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Autore: SeesawMoon    02/12/2012    2 recensioni
Jenna Lara Styles è mia sorella gemella. Lunghi capelli castani, a metà tra il riccio e il liscio, grandi occhi verdi e un capezzolo in più. La adoro! Non per niente è anche la mia migliore amica. C'è solo una cosa che odio di lei: il suo ragazzo...
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi alzo dal mio posto leggermente terrorizzato, sistemo maglia e pantaloni per essere presentabile e seguo quella minuta donna dalla voce squillante fino in presidenza.
"Siediti lì, il preside Parker ti riceverà a minuti" dice fredda indicandomi delle seggiole fuori dallo studio.
Mi accomodo su una a caso ed inizio a tamburellare con le dita sulle gambe tremanti. Lo ammetto: sono agitatissimo! Non ho idea del motivo per il quale Parker mi abbia convocato; Rodriguez non può essere stato così stronzo da riferirgli già i miei voti.
Immerso nei miei pensieri non mi accorgo che squilla il telefono sulla scrivania. "Puoi entrare" dice la segretaria "così magari la smetti di fare tutta questa confusione" mi rimprovera acidamente quando sono ormai sulla soglia. Chissà da quanto tempo è che non scopa. Le sorrido.
Busso due colpetti alla porta. "Avanti" mi rispondono da dentro.
Ci siamo, ora scoprirò il motivo della mia convocazione. Schiudo leggermente la porta e infilo la testa.
"Oh Harry, prego accomodati" mi invita caldamente il dirigente scolastico.
Neil Parker è un uomo sui cinquant'anni, pochi capelli ma ancora molto scuri, occhi nocciola e un sorriso dolcissimo. Siamo fortunati ad averlo come preside, si vede che ci tiene ai suoi studenti.
Apro del tutto la porta e noto che sulla poltrona di sinistra c'è una persona a me non nuova.
"Harry ti ho invitato nel mio studio perché il professor Rodriguez" lo sapevo "non so bene per quale motivo" eh?! "mi ha consigliato di farti fare da cicerone al nostro nuovo studente: Niall Horan" e mi indica il biondino seduto al mio fianco.
"Piacere Niall" dice quella specie di angioletto dagli occhi blu con voce intensa, porgendomi la mano.
"Harry" rispondo stringendola.
"Niall si è appena trasferito dall'Irlanda. Dovrebbe frequentare il secondo anno dell'A-level, ma ha già tutti i crediti del corso di spagnolo, mentre è indietro in matematica e storia. Per questo frequenterà alcune delle tue lezioni."
Ecco perché il prof di spagnolo mi ha consigliato a Parker , forse non così è cattivo come pensiamo.
"Bene, ora che vi siete conosciuti, direi che non c'è bisogno di rubare altro tempo alla vostra istruzione. Tornate in classe, ma senza correre per i corridoi mi raccomando! Come se aveste tutta questa voglia di fare lezione" scherza il preside. Niall scoppia in una fragorosa risata. Io mi limito a sorridere, un po' imbarazzato dalla reazione del ragazzo.
Usciamo dalla presidenza e ci dirigiamo verso le scale.
"Che lezione hai tu adesso?" chiedo con un filo di voce.
"Hmm... non lo so. Credo che la mia classe stia facendo spagnolo, quindi io ho l'ora buca" mi risponde sorridente. E' così solare questo ragazzo. Forse mi farà bene un po' di Irlanda nella mia vita.
"Beh, io avrei letteratura, ma non ho molta voglia di tornare in classe a sentire quella vecchia che parla a vanvera". Niall se la sghignazza nuovamente. Ma quanto ride?!
"Se vuoi posso farti vedere la scuola. Da dove potrei cominciare..." asserisco, pensando ad un posto interessante da mostragli.
"Dalla mensa!" esordisce lui. La sua risposta mi sembra alquanto improbabile, ma in fondo da qualche parte devo pur iniziare.
"Se lo dici tu, andiamo" rispondo. Senza accorgermene, sto sorridendo.
Stiamo camminando da cinque minuti quando mi rendo conto di aver preso la strada più lunga: non ho un buon senso dell'orientamento.
Per distrarre il nuovo arrivato tento di introdurre un argomento di conversazione.
"Allora Nia... Na... Al... e che cacchio! Il tuo nome non si può abbreviare!" esclamo infastidito. Non mi piace chiamare le persone con il proprio nome di battesimo, specialmente quando sono a me care. "Ti troverò un soprannome" aggiungo, mentre il mio compagno se la ride a crepapelle, tenendosi addirittura le braccia intorno allo stomaco.
"Tornando a noi, come mai ti sei trasferito a Londra?". Niall cerca di tornare serio, asciugandosi divertito le lacrime che gli ho provocato.
"I miei hanno divorziato dodici anni fa e da allora ho vissuto con mio padre e mio fratello maggiore a Mullingar. Qualche settimana fa mio papà si è risposato, solo che io e Greg non volevamo far parte di una famiglia allargata. Così mio fratello è andato a vivere da solo mentre io ho raggiunto mia mamma qui a Londra".
"Ho capito" rispondo semplicemente io. Non so bene se essere triste o felice per lui. La separazione dei miei genitori era stato un bene per noi, ma non tutti vivono il divorzio allo stesso modo.
"Siamo arrivati, questa è la mensa e questo è il tavolo dove mangio io di solito."
Inizio a mostrargli la scuola, girando per i corridoi e passando per il giardino interno. Senza rendercene conto passa tutta l'ora che avevamo a disposizione. Ci salutiamo velocemente non appena sentiamo suonare la campanella.
Devo recuperare le mie cose dall'aula di letteratura e correre a biologia: non posso fare altre assenze.

   
 
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