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Autore: Melinda2606    02/12/2012    6 recensioni
lottare, continuamente lottare. Ecco quello che Akane aveva fatto nella sua vita. Lottare per la palestra, per la morte della mamma, per non essere scocciata dagli ammiratori, per un amore difficile. E adesso per uno stupido ballo, un ballo che per lei valeva più di quanto tutti erano riusciti a capire. Ma dopo la rovina del momento che lei aspettava da tanto, se non avesse più la voglia di lottare?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ranma era talmente nervoso che non rientrò a casa per pranzo, ma si limitò a girovagare come un animale selvatico per le strade calde di Nerima.
Il suo stomaco però non era dello stesso avviso, perché dopo aver tentato con deboli proteste, emise un brontolio ancora più sonoro e definitivo, perciò il ragazzo comandò alle gambe di tornare a casa.
Davanti all’ingresso trovò Ukyo che lo aspettava, e una nuova ondata di rabbia lo investì.
- Non sono stato abbastanza chiaro prima? – le sbraitò contro.
- Sei… sei stato più che chiaro. Tranquillo, sono solo venuto a scusarmi con te e… e con Akane. Io ho… ho davvero esagerato, mi dispiace. L’ho fatto solo per te però, ma se sei sicuro che non saresti felice con me come lo sei con Akane io… mi faccio da parte. Promesso. Ma adesso voglio scusarmi con Akane, è lei quella che ci ha rimesso di più –
Ranma la fissò, sentendo un po’ della rabbia scivolare via: come non credere a quelle parole così sofferte?
Il ragazzo annuì, facendole un piccolo sorriso, poi le aprì la porta.
Kasumi andò loro incontro: - Ranma, il pranzo… Oh, ciao Ukyo! Dicevo, Ranma, ti ho lasciato il pranzo al caldo, lo trovi in cucina! –
- Grazie, Kasumi… Akane è in camera sua? – domandò il ragazzo.
- No, è uscita con le amiche, è andata a fare un po’ di spese, tornerà per cena! –
La faccia di Ranma espresse tutta la sua delusione: non gli andava che Akane uscisse da sola, dopo quello che era successo la sera prima.
Ukyo se ne accorse: - Dai, usciamo anche noi, magari la troviamo in centro o vicino al mio locale… -
Il ragazzo annuì, si scusò con Kasumi e poi seguì l’amica.
Cercarono Akane per più di mezz’ora, ma senza successo, fino a che Ranma non si arrese e accettò l’invito di Ukyo, che gli offrì il pranzo.
Mentre cucinava, all’improvviso si spalancò la porta e nel locale entrò Moose come una furia, seguito da un ben più docile Ryoga.
- Saotoome! Ryoga mi ha raccontato tutto! Come hai osato alzare la voce con la mia Shampoo! Pagherai per questo! – esclamò, colpendolo con un pugno in testa.
Ranma non fece in tempo a evitarlo, così si rialzò dolorante e urlò a sua volta: - Cretino! Almeno sai cosa è successo prima di venire qui a urlare come un matto? –
- Ehm.. No, veramente no… - quindi, naturalmente, stavolta fu Moose a prendere un colpo in testa.
Ranma si risedette, afferrò il piatto che Ukyo gli porgeva e cominciò, tra un boccone e l’altro, ad aggiornare i due ragazzi sugli avvenimenti.
Raccontò della sfuriata il giorno dopo il ballo, dell’attacco di Shampoo e Kodachi ( evitò di dire che c’era anche Ukyo, cosa di cui la ragazza gli fu immensamente grata ), della serata nel locale ( qui tralasciò quello che era accaduto nel bagno, anche se divenne di un bel rosso papavero ) e infine dello scatolone che la ragazza aveva preparato quella mattina.
Quando finì il suo racconto, Ryoga lo scosse violentemente: - Tu devi fare qualcosa! Siamo d’accordo che il problema maggiore non sono le arti marziali, vero? E come sarebbe che la dolce Akane se ne va in giro per locali? Dobbiamo fermarla! –
- Lasciami, stupido prosciutto! Lo so che dobbiamo fare qualcosa, ma cosa? Akane è la ragazza più testarda che abiti su questo pianeta! –
- Comunque noi ti aiuteremo, in fondo è anche colpa nostra se si è creata questa situazione spiacevole! - esclamò Moose, e Ukyo annuì vigorosamente, poi tutti e quattro si misero a riflettere su un piano.
All’improvviso Moose si ridestò: - Ci sono! Ranma, a te piace Akane vero? –
Ranma arrossì di colpo e poi bofonchiò qualche parola incomprensibile.
- E dai, ammettilo! Cosa c’è di male, mica hai cinque anni! Se non ti piacesse non cercheresti in tutti i modi di farla tornare in sé! –
Niente, Ranma non riuscì ad articolare un suono decente.
- In realtà a lui non piace Akane. Lui ne è innamorato – disse Ukyo piano, con un colpo al cuore: come era difficile dire quelle parole.
Quando ancora Ranma non si decideva a dire niente, Ryoga lo afferrò per la maglietta: - Quanto sei idiota! Se non sei disposto ad ammettere i tuoi sentimenti, non ti lascerò mai Akane! Io non ho problemi a dire che la amo! La amo talmente tanto che voglio solo che lei sia felice, anche se questo vuol dire lasciarla a te! Non hai ancora capito quanto sei fortunato tu ad averla accanto –
Questa ultima frase scosse Ranma: - Averla accanto? Io… io non sono sicuro che lei lo voglia davvero… Insomma, siamo davvero sicuri che… che lei voglia stare con me? L’hai vista anche tu Ryoga quando eravamo a Ryugenzawa, con Shinnosuke. Con lui si comportava come se fosse una fata innamorata. Con me non si è mai comportata così… - aveva tirato fuori un dubbio che si portava dentro da tanto.
Ukyo scosse la testa: - Ma Ranma, con te non ne ha mai avuto l’occasione! Tra le tue spasimanti, i suoi, il fidanzamento forzato e le tue continue battutine nei suoi confronti non ha mai potuto comportarsi in modo più tenero. E poi anche lei ha un carattere orgoglioso, quindi è normale che non te ne abbia mai parlato! –
Ranma rimase in silenzio, assorbendo quelle parole e cercando di convincersene.
Moose continuò: - Bene, ora che abbiamo appurato questo, continuiamo. Se tu vuoi che Akane torni quella di sempre e soprattutto torni con te, devi fare semplicemente una cosa. Corteggiarla –
- Co… corteggiarla? E come? –
I tre amici lo guardarono un minuto, poi scoppiarono a ridere: - Ah ah ah, grande e grosso e non sai neanche come corteggiare una ragazza! –
- Stupidi! Con un padre cretino come il mio che mi ha fatto sempre e solo allenare è normale che io non sia preparato in questi argomenti! – Ranma aveva le guance in fiamme, ma i suoi amici non smisero di ridere.
La prima a riprendersi fu Ukyo: - Dai, tranquillo, ti aiuteremo noi, vero ragazzi? E basta ridere! – esclamò, tirando in testa ai due malcapitati la sua enorme spatola.
- Ahi… Sì, certo, abbiamo detto che ti aiuteremo… Allora, Ukyo, tu farai la parte di Akane, io faccio te, Ranma. Ryoga, tu in quanto P-chan, puoi dirci cosa piace ad Akane, lo saprai! –
Ranma si sedette meglio sullo sgabello e osservò la scenetta che gli amici stavano preparando per aiutarlo.
- Allora Ranma, tu ti avvicini così, a lei, vieni, fai come me… ecco cammina… non così rigido, più spavaldo, non stai mica andando sul patibolo… le prendi le mani e le dici: Akane, ti amo! –
Ranma colpì Moose sulla testa: - Non posso urlarle che la amo, mi manderebbe a fare compagnia ai marziani! –
- Non ti agitare, Ranma. Prova a prenderla un po’ più alla larga. Falle dei complimenti. Ryoga, qual è la cosa del suo aspetto a cui Akane tiene di più? –
- Senza dubbio i suoi capelli. Li pettina continuamente. E spesso ci accosta varie mollette, chiedendosi se a te potrebbero piacere, Ranma. Ma tu non l’hai mai notato –
Era vero, non l’aveva mai notato.
Ma che razza di uomo era?
Sua madre avrebbe fatto bene a ridurlo a fettine con la katana.
- Va bene, i capelli. Prova così: “Akane cos’è questo buonissimo profumo?” Poi ti avvicini e continui: “Akane ma… viene dai tuoi capelli!” –
Ranma avvampò nuovamente.
Era arrossito talmente tante volte che non era sicuro che sarebbe tornato mai del suo colore naturale.
Consigli come “Akane stasera la luce ti rende più bella, o “Akane, mi cucini qualcosa con quelle tue bellissime mani?”, o addirittura “ Ti voglio qui, ora, anche davanti a tuo padre, non mi interessa!” fioccarono per le due ore successive, tanto che quando Ranma tornò a casa era più confuso di prima.
Saltò sul tetto per schiarirsi le idee, ma poi sentì dalla camera di Akane venire dei rumori e, affacciandosi alla finestra, la vide intenta a svuotare delle buste.
Picchiò leggermente al vero della finestra aperta, poi entrò.
- Ciao – le disse semplicemente.
Lei gli sorrise, poi continuò a svuotare le buste.
- Cosa hai comprato? – le chiese, cercando di mantenere una conversazione leggera.
- Oh, un po’ di vestiti nuovi – rispose lei.
In realtà sembrava che Akane avesse svaligiato un intero negozio: c’erano maglie, gonne, vestiti, scarpe con il tacco, ballerine, trucchi e accessori da far invidia a un centro commerciale.
- È tutto molto bello – commentò il ragazzo, cercando di farle un complimento.
- Grazie –
Peccato che Akane non volesse tenere con lui una vera conversazione, si limitava a rispondere alle sue domande.
Ranma decise di mettere in atto uno dei consigli fatti dagli amici: - Akane… cosa è questo buonissimi profumo? – disse, anche se in maniera poco naturale.
- Profumo? Forse è Kasumi che prepara qualcosa per la cena! –
No, non doveva andare così…
Ranma continuò, avvicinandosi lentamente ma simile a un pezzo di legno: - No, non è Kasumi… Akane, viene… Viene dai tuoi capelli – il ragazzo le sfiorò la chioma lucente con il naso.
Akane si allontanò di colpo: - Lo sai, vero? – domandò, fissandolo.
- So cosa? –
- Del mio appuntamento –
- Quale… quale appuntamento? – il cuore di Ranma prese a battere furiosamente.
- Quello di sabato con… con Dan, il ragazzo del locale –
Silenzio, ecco quello che ci fu dopo quelle parole.
Poi Ranma lo ruppe con una semplice parole.
- No –
- No cosa? – Akane era nervosa.
- No, tu non ci esci. Io non te lo permetto. Tu sei la mia ragazzo, non puoi uscire con altri – ecco la voce ferma che doveva avere fin dall’inizio.
Akane tremò un po’: - Ranma, ti prego. Io sono confusa, ho bisogno di farlo. Lasciami fare… -
Ranma la fissò stralunato, poi uscì dalla sua camera e corse a cercare la madre.
Non appena la trovò le urlò contro, ignaro della paura che la donna gli incuteva: - Mamma! Il tuo piano si sta ritorcendo contro tuo figlio! Ne sei contenta, eh? Akane uscirà con un tipo poco raccomandabile sabato sera! –
Nodoka lo fece sbraitare tutto il tempo necessario, poi, quando il figlio si calmò, disse: - Ranma, so quanto tu stia male. Devi sapere tuttavia che io immaginavo che Akane sarebbe uscita con dei ragazzi. Ha bisogno di sentirsi amata e apprezzata da qualcuno che ha scelto lei. Ora, se tu sei convinto che sia un tipo poco raccomandabile… be’, stai attento, ok? Ma con discrezione. Fidati di me, Ranma, il momento in cui Akane tornerà da te è vicino, te lo prometto –
Ranma fissò la madre, sperando ardentemente che la madre non si sbagliasse.
 
 
  
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