Nami_88, autore su EFP Fanfiction

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Nami_88

Membro dal: 24/09/12
Recensore Veterano (398 recensioni)

AUTORE PARTECIPANTE AL "VOGLIO FARTI UNA DOMANDA" Con questo Bann, dai la possibilità a chiunque voglia di porti una domanda personale -come autore sulle tue storie o sulla tua persona- a cui risponderai con assoluta sincerità, ripostando domanda e l'utente che te l'ha posta, e la risposta, sulle tue Bio L'oppurtunità è valida dal 15-04-14 al 31-08-14 Se come autore vuoi partecipare, copia-incolla questo Bann nelle tue Note Personali, non sono ammesse domande che violano il dirittto alla Privacy. Ciao a tutti!! Che dire, ho 24 anni e sono di Roma! Amo il mare e il sole! Ma la cosa che amo di più sono Nami e Zoro!! XD no vabbè la cosa che amo di più è il mio fidanzato adorabile (tra l'altro l'autore delle fan art abbinate alle mie storie) che ho convertito allo Zonamismo... o almeno così sembra XD Non amo leggere storie che non si rifanno alle personalità date dal maestro Oda ai personaggi..e non amo nemmeno storie che usano Nami e Zoro al di fuori di Onepiece...non amo lo Yaoi...ne vedere Zoro nelle braccia di Robin o peggio Tashigi o Perona! (FOLLIA U_U) Sembrerebbe che non ami niente...O_O ma non è così! Amo il poter scrivere ed esprimermi, amo leggere le bellissime recensioni che inviate e pensare che vi ho trasmesso una bella sensazione!! Amo moltissime storie pubblicate in questo sito che mi fanno ogni volta sognare e a cui amo lasciare una recensione! XD Il mio più grande sogno è riuscire un giorno a comprarmi una barchetta e girare il mondo...e diventare la regina dei pirati!! ahahaha no no scherzo...ma no sulla barca!! :D Vabbè mi dilungo come sempre... Leggete, scrivere e recensite mi raccomando..perchè una recensione al giorno...non credo che fosse così il detto...ma comunque a qualsiasi autrice/ore fa piacere ricevere anche solo una parolina che sia positiva o negativa su una sua creazione! :D Baci tesoriiiii Nami_88

Il tuono

Controvoglia apro gli occhi.
Sbuffo come mio solito rigirandomi dall’altra parte.
Le tue grida isteriche di prima mattina, proprio non le tollero.
“Ryo-kun, dai alzati, dobbiamo andare a lezione!”
Insisti saltando infine sul letto.
Conosco fin troppo bene la tua cocciutaggine e quindi mi rassegno.
“Eccomi…mi alzo”
Ti dico solo scocciato.
Tutte le mie giornate iniziano così.
Ormai sono passati 10 anni da quando mi hai portato con te.
All’inizio non ti sopportavo.
Così saccente e arrogante.
Le nostre sfide culinarie però mi accendevano un fuoco dentro.
Alla fine ho ceduto.
Non potevo più fare a meno di te.

Quella maledetta pillola

“Chopper che tu sia maledetto, piccolo mostriciattolo peloso!”.
Urlo fuori di me.
Nella stanza è sceso il silenzio. Sanno bene tutti che quando perdo le staffe sono a dir poco pericolosa.
“Na…Nami… ti prego perdonami!”.
Tenta di scusarsi il dottore.
Ma io sono fuori di me dalla rabbia.
“Dai Nami calmati, alla fine basta che per oggi tu non esca dalla camera”.
Conclude sorridendo quell’ebete del mio capitano.
Questo non fa che infuriarmi sempre di più.
Lo scaravento fuori dalla nave. Mentre cercano di soccorrerlo tento di capire meglio la mia situazione.
“Quindi… ricapitoliamo… invece di una pillola per il mal di testa, mi hai rifilato una tua pasticca sperimentale?”.
Tento di mantenere l’autocontrollo.
Lui si nasconde dietro Franky e tremando annuisce.
Io continuo.
“E la suddetta medicina elimina i freni inibitori un’ora al giorno?”.

Gli ordini del capitano

Ricordo ancora quel maledetto giorno.
Il mio capitano mi si avvicinò.
La faccia cupa.
Mai vista un’espressione tale su di lui.
Si sedette accanto a me senza dire una parola.
Sapevo fin troppo bene che doveva parlarmi di una cosa seria.
“Nami…”.
Iniziò chiamando il nome della ragazza che amavo.
Ebbe tutta la mia attenzione.
Non dissi nulla.

Il debito che non salderò

“Non farmi ridere Nami”.
Ti sbraito contro. Sbuffo dandoti le spalle.
Vuoi di nuovo incastrarmi.
Perfida e manipolatrice.
Te lo dico mentre borbotto.
Ma tu non subisci i miei attacchi verbali.
Anzi pari divertita dal mio atteggiamento.
Dannata te.
“Zoro, Zoro, Zoro…”.
Ripeti il mio nome con il tono di una maestrina.
Sento avvicinarti a me.
Poggi sensuale la testa sul mio braccio mentre con la mano mi afferri il mento.
Lo accarezzi piano.
Mi costringi a guardare i tuoi grandi occhi nocciola.
Che tu sia dannata.
Socchiudi poco le palpebre sbattendo le lunghe ciglia.
Attendo la tua mossa con un nodo in gola.
Serro i denti.
“Non fare l’idiota… mi devi 2000 danari”.

Mio caro spadaccino

Fisso inebetita quelle labbra aprirsi e chiudersi.
Dissetarsi avide.
Piccole gocce fuoriescono dai lati della tua bocca.
Poco elegantemente passi il dorso della mano per pulirti.
Poggi la testa all’indietro e chiudi gli occhi.
Dannato.
Che tu possa essere dannato.
Non mi rivolgi nemmeno una parola.
Non ti accorgi della mia presenza.
Eppure io ci sono.
Sono una tua compagna da ormai non so quanto tempo.
Serate come questa ne abbiamo passate milioni.
Rum a volontà e alla fine si stramazza ovunque capita.
Mi guardo intorno sorridendo.
Solo il rumore dei respiri dei nostri amici ad accompagnare la notte.
Ciurma di sgangherati.
Io e te come al solito siamo ancora in piedi.

La ragazza che mi uccise

La vista si offusca.
Fatico a respirare.
Mi affanno per qualcosa che non voglio più.
Chiudo gli occhi.
Mi perdo nel silenzio che mi circonda.
Rilassarmi impossibile.
Ricordo quegli attimi.
La superbia mi è costata cara questa volta.
Troppa l’arroganza.
L’invidia di non aver partecipato alla grande guerra di Marineford.
Tutti i più grandi erano lì.
Dovevo riscattare la mia dignità.
Battere da solo un imperatore.
Sembrava un’idea così geniale.
Così…
Un colpo di tosse blocca i miei pensieri.
Esce del sangue.
Non sarò un dottore come quel demente di Trafalgar, ma è chiaro che non è un buon segno.
Sollevo il viso.
Il liquido cremisi cola sull’occhio sinistro.
Brucia come lava infuocata.
Sono immerso nella pozza del mio sangue.
Quest’odore mi avvolge e non mi fa respirare.
È secco.
Quello che resta della mia spalla sinistra si sta imputridendo.
Sono un maledetto bastardo.
Non ho la forza nemmeno per uccidermi.
Lasciarmi morire sembra l’unica cosa possibile.
Il silenzio l’unico compagno.
La fine l’unica speranza.
Nella penombra scorgo qualcosa.
Impossibile che qualcuno sia arrivato in quest’isola maledetta da dio.
Nemmeno Killer può essere giunto fin qui.
Aveva un ordine.
Non seguirmi qualunque cosa fosse accaduta.

Il mio Lui

“Non scocciarmi dolcezza”.
La sua irritante voce mi fa salire il sangue al cervello.
È da poco che sono membro ufficiale di questa ciurma sgangherata.
È da poco che ho assaporato la vera libertà.
Dopo la battaglia con Arlong.
Tutto è cambiato.
E anch’io sono diversa.
Ora amo la vita.
La leggerezza dei miei 18 anni.
Sulla Sunny ho trovato persone vere.
Amici.
Eppure questo spadaccino sembra scocciato dalla mia presenza.
Mi odia?
Che non mi sopporta sembra piuttosto ovvio.
Mi evita.
Non fa che dormire di giorno e allenarsi di notte.
Quando provo a rivolgergli parola, mi risponde a malapena scocciato e irritato.
Ha una capacità di farmi innervosire unica.
Gli ho dimostrato più di una volta di essere brava in quello che faccio.
Una navigatrice più che competente.
Eppure non sembra accorgersi di me…
Mai.
Mai.
Invece questa sera…

Per una donna

Afferro il boccale.
Lo stringo piano.
Sono nell’angolo più nascosto e buio del locale.
Da solo.
Non amo molto la compagnia.
Soprattutto quando sono senza armature.
Senza la mia maschera.
Qui la luce non penetra, ma la mia posizione è perfetta per osservare ciò che accade in questo tugurio.
Per tener d’occhio il mio capitano.
Per proteggerlo.
È questo il mio dovere.
Da buon vice.
Gli devo la vita.
E vederlo così mi fa male.
Il grande Eustass.

Un sonno profondo

- Ultimo capitolo

È oggi.
Il grande giorno.
Sento il respiro mancare.
Incredibile.
Dovrei essere furiosa con te.
Sei stato un idiota.
Il peggiore degli idioti anzi.
A Sabaody la tua promessa.
La parola di un pirata.
Avevi detto che mai sarebbe venuta meno.
Che mai mi avresti lasciata sola.
Che mi avresti cercata fino in capo al mondo.
“Sei roba mia…”.
Il tuo arrogante modo per dirmi che ci tieni a me.
Mi ero fidata.
Mi sono riunita alla mia ciurma.
E ogni notte speravo di scorgere la tua nave tra le nubi dell’orizzonte.
Ogni dannatissima notte.
“Non riuscirai a sfuggirmi…”.
Le tue parole ritornano come una pugnalata.
Le tue bugie ritornano come una pugnalata.
Perché invece sono riuscita a uscire dai tuoi radar.
Due mesi.
Due lunghissimi mesi che non ricevo notizie da te.
Mai una chiamata.
Né una lettera.
Né un messaggio.
Nulla.
Eccomi con un'altra kiddxnami!! XD Buona lettura!!

Un'idea assurda

“Dai Nami, cosa ti costa?”.
La voce del cecchino mi fa salire ancora di più i nervi.
Mi volto guardandolo in cagnesco.
Preparo già il pugno.
Lui però è veloce, si nasconde dietro la grande mole del carpentiere.
Ringhio.
Idiota.
Non se ne parla.
Che idea assurda hanno avuto.
Non se ne parla.
Non smetterò mai di ripeterlo.
“Sarà divertente!”.
La fragorosa risata del mio capitano accompagna la sua insensata affermazione.
Gli faccio passare io la voglia di scherzare.
Alla fine è solo colpa di quell’incompetente di Rufy se ora ci troviamo in questa situazione.
Gli avevo affidato solo un compito.
Tenere l’eternal pose in tasca fino alla nave.
Nulla di così complicato.
Nulla che un idiota patentato non sappia portare a termine.
Ma evidentemente mi sbagliavo.
“Se c’è qualcuno che dovrebbe entrare di nuovo in quella bettola e riprendersi a suon di cazzotti la bussola, non sono di certo io!”.
Faccio saccente di fronte ai miei compagni schierati in cerchio intorno a me.
Eccomi di nuovo! Ritorno con una zonami, ma ultimamente inserisco il caro Kidd ovunque, quindi vi beccate anche lui :D (non fa mai male)!
Spero vi possa piacere! ;)

Un boccale di troppo

A un tratto sollevo lo sguardo dal bicchiere.
Ho come l’impressione di essere osservata.
Non mi è difficile capire da chi provengano queste occhiate.
Il soggetto in questione è seduto proprio dal lato opposto del bancone.
Deve essere entrato da poco nella locanda.
Non mi ero accorta prima della sua presenza.
Mi sorride beffardo.
Nonostante lo abbia scoperto a fissarmi non sembra voler demordere.
Non mi toglie nemmeno per un secondo gli occhi di dosso.
È sicuro di se.
Spavaldo.
Arrogante.
Mi sventola davanti il suo boccale.
Come a volermi dedicare un brindisi.
Io resto sorpresa da quest’atteggiamento.
Mi sembra un viso abbastanza conosciuto.
Eppure è difficile dimenticarlo.
È un tipo così bizzarro.
I suoi capelli fuoco.
Per non parlare degli abiti e di quel suo strano braccio che sembra metallico.
Ha molte cicatrici.
Non c’è dubbio che il ragazzo che non fa che sorridermi e leccarsi le labbra è un pirata.
Ciao a tutti!! Un nuova fic con nuove coppie :D Fatemi sapere che ne pensate!!!

Non fidarti di lui

- Ultimo capitolo

Non mi fido.
Te l’ho detto.
Te lo ripeto.
Il mio sguardo è severo.
È fisso su di te.
Ti mordi il labbro.
Sei nervosa.
Volti di poco il viso.
Poi ritorni su me.
Questa volta mi attacchi.
Una mano stringe un fianco.
L’altra puntata sul mio petto.
Vuoi chiarire?
Vuoi dirmi come stanno le cose?
No.
Come immaginavo.
Semplicemente mi urli che sono sempre il solito.
Ragazzi eccomi di nuovo!!
Ovviamente ci saranno fan art incredibili nel corso dei capitoli!
Fatemi sapere che ne pensate!!
Leggete e commentate!

L'uso migliore della spada

Sono trascorsi già due giorni.
Due lunghissimi giorni da quando ti sei ammalata.
È da allora che non chiudo occhio.
Mai nemmeno un secondo.
Non riesco.
La colpa è solo tua.
Non mi sono mai sentito così.
Per nessuno.
Eppure.
Eppure è da quando ho sentito la voce di Bibi urlarci che stavi male.
È da allora che il mio cuore ha smesso di battere.
Sembra si sia fermato.
Una sensazione orribile.
Sospiro.
Sono sul ponte.
Fisso l’oceano davanti a noi.
Spaventosamente immenso.
Afferro con forza la balaustra di legno.
Sfogo su lei la mia tensione.
Dobbiamo far presto.
Eppure questa maledetta nave non si decide a muoversi.
Poco vento.
Troppo poco.
Se dipendesse da me.
Se potessi trascinarla io stesso.
Lo farei.
Non posso più resistere.
Quest’orribile sensazione d’impotenza.
Eccomi di nuovo! Questa volta per festeggiare il compleanno della nostra navigatrice preferita!
La fic si riallaccia alla saga dell'isola di Drum!
Spero vi piaccia! :)
Commentate!

La storia di paura

Ci risiamo.
Odio queste serate.
Non le ho mai sopportate.
Eppure ogni volta che qualcuno le propone, non ho il coraggio di obiettare.
“Dai Nami vieni qua davanti, vicino a me!”.
Il dolce invito del mio capitano.
Idiota patentato.
Mai e poi mai verrò lì con voi.
Sfoggio un mezzo sorriso, piuttosto forzato, declinando l’invito.
Lui si volta sbuffando.
Come un bimbo capriccioso.
Sto bene dove sono.
Grazie.
Non intendo muovervi.
Ciaooooo! :D Eccomi qui con una piccola invenzione nata questa notte per festeggiare anche con voi il mio compleanno!! :D Spero vi piaccia!! Bacioni a tutti!!

Un vestito per Nami

“Le mie mani…”.
È solo questo che riesco a dire.
Come un mantra.
Le fisso.
Le scruto.
Dorso.
Palmo.
Non riesco ancora a crederci.
Com’è possibile.
Sono preoccupata.
Mi guardo intorno solo un attimo.
La Sunny è ridotta male.
Ce la siamo vista brutta.
Davvero.
Quel maledetto uomo.
Lo abbiamo anche salvato.
E come ricompensa ci ha quasi uccisi.
Guardo il mio capitano.
È sulla polena distrutta.
Fissa un punto indefinito nell’oceano.
È furioso.
Una Zonami incentrata sul nuovo film Z!
Spero vi piaccia!
Commentate! :)

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