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Autore: Subutai Khan    01/12/2012    1 recensioni
Piccola raccolta senza pretese su pensieri, parole, opere e omissioni di quindici ragazzini trovatisi invischiati in un gioco un pelino più grande e pesante di loro.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Ancora sentai? Ma ne ho le palle piene.
Personaggi: Maki Ano, Takami Komoda.
Generi: angst, slice of life.
Traccia: Pantofole, Coperta, Popcorn e Propositi di Maratone di Vecchi Telefilm. Orfana. Scritta per la quinta sfida della Staffetta in Piscina della Piscina di Prompt.


RIIIIIIING. RIIIIIIING. RIIIIIIING.
“Pronto?”.
“Ciao Komo, come va? Tutto bene?”.
“Ciao Maki. Sì sì, tutto bene. Un sabato come un altro”.
“Bene, mi fa piacere sentirlo. Senti, stasera solito lavoro?”.
“Sì, va bene. A che ora pensi di passare?”.
“Dopo cena, come sempre. Diciamo attorno alle nove”.
“Perfetto, ti aspetto. Ricordati ciabatte e pigiama”.
“Me le sono mai dimenticate, queste cose fondamentali?”.
“No, non posso negarlo. Ma c’è sempre una prima volta. Specialmente tenendo in considerazione che elemento sei”.
“Grrrrrrazie”.
“A dopo, allora”.
“A dopo”.

“Uff. Questa maratona dei Magiranger mi ha distrutta, Maki. Sai che non mi piacciono tanto i tokusatsu”.
“E tu sai che, se sono io a doverci mettere il materiale, su questo si finisce. Inoltre Mahō Sentai Magiranger è una delle serie migliori nel suo genere”.
“Sì, vabbè...”.
“Tutto bene, Komo? Stasera non hai sorriso una sola volta. Eri sempre torva, cupa”.
“Certo che lo sono. Sta per... toccare a te...”.
“Su, su. Non è la fine del mondo. Spero”.
“Non sei divertente! Come fai a essere così tranquilla, con la prospettiva della morte che sta per arrivare?”.
“Semplice: non lo sento vero. A livello emotivo mi sono autoconvinta che questo è solo un orribile incubo da cui mi sveglierò presto. E che i miei mi sgrideranno perché ero stata incaricata di sorvegliare la culla del mio fratellino e invece mi sono addormentata come una pera cotta sul divano”.
“Sai che non è così. Sai che presto dovrai pilotare Zearth... e morire nel farlo...”.
“Sì, lo so. Ma sono calma comunque. Te l’ho detto, non lo percepisco come reale. È un concetto nebuloso, un qualcosa che arriverà solo in un futuro indeterminato. E poi ho scelto di non autodistruggermi nel tormento, come invece ha fatto Kako. Non voglio finire così”.
“Ti sto invidiando, sappilo. Quando sarà il mio turno avrò i brividi di terrore alla sola idea”.
“E io non ci sarò per consolarti ed aiutarti. Questo è uno dei pochi rimpianti che mi lascerò indietro. Perché chi ha architettato questo schifoso gioco non ha pensato alla possibilità dei doppi turni? Se proprio ci tocca crepare tanto valeva farlo assieme”.
“Niente humour nero, ti prego. Non mi fa star meglio”.
“Scusa. Preferisci del gossip, allora?”.
“Gossip? Di che tipo?”.
“Due giorni prima della battaglia di Moji lui è venuto a trovarmi. Ti ricordi, vero, di come parlava di ospedali e cose losche con il capitano Tanaka?”.
“Sì, certo. Non ci ha voluto dire nulla”.
“A voi. A me ha spifferato tutto”.
“Maki! Sei tremenda!”.
“Cos’ho fatto io? Non gliel’ho mica estorto sotto tortura. Si è presentato in camera mia e ha cominciato a vuotare il sacco in maniera del tutto spontanea. Evidentemente gli ispiravo fiducia o, chissà... forse gli piacevo...”.
“MAKI!”.
“Oh Komo, diavolo. Non sei tu quella che non voleva humour nero? Neanche quello bianco posso fare, adesso?”.
“Adesso spieghi, altro che simpatia multicolore”.

[Quindici minuti dopo]

“Ti dirò la verità. Col senno di poi posso dire di essere contenta che tu abbia finito col parlare di tutta questa faccenda a tuo padre. Così Moji ha potuto sfruttare il contatto diretto con i militari per farsi fare l’operazione”.
“Grazie Maki, allontanare la mia mente da quel che ti sta per succedere mi ha fatto bene. Ora sono un po’ più tranquilla. Il periodo fra le nostre due battaglie sarà difficile per me”.
“No, ti prego. Non diventare melodrammatica. Mi fai sciogliere l’armatura di coraggio che mi sono scolpita addosso. Se cominci a fare la sentimentale finirò col bagnarti tutta la coperta di lacrime. E poi potrebbe non esserci alcun intervallo...”.
“Cosa intendi?”.
“Ho detto di avere pochi rimpianti, giusto? Beh, uno di questi si concretizzerebbe se non dovessi riuscire a vincere”.
“Non dire così. Non eri tu quella tranquilla di fronte alla cosa?”.
“Essere in pace con la propria morte è un conto, essere in pace di fronte all’estinzione di un intero universo è un altro conto. Ho accettato quel che mi succederà a prescindere dall’esito dello scontro. Il problema è che, se non fossi all’altezza come in realtà temo, mi trascinerei dietro miliardi di persone. Te inclusa”.
SBONG.
“Ehi! Che ti salta in testa adesso?”.
“Avevo voglia di prenderti a cuscinate, Maki Ano. Vietato?”.
“Oh no. Non è affatto vietato, Takami Komoda. Ma non ricevo mai un colpo senza restituirlo”.
“Fatti sotto e vediamo chi picchia di più”.
“Yattà!”.
“Banzai!”.
   
 
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