Da quando si erano rincontrati dopo due anni, non avevano fatto altro che imbattersi in un nemico dopo l’altro, fatto ovvio se si considera che si trovavano nel mare più pericoloso, nel nuovo mondo.
Nonostante le dure battaglie, anche questa volta erano riusciti a sconfiggere il nemico, e come sempre, dopo ogni vittoria, la ciurma festeggiava allegramente sulla spiaggia con fiumi di alcool e balli intorno al falò.
Quella sera però a far baldoria con la ciurma di cappello di paglia c’era un ragazzo che avevano incontrato su quell’isola, ma che per il loro capitano non era una nuova conoscenza, era il chirurgo del male, una supernova, era Trafalgar Law.
Se ne stava lì seduto in un angolo, con la faccia sempre corrucciata e lo sguardo basso.
“quell’idiota me la deve pagare” pensò Nami dirigendosi verso l’isolato ragazzo
Quando arrivò a pochi passi da lui, s’inginocchiò per potergli parlare occhi negli occhi.
“ehi tu..Torao” esordì la rossa con fare minaccioso.
Lui si limitò ad alzare lo sguardo scocciato.
“non credere che mi sia dimenticata di quello che mi hai fatto..” continuò lei nella sua minaccia
Lui la fissava con occhi stralunati.
Cosa le aveva mai fatto? Neanche se lo ricordava.
“di che parli?” chiese scontroso.
A lei saltarono i nervi per l’indifferenza del ragazzo “come sarebbe a dire di che parlo?? Prima scambi la mia anima in due corpi diversi lasciando il mio nelle mani di un depravato.. e poi hai pure il coraggio di dire “di che parli” razza di medico da quattro soldi?”
Era davvero furiosa, se ne era accorto Law, e ora ricordava anche quello che aveva combinato, ma in mezzo a quella battaglia, veramente, ci aveva fatto poco caso.
“scusa tanto…” fece solo lui per togliersela dai piedi.
Lei esasperata si sedette accanto al chirurgo e continuò a bere il suo boccale di birra.
Era inutile sperare delle scuse migliori di quelle che aveva appena avuto, di carattere somigliava tanto a quello spadaccino della malora.
Lui si girò curioso verso quella ragazzina tutto pepe che l’aveva affrontato con così tanto vigore, e che ora gli sedeva semplicemente accanto.
Le donne…lui in questi anni non ne aveva mai incontrata una così.. non ne aveva il desiderio forse.. distraggono dai veri obiettivi.
Ma nonostante la titubanza iniziale ed i pregiudizi non riusciva a togliere lo sguardo di dosso alla rossa che gli sedeva vicino.
Diamine se era bella.
Bella e con un caratterino niente male.. un mix perfetto e micidiale.
Quella sera indossava uno shorts di jeans ed un maglioncino rosa. I capelli lunghi di fuoco le cadevano liberi sulla schiena. Era vestita in modo semplice, eppure al chirurgo sembrava così incredibilmente attraente.
Si girò di scatto con lo sguardo.
Ma che pensieri erano? Bah.. non gli era ma capitato di fare queste assurde riflessioni su una donna..
Che lo avesse stregato?
Poi la voce cristallina della navigatrice di cappello di paglia, lo riportò con  i piedi sulla terra.
“Perché sei sempre così imbronciato?” chiese lei fissandolo con quei suoi grandi occhi nocciola.
“non sono imbronciato…è la mia espressione” fece tra l’infastidito e l’imbarazzato
Poi vide la rossa posare il boccale di birra sulla sabbia ed inginocchiarsi vicinissimo a lui.
Si sporse in avanti fino ad arrivargli a pochi centimetri dal viso.
Gli tolse il copricapo leopardato, e con entrambi gli indici gli tirò i lembi della bocca mostrando un sorriso forzato.
“ecco.. guarda come sei più carino se sorridi un po’”fece soddisfatta regalandogli il più bel sorriso del mondo.
Era vicinissima al viso del ragazzo, e con il corpo sporto in avanti lo accarezzava con le sue  curve.
A Law parve di impazzire letteralmente, sentiva il respiro di lei sulla sua bocca, vedeva il suo viso così dolce a portata di mano, il suo corpo, il suo sensuale corpo così vicino al suo, per non parlare di quel profumo di mandarini che emanava.
Arrossì per tutto questo.
Non era affatto abituato.
Lei rendendosi conto della situazione si scansò sorridendo.
“non ti pensavo così sensibile Torao” lo canzonò
Lui si limitò ad arrossire ancora.
Che figura.
“non mi chiamo.. lascia perdere” cercò di controbattere, ma non riusciva a formulare neanche una frase.
Con la coda dell’occhio la fissava. Stava lì angelica con il boccale in mano, a guardare i suoi compagni festeggiare.
In particolar modo osservava quel biondino e quello spadaccino litigare.
Rideva di gusto lei.
Quella sua bellissima risata cristallina.
Che sapesse il motivo del loro battibeccare?
Poi il cuoco di bordo scansò il verde e si avvicinò a loro.
“mia dea che ci fai con questo qua?” fece Sanji rivolgendo un’occhiataccia al ragazzo vicino all’amica “ti ha importunato per caso? Dimmelo che lo faccio a fettine per bene” continuò tirandosi su le maniche in segno di sfida.
Lei sorrise alzandosi “no in verità credo di averlo importunato io al poverino” rise di gusto.
Si girò verso il ragazzo con il cappello strano e lo guardò per un’ultima volta, mimando con le labbra uno “scusa”.
Law guardava quella ragazza allontanarsi da lui seguita da quel suo compagno di ciurma, e provò una sensazione del tutto nuova.
Che stesse male? Cercò di autodiagnosticarsi l’origine dei suoi dolori.
Sentiva caldo, aveva uno strano dolore alla bocca dello stomaco, come se gli formicolasse. Sudava.
Il cuore in una piena crisi batteva all’impazzata.
Che avesse preso un virus su quell’isola di demoni?
 
“perché state litigando?” chiese la rossa ai due amici.
“Nami swan adorata quel buzzurro dice che ho abusato del tuo corpo”
“non lo dico lo so idiota” fece lo spadaccino toccando l’elsa con fare di sfida
“non avrei mai osatooo, mia dea” fece piagnucolante verso la ragazza.
Lei di tutta risposta gli diede un pugno in testa.
“si che hai osato” disse sorridendo all’amico dalla verde chioma “grazie..” gli sussurrò.
Lo spadaccino arrossì lievemente.
“è solo un depravato maniaco”
“beh grazie per aver difeso la mia dignità” sorrise canzonandolo.
“non fare la sarcastica strega tu non c’eri non hai visto come ti toccava” fece giustificandosi
“hai ragione..”si avvicinò “grazie davvero” questa volta era sincera.
Ma lui imbarazzato si voltò di scatto dandole le spalle.
“che voleva quel medico da quattro soldi?” esordì d’un tratto, cercando di nascondere la sua gelosia.
“chi? Torao?” fece cascando dalle nuvole “niente gli ho detto che gliela avrei fatta pagare per lo scherzetto dello scambio dei corpi” sorrise soddisfatta della sua minaccia
“e per dirglielo gli dovevi saltare addosso?” fece lui serio.
“ma di che parli?” lei stava iniziando ad innervosirsi.
“lascia perdere..”
“non stavo facendo niente di male, gli ho solo fatto vedere che starebbe meglio se sorridesse un po’ di più tutto qui non mi pare di aver fatto chissà cosa” concluse mettendosi le mani sui fianchi
“non devi giustificarti con me” fece lui
“infatti non mi sto giustificando e non capisco la conversazione” .
 
Stava litigando con lo spadaccino.
Dopo aver steso con un pugno l’altro ora discuteva animatamente con lui.
Ecco.. un pungo in testa anche a quel ragazzo.
Un medico di bordo doveva essere di certo essenziale su quella nave di maneschi.
La guardava.
La cercava.
Avrebbe voluto poter stare ancora un po’ con lei.
 


Ragazziiiii questa è la prima volta che mi cimento in una storia a capitoli!!
Pensavo di pubblicarla in una sola volta, ma visto che è lunghetta..e poi voglio creare un pò di suspance! XD
Law lo adoro, sicuramente non è all'altezza del nostro spadaccino, ma è un buon rivale sotto molti punti di vista!! 
Fatemi sapere cosa ne pensate!!
Bacioniii
Nami_88