Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: amy    20/06/2007    11 recensioni
Era una tranquilla mattina alla Tana…
- Ronald non dire scemenze! -
- Io non dico scemenze, Hermione. –
- oh si che le dici...-
OK.Mi correggo, NON era una tranquilla mattina alla tana...
ecco cosa succede quando si fanno troppi perchè...
versione riveduta e modificata, che il finale non vi piaceva....mah sti lettori d'oggi non si accontentano più di nulla...:P
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3

 

 

 

Capitolo 3

 

Ecco il last chap

Non vi dico niente, solo leggete!

Ammetto che sono lievemente contenta del mio finale…

Ma lievemente però eh?non ci allarghiamo. :P

 

*^*^*^*^*^*^*

 

Quel pomeriggio Ginny scoprì della nostra partenza.

A dire la verità quello che era iniziato come un pomeriggio di promettente relax prima della partenza, si svolse in tutt’altra maniera.

 

Io avevo già finito di preparare le mie cose, e stavo tornando dal bagno quando mi accorsi che effettivamente ero l’unico che aveva già preparato le sue cose;

 

Hermione se ne stava in camera sua e di Ginny a trafficare con 1000 cose.

Ad un certo punto credo di averla(ma qui credo siano entrate in gioco le mie fantasie) che abbia anche imprecato contro i suoi amatissimi libri, che non ne volevano sapere di entrare nello spazio che lei aveva destinato loro.

 

Harry invece stava prearando le sue cose e credo, ma non lo ammetterà mai, una lettera per mia sorella.

Un’altra delle dimostrazioni pratiche del suo innato pessimismo; cose del tipo “se non dovessi tornare”. Il pessimismo di quel ragazzo supera ogni limite.

Ma tanto Noi torneremo.

 

Inutile nascondere che ho avuto paura anche io, o non avrei insistito tanto con quella cocciuta di Hermione, ma soprattutto ora che lei ha deciso di venire con noi, beh ora non posso più avere paura. Anche perché, fosse l’ultima cosa che faccio in vita mia, la riporterò a casa.

Lei e Harry.

 

Mi ritrovo a fare queste considerazioni mentre scendo le scale per arrivare giù in giardino.

Mamma sta, ignara, mettendo a posto tutti i residui del matrimonio.

E sono talmente tanti che sembra che il matrimonio debba ancora cominciare.

Tutti stavano facendo qualcosa.

Tranne me.

Io la mia borsa l’ho già preparata e non voglio sprecare le ultime ore a stressarmi inutilmente.

Inoltre non è che dobbiamo portare granché.

Ho preso quelle poche cose necessarie che mi saltavano all’occhio e basta.

E l’ho fatto per due motivi:

1: non staremo lontani molto a lungo; se va bene, andiamo, ci battiamo e vinciamo; nel caso andasse male, beh, andiamo, ci battiamo e moriamo(ma questa ipotesi non è neanche calcolata, dato che ho promesso che li riporterò qui).

E poi il secondo motivo è che in qualunque caso non credo che avremo poi molto tempo(e voglia) per pensare a come vestirci o per notare qualche macchia qua e là.

 

E quindi mi sono trascinato sotto questo albero, il mio caro albero, per godermi un po’ di sana tranquillità, se tranquillità si può chiamare quella che si respira qui alla tana.

 

Stavo proprio per addormentarmi cullato da un vento fresco, quando…

 

-        Ginny sa. –

 

Una stridula e fin troppo  conosciuta nocetta  ha scansato in un solo secondo ogni mio proposito di relax.

 

A quella stessa voce(che ora ha peraltro assunto anche un corpo con braccia sui fianchi e sguardo corrucciato) si è aggiunta anche quella del mio migliore amico.

 

Alzo leggermente il volto e mi copro distrattamente gli occhi, con una mano, dal sole.

 

Harry sta facendo avanti e indietro, scavando un solco nel terreno, tanto è agitato.

 

Purtroppo lo capisco, se Ginny è anche in minima parte convinta e cocciuta come mia madre e quella peste riccia che tanto le assomiglia, quando è arrabbiata con me, e se soprattutto si è messa in testa di venire con noi; beh, è la fine.

 

E pensando ciò mi ritrovai ad alzare lo sguardo e posarlo proprio su di lei, ritrovandomi peraltro ad arrossire come un imbecille, pensando che quando qualche ora fa avevo provato a convincere Lei a non venire, alla fine la situazione come dire, si era modificata, e spostata su un piano decisamente più interessante.

 

Però nello stesso momento in cui il mio sguardo si incrociò con il suo, mi ritrovai a volgere di scatto lo sguardo altrove.

 

Tornai allora a concentrarmi su Harry, che in questo momento neanche lo sa, ma nessuno può capirlo meglio di me.

Purtroppo so troppo bene cosa si prova ad aver paura che la persona che ami, venga con te a rischiare la vita.

Anche se nel mio caso lei non sa che la amo.

Soprattutto io certo non glielo faccio capire se dopo quel quasi bacio,quando incrocio il suo sguardo mi volto imbarazzato.

 

Dopo una serie interminabile di giri avanti e indietro di Harry, decidemmo di andare da Ginny per vedere fino a che punto eravamo nei guai.

 

*^*^*^*^*^*^*^

 

Convincere Ginny, per fortuna non fu così difficile come avevamo creduto.

Non aveva intenzione di partire con noi.

Più che altro voleva convincere anche noi a non partire.

Ma alla fine aveva capito che non c’era storia con noi tre; Harry continuerà sempre ad avere il suo complesso dell’eroe sacrificale, come lo chiama lei, e fin quando Harry andrà, noi lo seguiremo.

C’è poco da fare. È un dato di fatto.

 

Alla fine si è solo fatta promettere che saremmo tornati indietro, possibilmente tutti interi.

E prometterlo a lei non mi è stato poi così difficile, dal momento che lo avevo prima ripromesso a me stesso.

 

*^*^*^*^*^*

 

Grazie a Ginny e la sua eccessiva smania di essere utile in qualche modo(decidendo che il suo bersaglio, e più bisognoso di attenzione e aiuto ero io e il mio bagaglio) ogni mio proposito di relax era davvero andato a farsi benedire, anche perché a quanto pare alla mia “veneranda” età di 17 anni quasi, non ero capace di fare un bagaglio secondo la mia piccola, superenergica sorellina.

 

Passai il resto del pomeriggio ad entrare e uscire dalle stanze del secondo piano, comandato a bacchetta da Ginny che mi seguiva passo-passo, obbligandomi a inserire in borsa ogni sorta di medicazione e pozione curativa.

 

Cosa che non fece che far aumentare esponenzialmente il mio già pessimo umore, fu il fatto che mi ritrovai spesso nella stessa stanza di Hermione.

Cosa che normalmente non mi avrebbe che fatto piacere.

Ma da quello che NON è successo stamattina, ogni volta che i nostri sguardi si incrociano o uno dei due volta lo sguardo o arrossisce eccessivamente.

 

E sinceramente se la cosa già normalmente sarebbe stata insopportabile, ora che stavamo per partire per non si sa dove, per andare incontro a non si sa bene cosa, e comunque stavamo per affrontare un momento in cui dovevamo avere ognuno il completo sostegno e fiducia dell’altro; beh ora avremmo decisamente dovuto chiarire.

 

Ammetto anche di averci provato un paio di volte in questo lungo, non più tanto rilassante, pomeriggio; ma mia sorella aveva deciso di non lasciarmi solo neanche un secondo, credo anche per non avere la possibilità di concentrarsi troppo sull’unica persona con cui invece sarebbe voluta stare in questo momento.

 

Con la sua mania di riempirmi di ogni sorta di unguento e bende, Ginny ha occupato ogni mio ultimo istante almeno fino a cena, quando anche lei alla fine è crollata.

 

Dopo cena mi ritrovo a uscire dal bagno e passare davanti alla sua stanza.

Hermione sta ancora sistemando le ultime cose, ma Ginny dopo quel pomeriggio che mi ha fatto passare è finalmente crollata.

La vedo lì abbracciata al suo cuscino e aggiungo un altro punto alla lista dei motivi per tornare a casa.

Evito di entrare e approfittare della situazione per chiarire con herm che, sinceramente sono stanco anche io, e visto che poi non è che ci rimangono poi così tante ore, voglio dormire.

 

Meno male che mamma stasera ha avuto la geniale idea di cenare presto, perché è da un’ora  che sono qui nel mio letto e ancora non prendo sonno.

So di aver detto che ero stanco e che volevo andare a dormire, ma appena mi sono messo a letto, mi sono assicurato che anche Harry avesse finalmente ceduto le armi e si fosse messo a dormire, è cominciata la parte brutta di tutta la giornata.

Quando sono solo io qui, nel mio letto ad occhi chiusi, tutto il mondo che cerco di tenere a debita distanza mi crolla inesorabilmente addosso.

Ecco che qui nel mio letto con le braccia incrociate sotto la testa, passo in rassegna ogni singola intaccatura e segno che scorgo sulla spalliera del letto.

Quante ne ho passate in questa stanza.

Quante in questa casa.

Quante con le persone che la abitano e che spero la abiteranno per sempre.

Quante ancora le cose che voglio fare.

E la consapevolezza che tutte queste cose che per me fino a poco fa erano certezze si stanno sgretolando, si trasforma in un pesante macigno difficile da sopportare.

 

Mi giro mettendomi su un fianco e fissando un punto indeterminato nella stanza, così come a voler spostare il macigno dal mio petto.

Ma la situazione non è che sia migliorata un granché.

Non che ci avessi sperato più di tanto a dire la verità.

 

È che quando scendono le ombre e sono io e i miei pensieri, non posso fare a meno di pensare che per la profonda amicizia che mi lega a Harry, domani a quest’ora chissà dove sarò…

Ma se una cosa certa, è che sarò in guerra.

La guerra.

Una costante purtroppo presente nella nostra giovane vita.

È vero fino ad ora una costante un po’ nascosta, ma sempre presente.

Ma con domani tutto cambierà.

E ci sono così tante cose che non ho ancora fatto.

Così tante questioni che avevo deciso di risolvere prima che appunto le cose degenerassero, ma non ce l’ho fatta.

 

E inevitabilmente il mio pensiero torna a lei.

Quella stramaledetta cocciuta che ha deciso di venire lo stesso con noi.

Per quanto sia arrabbiato con lei che come al solito agisce secondo la sua testa e non sta mai a sentire nessuno, non posso fare a meno egoisticamente, ammettiamolo, di essere un minimo contento che lei venga con noi.

Si perché per quanto l’idea di lei, così fragile, su un campo di battaglia mi spaventi come non mai; l’idea di poterla vedere sempre, anche nel momento più critico non fa che darmi forza.

L’idea di averla sempre al mio fianco, di poter incrociare il suo sguardo per trarne forza, non appena sento di cedere, non fa che caricarmi, e spronarmi a dare il meglio.

Effetto che infondo lei ha sempre avuto su di me.

Eppure in questo momento se penso a lei non fanno che tornarmi in mente le immagini di questo pomeriggio, quando incrociando il suo sguardo, cadeva su di noi quel terribile imbarazzo.

 

Odio quando ci succede una cosa del genere.

Di solito quando succede è perché abbiamo litigato e, orgogliosi come siamo, evitiamo di guardarci per non cedere.

Ma questa volta è diverso.

È puro, semplice imbarazzo.

Scaturito dalle mie azioni di questa mattina.

Ma infondo non è solo colpa mia, su…

È che lei…

 

Stringo forte gli occhi come a voler cacciare l’immagine di lei dalla mia mente.

Ma ottengo solo l’effetto contrario.

Immagini di questa mattina mi tornano alla mente come flash abbaglianti.

Ho anche la sensazione di percepire la morbidezza della pelle del suo collo e dei suoi capelli.

Quei suoi capelli così ribelli, così morbidi; così Hermione…

 

Ok non va decisamente bene.

Non si può decisamente continuare così.

Domani mattina partiamo per una guerra, non per una scampagnata.

E io ho bisogno di dormire.

 

Scosto il lenzuolo e apro velocemente la porta, per evitare che muovendosi troppo lentamente cigoli e svegli Harry.

Infondo devo solo andare a bere, per calmarmi un po’.

Poi forse riuscirò a dormire.

Spero.

 

*One night and one more time…

Thanks for the memories

Even thought they weren’t so great

He, he is like you only sweeter

One night yeah and on more time…*

 

Scendo lentamente gli scalini e piombo nel silenzio del piano di sotto.

Non che al secondo piano ci fosse quale concerto rock, ma sentivo il rassicurante respiro regolare di tutti gli abitanti.

Qui regna invece, quasi irreale, il silenzio.

Ed è proprio perché qui regna incontrastato il silenzio che appena sento un fruscio alla mia destra, mi volto di scatto, leggermente allarmato, trovando però una Hermione sorpresa almeno quanto me con in mano un bicchiere d’acqua.

Beh almeno non sono l’unico a non riuscire a dormire.

 

Lei alza leggermente lo sguardo verso di me, giusto quel poco per incrociarlo con il mio e per arrossire quasi immediatamente e lanciarsi verso le scale, mantenendo quel solito contegno ostentato, talmente Hermionesco.

 

Però ora inizio davvero ad averne abbastanza.

Quand’è che ci si ripresenterà un’occasione come questa per chiarirci come si deve?

 

- Hermione-

 

Dissi allora all’improvviso, bloccandole un polso tra le mie mani.

Lei mi stava ora di spalle con un piede sul primo gradino, pronta a scomparire.

Però almeno non tentò di scappare dalla mia presa.

 

-si?- Rispose allora dopo poco.

 

Tirai allora leggermente il suo braccio, facendola girare, e avendo così la sua piena attenzione.

 

Sorrisi leggermente alla sua espressione; non sembrava affatto sorpresa o arrabbiata per la mia ultima mossa.

Anzi. Sembrava quasi contenta che l’avessi fatto, quella codarda, non avrebbe mai fatto lei la prima mossa; si sarebbe esposta troppo. E questo non è da Hermione.

 

Tremenda, calcolatrice, Hermione.

 

- Codarda – dissi allora sorridendole, mentre le passavo una mano alla vita e la tiravo a me.

 

Lessi un qualcosa come un proposito di ribattere sul suo viso, ma questa volta era davvero troppo.

Un altro secondo e chissà chi sarebbe piombato stavolta.

La strinsi possessivamente a me,e  quando vidi quello strano luccichio passarle negli occhi e imporporarle le guance, non potei fare a meno di sentire le orecchie andarmi a fuoco, mentre mi abbassavo su di lei e la baciavo.

 

Quello che si susseguì dopo, è un turbinio di sensazioni.

Ricordo pochi particolari netti, oltre alla predominante sensazione di completezza, finalmente.

Mentre le mie mani passavano possessive sulla sua schiena e sul suo collo, sentivo prepotentemente farsi spazio in me una stupenda sensazione di appagamento.

Ma appagamento non solo fisico, malati che non siete altri, ma era più che altro la sensazione di essere finalmente completo.

Averle lei tra le mie braccia che rispondeva a ogni mio tocco con versi di approvazione e mi stringeva forte a se, è una sensazione davvero indescrivibile.

Delle poche cose delineate che ricordo di questa notte ce n’è una che potreste anche definire buffa.

Ricordo con precisione che stavamo ancora vicino alle scale, avvinghiati più che mai, e ricordo che a un certo punto lei si è staccata da me con uno sguardo un po’ imbronciato.

Espressione che credo di aver assunto anche io, dal momento che non appena si è staccata da me ho temuto di aver fatto la più grande idiozia della mia vita.

Ma quello che ricordo dopo non sono ne sberle volanti ne calci negli stinchi ben assestati.

No.

Quello che ricordo dopo è lo sguardo un po’ divertito, ma ancora imbronciato di Hermione, che sempre tenendo lo sguardo fisso su di me, porta una mano indietro per trovare la balaustra delle scale e ci poggia quel bicchiere d’acqua che teneva in mano e che, effettivamente, ci era d’impiccio.

 

Ecco cosa ricordo.

Piccoli momenti come questi, quando tra la passione del momento che ci stava prendendo, riconosco ancora noi stessi. Hermione Granger e Ron Weasley.

 

Quando mi svegliai la mattina seguente, mi accorsi che era il momento di andare.

Me ne accorsi propriamente, quando il primo nano del giardino si mosse furtivo, facendo rumore con le erbacce che ancora non avevo tolto, in cerca di chissà cosa.

Le prime luci dell’alba iniziavano a far capolino.

Era davvero l’ora.

 

Mi mossi il più lentamente possibile per non svegliare Hermione che dormiva appoggiata sul mio petto.

E riuscii anche ad alzarmi senza che aprisse gli occhi, ma non appena stavo per entrare in cucina, sentii un leggero scricchiolio alla mia sinistra.

Harry era sceso, resosi conto anche lui, che era davvero ora.

Ci guardammo e ci scambiammo uno sguardo complice, dal momento che il mio amico aveva scorto la figura riccioluta sul divano.

Ci stavamo avviando verso la cucina per fare colazione il più in fretta possibile, quando una voce fin troppo conosciuta alle nostre spalle, ci bloccò.

 

- ti avevo detto che avrei dormito sul divano pur di evitare che mi scappaste, no? -

 

Disse infatti, Hermione con la voce ancora un po’ assonnata, ma allo stesso tempo decisa e un po’ divertita.

Mi girai, ormai inerme, e le posai un bacio sulla testa, con uno stupido sorrisino rassegnato stampato in faccia.

Dandomi un leggero pizzicotto sul braccio e salutando Harry con un sorrisino leggermente imbarazzato, si diresse in cucina, precedendoci.

Quello che trovammo appena varcata la soglia andava davvero oltre le nostre aspettative.

Sul tavolo leggermente illuminato dai primi raggi del sole, dominava un enorme piatto di biscotti con gocce di cioccolato, ovviamente made in Molly weasley, che ci attendeva.

Sopra il piatto aleggiava un bigliettino con un’inconfondibile calligrafia…

 

“non sono nata ieri ragazzi. So quello che avete in mente…solo state attenti. Tutti e tre.”

                                                                                                                                             Molly.

Sorrisi leggermente commosso, mentre vedevo Hermione addentare uno di quei biscotti.

 

Ora era proprio sicuro. Li avrei riportati a casa, sani e salvi.

 

Lo giuro.

 

 

FINE(stavolta?)

 

“Quindi qualche volta dobbiamo ricordarcelo…la storia più importante è quella che stiamo costruendo oggi.

 

ALLORA?? Che ne pensate?

Ha tradito le vostre aspettative? È invece risalita dopo il rovinoso finale del chap 1? Eh dite dite

 

Devo dire che era da un po’ che mi frullava in testa un’ideuzza di fare una ff con i nostri personaggiucci grandicelli

Tipo post-guerra…

E non so come ma mentre riscrivevo questo chap al pc(cosa che odio fare tra l’altro) ho pensato che infondo potrei lasciare qui a prima della partenza e poi fare un’altra cosa dopo il loro ritorno, che l’ha detto Ron; loro torneranno.(anche perché mi sa che io scrivere scene di battaglia non è cosa…nono…quindi la dovrei zompare…:P)

Però non so, non vorrei essere troppo influenzata dalla ff di sunny, ma quanto amo quella ragazza, e scrivere una sottospecie di brutto plagio…e poi, STA USCENDO DH!!!!!!!!!!!!!(il 26 luglio al massimo si spera, sarà mio!!!)

Quindi vedremo come viene, prima di pubblicare….

A voi che ve ne pare anche solo dell’idea?

Let me know something….

 

* p.s. la song è thanks for the memories dei fall out boy

 

E ora passiamo ai ringraziamenti…

 

KARMYGRANGER: karmiussola!!! Com’era il party dei novantenni? Vi hanno dato la nuova colla-attacca-dentiera in offerta? Attenta alla pressione e bevi tanta acqua… :P ora a parte i nostri rincoglionimenti, grazie! Ma piccolo particolare…io non ho detto che herm pensa che Harry sia lo sfregiato, ma semplicemente che Harry stava partendo in uno dei suoi discorsi in cui alla fine ribadisce che lo sfregiato è lui e che non è giusto mettere in pericolo le vite delle persone che gli stanno intorno, visto che alla fine è solo una faccenda tra lui e voldemortuccio… ma mi sarò espressa male…p.s. we noi ci dobbiamo mettere d’accordo per il film mi raccomando!!!

 

GOLDBUBLE: ecco…con questa credo di non aver lasciato troppo in sospeso, anche se forse….idea malefica…mumble

 

EDVIGE86: ma tu lo sai che cretina come sono, ancora non ti avevo collegata a eowin? Me idiota…sisicomunque grazie per la recensionuccia!!!! Davvero ti sembra realistica? Che bello * me si gasa* nu, non ci è rimasto male…diciamo che per ora la gelosia la lasciamo da parte…sorryp.s. grazie anche perché hai detto che te piaceva anche il primo chap da solo…e sei una delle poche :P J

 

SANDY85: (herm non pensa a Harry come lo sfregiato!!!! Uffi non mi so esprimere…vedi se si capisce un po’ meglio, leggendo la risposta a karmy :P) grazie per dire che di solito scrivo cose magnifice(anche se io non sono diciamo proprio d’accordo) ma perché questa no te piase? Me è molto autocritica e delle mie non è che me ne piaccia qualcuna in particolare, ma questa non mi sembrava proprio malaccio…boh

 

HERMRON: grazie!!! Aggiornato….p.s. non è inutile dirlo…hihihihi il mio ego si gasa quando glielo dite :P

 

LILYPOTTER91: lau sorellina mia!!! Scusa se sono scomparsa…ma sono successi una serie di casini con msn e ho dovuto cambiare indirizzo, dopo te lo do, e poi sto studiando purtroppo….me stile semplice e pulito che fa tenere occhi incollati?? Sorellina a te è la parentela che ti fa vedere le cose più belle di quello che sono in realtà :P comunque tornerò a farmi sentire giuro…:P

 

GREWEASLEY: sisi eccolo….:P e grazie!!!

 

DANIEL14: duuu a te che devo dire? :P

  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: amy