Capitolo 3
Ecco il last chap…
Non vi dico niente, solo leggete!
Ammetto
che sono lievemente contenta del mio finale…
Ma lievemente però eh?non ci allarghiamo. :P
*^*^*^*^*^*^*
Quel
pomeriggio Ginny scoprì della nostra partenza.
A dire la verità quello che era iniziato come un pomeriggio di
promettente relax prima della partenza, si svolse in tutt’altra
maniera.
Io avevo
già finito di preparare le mie cose, e stavo tornando dal bagno
quando mi accorsi che effettivamente ero l’unico che aveva già preparato
le sue cose;
Hermione
se ne stava in camera sua e di Ginny a trafficare con 1000 cose.
Ad un
certo punto credo di averla(ma qui credo siano entrate
in gioco le mie fantasie) che abbia anche imprecato contro i suoi amatissimi
libri, che non ne volevano sapere di entrare nello spazio che lei aveva
destinato loro.
Harry
invece stava prearando le sue cose e credo, ma non lo ammetterà
mai, una lettera per mia sorella.
Un’altra
delle dimostrazioni pratiche del suo innato pessimismo; cose del tipo “se non
dovessi tornare”. Il pessimismo di quel ragazzo supera ogni limite.
Ma tanto Noi torneremo.
Inutile
nascondere che ho avuto paura anche io, o non avrei
insistito tanto con quella cocciuta di Hermione, ma soprattutto ora che lei ha
deciso di venire con noi, beh ora non posso più avere paura. Anche
perché, fosse l’ultima cosa che faccio in vita mia, la riporterò a casa.
Lei e
Harry.
Mi ritrovo
a fare queste considerazioni mentre scendo le scale
per arrivare giù in giardino.
Mamma sta,
ignara, mettendo a posto tutti i residui del
matrimonio.
E sono talmente tanti che sembra che il
matrimonio debba ancora cominciare.
Tutti
stavano facendo qualcosa.
Tranne me.
Io la mia
borsa l’ho già preparata e non voglio sprecare le ultime ore a stressarmi
inutilmente.
Inoltre non è che dobbiamo portare granché.
Ho preso
quelle poche cose necessarie che mi saltavano all’occhio
e basta.
E l’ho fatto per due motivi:
1: non
staremo lontani molto a lungo; se va bene, andiamo, ci battiamo e vinciamo; nel
caso andasse male, beh, andiamo, ci battiamo e moriamo(ma
questa ipotesi non è neanche calcolata, dato che ho promesso che li riporterò
qui).
E poi il secondo motivo è che in qualunque caso
non credo che avremo poi molto tempo(e voglia) per pensare a come vestirci o
per notare qualche macchia qua e là.
E quindi
mi sono trascinato sotto questo albero, il mio caro
albero, per godermi un po’ di sana tranquillità, se tranquillità si può
chiamare quella che si respira qui alla tana.
Stavo
proprio per addormentarmi cullato da un vento fresco, quando…
-
Ginny sa.
–
Una
stridula e fin troppo conosciuta
nocetta ha scansato in un solo secondo
ogni mio proposito di relax.
A quella
stessa voce(che ora ha peraltro assunto anche un corpo con braccia sui fianchi
e sguardo corrucciato) si è aggiunta anche quella del mio migliore amico.
Alzo
leggermente il volto e mi copro distrattamente gli occhi, con una mano, dal
sole.
Harry sta
facendo avanti e indietro, scavando un solco nel terreno, tanto è agitato.
Purtroppo
lo capisco, se Ginny è anche in minima parte convinta e cocciuta come mia madre
e quella peste riccia che tanto le assomiglia, quando è arrabbiata con me, e se
soprattutto si è messa in testa di venire con noi; beh, è la fine.
E pensando
ciò mi ritrovai ad alzare lo sguardo e posarlo proprio
su di lei, ritrovandomi peraltro ad arrossire come un imbecille, pensando che
quando qualche ora fa avevo provato a convincere Lei a non venire, alla fine la
situazione come dire, si era modificata, e spostata su un piano decisamente più
interessante.
Però nello
stesso momento in cui il mio sguardo si incrociò con
il suo, mi ritrovai a volgere di scatto lo sguardo altrove.
Tornai
allora a concentrarmi su Harry, che in questo momento neanche lo sa, ma nessuno
può capirlo meglio di me.
Purtroppo
so troppo bene cosa si prova ad aver paura che la persona che ami, venga con te
a rischiare la vita.
Anche se nel mio caso lei non sa che la amo.
Soprattutto
io certo non glielo faccio capire se dopo quel quasi bacio,quando
incrocio il suo sguardo mi volto imbarazzato.
Dopo una
serie interminabile di giri avanti e indietro di Harry, decidemmo di andare da
Ginny per vedere fino a che punto eravamo nei guai.
*^*^*^*^*^*^*^
Convincere
Ginny, per fortuna non fu così difficile come avevamo creduto.
Non aveva
intenzione di partire con noi.
Più che
altro voleva convincere anche noi a non partire.
Ma alla fine aveva capito che non c’era storia
con noi tre; Harry continuerà sempre ad avere il suo complesso dell’eroe
sacrificale, come lo chiama lei, e fin quando Harry andrà, noi lo seguiremo.
C’è poco
da fare. È un dato di fatto.
Alla fine
si è solo fatta promettere che saremmo tornati indietro, possibilmente tutti
interi.
E
prometterlo a lei non mi è stato poi così difficile, dal
momento che lo avevo prima ripromesso a me stesso.
*^*^*^*^*^*
Grazie a
Ginny e la sua eccessiva smania di essere utile in
qualche modo(decidendo che il suo bersaglio, e più bisognoso di attenzione e
aiuto ero io e il mio bagaglio) ogni mio proposito di relax era davvero andato
a farsi benedire, anche perché a quanto pare alla mia “veneranda” età di 17
anni quasi, non ero capace di fare un bagaglio secondo la mia piccola,
superenergica sorellina.
Passai il
resto del pomeriggio ad entrare e uscire dalle stanze del secondo piano,
comandato a bacchetta da Ginny che mi seguiva passo-passo, obbligandomi a inserire in borsa ogni sorta di medicazione e pozione
curativa.
Cosa che
non fece che far aumentare esponenzialmente il mio già pessimo umore, fu il fatto che mi ritrovai spesso nella stessa stanza di
Hermione.
Cosa che normalmente non mi avrebbe che fatto
piacere.
Ma da
quello che NON è successo stamattina, ogni volta che i nostri sguardi si incrociano o uno dei due volta lo sguardo o arrossisce
eccessivamente.
E
sinceramente se la cosa già normalmente sarebbe stata insopportabile, ora che
stavamo per partire per non si sa dove, per andare incontro a non si sa bene
cosa, e comunque stavamo per affrontare un momento in
cui dovevamo avere ognuno il completo sostegno e fiducia dell’altro; beh ora
avremmo decisamente dovuto chiarire.
Ammetto
anche di averci provato un paio di volte in questo lungo, non più tanto
rilassante, pomeriggio; ma mia sorella aveva deciso di non lasciarmi solo
neanche un secondo, credo anche per non avere la possibilità di concentrarsi
troppo sull’unica persona con cui invece sarebbe voluta stare in questo
momento.
Con la sua
mania di riempirmi di ogni sorta di unguento e bende,
Ginny ha occupato ogni mio ultimo istante almeno fino a cena, quando anche lei
alla fine è crollata.
Dopo cena
mi ritrovo a uscire dal bagno e passare davanti alla
sua stanza.
Hermione
sta ancora sistemando le ultime cose, ma Ginny dopo
quel pomeriggio che mi ha fatto passare è finalmente crollata.
La vedo lì
abbracciata al suo cuscino e aggiungo un altro punto alla lista dei motivi per
tornare a casa.
Evito di
entrare e approfittare della situazione per chiarire con herm
che, sinceramente sono stanco anche io, e visto che poi non è
che ci rimangono poi così tante ore, voglio dormire.
Meno male che
mamma stasera ha avuto la geniale idea di cenare presto, perché è da un’ora che sono qui nel mio
letto e ancora non prendo sonno.
So di aver
detto che ero stanco e che volevo andare a dormire, ma
appena mi sono messo a letto, mi sono assicurato che anche Harry avesse
finalmente ceduto le armi e si fosse messo a dormire, è cominciata la parte
brutta di tutta la giornata.
Quando sono solo io qui, nel mio letto ad occhi
chiusi, tutto il mondo che cerco di tenere a debita distanza mi crolla
inesorabilmente addosso.
Ecco che
qui nel mio letto con le braccia incrociate sotto la testa, passo in rassegna
ogni singola intaccatura e segno che scorgo sulla
spalliera del letto.
Quante ne ho passate in questa stanza.
Quante in
questa casa.
Quante con
le persone che la abitano e che spero la abiteranno
per sempre.
Quante
ancora le cose che voglio fare.
E la consapevolezza che tutte queste cose che
per me fino a poco fa erano certezze si stanno sgretolando, si trasforma in un
pesante macigno difficile da sopportare.
Mi giro
mettendomi su un fianco e fissando un punto indeterminato nella stanza, così
come a voler spostare il macigno dal mio petto.
Ma la situazione non è che sia migliorata un
granché.
Non che ci
avessi sperato più di tanto a dire la verità.
È che
quando scendono le ombre e sono io e i miei pensieri, non posso fare a meno di
pensare che per la profonda amicizia che mi lega a Harry, domani a quest’ora chissà dove sarò…
Ma se una cosa certa, è che sarò in guerra.
La guerra.
Una
costante purtroppo presente nella nostra giovane vita.
È vero
fino ad ora una costante un po’ nascosta, ma sempre presente.
Ma con domani tutto cambierà.
E ci sono così tante cose che non ho ancora
fatto.
Così tante
questioni che avevo deciso di risolvere prima che
appunto le cose degenerassero, ma non ce l’ho fatta.
E inevitabilmente il mio pensiero torna a lei.
Quella
stramaledetta cocciuta che ha deciso di venire lo stesso con noi.
Per quanto
sia arrabbiato con lei che come al solito agisce
secondo la sua testa e non sta mai a sentire nessuno, non posso fare a meno
egoisticamente, ammettiamolo, di essere un minimo contento che lei venga con
noi.
Si perché per quanto l’idea di lei, così
fragile, su un campo di battaglia mi spaventi come non mai; l’idea di poterla
vedere sempre, anche nel momento più critico non fa che darmi forza.
L’idea di averla sempre al mio fianco, di poter incrociare il suo
sguardo per trarne forza, non appena sento di cedere, non fa che caricarmi, e
spronarmi a dare il meglio.
Effetto
che infondo lei ha sempre avuto su di me.
Eppure in
questo momento se penso a lei non fanno che tornarmi
in mente le immagini di questo pomeriggio, quando incrociando il suo sguardo,
cadeva su di noi quel terribile imbarazzo.
Odio
quando ci
succede una cosa del genere.
Di solito
quando succede è perché abbiamo litigato e, orgogliosi come siamo, evitiamo di
guardarci per non cedere.
Ma questa volta è diverso.
È puro,
semplice imbarazzo.
Scaturito
dalle mie azioni di questa mattina.
Ma infondo non è solo colpa mia, su…
È che lei…
Stringo
forte gli occhi come a voler cacciare l’immagine di lei
dalla mia mente.
Ma ottengo solo l’effetto contrario.
Immagini
di questa mattina mi tornano alla mente come flash abbaglianti.
Ho anche
la sensazione di percepire la morbidezza della pelle del
suo collo e dei suoi capelli.
Quei suoi
capelli così ribelli, così morbidi; così Hermione…
Ok non va decisamente
bene.
Non si può
decisamente continuare così.
Domani
mattina partiamo per una guerra, non per una scampagnata.
E io ho bisogno di dormire.
Scosto il
lenzuolo e apro velocemente la porta, per evitare che muovendosi troppo
lentamente cigoli e svegli Harry.
Infondo
devo solo
andare a bere, per calmarmi un po’.
Poi forse
riuscirò a dormire.
Spero.
*One night and one more time…
Thanks for the memories
Even thought they weren’t so great
He, he is like you only sweeter
One night yeah and on more time…*
Scendo
lentamente gli scalini e piombo nel silenzio del piano di sotto.
Non che al
secondo piano ci fosse quale concerto rock, ma sentivo
il rassicurante respiro regolare di tutti gli abitanti.
Qui regna
invece, quasi irreale, il silenzio.
Ed è
proprio perché qui regna incontrastato il silenzio che appena sento un fruscio alla mia destra, mi volto di scatto,
leggermente allarmato, trovando però una Hermione sorpresa almeno quanto me con
in mano un bicchiere d’acqua.
Beh almeno
non sono l’unico a non riuscire a dormire.
Lei alza
leggermente lo sguardo verso di me, giusto quel poco per incrociarlo con il mio
e per arrossire quasi immediatamente e lanciarsi verso le scale, mantenendo
quel solito contegno ostentato, talmente Hermionesco.
Però ora inizio davvero ad averne abbastanza.
Quand’è
che ci si ripresenterà un’occasione come questa per chiarirci come si deve?
-
Hermione-
Dissi
allora all’improvviso, bloccandole un polso tra le mie mani.
Lei mi
stava ora di spalle con un piede sul primo gradino, pronta
a scomparire.
Però almeno non tentò di scappare dalla mia presa.
-si?-
Rispose allora dopo poco.
Tirai
allora leggermente il suo braccio, facendola girare, e avendo così la sua piena
attenzione.
Sorrisi
leggermente alla sua espressione; non sembrava affatto
sorpresa o arrabbiata per la mia ultima mossa.
Anzi.
Sembrava quasi contenta che l’avessi fatto, quella codarda, non avrebbe mai fatto lei la prima mossa; si sarebbe esposta
troppo. E questo non è da Hermione.
Tremenda,
calcolatrice, Hermione.
- Codarda
– dissi allora sorridendole, mentre le passavo una mano alla vita e la tiravo a
me.
Lessi un
qualcosa come un proposito di ribattere sul suo viso, ma
questa volta era davvero troppo.
Un altro
secondo e chissà chi sarebbe piombato stavolta.
La strinsi
possessivamente a me,e
quando vidi quello strano luccichio passarle negli occhi e imporporarle
le guance, non potei fare a meno di sentire le orecchie andarmi a fuoco, mentre
mi abbassavo su di lei e la baciavo.
Quello che
si susseguì dopo, è un turbinio di sensazioni.
Ricordo
pochi particolari netti, oltre alla predominante sensazione di completezza,
finalmente.
Mentre le
mie mani passavano possessive sulla sua schiena e sul suo collo, sentivo
prepotentemente farsi spazio in me una stupenda sensazione di
appagamento.
Ma appagamento non solo fisico, malati che non
siete altri, ma era più che altro la sensazione di essere finalmente completo.
Averle lei
tra le mie braccia che rispondeva a ogni mio tocco con
versi di approvazione e mi stringeva forte a se, è una sensazione davvero
indescrivibile.
Delle
poche cose delineate che ricordo di questa notte ce n’è una che potreste anche definire buffa.
Ricordo con
precisione che stavamo ancora vicino alle scale,
avvinghiati più che mai, e ricordo che a un certo punto lei si è staccata da me
con uno sguardo un po’ imbronciato.
Espressione
che credo di aver assunto anche io, dal momento che
non appena si è staccata da me ho temuto di aver fatto la più grande idiozia
della mia vita.
Ma quello
che ricordo dopo non sono ne sberle volanti ne calci
negli stinchi ben assestati.
No.
Quello che
ricordo dopo è lo sguardo un po’ divertito, ma ancora imbronciato di Hermione,
che sempre tenendo lo sguardo fisso su di me, porta una mano indietro per
trovare la balaustra delle scale e ci poggia quel bicchiere d’acqua che teneva
in mano e che, effettivamente, ci era d’impiccio.
Ecco cosa
ricordo.
Piccoli
momenti come questi, quando tra la passione del momento che ci stava prendendo,
riconosco ancora noi stessi. Hermione Granger e Ron Weasley.
Quando mi svegliai la mattina seguente, mi accorsi
che era il momento di andare.
Me ne accorsi propriamente, quando il primo nano del giardino
si mosse furtivo, facendo rumore con le erbacce che ancora non avevo tolto, in
cerca di chissà cosa.
Le prime
luci dell’alba iniziavano a far capolino.
Era
davvero l’ora.
Mi mossi
il più lentamente possibile per non svegliare Hermione che dormiva appoggiata
sul mio petto.
E riuscii anche ad alzarmi senza che aprisse
gli occhi, ma non appena stavo per entrare in cucina, sentii un leggero
scricchiolio alla mia sinistra.
Harry era
sceso, resosi conto anche lui, che era davvero ora.
Ci
guardammo e ci scambiammo uno sguardo complice, dal momento
che il mio amico aveva scorto la figura riccioluta sul divano.
Ci stavamo
avviando verso la cucina per fare colazione il più in fretta possibile, quando
una voce fin troppo conosciuta alle nostre spalle, ci bloccò.
- ti avevo
detto che avrei dormito sul divano pur di evitare che
mi scappaste, no? -
Disse infatti, Hermione con la voce ancora un po’ assonnata, ma
allo stesso tempo decisa e un po’ divertita.
Mi girai,
ormai inerme, e le posai un bacio sulla testa, con uno
stupido sorrisino rassegnato stampato in faccia.
Dandomi un
leggero pizzicotto sul braccio e salutando Harry con un sorrisino leggermente
imbarazzato, si diresse in cucina, precedendoci.
Quello che
trovammo appena varcata la soglia andava davvero oltre le nostre aspettative.
Sul tavolo
leggermente illuminato dai primi raggi del sole, dominava un enorme piatto di
biscotti con gocce di cioccolato, ovviamente made in
Molly weasley, che ci attendeva.
Sopra il
piatto aleggiava un bigliettino con un’inconfondibile calligrafia…
“non sono nata ieri ragazzi. So quello
che avete in mente…solo state attenti. Tutti e tre.”
Molly.
Sorrisi
leggermente commosso, mentre vedevo Hermione addentare uno di quei biscotti.
Ora era
proprio sicuro. Li avrei riportati a casa, sani e salvi.
Lo giuro.
FINE(stavolta?)
“Quindi qualche volta dobbiamo ricordarcelo…la storia più
importante è quella che stiamo costruendo oggi.”
ALLORA?? Che ne pensate?
Ha tradito
le vostre aspettative? È invece
risalita dopo il rovinoso finale del chap 1?
Eh dite dite…
Devo dire che era da un po’ che mi frullava in testa un’ideuzza di fare una ff con i nostri personaggiucci
grandicelli…
Tipo
post-guerra…
E non so
come ma mentre riscrivevo questo chap al pc(cosa che odio fare tra l’altro) ho pensato che infondo
potrei lasciare qui a prima della partenza e poi fare un’altra cosa dopo il
loro ritorno, che l’ha detto Ron; loro torneranno.(anche perché mi sa che io
scrivere scene di battaglia non è cosa…nono…quindi la
dovrei zompare…:P)
Però non
so, non vorrei essere troppo influenzata dalla ff di sunny,
ma quanto amo quella ragazza, e scrivere una sottospecie di brutto plagio…e
poi, STA USCENDO DH!!!!!!!!!!!!!(il 26 luglio al
massimo si spera, sarà mio!!!)
Quindi vedremo come viene, prima di pubblicare….
A voi che ve ne pare anche solo dell’idea?
Let me know something….
* p.s. la song è thanks for the memories dei fall out boy
E ora passiamo ai ringraziamenti…
KARMYGRANGER:
karmiussola!!! Com’era il
party dei novantenni? Vi hanno dato la nuova colla-attacca-dentiera in offerta? Attenta alla
pressione e bevi tanta acqua… :P ora a parte i nostri rincoglionimenti, grazie! Ma piccolo particolare…io non ho detto che herm pensa che Harry sia
lo sfregiato, ma semplicemente che Harry stava partendo in uno dei suoi
discorsi in cui alla fine ribadisce che lo sfregiato è lui e che non è giusto
mettere in pericolo le vite delle persone che gli stanno intorno, visto che
alla fine è solo una faccenda tra lui e voldemortuccio…
ma mi sarò espressa male…p.s. we
noi ci dobbiamo mettere d’accordo per il film mi raccomando!!!
GOLDBUBLE:
ecco…con questa credo di non aver lasciato troppo in
sospeso, anche se forse….idea malefica…mumble…
EDVIGE86:
ma tu lo sai che cretina come sono, ancora non ti avevo collegata
a eowin? Me idiota…sisi…comunque grazie per la recensionuccia!!!!
Davvero ti sembra realistica? Che bello * me si gasa* nu,
non ci è rimasto male…diciamo che per ora la gelosia
la lasciamo da parte…sorry…p.s.
grazie anche perché hai detto che te piaceva anche il primo chap
da solo…e sei una delle poche :P J
SANDY85: (herm non pensa a Harry come lo sfregiato!!!!
Uffi non mi so esprimere…vedi se si capisce un po’
meglio, leggendo la risposta a karmy :P) grazie per dire che di solito scrivo cose magnifice(anche se io non sono diciamo proprio d’accordo)
ma perché questa no te piase? Me
è molto autocritica e delle mie non è che me ne piaccia qualcuna in
particolare, ma questa non mi sembrava proprio malaccio…boh…
HERMRON:
grazie!!! Aggiornato….p.s.
non è inutile dirlo…hihihihi il mio ego si gasa
quando glielo dite :P
LILYPOTTER91:
lau sorellina mia!!! Scusa
se sono scomparsa…ma sono successi una serie di casini con msn
e ho dovuto cambiare indirizzo, dopo te lo do, e poi sto studiando purtroppo….me stile semplice e pulito che fa tenere occhi incollati??
Sorellina a te è la parentela che ti fa vedere le cose più belle di quello che
sono in realtà :P comunque tornerò a farmi sentire
giuro…:P
GREWEASLEY:
sisi eccolo….:P e grazie!!!
DANIEL14: duuu a te che devo dire? :P