chiuse gli occhi e si concentrò.
Aveva evitato di usare quei mezzi su di lei, dopo quanto era accaduto, ma adesso…adesso non poteva evitarlo.
Entrò nella mente di lei, nel suo corpo, cercando di interferire, di porre il suo controllo.
Ma non ci riuscì.
Riprovò e fu inutile.
Avvertì la potenza dell’attrazione di lei, la sua corsa mozzafiato verso Brian…verso Morte!
Si sono riconosciuti! – comprese.
Ma quando? Quando era successo?
Si era coricato appena prima dell’alba, vinto dalla stanchezza di nottate insonni.
E possibile che proprio in quella mezzora di riposo che si era concesso, i due si fossero incontrati?
Balzò in piedi, agghiacciato.
Può accadere un disastro!
Adesso poteva fermarli solo separandoli a suon di cazzotti.
Corse fuori dalla stanza e si diresse a perdifiato verso la casa di Brian.


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Giada percorse gli ultimi metri quasi zoppicando, la corsa le aveva ferito le piante dei piedi.
Entrò nel cortile di Brian e vide che la porta della sua casa era aperta.
Lui era sulla soglia, con il suo stesso desiderio negli occhi. La stava aspettando.
E, come già nella notte, Giada vide Brian e vide Morte.
E fu irresistibile.
Percorse gli ultimi passi quasi galleggiando nell’aria e un attimo dopo fu nelle sue braccia.
- Non…non resisto… - ansimò.
Lui la strinse e le tolse i capelli dalla faccia.
- Lo so – disse piano - …Anch’io…non…
Lentamente chinò il volto verso il suo.
 
 
 

39

 
 
 
Kirk approdò nel cortile di Brian, ormai in debito d’ossigeno.
Vide i due fermi, abbracciati sulla soglia di casa.
Provò a gettare un urlo, ma uscì solo un suono strozzato. Fece per lanciarsi verso di loro, ma in quel momento, con orrore, si accorse del movimento del capo di Brian.
Brian abbassò il viso verso quello di Giada e la baciò.
 
 
 

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E per Giada fu prima un lampo e poi un’esplosione. Vide immagini in un vortice di colori e udì voci che prima di quel mattino non ricordava di aver sentito.
E fu l’ appagamento pieno del desiderio di tutta una vita.
Qualcosa passò da lei a Brian e da Brian a lei, qualcosa di grosso e di pericoloso.
E infine udì un colpo secco e le narici si colmarono di quell’intenso, nauseante, odore di pioggia.
 
 
 
 
 
 
 

41

 
 
 
- Jade! Jade!!
Apro gli occhi faticosamente. Mi sento stordita.
Ancora odore di pioggia, ancora rumore di pioggia.
Non smette mai, non voglio svegliarmi.
- Jade!
Mi tiro a sedere di scatto.
La voce del Signorino..?
È lui, è chinato su di me.
- Signorino! – la mia voce non sembra più mia. Suona come il brutto verso di un uccello. Mi porto una mano alla gola.
Lui si guarda intorno preoccupato e capisco che deve essere entrato di nascosto.
Mi accorgo anche che il ladro non c’è più.
- L’ho portato fuori – mi spiega il Signorino, seguendo la direzione del mio sguardo. Parla in fretta.
- Adesso dobbiamo uscire anche noi!
Uscire…È il mio unico desiderio!
Il Signorino mi prende le mani.
- Ho trovato una persona che può aiutarci, Jade.
Lo guardo senza dire niente. È strano, ma mi rendo conto che adesso che posso guardarlo ancora, tutto sembra meno brutto.
- Chi è che ci può aiutare? – chiedo.
Lui non sembra sicuro di volermelo spiegare.
- È un signore… - comincia titubante - Lo so che adesso tutto ti sembrerà strano, ma devi fidarti di me. Potremo andarcene…è lui che mi ha aiutato ad entrare qui.
- Perché mi sembrerà strano? – il Signorino tiene ancora le mie mani tra le sue.
- Ci è stata data una possibilità – mi dice – Di diventare Amore, Morte e il loro controllore.
- Amore… - dico stranita - …Morte…
- Lo so che non capisci – mormora lui – Ma capirai quando lui ti spiegherà! Il ragazzo che era qui ha accettato. Potremo uscire da qui! E tu sarai Amore!
- Io…Amore? – non capisco nulla e questo mi fa paura.
Lui annuisce – Andrai lontano da qui. Se accettiamo, quell’uomo ha promesso di mandarci tutti lontano.
Mi sento spaventata.
Lontano…E la mamma?
Non potrò più vederla?
E poi…
Guardo lui.
- Signorino, ma…voi…voi sarete con me?
Dalla sua espressione comprendo subito la verità.
No, non sarà con me.
- Saremo separati  – dice infatti – Tutti e tre. C’è bisogno di noi in luoghi differenti. Mi dispiace.
Abbassa lo sguardo, poi lo rialza – Ma non abbiamo scelta. Non voglio marcire in questo posto per sempre. E anche tu Jade…i miei zii non ti rilasceranno mai!
Al pensiero di trascorrere tutta la mia vita in questa cantina, mi sento mancare.
Essere Amore non può essere peggio di questo.
Vedrò la luce e il sole, correrò, lavorerò, parlerò con la gente, e non sentirò più questo terribile odore di pioggia!
Però il Signorino…
- Non vi vedrò più? – chiedo ancora, e sento i miei occhi pungere e far male.
Sto piangendo un’altra volta?
Il Signorino sorride  con i suoi begli occhi profondi.
- Un giorno ci rivedremo – mi dice – Amore e Morte rinascono nei secoli…rinascerai tante volte Jade. Rinascerai e ci incontreremo ancora - Mi stringe le mani con forza. Sono bollenti – In un’altra vita, con un altro volto…con lo stesso nome e lo stesso cuore…ci rincontreremo. E allora saremo felici insieme.
Gli credo.
Gli credo veramente.
Lascio che mi aiuti ad alzarmi, ho le gambe che quasi non si muovono più.
Mi tiene ancora la mano e adesso mi accompagna verso l’uscita.
Ma prima di arrivare alla porta mi fermo.
So che dopo ci saranno cose da dire e da fare. So che non ci sarà più tempo.
- Signorino… - bisbiglio.
Lui si gira e ancora vedo quei suoi occhi profondi.
- Signorino…per favore, io vorrei sapere…Ditemi qual è il vostro nome!
Lui mi guarda e sembra sorpreso. E poi divertito.
Sorride e i suoi occhi grigi si accendono di luce..
- Mi chiamo Kirk.

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Beh... eccoci qui, il mistero è svelato!
Per cui vorrei chiedere a chiunque stia seguendo: il colpo di scena ha funzionato?
Siete rimasti stupiti oppure c'eravate già arrivati mille anni fa?
Vi prego, lasciatemi due righe per dirmi che effetto vi ha fatto questo capitolo... è importante per me saperlo!!
Ringrazio tutti coloro che mi stanno seguendo e... a presto! 
phoenix_esmeralda
 



 
  
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