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Autore: Novizia_Ood    01/12/2012    6 recensioni
Sappiate che questo capitolo l'ho scritto sotto l'influenza della Soundtrack che trovate nel trailer, quindi noterete subito che le scene 'comiche' non ci saranno per niente. Ho preso come riferimento una scena precisa del Trailer che sono sicura capirete facilmente. Tony è nei guai, come al solito.. cosa accadrà?
Spero solo che vi piaccia!
Buona lettura!
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come promesso, eccovi il nuovo capitolo!

Buona lettura!
2.L'ultima speranza

 

Le gocce di pioggia non smettevano di battere insistentemente sulla finestra della stanza di Pepper Potts, quella stanza che ormai le sembrava una prigione. Quello non era il suo posto, quello non era il suo letto e lì non c’era il suo Tony. Velocemente guardò fuori dalla finestra, solo buio e nuvole scure sopra la sua testa, in lontananza nulla si muoveva. Quel  Servizio centrale di protezione testimoni era diventato troppo stretto per lei, controllavano la sua stanza ventiquattr’ore su ventiquattro e Pepper ci restava solo perché era stato Tony ad implorarla. Rhodey era solito farle visita una volta al giorno, ma non di più, aveva affari ben più importanti per le mani, come la vita del presidente e la sua immagine di uomo di stato, ma a lei non importava nulla di tutto quello. Non faceva altro che accendere la televisione la mattina presto e spegnerla la notte molto tardi, sperando sempre di riuscire a vedere Tony in uno di quei servizi, magari che faceva un gesto di vittoria o una delle sue solite sciocche battute. Nello stesso tempo però aveva paura di notizie che lo riguardavano. E se fossero state brutte? Non voleva saperlo da una giornalista. Prese il telecomando tra le mani, il dito puntato sul tasto di spegnimento rosso, ma non ebbe il coraggio di spegnerla, non voleva restare in silenzio e non voleva restare isolata, quello, e solo quello, era l’unico modo per sentirsi il più vicino possibile a lui. Alla sua porta bussarono, poco dopo, due volte.
“Avanti”
Rispose lei con la voce più spenta che avesse mai avuto, atona. Lasciò che il telecomando le cadesse da mano sul divano e si volse verso la porta con un’espressione vuota. Il trucco su quel viso non dava più il colore e la pienezza di una volta, ora era la stanchezza a ricoprirle il volto. Erano passate due settimane da quando aveva dovuto abbandonare la Villa Stark, ma lei non aveva mai smesso di piangere da quel giorno, i ricordi erano troppo forti e il dolore troppo grande per riuscire a smettere.

“Pepper, dobbiamo parlare”
Annunciò lui a bassa voce, sfuggendo dallo sguardo di lei e richiudendo la porta alle sue spalle piano. Sul suo petto Pepper vide brillare tutte le spille che lo avevano alzato al grado di Tenente Colonnello e si domandò quante invece avrebbe dovuto riceverne Tony per la vita che stava rischiando. A quelle parole balzò in avanti, speranzosa e spaventata al tempo stesso, gli occhi già lucidi,  forse per abitudine.
“Si tratta di Tony non è vero?”
Domandò improvvisamente arrivatagli di fronte. Rhodey guardò il pavimento come se potesse aiutarlo a parlare, poi rialzò lo sguardo su di lei annuendo deciso. Pepper cercò a tastoni con la mano la sedia e quando la trovò si lasciò cadere sopra. Cosa poteva dirgli di così orribile? La sua espressione la spaventava.
“Ma non temere è vivo..”
Aggiunse ai suoi accenni, ma avrebbe voluto aggiungere anche ‘ancora per poco’. Sapeva bene quanto il suo migliore amico che ormai aveva firmato una condanna a morte e che nessuno che gli voleva bene glielo avrebbe mai perdonato. Qualcosa nel cuore della donna però si risollevò, la speranza di rivedere Tony ancora da qualche parte. Ferito magari, scioccato, ma intero e vivo.
“A-allora qual è il problema?”
Non voleva singhiozzare, ma quelle pause di silenzio la mettevano in agitazione più di quanto non volesse. Rhodey sospirò e le si sedette davanti, con l’espressione di chi ha da dirla davvero lunga. Lei lo osservò, voleva che sputasse fuori tutto, veloce e indolore o lei non sarebbe mai riuscita a sopportare altro.
“Ho una missione, quella di affiancarlo.”
Doveva trovare anche lui il coraggio di parlarle, ma non era l’unica a soffrire per Tony in quella stanza, lui soffriva per un amico e un compagno, non doveva dimenticarselo.
“Abbiamo un piano basato su delle scoperte recenti, dei movimenti che effettuerà il ‘Mandarino’ a giorni. Dovremmo tendergli una specie di imboscata su uno degli altopiani in Cina e mi dispiace se sono così vago, ma non posso dirti di più. Tony sarà dei nostri e non ti assicuro il suo ritorno e nemmeno quello delle truppe americane, o il mio”
Terminò secco. Anni addietro aveva posto la sua fede e il suo servizio a quello stato, l’America e per nulla al mondo avrebbe sognato di tirarsi indietro, né tanto meno ora che doveva combattere al fianco di Tony al quale portava forse più rispetto dello stesso Presidente degli Stati Uniti. Il corpo di Pepper venne attraversato improvvisamente da un brivido freddo, quello del terrore. Aveva sentito quello che per settimane aveva temuto di sentire e ora doveva accettarlo senza poter fare nulla per fermare tutto quello che stava accadendo.
“Hai una possibilità per vedere ancora una volta Tony e io te la sto dando.”
Fuori dalla tasca della giacca tirò fuori una specie di cartellino, il suo lascia passare all’interno di quella grande struttura che proteggeva alcuni dei più importanti testimoni politici e non dell’America. Lo mise sul tavolo e con un gesto lo fece scivolare fino a lei, la quale rialzò lo sguardo sull’uomo.
“Cos’è?”
Domandò prendendo la tessera rigida tra le mani.
“E’ il mio lasciapassare. Potrai uscire di qui solo mostrando questo, dirò in seguito che me lo hai rubato e non faranno altro che alzarti la protezione Pepper, ad un livello incredibile. Avrai una scorta fuori ogni porta e sarai inserita tra i codici gialli nel caso dovessi provare nuovamente ad uscire da qui. Ho pensato che per te un codice giallo possa essere nulla rispetto all’importanza di rivedere Tony, che sia per l’ultima volta o no.”
Continuò guardando la donna che sedeva davanti a lui, ma che non gli ricambiava lo sguardo. Il suo era fisso su quel cartellino che le avrebbe ridato la possibilità di vedere il suo uomo, seppur per l’ultima volta. Rialzò la testa in un sospiro, non voleva piangere, non ne aveva il tempo.
“Ti ringrazio Rhodey”
Sibilò piano. La gioia di rivederlo e il dolore e la paura che fosse per l’ultima volta, si tradussero in lei in uno stato di angoscia e disagio per nulla facile da gestire.
“Dovere”
Rispose lui di rimando. Cosa credeva, che solo perché le faceva visita ogni giorno e solo per qualche minuto, non si accorgesse di quanto stesse male? Non poteva andare in missione senza avvertirla, prima il dovere verso di lei, la donna del suo migliore amico e poi il dovere verso lo stato.
“Tu cerca comunque di farti vedere il meno possibile e cammina a piedi fino alla fermata dei taxi a un isolato da qui. Non portare con te cellulari o roba elettronica, potrebbero ritrovarti troppo in fretta, addirittura prima che tu possa arrivare lì.”
Lei annuiva nervosamente.
“E stai attenta. Domani mattina alle cinque l’agente Smith dovrà cambiare il turno con Carl. Per le cinque dovresti trovare la tua ala scoperta, prova a passare senza l’aiuto del mio cartellino e arriverai giù nella Hall. Lì ti vedranno al cento per cento, ma tu dici che hai un’autorizzazione speciale firmata dal Tenente Colonnello Rhodey della casa bianca e loro ti lasceranno passare senza problemi. Non ti mostrare agitata e non correre. Dai tempo alla guardia di guardarti in faccia e credere a quello che stai dicendo. Una volta nel taxi potrai chiedere all’autista di correre quanto vorrai, ma non correre nel raggio di duecento metri qui intorno o risulterà sospetto alle telecamere esterne. Sarà anche mattina molto presto, cerca di convincere la guardia che la mia autorizzazione è solo per un fatto di visibilità pubblica per le Stark Industries e non per tue faccende personali, questo aiuterà. Aggiungi anche che sarai di rientro tra un’ora al massimo.”
Era un piano di fuga quasi perfetto, ciononostante vedeva pepper molto confusa.
“Perché non puoi semplicemente firmarmi davvero quest’autorizzazione e lasciarmi andare senza troppi sotterfugi?”
Chiese lei rialzando lo sguardo sull’uomo il  quale le prese le mani e la guardò negli occhi, cercando di incuterle quanto più coraggio avesse.
“Sanno che sei la compagna di Stark e che io sono il suo amico più fidato, sarebbe troppo facile e troppo veloce fare due più due e capire dove ti ho mandato. Mi domanderebbero perché proprio ora, risulterebbe impossibile credermi se dovessi raccontagli una bugia, scoprirebbero subito che ti ho parlato del progetto in Cina e tu dovevi restarne assolutamente all’oscuro”
La guardò lasciando andare le mani lentamente.
“Mi dispiace Virginia, ma questa è l’unica soluzione che ho”
Le disse prima di rimanere a fissarla, le braccia incrociate sul tavolo. Avrebbe voluto aiutarla in altri mille modi, ma non era possibile, non lo era fino a che Tony e Pepper erano separati. 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi raccomando, non mancate di farmi sapere la vostra! :P

Volevo ringraziare tutti quelli che l'hanno inserita tra quelle da seguire e ringraziare le care lettrici che hanno trovato il tempo per recensire il primo capitolo:
 _____mrsHolmes, Silvia_sic1995, _M4R3TT4_, _Maria_ e AngelAngelica90!
Grazie mille ragazze! :))
UN BACIONE A TUTTI! 
Alla prossima settimana!! <3 
  
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