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Autore: CallMeLoopy    02/12/2012    0 recensioni
Lei cresce, continua a crescere con l'ombra e l'ossessione.. di se stessa.
"La ragazza è totalmente instabile, la ragazza ha bisogno di aiuto."
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Voleva affacciarsi alla vita con un sorriso, voleva riprendere il sorriso che gli fu strappato. Quando gli balzò alla mente il ricordo della prove per la recita di quinta elementare. "TU MI HAI ROTTO IL CAZZO!" Gli urlò contro il padre. Erano solo semplici capricci di una bambina, cosa che, forse, il padre non poteva capire. "DEVI SOLO MORIRE! PERCHè SEI NATA!!" La rincorse per casa, le sue gambe erano più possenti e la raggiunse di fretta, mentre lei tentava invano di scappare. Uno, due, tre schiaffi in faccia. Poi, si toccò, era sangue. Riuscì solo a vedere le chiavi di casa con del sangue sopra. *prenderò una sciarpa per coprire la ferita, nessuno la vedrà.* "Sei bellissima, sembri una matrioska." Gli dissero i nonni quando lei li raggiunse un po' dopo. "Con questo giubbotto sei tenerissima" Lei sorrise. Imparò a sorridere per nascondere tutto sin da piccola. Quando arrivò il primo giorno di scuola, susseguito da vari attacchi di panico nei giorni precedenti, lei era impaurita. Si mise la sua maglia larga da basket, jeans larghi e si avvio per la scuola. *Tutta questa gente..io...ho tanta paura...* Il primo posto che trovò lo prese. Prima fila. Non riusciva a parlare, mentre delle ragazzine molto loquaci già facevano amicizia. Passarono i giorni, e lei era sola. "Quella è strana" iniziarono a dire dei ragazzini. "Che non parli perchè ti hanno mangiato la lingua? Ti sei ammutolita perchè ti sei vista allo specchio e ti sei spaventata?" Lei scoppiò in lacrime, mentre la classe la derideva. Fece amicizia con due ragazze. Loro erano molto gentili. Ma lei era troppo instabile per stare con della gente. Allora si buttò nel teatro scolastico. Ma ogni pomeriggio scappava dalla sua aula, lei voleva stare sola. Ogni giorno si andava a rifugiare al sottoterra della scuola, dove ballava e cantava. Li si sentiva libera, solo con se stessa. Gli avevano solo spezzato le ali. "Puzzi, sei zozzosa, puzzi" Era così tutti i giorni. "Non ti voglio toccare, mi infetti. Tu sei pazza." Allora decise di mettersi a banco unico, infondo alla classe. Lei tornava a casa e trattava male la sua famiglia come sfogo. Era sola. La madre non stava bene. La madre aveva problemi psicologici. "Tua madre è pazza come te! Oggi vedremo lo spettacolo!" gli dissero all'ultima ora. Usciti da scuola, si accerchiarono attorno alla madre, e iniziarono ad insultarla. La madre non ci vedeva più, e buttò uno schiaffo ad un ragazzo. Partì la rissa, sotto i suoi occhi. Lei non poteva fare che piangere, le lacrime erano un fiume che non si poteva fermare. Le sue amiche la presero solo in giro. Ogni giorno non poteva entrare in classe che erano insulti, davanti alle professoresse che non facevano nulla, stavano a guardare. Come quando successe una delle cose, per lei, più grave. Erano tutti in fila per andare in palestra. Si accerchiarono contro di lei. Gli ridevano in faccia. "Ridicola! Fai solo ridere" e iniziarono a picchiarla con delle scarpe da calcetto. "A te non ti scoperà nessuno, sei un cesso" dicevano le ragazze, mentre il professore impassibile si faceva i fatti suoi. Il giorno stesso lei rimase nello spogliatoio, per poi scapparsene. Arrivò al primo piano della scuola, non ce la faceva più. *voglio che tutto questa abbia una fine*
  
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